venerdì 25 dicembre 2009

Da Gabriele Boselli

2010, sogni ingannevoli e sogni veri Stanco di pensare razionalmente al futuro, ho seguito un corso breve di astrologia, acquistato una sfera di cristallo (rivelatasi utile soprattutto per conoscere le sorti della secondaria di II grado), un cappuccio viola (nessun riferimento al No B. day) e una bacchetta magica per risolvere i problemi insolubili. Consultate le stelle, mi è apparso chiaro che l’anno sopravveniente ci vedrà tutti in perfetta salute; torneranno i capelli senza bisogno di tricologi; le rughe si attenueranno; tornerà senza chimica la potenza dei vent’anni; le donne s’interesseranno nuovamente a noi e saremo felici di numerosi e brevi amori (per quelli lunghi basta uno). I figli ubbidiranno ai padri anche compiuti i vent’anni e ogni sera vorranno una favola e un bacino prima di dormire (non oltre le 22 della sera). Le mogli non brontoleranno mai. Un’ attenta analisi della costellazione di Orione mi ha mostrato come il mondo vedrà esplodere la pace e ridurre l’inquinamento. Potremo così contemplare di nuovo l’orizzonte senza che nebbie caliginose ci facciano velo. La scuola tornerà a essere riconosciuta nel suo valore. La costellazione di Minerva indica nuove risorse per gli alunni di recente immigrazione, per i diversamente abili, e particolarmente per quelli provenienti dalle sempre più rare famiglie in crisi relazionale e/o economica. Vi saranno dunque più risorse per la scuola, classi meno numerose, aiuti supplementari alle situazioni ipercritiche, personale sempre più giovane e tutto di ruolo. Dopo molti anni, il numero degli insegnanti maschi si avvicinerà a quello delle femmine. Le classifiche internazionali mostreranno finalmente la verità sull’apprendimento dell’italiano o della matematica; scomparirà il malvezzo di parlar sempre di bullismo e i maggiori quotidiani e TG apriranno con il rilevare che la nostra scuola è di grande valore. Si tratterà di coesistere con la prosperità crescente, contenere entro limiti sostenibili l’incremento della qualità dei vissuti scolastici, impegnarsi personalmente in qualche concreta attività che attenui l’entusiasmo del mondo e la generalizzata gioia di vivere. Per i filosofi dell’educazione non occorrerà più indicare elementi di luce, diffondere ragioni di speranza. Il massimo del desiderabile sarà compiuto per sempre. Nessuno avrà desiderio di far vela altrove. Se cosi non dovesse sempre essere, sappiate che salute, felicità e amore personali, sorte della Patria e prestigio della scuola torneranno quasi subito al meglio. Sicuramente. Comunque, auguri! A parte gli scherzi, unum certum est: che le nostre donne continueranno a meravigliarci, a traumatizzarci di una loro bellezza sempre nuova, ad aiutarci a connettere i frammenti di mondo con la loro visione d’insieme, a strapparci dalle astrattezze con la forza dei ragionamenti concreti, farci superare le incertezze con la loro intuizione e il loro coraggio, render più lieve il nostro esistere con la loro mitezza. Saremo con loro nella luce del giorno e nei sogni della notte. Accanto a loro non temeremo il passare del tempo perché guardarle, ascoltarle, toccarle ci farà sentire eterni. Gabriele Boselli, Natale 2010

lunedì 21 dicembre 2009

Unione dei Comuni

Abbiamo da sempre creduto nella Comunità Montana, ora Unione dei Comuni e nelle possibilità che offre e può offrire per gestire insieme servizi e non solo. I nostri 4 Comuni (Verucchio, Poggio Berni, Torriana e Santarcangelo) nelle loro diversità e peculiarità hanno moltissimi punti i comune. Soprattutto hanno una popolazione che si muove e usufruisce dei servizi in maniera diffusa sul territorio. Pensiamo ad esempio ad un bimbo che nasce a Torriana, frequenta il nido a Verucchio, la materna e le elementari a Torriana e le medie a Santarcangelo.. Non a caso la Comunità Montana nacque anche con il CET: 4 enti che si mettevano insieme per gestire insieme le politiche scolastiche. Ora ci troviamo ad una nuova tappa: il conferimento ufficiale dei servizi all'Unione. E' una tappa che rinsalda ulteriormente i legami fino a portare i Comuni a spogliarsi di una parte della loro titolarità "politica". E' una tappa molto importante: anzi fondamentale. "Chi ben comincia è a metà dell'opera". Ma bisogna iniziare bene. Bisogna avere una chiarezza estrema negli obiettivi da raggiungere. Per questo avremmo gradito un maggiore confronto sia in questa sede (il Consiglio dell'Unione) che nei singoli Comuni per ciò che riguarda i servizi trasferiti. E' vero che essi sono espressamente previsti dallo Statuto, ma avremmo potuto prevedere fin da ora, ulteriori trasferimenti in una logica di diffusione dei servizi come poco sopra enunciato. Le scelte sono invece scaturite dal confronto tra gli Assessori dell'Unione come unici arbitri di questa partita. E questo non va bene. Non è partire con il piede giusto. Specie per chi in campagna elettorale ha molto insistito sull'importanza dell'Unione e sulla necessità di un maggiore raccordo con le varie amministrazioni per affrontare insieme temi comuni. Il nostro è dunque un voto condizionato. Chiediamo che questo consiglio, che i consigli dei vari comuni, siano messi nelle condizioni di lavorare per "fare bene il bene dell'Unione".

mercoledì 25 novembre 2009

In memoria di Giuliano Vassalli

Giuliano Vassalli. L'ex ministro della Giustizia e' deceduto il 21 ottobre. Nato a Perugia il 25 aprile 1915, giurista, dirigente e parlamentare socialista, ministro, presidente emerito della Corte Costituzionale, Medaglia d’argento al valor militare per il contributo dato alla Resistenza. Dopo essere stato professore di Diritto penale nelle Università di Urbino, Pavia, Padova e Genova, Giuliano Vassalli, dal 1960, ebbe la cattedra all’Università di Roma. E’professore emerito a “La Sapienza” e membro dell’Accademia dei Lincei. Dopo l’8 settembre 1943, Vassalli prese parte alla Guerra di liberazione. nelle file della Resistenza romana. Membro della Direzione clandestina del PSIUP, nei mesi dell’occupazione tedesca fu tra i capi delle formazioni socialiste a Roma. Dall’ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944, sostituì Sandro Pertini nella Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione dello stesso Pertini e di Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu poi anche ispettore del CLN in pericolose missioni nell’Italia centrale. Il 3 aprile 1944, Vassalli fu catturato, a Roma, dalle SS che lo rinchiusero nel carcere di via Tasso. Vi restò, sottoposto a stringenti interrogatori e a tortura, sino alla liberazione della Capitale. Nel dopoguerra, con la scissione di Palazzo Barberini dal 1947 al 1949, fece parte della Direzione del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani e, dal 1949 al 1951, di quella del Partito Socialista Unitario. Nel 1957 Vassalli fu insignito del “Premio di fedeltà alla Resistenza” per l’attività svolta, come avvocato e come pubblicista, a favore degli ideali della Resistenza. Rientrato nel PSI nel 1959, Vassalli fu consigliere comunale e capogruppo del partito a Roma e poi fu deputato del PSI nella quinta Legislatura. Eletto senatore nel 1983 e riconfermato nel 1987, è stato presidente della Commissione Giustizia e poi del Gruppo parlamentare socialista. Nel 1987 è stato nominato ministro della Giustizia nel governo di Giovanni Goria e riconfermato nei governi De Mita ed Andreotti, lavorando alla stesura del nuovo Codice di procedura penale del 1989. Nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Italiana il 4 febbraio 1991, viene eletto presidente della Corte l'11 novembre 1999 Dal 2000 diventa presidente emerito. Infine un motivo in più per ricordarlo nella città di Santarcangelo, Vassalli era nipote del repubblicano Mario Angeloni combattente ed eroe della guerra di Spagna, ma anche marito di Giale Franchini figlia di Achille Franchini a cui è intestato il nostro Ospedale.

lunedì 23 novembre 2009

Sulla Costituzione

E viene fuori che parlare della Costituzione e dei diritti fondamentali in essa contenuti ed enunciati è di “sinistra”. Credo che sia un dato storico assolutamente inconfutabile che la Costituzione dell’Italia Repubblicana sia stata emanata da un’Assemblea Costituente (eletta dal popolo) la quale, proprio per affermare fortemente alcuni valori e prendere le distanze dal nazifascismo, intese sottolineare l’esistenza di Principi Fondamentali (si chiamano proprio così: dall’art. 1 all’art. 12 della Costituzione). Cosa che per altro ricorre in tutte le Costituzioni promulgate nell’Europa del secondo dopoguerra (e forse ci sarà una logica in questa scelta di tempi..). Ripercorrere la storia di tali diritti dalla Rivoluzione Francese, allo Statuto Albertino, alla nostra Costituzione e fino alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia è appunto una lezione di Storia che aiuta a comprendere i vari passaggi compiuti nel tempo per arrivare ad una tutela internazionale dei Diritti. Forse servirebbe una lezione di Diritto Costituzionale per comprendere che, nonostante possa essere in atto un processo di revisione costituzionale, quelli che sono enunciati come Principi Fondamentali non possono essere in discussione. Ecco il senso della giornata dedicata ai Diritti: ribadire il loro essere inviolabili, immodificabili e fondamentali perché oltre ad una tutela proveniente da una Convenzione Internazionale (in questo caso quella sui Diritti dell’Infanzia) recepita dall’Italia con legge ordinaria, è prevista una tutela ben più “alta” poiché posta in atto attraverso norme Costituzionali non passibili di revisione. In termini più semplici: i Principi Fondamentali devono essere salvaguardati. Mi si permetta quindi un po’ di polemica: non credo che ci si possa permettere, nemmeno in questo Paese, di far polemica sulla Costituzione e definirla “giochino” a vantaggio di questo o quel Partito. Siamo seri. “Tutti i tecnici giuridici si mettano l'anima in pace. Questa Costituzione è la legge delle leggi, è la legge fondamentale, e basilare, che supera tutte le leggi. È una norma, cioè un comandamento. In quanto nella norma è compreso il principio e la disposizione, il diritto e la morale, il presente e l'avvenire” (Mancini, assemblea costituente) Monica Ricci

sabato 24 ottobre 2009

Intervento Sanità Consiglio Comunale 22 10 2009

Buonasera signor Presidente e un cordiale saluto ed un ringraziamento al dr.Tonini ed ai suoi collaboratori per la loro presenza questa sera. Diventata ormai da alcuni anni una buona abitudine per confrontarci, deve essere l’occasione per far sentire ancor meglio la nostra voce e far toccare con mano (oltre a quello che già fa il nostro Sindaco) i problemi e le necessità del nostro territorio in fatto di sanità. A Santarcangelo parlare di Sanità significa innanzitutto parlare dell’ Ospedale Franchini, forse non tutti sanno che Achille Franchini a cui è intitolato l’ospedale fu un illustre medico santarcangiolese autorevole rappresentante socialista che prestava le sue cure anche ai fascisti che lo bastonavano ed ai poveri che non potevano pagare.. . è passato molto tempo da allora ma di qualche insegnamento potremmo comunque far tesoro. La salvaguardia dell’Ospedale è fra i punti fondamentali del nostro programma elettorale è quindi importante che continui il suo ruolo determinante per Santarcangelo e tutta la Valmarecchia in considerazione anche del fatto che con l’ingresso dei 7 comuni dell’alta valmarecchia l’utenza potrà aumentare e tenendo anche presente che si avvalgono dell’ospedale anche molti cittadini di comuni confinanti che fanno parte della provincia di Forlì, l’ospedale dovrà essere potenziato. In queste settimane si fa un gran parlare dell’ospedale quasi esclusivamente in relazione al futuro del reparto di chirurgia d’urgenza. A prescindere dal fatto che riteniamo che la chirurgia in special modo quella programmata possa e debba continuare ad esistere a Santarcangelo per le considerazioni fatte in precedenza e per tanti altri motivi importanti non ultimo anche il fatto di poter avere un ospedale più a dimensione umana; nel momento della malattia già difficile da affrontare in sé poter avere almeno l’ospedale vicino a casa che permette specialmente agli anziani la possibilità di poter far visita ai propri cari e/o poter essere accuditi più facilmente non è da sottovalutare. Fatta questa considerazione e consapevoli dei problemi di bilancio della sanità regionale preferiamo fare 10 o 20 chilometri in più ed avere servizi efficienti e altamente specializzati all’interno di strutture dotate di tutti quei servizi a partire dalla rianimazione…... in grado di assistere i pazienti a 360 gradi, ovvero quei servizi che Santarcangelo non ha. Noi Socialisti riteniamo prioritario il potenziamento dell’ospedale in particolare attraverso alcune misure quali: - istituire un’ambulanza medicalizzata in servizio permanente su Santarcangelo solo così si può sopperire almeno in parte alla mancanza di un pronto soccorso, , proprio per questo il medico sull’ambulanza è importante, questi valutando subito la gravità del caso può decidere se fermarsi a Santarcangelo oppure andare a Rimini piuttosto che Cesena, evitando perdite di tempo prezioso e magari salvando una vita; - Istituire un pediatra dentro il pronto intervento almeno nel fine settimana, chiunque ha figli piccoli o almeno in età da pediatra credo abbia provato almeno una volta, personalmente molte volte, le interminabili file al pronto soccorso pediatrico di Rimini, non è possibile passare giornate intere al pronto soccorso con un bambino a volte anche di pochi mesi per visite spesso urgenti. Istituire il servizio a Santarcangelo servirebbe oltretutto a decongestionare Rimini; - Una guardia medica all’interno dell’ospedale e una in servizio sul territorio per evitare che i tempi d’attesa per i pazienti siano troppo lunghi - Occorre poi istituire dei Poliambulatori Polispecialistici…. Ortopedico, dermatologico, cardiologico, odontoiatrico, andrologico, oculistica, otorino. Sono servizi fondamentali che devono essere presenti sul nostro territorio specialmente per le fasce di utenti che hanno più difficoltà a spostarsi come gli anziani. Una realtà come Santarcangelo e tutta la Valmarecchia non può più esserne sprovvista ! Non credo siano richieste proibitive anche in termini di costi e vanno principalmente nella direzione di cercare di tutelare maggiormente quelle fasce di popolazione più deboli quali bambini e anziani. Si tratta in sostanza di mettere il nostro ospedale nelle condizioni di svolgere al meglio la funzioni che gli vengono assegnate all’interno del quadro più generale della sanità provinciale. Un’ultima considerazione sull’ospedale relativamente alla posizione del CUP e Sala Prelievi nell’atrio dell’Ospedale, di prima mattina la tanta gente che aspetta per prenotare analisi o altre prestazioni si trova ad aspettare appunto in mezzo all’ingresso quindi chi entra di fatto deve fare lo slalom fra le persone in attesa e in queste condizioni gli utenti agli sportelli non godono certo di molta privacy, ritengo si debba cercare di risolvere anche questo problema. Come dicevo all’inizio ASL/Sanità per noi è principalmente Ospedale Franchini, c’è però un altro tema importante ovvero quello relativo ai “Servizi Socio Assistenziali”, tutta una serie di servizi che il nostro Comune delega all’ASL la quale a sua volta svolge avvalendosi di cooperative specializzate nei vari settori di intervento (disagio giovanile, disabilità, dipendenze droghe…). Questi servizi credo incidano sul nostro bilancio per oltre mezzo milione di euro ! Una cifra importante per la nostra amministrazione. La prima considerazione che volevo fare riguarda proprio il rapporto dell’ASL con le cooperative, nel senso che mentre il nostro Comune credo sia abbastanza regolare nei pagamenti, l’Asl non lo è altrettanto con le cooperative che si vedono pagare per le loro prestazioni con diversi mesi di ritardo. L’altra considerazione invece riguarda proprio il metodo, ovvero perché dobbiamo dare un servizio all’ASL che a sua volta subappalta ? Immagino che servano delle competenze nella selezione delle cooperative che devono svolgere questi servizi ma dal momento che sono servizi comunque esternalizzati magari potremmo pensare anche di gestirli noi come Valmarecchia e forse l’ASP che sta per Azienda Servizi alla Persona potrebbe essere anche l’ambito migliore. In questo modo si potrà seguire più da vicino lo svolgimento di questi servizi (non so infatti attualmente come avvenga il controllo e la valutazione ), inoltre aggiungere competenze all’ASP della Valmarecchia sarà un’ulteriore motivo per difenderne l’autonomia da Rimini ovvero dal Valloni che ora voglion tutti ma fino un po’ di mesi or sono eravamo pressoché soli a difenderla. Questo è un tema sicuramente complesso ma che ritengo meriti di essere preso in considerazione perché spesso si tende a fare in una certa maniera perché così fan tutti: si delegano i servizi all’ASL perché lo fanno anche gli altri comuni, si aderisce ad Hera perché lo fanno anche gli altri…. invece si devono fare le scelte che riteniamo siano le migliori per i nostri concittadini .

venerdì 23 ottobre 2009

LA SCOMPARSA DI GIULIANO VASSALLI. UN GRANDE SOCIALISTA

E' morto Giuliano Vassalli. L'ex ministro della Giustizia e' deceduto il giorno 21, ma la notizia della morte e' stata data ad esequie avvenute per disposizione testamentaria. Il giurista e' deceduto presso la sua abitazione per un arresto cardiaco. La notizia, per sua espressa volontà, è stata resa nota solo oggi ad esequie già avvenute. Nato a Perugia il 25 aprile 1915, giurista, dirigente e parlamentare socialista, ministro, presidente emerito della Corte Costituzionale, Medaglia d’argento al valor militare per il contributo dato alla Resistenza. Dopo essere stato professore di Diritto penale nelle Università di Urbino, Pavia, Padova e Genova, Giuliano Vassalli, dal 1960, ebbe la cattedra all’Università di Roma. E’professore emerito a “La Sapienza” e membro dell’Accademia dei Lincei. Dopo l’8 settembre 1943, Vassalli prese parte alla Guerra di liberazione. nelle file della Resistenza romana. Membro della Direzione clandestina del PSIUP, nei mesi dell’occupazione tedesca fu tra i capi delle formazioni socialiste a Roma. Dall’ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944, sostituì Sandro Pertini nella Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione dello stesso Pertini e di Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu poi anche ispettore del CLN in pericolose missioni nell’Italia centrale. Il 3 aprile 1944, Vassalli fu catturato, a Roma, dalle SS che lo rinchiusero nel carcere di via Tasso. Vi restò, sottoposto a stringenti interrogatori e a tortura, sino alla liberazione della Capitale. Nel dopoguerra, con la scissione di Palazzo Barberini dal 1947 al 1949, fece parte della Direzione del PSLI e, dal 1949 al 1951, di quella del PSU. Nel 1957 Vassalli fu insignito del “Premio di fedeltà alla Resistenza” per l’attività svolta, come avvocato e come pubblicista, a favore degli ideali della Resistenza. Rientrato nel PSI nel 1959, Vassalli fu consigliere comunale e capogruppo del partito a Roma e poi fu deputato del PSI nella quinta Legislatura. Eletto senatore nel 1983 e riconfermato nel 1987, è stato presidente della Commissione Giustizia e poi del Gruppo parlamentare socialista. Nel 1987 è stato nominato ministro della Giustizia nel governo di Giovanni Goria e riconfermato nei governi De Mita ed Andreotti, lavorando alla stesura del nuovo Codice di procedura penale del 1989. Nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Italiana il 4 febbraio 1991, viene eletto presidente della Corte l'11 novembre 1999 Dal 2000 diventa presidente emerito.

giovedì 22 ottobre 2009

Ordine del giorno sul sistema scolastico

Il Consiglio Comunale di Santarcangelo di Romagna Richiamato - l’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. […] L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali […]”. - L’art. 29 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia: “[…] l’educazione del fanciullo deve avere come finalità: a) favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità; b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali […]”. - Gli artt. da 2 a 5 e l’art 34 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutelano il diritto al lavoro, le libertà fondamentali degli individui e il diritto all’istruzione; Considerato - che in Emilia-Romagna, anche grazie all’impegno profuso dagli Enti locali e dalla Regione in termini di importanti disponibilità di risorse umane ed economiche, è stato realizzato nel tempo un sistema scolastico di qualità che vanta, secondo tutte le rilevazioni nazionali ed internazionali, eccellenze e alti standard qualitativi, ed è caratterizzato da una ampia e diffusa rete di scuole dell’infanzia, dall’estensione del tempo scuola, da alti livelli di scolarizzazione superiore, da forte sostegno all’integrazione scolastica degli studenti disabili ed al positivo inserimento degli studenti stranieri; - che nel sistema scolastico sono stati fatti investimenti significativi che hanno consentito di realizzare un sistema educativo e formativo, nelle scuole di ogni ordine e grado, che è solido, capillare, fortemente radicato nel territorio e coerente rispetto ai fabbisogni, sia sul piano ‘quantitativo’ che sul piano ‘qualitativo’, grazie anche all’intervento degli Enti locali nell’edilizia scolastica e a favore della qualificazione del sistema, nonché al lavoro svolto in collaborazione con le autonomie scolastiche della Regione Emilia-Romagna; - che il livello di benessere sociale ed economico è profondamente correlato alla qualità del sistema scolastico e formativo e che il sistema non deve essere indebolito, in particolare nella fase attuale, se si vogliono difendere i diritti di cittadinanza e preparare un futuro sicuro ai giovani; - che le politiche adottate in Emilia-Romagna hanno consentito al sistema scolastico regionale di raggiungere i livelli più alti negli indici dei rapporti alunni/classe, alunni/docenti e dei parametri di dimensionamento nel panorama nazionale, realizzando ogni razionalizzazione possibile del sistema; - che, in questo quadro generale, la Conferenza dei Sindaci della provincia di Rimini ha approvato nel febbraio 2008 il “Patto per la scuola” che prefigura un’idea di scuola fondata sulla qualità, efficacia ed efficienza del sistema educativo e formativo in stretto raccordo con il sistema economico locale, precisando che è necessario investire nella scuola, il vero motore dello sviluppo economico; - che questa Amministrazione ha investito ed investe proprie risorse economiche per assicurare i diritti fondamentali sia dei ragazzi che dei lavoratori nell’ambito scolastico come sostegno all’handicap, diritto allo studio, distribuzione dei pasti, trasporto scolastico, mediazione linguistica e culturale in eccedenza rispetto a quanto disposto dalla Riforma del Titolo V della Costituzione; VERIFICATO CHE - L’applicazione delle norme riconducibili al D.L 112/08 convertito in legge 133/08 (la così detta “riforma” Gelmini) ha determinato per l’anno scolastico 09/10 la riduzione di 1637 unità di docenti e di 713 unità di personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) nell’intera Regione e, nello specifico della provincia di Rimini, di 97 unità di docenti e di 40 unità di personale ATA; - Tale personale sarà espulso dalla scuola dopo anni di precariato, invece di vedersi riconosciuto il giusto diritto alla regolarizzazione del posto di lavoro, senza nessuna soluzione alternativa di impiego e di riqualificazione professionale - tali riduzioni sono solo l’inizio di un processo che nei prossimi anni porterà a impoverire ulteriormente l’offerta educativa e formativa presente nel territorio così come ampiamente dibattuto nella Conferenza Provinciale di Coordinamento della provincia di Rimini, organismo di concertazione locale delle politiche scolastiche, riunitasi in data 10 settembre 2009; - La sentenza n.200 del 24/06/2009 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime alcune parti del provvedimento sopraccitato; RITENUTO CHE - Oltre al dato preoccupante della riduzione degli organici, tutto l’insieme di norme sta portando alla svilimento del sistema scuola attraverso una riduzione, oltre che quantitativa, anche qualitativa dell’offerta formativa attraverso: o L’aumento del numero di alunni per classe o La riduzione di risorse disponibili per l’integrazione degli stranieri e il supporto all’handicap o Il “riordino” dell’istruzione secondaria di secondo grado - Questi interventi mettono in discussione la qualità formativa della scuola, obbligano le famiglie a rivedere tempi e orari dell’organizzazione quotidiana, modellata su quelli della scuola, penalizzano le comunità dei centri minori che rischiano di vedersi private del fondamentale presidio scolastico; - Inevitabilmente le carenze dell’offerta scolastica nazionale stanno producendo pesanti ricadute sugli Enti Locali chiamati dai cittadini ad assicurare i precedenti livelli dei servizi scolastici, chiedendo con forza di intervenire con risorse aggiuntive e personale, trasformando i minori oneri per lo Stato, conseguiti con questi interventi, in nuovi impegni finanziari per gli Enti Locali, già pesantemente colpiti dall’applicazione del Patto di stabilità e dalla riduzione delle risorse trasferite; - Tali disposizioni ledono in maniera preoccupante i diritti all’educazione ed all’istruzione così come individuati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dalla Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dalla Costituzione della Repubblica Italiana sopra richiamati; ESPRIME - Preoccupazione per la situazione di confusione e disagio concreto che si sta creando nelle istituzioni e nel sistema scolastico - Attenzione agli studenti che, più di altri, pagheranno, anche in termini di prospettive future, le disfunzioni della scuola - Solidarietà e apprezzamento per gli operatori della scuola per l’impegno profuso per raggiungere la qualità del sistema scolastico regionale e locale - Vicinanza alle famiglie, preoccupate per la situazione che i loro figli troveranno nelle scuole CHIEDE AL GOVERNO - di riconsiderare le attuali politiche e di attuare un pieno e reale coinvolgimento del sistema delle autonomie locali e delle Regioni nella definizione delle norme che regolamentano un bene prezioso e costituzionalmente rilevante come quello dell’istruzione - Che siano garantite quanto prima, per lo meno per il futuro a.s., le risorse di organico necessarie a consentire il corretto funzionamento del sistema scolastico e per dare risposta alle aspettative delle famiglie e ai bisogni degli studenti, assicurando, prioritariamente, la generalizzazione della scuola dell’infanzia per soddisfare tutte le richieste, anche considerati i consistenti investimenti degli Enti Locali - Di assicurare attenzione e risorse per le realtà scolastiche della montagna, al fine di non mettere a rischio lo stesso diritto di accesso all’istruzione e il presidio sociale e culturale che le scuole rappresentano per tali aree - Di tenere, conseguentemente, in debito conto la recente sentenza della Corte Costituzionale e che da questo orientamento della Suprema Corte si parta per impostare un rapporto di effettiva ed efficace “leale collaborazione” tra le diverse istanze istituzionali - Di trovare soluzioni certe alla condizione di precarietà del personale espulso dalla scuola in conseguenza dei tagli operati e che si troverà solo parzialmente coperto da ammortizzatori sociali - Di tenere in debito conto la funzione che la scuola riveste nella formazione dei cittadini; - Di rispettare il principio di eguaglianza delle opportunità per assicurare l’universalità dei diritti costituzionali. TRASMETTE - Il presente ODG alla Regione Emilia Romagna e alle Associazioni Nazionali degli Enti Locali affinché possano rappresentare nelle sedi di confronto istituzionale le istanze e le richieste in esso contenute

lunedì 19 ottobre 2009

I SOCIALISTI PER UNA SINISTRA NUOVA, DEMOCRATICA E RIFORMISTA

(Roberto Biscardini) Tutti coloro che del 1994 ad oggi hanno creduto giusto e coerente dare continuità al Partito Socialista e ad un’organizzazione autonoma dei socialisti italiani, nonostante le mille difficoltà incontrate a livello nazionale e locale, non rinunceranno a continuare su questa strada proprio oggi, in un momento in cui le condizioni peggiori potrebbero essere alle nostre spalle. Anche per queste ragioni, il PSI non ha al suo orizzonte né la prospettiva di scioglimento, né men che meno quella di una confluenza in altre formazioni politiche. A livello nazionale la prospettiva politica per i socialisti non è esaurita, cosi come è viva a livello europeo e internazionale. L’obiettivo che i socialisti si sono sempre assegnati di costruire in Italia una sinistra nuova, democratica e riformista, era giusta quando la sinistra era a maggioranza comunista, lo è ora di fronte ad una sinistra debole, non socialista, poco riformista e sostanzialmente giustizialista. Ma uno spazio si sta aprendo. Siamo probabilmente alla fine di un ciclo politico, il ciclo della seconda Repubblica. I segnali sono molti, e in primo luogo è evidente la crisi del quadro politico-costituzionale di riferimento. Siamo di fatto entrati in una nuova fase costituente. In un recente seminario di Mondoperaio, la rivista del Partito, è emersa una valutazione politica che abbiamo fatta nostra. Il referendum del 21 giugno ha segnato anche simbolicamente la fine della seconda Repubblica, chiudendo un ciclo cominciato con un altro referendum, quello del 1991. Le promesse del movimento referendario sono state in gran parte disattese. Non è diventato più diretto il rapporto fra eletti ed elettori. Non si è realizzato un autentico bipolarismo. La governabilità non è migliorata nonostante i premi di maggioranza e gli altri accorgimenti di ingegneria elettorale. Il sistema dei partiti si è semplificato male e non sempre in forme convincenti. Non si è realizzato un equilibrio più stabile fra i poteri dello Stato. Ed il ceto politico viene ormai identificato soltanto come una casta costosa e adesso persino impresentabile. Siamo entrati in una nuova fase anti partitocratrica. E i partiti che dovevano sostituire quelli vecchi, per ragioni diverse, hanno fallito. La cosiddetta democrazia dell’alternanza non è sostanzialmente esistita: in questi ultimi quindici anni ha di fatto governato sempre e solo Berlusconi. La vittoria del centrosinistra nel 1996 fu dovuta alla mancata alleanza della Lega col centrodestra, e la risicata vittoria dello stesso schieramento nel 2006 ha dimostrato immediatamente la sua debolezza numerica e politica. Con la fine del ciclo della seconda Repubblica si va esaurendo così non solo il ciclo della destra, ma anche il ciclo della sinistra. Siamo tutti pressoché uguali ai nastri di partenza e il processo di fondazione di una forza di sinistra democratica si ripropone in modo del tutto nuovo e si intreccia con la necessità di dare vita ad un nuovo sistema politico. La prospettiva politica per i socialisti non si è esaurita neppure a livello locale. Se la carenza di una politica riformista e socialista è evidente nelle politiche nazionali, ancora più evidente lo è a livello locale, dove l’esigenza di governare con competenza, con senso di responsabilità, senza arroganza e logiche di potere chiuse e persino padronali (esaltata dalla elezione diretta di sindaci e presidenti di provincia e di regione) è sotto gli occhi di tutti nelle grandi come nelle piccole città. Certo il partito socialista si è indebolito per il profondo cambiamento del quadro politico nazionale, ma anche quando ha smesso di essere fortemente rappresentato sul territorio. Quando si sono pian piano chiuse molte delle sue sezioni e soprattutto non si è più stati in grado di eleggere rappresentanti nelle istituzioni locali: in molte regioni, in molte province, nei comuni grandi e piccoli e nelle circoscrizioni di quartiere. Nel passato il socialismo si è espresso nel modo migliore attraverso l’azione di moltissimi bravi amministratori, che hanno costruito le metropolitane, i centri per anziani, gli asili e le case popolari che tuttora permettono a molte persone con redditi bassi di condurre una vita dignitosa. Oggi, una forza che si dice socialista non può prescindere dall’obiettivo di avere nelle istituzioni bravi amministratori riformisti e militanti sul territorio. Puntare ad aumentare la nostra presenza nelle istituzioni locali non è utile per chissà quali ragioni di potere, ma è invece assolutamente necessario per consentire al partito di tenere vivo sul territorio il legame con i cittadini. Se questa è l’analisi e questa è la realtà. Occorre riprendere una forte e incisiva politica nazionale partendo la questo dato: la crisi socialista è interna alla crisi della sinistra; la crisi della sinistra è interna alla crisi del sistema politico- repubblicano; la crisi del sistema politico-repubblicano è interna alla crisi ideologica della Carta Costituzionale. Occorre riprendere una forte iniziativa a livello locale. Dobbiamo lavorare con intelligenza perché aumentino il numero degli iscritti, perché il partito possa rafforzarsi nei territori, per intercettare quella grande area di bisogno sociale che dobbiamo ritornare a rappresentare anche nelle istituzioni. Riscoprire dal basso l’Italia dei ceti produttivi sempre più in difficoltà. Riscoprire l’Italia del lavoro sempre meno garantito. Dei meriti e delle povertà, delle sofferenze e delle solitudini. Riscoprire l’Italia multietnica come nuova realtà da governare. Battersi per garantire diritti di libertà negati. Attraverso un rinnovato impegno politico per riprendere un contatto proficuo e diffuso con il mondo delle associazioni, del volontariato, della cooperazione rientrando in contatto con i cittadini ovunque sia possibile e con i problemi articolati e differenziati degli individui. Un nuovo lavoro nel sociale, quelli che siamo, quanti siamo. L’obiettivo è il nostro rilancio, il nostro risveglio, la nostra autorevole ripresa di spazio politico, al di là delle alleanze e delle intese che a livello locale si potranno o si dovranno fare, per potere ritornare ad essere interlocutori della politica, per contribuire di nuovo a rinnovare il paese.

giovedì 17 settembre 2009

Nota del Partito Socialista sul Fondo comunale straordinario anticrisi

I Socialisti accolgono con viva soddisfazione questo provvedimento della giunta che, seppure ancora nella fase di indirizzo, va nella direzione auspicata da noi fin dai primi tempi del confronto tra i partiti del centro sinistra risalenti all’inizio dell’anno 2009, e che inspiegabilmente era stato accantonato dagli alleati, ritenendolo non pertinente e non di competenza della amministrazione comunale, cosa che i fatti successivi hanno ora dimostrato essere non vera. Soddisfazione dettata dalla consapevolezza che i morsi della crisi economica, in atto da diversi mesi, hanno colpito anche nella nostra comunità, soprattutto quelle famiglie che già incontravano difficoltà a gestire i loro bilanci ed i loro risparmi a causa del caro-vita e di una generalizzata diminuzione del potere d’acquisto. In questa situazione, l’intervento diretto di una amministrazione democratica come la nostra era doveroso e necessario, pur all’interno di un quadro istituzionale più ampio e nei limiti di bilancio e di competenze. Avevamo ritenuto di presentare una mozione in merito per sollecitare questo Consiglio Comunale e questa Amministrazione a farsi carico realmente di questa problematica evitando inutili (e tardivi rispetto al momento di discussione da noi proposto in sede di campagna elettorale) e personalistici interventi a mezzo stampa (ci riferiamo con ciò ad una dichiarazione del coordinatore del PD). Abbiamo però deciso di ritirare la mozione presentata e già protocollata, che prevedeva di impegnare l’Amministrazione in misure urgenti, contingenti ma anche strutturali per affrontare un momento ritenuto unanimemente molto più che difficoltoso. La nostra decisione è stata motivata dalla volontà di arrivare a dare risposte concrete ai cittadini santarcangiolesi, rinunciando ad una visibilità del Partito Socialista, che avrebbe potuto, e non senza ragione, avocare la paternità di tale iniziativa, per sottolineare e rimarcare la necessità di un forte spirito di collaborazione tra le forze politiche (di maggioranza ma anche di opposizione) per traguardare provvedimenti con indubbio impatto e contenuto sociale. Offriamo rispetto e chiediamo rispetto pronti a lavorare per il Bene Comune. Tornando al merito, ciò che più conta, quello che scaturirà dovrà essere per noi Socialisti un provvedimento oltre che straordinario il più possibile mirato, cercando di restringere al massimo la platea dei beneficiari, per non andare ad inficiarne il significato e il senso, tenuto conto anche dell’entità della cifra di 100.000 euro messa a disposizione. Trattandosi di una delibera di indirizzo seguiremo con attenzione, il proseguo del provvedimento nelle sue varie fasi, a partire dalla scelta dei criteri di individuazione dei destinatari, fino al tipo di interventi, che secondo noi devono contemplare tra l’altro, quelli a sostegno degli studenti (e quindi delle famiglie) sotto forma di contributi alle spese di trasporto, acquisto libri, tasse universitarie.

giovedì 6 agosto 2009

INTERPELLANZA COMUNALE: TASSA RIFIUTI SOLIDI URBANI

INTERPELLANZA COMUNALE CON RISPOSTA VERBALE OGGETTO: TASSA RIFIUTI SOLIDI URBANI PREMESSO CHE: - Il servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani per il Comune di Santarcangelo, viene svolto da Hera SpA; - Che le tariffe negli ultimi cinque anni sono aumentate del 21%; - Che nei prossimi tre anni sono stati definiti accordi contrattuali fra il Comune di Santarcangelo ed Hera SpA per un aumento del 10%, più il tasso di inflazione; CONSIDERATO: - Che il tasso di inflazione annuo è ormai fermo allo 0%; - Che il 21% di aumento in cinque anni è superiore al tasso all’inflazione riscontrato negli anni 2003-2008; - Che il costo dei carburanti è diminuito rispetto al 2008, anno dei nuovi accordi con Hera Spa; - Che il Comune di Santarcangelo per l’anno 2008 è stato definito il Comune più riciclone della Provincia; - Che il materiale riciclato comporta ad Hera Spa introiti per la vendita di detti materiali; - Che la quantità da smaltire, vedi recupero materiale da riciclo, è diminuita; - Che i cittadini-utenti devono essere premiati per il loro impegno civico di nel riciclare i propri rifiuti solidi; - Che sono stati soppressi gli ATO con evidente economia gestionale; SI CHIEDE: - Di rinegoziare con Hera SpA le tariffe per lo smaltimento rifiuti solidi urbani per i prossimi tre anni; - Che dette nuove tariffe abbiano come riferimento tariffario l’anno 2008; - Che i capitali occorrenti agli investimenti futuri di Hera SpA siano ricavati dagli utili aziendali.

mercoledì 22 luglio 2009

Sostegno al reddito dei lavoratori e alle imprese

I Socialisti di Santarcangelo salutano con soddisfazione, il recente intervento del PD che attraverso un comunicato stampa, denunciando gli insufficienti provvedimenti del governo centrale, sollecita la Provincia e l’amministrazione comunale di farsi carico, in modo più massiccio di quanto fatto finora, del sostegno al reddito dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e delle imprese in difficoltà, citando l’esempio dell’Unicem e delle tante piccole realtà economiche soffocate dalla recessione. Vogliamo tuttavia fare sapere, per amore di verità, ai cittadini di Santarcangelo che già in fase di stesura del programma elettorale, noi Socialisti sollecitammo l’allora candidato sindaco e tutti i partiti della coalizione a considerare la questione urgente e meritevole di essere formalizzata nel programma come impegno dell’intero centro sinistra . Purtroppo né l’allora candidato sindaco, né tanto meno i partiti della coalizione compreso il PD vollero accettare la nostra proposta, sostenendo che il problema era già stato affrontato in maniera esaustiva dalla provincia. Evidentemente i tempi sono cambiati. Ora che anche il PD riconosce urgente e inderogabile il problema tanto da chiedere alle istituzioni del governo locale, compresa l’amministrazione comunale , lo stanziamento di fondi straordinari, torniamo alla carica riportando di seguito, come contributo alla discussione, la proposta Socialista a suo tempo non accettata. “E’ fondamentale in questo momento aiutare i lavoratori licenziati o colpiti dalla crisi economica e le imprese in difficoltà attraverso provvedimenti concreti : - blocco delle tariffe dei servizi pubblici (acqua, gas, rifiuti); - esenzioni o forti sconti delle rette degli asili nido e scuole materne; - incremento dei contributi per l’affitto; - il Comune si deve fare garante nei confronti delle banche per definire periodi di sospensione nel pagamento delle rate dei mutui e per favorire l’accesso al credito dei giovani imprenditori; - sostegno economico alle imprese in particolare a quelle impegnate nella stabilizzazione dei dipendenti precari.”

sabato 18 luglio 2009

OSPEDALE “ FRANCHINI “ Si difende solo potenziandolo

Ritornano con cadenza oramai fissa le voci su un possibile ridimensionamento del nostro Ospedale, alternate a inaugurazioni di strumentazioni sofisticate di valenza regionale e promesse di lunga vita. È di pochi giorni la notizia apparsa sulla stampa locale di una paventata chiusura del reparto di chirurgia nell’ottica di un potenziamento della specialistica per la cura del seno a fronte di una progressiva sottrazione di servizi sanitari di base. I nostri concittadini e quelli dell’intera vallata sono preoccupati, anche per il susseguirsi di notizie contrastanti e contradditorie e vorrebbero conoscere cosa sta maturando ai vertici regionali della sanità. Noi Socialisti che abbiamo fatto della difesa e del potenziamento del “Franchini” da lungo tempo uno dei nostri maggiori impegni, e sottoscritto un programma di legislatura che considera la questione prioritaria, chiediamo all’intera classe dirigente locale (comunale e provinciale) di farsene carico in maniera convinta e totale. Da parte nostra, terremo alta la guardia essendo assolutamente convinti che questa sia una battaglia da condurre con determinazione ed intelligenza attivando tutti i contatti possibili ad ogni livello. Il Franchini non è un ospedale obsoleto, è dotato di attrezzature e strumentazioni moderne, già svolge e potrà svolgere in futuro un ruolo fondamentale per l’intera vallata (specie in vista dell’ingresso dell’Alta Valmarecchia) e oltre, per tutte le popolazioni comprese tra Rimini e Cesena, ma siamo anche convinti che la sua difesa passi attraverso un suo potenziamento, in assenza del quale è inevitabile il declino. Per questo noi Socialisti torniamo a chiedere alcune misure già ampiamente presentate in campagna elettorale: - un pediatra dentro il Pronto Intervento almeno nel fine settimana; - una guardia medica all’interno dell’ospedale e una in servizio sul territorio per evitare che i tempi di attesa per i pazienti siano troppo lunghi; - un’ambulanza medicalizzata in servizio permanente; - ambulatori specialistici odontoiatrico e andrologico. Sono interventi non proibitivi anche in termini di costi, che darebbero comunque un segnale positivo e fugherebbero le preoccupazioni della nostra gente.

lunedì 6 luglio 2009

giovedì 25 giugno 2009

Qui G8

Emanuele Giordana Mercoledi' 24 Giugno 2009 Di cosa si parlerà a Trieste alla Riunione dei Ministri degli Esteri del G8 dedicata all'AfPak visto che uno degli argomenti topici – la presenza dell'Iran e il suo ruolo chiave nella regione – verrà a mancare per l'assenza ormai certa di Teheran? Ieri, recuperando sulla chiusura manifesta dell'Italia alla delegazione iraniana (che comunque non ha nemmeno risposto all'invito) il ministro Frattini ha spiegato che però la “mano resta tesa”, in omaggio alle aperture americane. Tant'è, si parlerà di molte altre cose tranne una: il ruolo delle donne e la loro condizione nei due paesi – Afghanistan e Pakistan - dove la questione di genere è molto spesso liquidata sotto un velo a grate e relegata nelle stanze di casa dove solo gli uomini di famiglia hanno accesso. Questo almeno a scorrere l'agenda del vertice in calendario da giovedi a sabato in Friuli sull'“iniziativa di stabilizzazione dell’Afghanistan nel quadro della dimensione regionale, con la partecipazione degli attori regionali e internazionali e dei vertici delle organizzazioni internazionali competenti”, come si legge sul sito della Farnesina. In effetti si parlerà di molte cose: proliferazione nucleare, terrorismo, crimine organizzato trans-nazionale e, ovviamente, sicurezza, un mantra ormai ineludibile in ogni summit che si rispetti. Ma non mancheranno l'economia, lo sviluppo, la cooperazione, i rifugiati, la sicurezza alimentare. Persino la pirateria. Tutto fuorché le donne. La lettura dell'agenda di Trieste ha finito così per farne infuriare parecchie, sia nelle organizzazioni della società civile, sia tra deputate e senatrici del centro sinistra. I maligni dicono infatti che le donne del centrodestra, dentro e fuori il parlamento, hanno avuto l'ordine di scuderia – come si evince da una mozione Pdl-Lega - di tenere la guardia bassa perché di genere e diritti femminili si parlerà solo nel vertice “minore” di settembre – una “coda” del G8 maiuscolo di luglio - in cui farà gli onori di casa il ministro Mara Carfagna. Perché dunque indignarsi tanto adesso se le donne scompaiono tra Trieste e L'Aquila? Ma nel centro sinistra la lettura dell'agenda friulana e di quella abruzzese ha fatto imbufalire molte parlamentari. Prima fra tutte Rosa Calipari, una delle promotrici della mozione sui diritti di genere, approvata agli inizi dell'anno in parlamento, che impegnava il governo italiano a farne un cavallo di battaglia (si discuteva allora del decreto missioni). A leggere l'agenda, in effetti, di quell'impegno non c'è traccia anche se, in realtà, gli sherpa del ministero hanno lavorato sul tema che però non appare a chiare lettere. A quanto pare infatti, il draft della dichiarazione finale prevede proprio un punto specifico sulle questioni di genere con un impegno, sempre che il suggerimento sia approvato, verso le donne afgane e quelle pachistane. Ma resta da capire perché l'agenda ufficiale non preveda neppure un panel, una sessione, una colazione di lavoro dedicata al tema. Se a pensar male si fa peccato ma spesso non si sbaglia, verrebbe da credere che il Ministero delle Pari Opportunità abbia fatto pressione per far sparire le donne dal tavolo friuloabruzzese per farle riapparire per magia solo a settembre. Quando l'intero mini summit (A Roma) sarà dedicato a loro. Una volta che il G8 “vero” però sarà già concluso.

martedì 9 giugno 2009

GRAZIE: 5,1%!! Il Partito Socialista a Santarcangelo c'è.

giovedì 4 giugno 2009

PARLIAMO DI SCUOLA

Intervista a Monica Ricci, Assessore uscente alla Pubblica Istruzione e Gabriele Boselli, candidati socialisti. Quali saranno i principali interventi che i membri della vostra lista intendono attuare? Bisogna tener conto che la popolazione scolastica di Santarcangelo è in aumento, come, del resto, il numero della popolazione in sé. Ne siamo lieti, e’ un segno di prosperità e di fiducia nel futuro. Il piano di edilizia scolastica va però rivisto, in accordo con i comuni vicini, tenendo pure conto delle tendenze nazionali e regionali. Forte dovrà essere la continuazione dell’impegno nel nostro Comune, nell’immediato, per quanto riguarda le scuole materne e le “medie”: verranno costruiti nuovi edifici scolastici a S. Martino e Canonica (materne), S.Bartolo (elementari) e verrà ampliato il polo scolastico della secondaria di I grado. In questa ottica vanno poi assolutamente eseguiti altri interventi e messe a norma, con particolare riferimento all’adeguamento antisismico. E’ necessario dotare di palestre le scuole elementari di frazione in modo che il loro utilizzo avvenga anche da parte della collettività e contribuisca ad attivare e potenziare la pratica sportiva. Le scuole devono essere raggiunte da piste ciclabili per promuovere la sostenibilità ambientale e per favorire i percorsi protetti casa-scuola. E’ necessaria la difesa del tempo prolungato come ricchezza del territorio e come parte fondamentale dell’offerta formativa scolastica. Si rende inoltre necessario prevedere un ulteriore indirizzo di scuola superiore che tenga conto delle vocazioni del territorio e che possa essere punto di riferimento per le nuove generazioni di studenti. Noi intendiamo garantire a tutti i ragazzi le stesse opportunità formative, creando una rete di soggetti culturalmente attivi sul territorio (musei, associazioni culturali..) per valorizzarne le esperienze e portarle all’interno dei programmi scolastici. Le scuole dovrebbero diventare punti di riferimento per la cittadinanza ed essere utilizzate anche in orari extra-scolastici (come accade in altri paesi europei). Per questo si propone di realizzare attività pomeridiane socio-educative mettendo a disposizione gli edifici scolastici, dal nido alle medie, anche per favorire ed accogliere le esigenze delle famiglie. Oltre all’edilizia e alla logistica, quali problemi ci angustiano? Certo, la ristrutturazione scolastica (non chiamiamola Riforma, non se ne son viste più dal 1923!) riduce oltre agli insegnanti il tempo scuola nel primo e nel secondo ciclo dell’istruzione e cancella le compresenze. L’aumento del numero degli alunni per classe potrebbe provocare un aumento dell’insuccesso scolastico e della selezione. Il “maestro unico” pone ulteriori problemi. Considerando anche l’invecchiamento del corpo docente e la presenza di insegnanti obbligati a restare in servizio solo perché non hanno l’età anagrafica o l’anzianità per andare in pensione, non è difficile prevedere gravi difficoltà. Ci sono poi problemi inerenti al cambiamento del tessuto sociale. A Santarcangelo stiamo invero assai meglio che altrove ma sempre più spesso anche da noi le famiglie e dunque i ragazzi soffrono per lo stress da lavoro, la precarietà e il sempre più basso reddito reale prodotto dal lavoro dipendente. La ristrutturazione ha inciso sulle risorse umane e materiali della scuola. Come andrà alla ripresa delle scuole? Ce lo chiediamo anche noi. Ricordate “settembre, andiamo, è tempo di partire…..”? A settembre 2009 ripartiremo anche noi. Per dove? Con quali nocchieri? Con quale carica di speranza? Con quali mezzi? I nocchieri sono ormai noti e vi è dunque da augurarsi che ci sorprendano positivamente. La speranza non può che essere tutta quella razionalmente possibile. I mezzi, certamente, saranno pochi. Istruzione, formazione e ricerca scientifica a livello nazionale vedono da molti anni un progressivo disinvestimento. Di più e peggio, queste sono pensate più come spese “che non ci possiamo più permettere” che come investimenti produttivi. Confidiamo tuttavia che a Santarcangelo un corpo docente particolarmente qualificato, l’azione dell’Amministrazione comunale e degli altri enti locali, la dirigenza tecnica e quella amministrativa dell’Ufficio scolastico provinciale e –soprattutto- il supporto dei cittadini possano, nonostante tutto, portare a un ulteriore miglioramento della qualità della nostra scuola.

martedì 2 giugno 2009

Ridiamo le Fiere ed il Festival alla città

La miglior difesa delle attività commerciali del centro cittadino (oltre ad opporci all’apertura di centri commerciali di grandi dimensioni) è la continua valorizzazione della città; gli investimenti di questi ultimi anni nel Combarbio e nel Campo della Fiera dovranno essere seguiti da altri interventi nel centro storico a cominciare dalle piazze Marini e Marconi. Si dovrà rivedere l’organizzazione dei parcheggi per facilitare la sosta breve, ma la cosa più importante è puntare su di un’offerta commerciale di qualità oltre che sulle tipicità del nostro territorio. Il nostro patrimonio storico, culturale e ambientale non ha nulla da invidiare a note località turistiche ma è necessario fare sistema fra pubblico e associazioni economiche e culturali e presentarsi non solo come Santarcangelo ma come Valmarecchia. Premesso che possiamo e dobbiamo puntare ad un turismo culturale di qualità autonomo dalla Riviera, non dobbiamo però dimenticare che fra alcuni mesi a Rimini, aprirà il più grande Palazzo dei Congressi d’Italia, questo significa un flusso di decine di migliaia di persone durante tutto l’anno con una forte capacità di spesa: al termine di un convegno cosa c’è di meglio di una visita alle grotte Tufacee o ai tanti Monumenti di un Borgo Medioevale sicuramente tra i più belli d’Italia intervallate da soste per lo shopping e l’immancabile cena! Organizziamoci. 1) Le Fiere sono Santarcangelo e Santarcangelo è le Fiere. Dobbiamo recuperare le loro tradizioni perché rappresentino il momento più importante della valorizzazione della produzione tipica e locale. Proprio per questo non possono essere subite dalla città ma dovranno essere organizzate in maniera che le attività commerciali fisse possano trovare il loro spazio e i residenti pure, evitando che diventino dei grandi mercati dove si vende di tutto e a fare affari siano principalmente commercianti provenienti da ogni parte d’Italia. Il Comune dovrà quindi intervenire maggiormente nell’organizzazione delle Fiere, che vanno ridisegnate e (perfino) ridimensionate lasciando spazio alla produzione tipica e locale (la Fiera di San Martino era la fiera dei cantastorie che ne fanno ancora un evento unico sui piano nazionale) e dettando un regolamento che tenga conto di questi elementi e vigilando affinché la messa in opera segua fedelmente le linee di valorizzazione delle nostra identità. 2) La tradizione di Santarcangelo è anche la sua anima culturale che rischia di essere tralasciata. Faremo per questo in modo che non vengano sostenuti solo i "grandi eventi" culturali, ma che quotidianamente i cittadini possano accedere alla cultura ed al sapere, attraverso forme permanenti di incontro e di scambio. come: - la messa in rete del patrimonio culturale per renderlo fruibile alla cittadinanza nel suo insieme ( scuole e associazioni) e per sfruttare e potenziare un tessuto socio-culturale molto attivo per supportare una “comunità educante”; - la valorizzazione delle iniziative, soprattutto quelle rivolte alle scuole ed ai bambini che consentono il recupero della memoria storica; - il rafforzamento del legame affettivo e partecipato tra i Musei Comunali, custodi preziosi di memorie e tradizioni, e la cittadinanza. 3) Cultura è soprattutto il Festival del Teatro il Piazza che va assolutamente riportato all'interno dei circuiti internazionali anche evitando una programmazione troppo di nicchia che rischia di confinarlo in evento per pochi. Può coesistere l'aspetto di una programmazione "popolare”, rivolta a tutte le fasce d'età, durante tutto l'anno usufruendo dei contenitori culturali di cui la città dispone (mettendo gli stessi anche a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado) e di una di "ricerca" da realizzarsi in modo specifico durante le giornate consacrate al Festival. 4) Punto fondamentale ed imprescindibile deve essere la realizzazione-costruzione di un teatro, crocicchio emblematico di civiltà di ogni comunità da sempre, anche per dar voce e spazio alle varie esperienze teatrali che arricchiscono la vita culturale cittadina, e l’uso del Supercinema, sia come sala cinematografica che come sala teatrale per valorizzarne al massimo le potenzialità che sono state in parte riscoperte in questi ultimi anni. 5) Infine, Santarcangelo è la capitale italiana della poesia dialettale, non può mancare un Centro dì Documentazione sul dialetto romagnolo e santarcangiolese in particolare, nelle sue varie espressioni: poetiche, letterarie e teatrali.

domenica 31 maggio 2009

sabato 30 maggio 2009

HERA E’ ORA DI CAMBIARE

Doveva succedere. Il momento di incomparabile crisi che stiamo attraversando, metterà a nudo alcuni monopoli ingiustificati che sono stati creati. HERA si rivela ogni giorno di più un “colosso”con problemi di conflitto di interessi, scarsa qualità del servizio e tariffe aumentate a dismisura. Risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L’insieme delle bollette pagate nel bilancio familiare pesa sempre di più. Non esiste authority per il controllo delle tariffe e dei servizi. Gli enti che avrebbero dovuto farlo, le ATO, sono stati un totale fallimento. Al loro posto hanno messo dei soci, i sindaci, che ricevono per i loro Comuni lauti dividendi. Noi sosteniamo da sempre, e continueremo a farlo, che i servizi prestati sul territorio devono avere un maggior controllo: Hera deve essere chiamata ad un confronto preciso e puntuale con gli utenti rispondendo esaurientemente e tempestivamente alle loro richieste per ciò che concerne: acqua, smaltimento rifiuti, fogne, sia per ciò che concerne problematiche relative alla manutenzione che per quello che riguarda le tariffe: Il Comune non deve essere semplicemente azionista passivo, ma garante del cittadino e deve pretendere la massima trasparenza nella formazione delle tariffe per verificare, in qualsiasi momento, quanto di queste siano da addebitarsi al reale servizio e quanto ricada nelle spese di amministrazione della “macchina burocratica”. Acqua Tariffa dell’acqua è aumentata del 19% negli ultimi quattro anni (2005-2008) e per il prossimo quinquennio (2009-2012) è già stato deliberato l’aumento del 21,2% Rifiuti Programmati aumenti del 9% per i prossimi tre anni 2009-2011 Rifiuti fognari Aumento del 94% della tariffa di smaltimento del rifiuto proveniente dalle vasche biologiche (Imof); in questo modo vi è una diversità di trattamento di chi è collegato con la rete fognaria Canone di depurazione Viene fatto pagare, calcolato sul 75% di consumo dell’acqua, anche a chi non scarica nella pubblica fogna perché non è collegato al collettore fognario essendo una casa isolata. Questi aumenti, che sono due-tre volte superiori al tasso di inflazione, e che l’anno scorso avrebbero potuto essere giustificati con l’incremento del carburante (e quindi di pari passo con la sua diminuzione avrebbero dovuto assestarsi se non retrocedere), vengono giustificati con l’esigenza di mantenere un livello importante di investimenti per migliorare la qualità dell’intero ciclo dell’acqua. Come si può sostenere questo se l’ultimo bilancio di Hera è stato approvato un utile superiore al 20% rispetto all’anno precedente ? La collocazione di Hera in borsa porta alla spasmodica corsa all’insù delle tariffe per creare profitto. Se poi si mette a gestire in forma di monopolio acqua e rifiuti . . . Il principio che sovrintendeva le aggregazioni, dalle quali è nata la multiutility era la liberalizzazione dei servizi, eliminando i tanti piccoli monopoli provinciali e cittadini. Il mostro creato, agisce in regime di spietato, ingiusto, monopolio e nessuno protesta, a cominciare da chi lo ha fatto nascere usufruendo di poltrone e prebende. L’ultimo capitolo di questa saga è la costituzione di Anthea con la quale Hera scarica sui Comuni’ docili esecutori , i servizi meno redditizi come manutenzione del verde e lotta antiparassitaria quasi si volesse ritornare ad una sorte di nuove municipalizzate. Con quale logica ? Esiste una strategia dell’ente pubblico in tutto questo? O è solo frutto della sottomissione di quest’ultimo ad interessi e poteri economici che la politica stessa ha creato abdicando al proprio ruolo autonomo di rappresentanza democratica? Comunque allo stato attuale delle cose per noi socialisti bisogna ragionare su queste direttrici: - Occorre applicare tariffe sociali alla popolazione appartenente alle fasce basse e medio basse. - Occorre dare trasparenza sulle varie voci che sono in bolletta (come ad esempio sulla assicurazione sulla perdita di acqua); - Occorre affidare ad una Autorità Regionale Indipendente la regolazione tariffaria, sull’efficienza e il contenimento dei costi, lasciando ai Comuni il ruolo di indirizzo, programmazione e controllo. Un Ente pubblico non può esercitare impropriamente attività a valenza economica imprenditoriale essendo azionista di Hera e fare “pagare” il profitto ai propri cittadini. La soluzione migliore per i Comuni e in questo caso Santarcangelo è di uscire dalla proprietà di Hera (non potendo interrompere i contratti già in essere) cessando di esserne azionisti e tutelare i propri cittadini con la pretesa della qualità dei servizi e il contenimento dei costi.

giovedì 28 maggio 2009

I nostri anziani devono rimanere a Santarcangelo

Lettera aperta alle famiglie di Santarcangelo La nostra casa protetta è in pericolo, progetti e strategie nati altrove e sulla testa dei nostri concittadini, rischiano di privarci di una istituzione nata, con precise disposizioni statutarie, innanzitutto per gli anziani della città e del territorio circostante. La nostra Casa ha un profondo radicamento nella città, vede la partecipazione di diverse associazione di volontariato, che prestano servizio in maniera attenta e gratuita nella consapevolezza di contribuire al funzionamento di un bene comune a tutti. Costituisce un patrimonio di solidarietà e assistenza che viene da lontano, frutto di donazioni e opere filantropiche che risalgono alla fine del secolo scorso, non disperdiamolo!. La legge regionale, con l’istituzione delle Aziende dei Servizi alla Persona prevede la formazione di una struttura gestionale unica in tutto il distretto di Rimini nord con una sola graduatoria, e una gestione finanziaria unica. Questo significa accorpare la nostra Casa, ma anche quella di Verucchio, al Valloni di Rimini, istituzioni con bilanci sani ed efficienti ed un alto livello di servizi assistenziali sacrificate sull’altare dell’interesse riminese. Un altro segnale preoccupante della deriva che potrebbe prendere la questione e la presenza nel nuovo c.d.a. di consiglieri tutti riminesi. Cosa potrà succedere? Siamo fortemente preoccupati: quale sarà il nostro futuro? I nostri anziani corrono il rischio di finire a Rimini, in istituti lontani dai familiari, che in molti casi visitano quotidianamente i loro cari. Lanciamo un appello a tutte le famiglie che, sostenendo i candidati socialisti al Consiglio Comunale, troveranno difensori intransigenti e unici di questa causa, essendo questa una battaglia che i socialisti di Santarcangelo, troppo spesso soli, combattono da anni. Dateci forza e continueremo a farlo con proposte concrete e praticabili. La soluzione prevista di una unica Azienda dei Servizi alla Persona non è l’unica possibile, in quanto la legge regionale prevede la possibilità di istituire aziende sub-distrettuali, che nel nostro caso potrebbe essere quella di vallata del Marecchia, interessando il territorio e le popolazioni dell’attuale Unione dei Comuni. Non solo, a rafforzare la soluzione di vallata c’è anche il previsto passaggio dei sette comuni dell’alta valle che costituirebbe un ulteriore bacino di utenza. Da ultimo, ma non per importanza, perchè non coinvolgere nella ipotesi sub-distrettuale anche il Comune di Bellaria, per dare anche maggiore peso politico alla proposta e visto che i bellariesi utilizzano già in larga misura i nostri servizi? Noi socialisti vogliamo salvare il nostro Ricovero e riteniamo sia questa la strada giusta da percorrere con impegno e coraggio, cittadini di Santarcangelo sosteneteci con il voto, siete Voi la nostra unica forza! I candidati del Partito Socialista al Comune di Santarcangelo

martedì 26 maggio 2009

Flaiano, Diario degli errori

"il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli “altri” le cause della sua impotenza o sconfitta. Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista (...) Non ama l'amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l'ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. E' superstizioso, vuol essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri. Il fascista è disposto a tutto purchè gli si conceda che lui è il padrone, il padre".

venerdì 22 maggio 2009

Scuole: punto e a capo

So per certo che inizieranno i lavori di adeguamento sismico alla scuola elementare Pascucci. Non è un “sentito dire”: la stampa ne ha parlato ampiamente, è sul sito del Comune, e perfino sul blog della scuola (http://circolodidattico.blogspot.com/)... La scuola è sicuramente frequentata da più di 450 bambini che hanno diritto a frequentare la scuola in sicurezza. La chiave è questa: la sicurezza. Evidentemente e sicuramente ci saranno disagi: ridotti gli spazi per le attività laboratoriali e per la mensa, scaglionate le entrate e le uscite, limitazioni del traffico per consentire l’accesso e l’uscita in sicurezza. I lavori veri e propri sicuramente inizieranno terminato l’utilizzo della scuola come seggio elettorale ma l’allestimento del cantiere inizierà prima perché ogni giorno è prezioso (e infatti molte delle aule, come la biblioteca, che saranno interessate dai lavori sono state già sgomberate dal personale della scuola). Sicuramente i lavori avranno luogo anche durante il mese di agosto proprio per accelerare i tempi Sicuramente il lavoro non sarà semplice: il fabbricato è storico (e per questo l’intervento è stato assoggettato al parere della Soprintendenza) e richiede molta attenzione affinché venga salvaguardata la facciata dell’edificio e con esso la storia che rappresenta. Sicuramente l’organizzazione ha richiesto, richiede e richiederà una forte sinergia tra tutti coloro che saranno “interessati” dai lavori: l’impresa, l’Amministrazione comunale, l’Istituzione scolastica. Ancora di più servirà la collaborazione di insegnanti e genitori. Ma l’obiettivo è importante e, senza dubbio, condiviso e prioritario. La sicurezza non può e non deve passare in secondo piano. Troppi gli insegnamenti di questi anni e le lacrime in diverse parti d’Italia. La sicurezza degli edifici scolastici e con essa tutto ciò che riguarda la scuola merita di diventare tema non soggetto a divisioni e rivendicazioni politiche. Si parte da questo per fare bene il bene comune. Monica Ricci

martedì 19 maggio 2009

Mobilità sostenibile: istruzioni per l’uso

Non v’è dubbio che il tema della mobilità sia particolarmente sentito. Ed è tanto più presente quanto più aumentano i disagi per gli spostamenti ed i relativi tempi di attesa per superare ingorghi, semafori, rotonde. Occorre secondo noi adottare 2 linee di intervento: costruire infrastrutture e diffondere l’utilizzo del trasporto pubblico. Per quanto riguarda le infrastrutture andranno concertate e pianificate con gli Enti interessati (Provincia, Regione, Anas) e con i Comuni limitrofi soluzioni che permettano al traffico di bypassare i centri abitati. Queste sono certamente soluzioni di ampio respiro e di lungo periodo che richiedono investimenti e programmazioni. Nel breve periodo è già possibile adottare soluzioni semplici che permetterebbero di alleggerire la viabilità e mobilità su strada. La nostra proposta (semplice e di poco costo) è innanzitutto di intervenire sulla Regione affinché la stazione ferroviaria di Santarcangelo abbia più fermate di treni regionali in direzione Rimini e Bologna. In alternativa al TRC si potrebbe istituire già ora un servizio speciale su rotaia che colleghi non-stop la stazione di Santarcangelo a quella di Cattolica. Infine riteniamo sia possibile utilizzare il tracciato della vecchia ferrovia Santarcangelo-Urbino e gli argini dei fiumi Uso e Marecchia per costruire una rete di piste ciclabili. Soluzioni dunque sia di breve che di lungo periodo. Soluzioni realizzabili e concrete per fare bene il bene Comune.

venerdì 15 maggio 2009

Qualcuno non ha capito

Grandi proclami, grandi spot. Forse a qualcuno è sfuggiot e continua a sfuggire il senso della politica. Il senso di fare bene il bene Comune. Non c'è bisogno di primedonne. C'è bisogno di persone motivate, serie e umili che consumino le suole delle scarpe per fare politica. Perché il palcoscenico è la piazza. E la piazza giudica e sa se sei amico o nemico; se la attraversi per fuggirne o per osservarla; se ci sei per metterti in gioco o per prendertene gioco. Noi ci siamo. A testa alta.

martedì 12 maggio 2009

Ospedale Franchini: non abbassare la guardia.

Onore al merito: il Sindaco Vannoni ha visto premiati i suoi sforzi. L’attivazione dello Iort a Santarcangelo consente senza dubbio al nostro Ospedale di fare un salto di qualità e di presentarsi come eccellenza a livello regionale. Ma accanto all’eccellenza c’è la quotidianità. L’Assessore Bissoni dice che è fondamentale mettere il paziente al centro del sistema, perché è il sistema che deve muoversi ed organizzarsi per esaudire efficacemente ed efficientemente le richieste di chi si trova in uno stato di bisogno. Proprio per questo il Partito Socialista sostiene che non si debba abbassare la guardia sull’Ospedale Franchini e sui servizi resi ai pazienti. Non possiamo correre il rischi che l’eccellenza lo svuoti delle sue funzioni di riferimento socio-sanitario per la popolazione di Santarcangelo e della Valmarecchia. Per questo, per evitare un ridimensionamento, noi sosteniamo che vada potenziato il Pronto Intervento attraverso alcune misure: - pediatra dentro il Pronto Intervento nel fine settimana, a servizio di tutta la Valmarecchia. - una Guardia Medica fissa all’interno dell’ospedale ed una seconda Guardia che gira nel territorio per evitare che i tempi di attesa per i pazienti siano troppo lunghi. - Ambulanza medicalizzata in servizio permanente. Si dovrà inoltre prevedere l’attivazione di ulteriori ambulatori specialistici (ambulatorio odontoiatrico, andrologico, ecc.) al servizio dell’intera cittadinanza per accorciare i tempi di attesa per le visite. Bene l’eccellenza, bravo il Sindaco, ma cerchiamo di lavorare per migliorare ancora.

venerdì 8 maggio 2009

chiuse le liste, inizia la campagna elettorale!

Oggi coonferenza stampa ufficiale per la presentazione di programma e candidati. Identità: parola chiave. Per la prima volta da anni ci presentiamo con il nostro simbolo. PARTITO SOCIALISTA Finalmente. Si inizia. Si inizia nuovamente. E il nuovo inizio ha mosso il primo passo dal centro sociale anziani Achille Franchini. Non è un caso. E' un atto dovuto parlando di identità. Franchini fu un grande uomo per i suoi contemporanei: medico insigne, antifascista, socialista. Grande testa, enorme cuore. Portò avanti la sua opera con grande coraggio e con una dedizione totale ai suoi malati. E' memorabile una sua foto in camice "accompagnato" da ufficiali fascisti in uniforme; un'uniforme che lui rifutò di indossare perché il camice era la sua uniforme. L'Ospedale di Santarcangelo porta il suo nome. E l'Ospedale, così come i servizi alla persona, sono un punto centrale del nostro programma. Case, Scuole, Ospedali.

lunedì 4 maggio 2009

fare bene il bene Comune

Ecco il nostro programma!! Questa la sintesi. Per l'intero: http://docs.google.com/Doc?id=dfbkhtzb_33fwbfdbm8 FARE BENE IL BENE COMUNE Case Stop alle lottizzazioni e al consumo del territorio, sì a maggiore edilizia sociale e a canone calmierato, costruzione di mini-alloggi per anziani autosufficienti. La casa è un diritto, l’abitare una condizione della cittadinanza. Rispondere ai bisogni di chi cerca casa ed ha mezzi limitati è un dovere al quale l’ente pubblico non può sottrarsi. Scuole Riqualificazione delle strutture scolastiche, costruzione di nuovi edifici, interventi sull’esistente e messa a norma con particolare riferimento all’adeguamento antisismico; l’edificio delle scuole elementari Pascucci deve assolutamente rimanere un bene pubblico al servizio della città. Sanità e Assistenza L’Ospedale Franchini va difeso e vanno introdotti: - Un pediatra dentro il Pronto Intervento nel fine settimana, a servizio di tutta la Valmarecchia; - Una Guardia Medica fissa all’interno dell’ospedale ed una seconda Guardia per le visite nel territorio; - Un’ Ambulanza medicalizzata in servizio permanente; - Attivare più ambulatori specialistici per diminuire le liste d’attesa Difesa a oltranza della casa protetta Suor Angela Molari (ricovero vecchi) in termini di autonomia e qualità del servizio all’interno dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia. Non vogliamo che sia inglobata nel ricovero vecchi “Valloni” di Rimini. Hera Problemi di gestione monopolistica, conflitto di interessi, qualità del servizio e tariffe fuori controllo. Ridiamo al Comune il controllo sulla gestione dei servizi pubblici e apriamo alla concorrenza. Il Comune non deve essere azionista passivo ma garante del cittadino e deve pretendere massima trasparenza nella formazione delle tariffe. Sostegno al reddito Aiutare i lavoratori licenziati o colpiti dalla crisi economica e gli anziani in difficoltà: - blocco delle tariffe dei servizi pubblici (acqua, gas, rifiuti); - esenzioni o forti sconti delle rette degli asili nido e scuole materne; - incremento dei contributi per l’affitto. Servizi Ascoltare i bisogni e promuovere il benessere di tutti i cittadini giovani, donne, anziani e famiglie attraverso una rete capillare di servizi sportivi, culturali e sociali e sostenendo le associazioni. Creare centri polivalenti per giovani e anziani nel capoluogo e nelle frazioni. Centro storico Attenta riqualificazione degli spazi e delle piazze Marini e Marconi; riorganizzazione dei parcheggi contemperando esigenze di attività commerciali ed abitanti. Frazioni Vanno valorizzate e non saldate al “centro”, con servizi sportivi, punti di ritrovo per giovani, famiglie ed anziani e difesa dei piccoli negozi di vicinato per evitare i quartieri “dormitorio”. Ambiente Tutelare l'ambiente, come patrimonio comune della collettività anche attraverso la manutenzione e la creazione di nuovi parchi ed un sistema di piste ciclabili che attraversi la città collegando le frazioni e i servizi scolastici e sportivi. Recupero ambientale e riqualificazione del viale del Cimitero per restituire alla città un luogo importante della memoria. Cultura e turismo Rilanciare e sostenere il turismo culturale, storico ed enogastronomico coordinando e mettendo in rete le varie iniziative a cominciare dai Musei, Biblioteca, Festival del Teatro e Fiere. Santarcangelo capitale italiana della poesia dialettale merita un Centro di Documentazione sul dialetto romagnolo e santarcangiolese. Nostro obiettivo è ricreare la banda musicale comunale. Non può mancare un teatro stabile con una programmazione all’altezza della tradizione cittadina. Sicurezza La sicurezza come diritto fondamentale è da intendersi come sicurezza stradale, sicurezza, contro la criminalità e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le azioni che il Comune può intraprendere sono sicuramente quelle di: - coordinamento per l’integrazione e sinergia degli interventi tra le forze dell’ordine presenti sul territorio, per l’intensificazione dei controlli nei punti maggiormente critici per quanto concerne la pericolosità delle strade, coinvolgendo anche l’Unione dei Comuni. - videosorveglianza dei “punti sensibili” sul territorio. Viabilità Intervenire sulla Regione affinché la stazione di Santarcangelo abbia più fermate di treni locali in direzione Rimini e Bologna. Istituire un servizio speciale su rotaia che colleghi non-stop la stazione ferroviaria di Santarcangelo e quella di Cattolica, per agevolare gli spostamenti alleggerendo il traffico su strada. Costruire una rete efficace di piste ciclabili utilizzando in primis il tracciato della vecchia ferrovia Santarcangelo-Urbino e gli argini dei fiumi Uso e Marecchia. Intervenire sulla TRAM per evitare che le tariffe dell’autobus per arrivare fino a Rimini siano considerate extra-urbane. Commercio Intendiamo promuovere e sostenere le iniziative dei commercianti e dell’artigianato di servizio per incentivare il commercio con soluzioni innovative coordinate fra pubblico e privato a difesa dei consumatori e delle tipicità locali (ad es. tessere per acquisti scontati in negozi convenzionati). Vogliamo valorizzare il centro commerciale naturale come peculiarità e come risorsa locale per combattere la crisi economica (significa anche affitti calmierati per evitare locali sfitti). FARE BENE IL BENE COMUNE Case Stop alle lottizzazioni e al consumo del territorio, sì a maggiore edilizia sociale e a canone calmierato, costruzione di mini-alloggi per anziani autosufficienti. La casa è un diritto, l’abitare una condizione della cittadinanza. Rispondere ai bisogni di chi cerca casa ed ha mezzi limitati è un dovere al quale l’ente pubblico non può sottrarsi. Scuole Riqualificazione delle strutture scolastiche, costruzione di nuovi edifici, interventi sull’esistente e messa a norma con particolare riferimento all’adeguamento antisismico; l’edificio delle scuole elementari Pascucci deve assolutamente rimanere un bene pubblico al servizio della città. Sanità e Assistenza L’Ospedale Franchini va difeso e vanno introdotti: - Un pediatra dentro il Pronto Intervento nel fine settimana, a servizio di tutta la Valmarecchia; - Una Guardia Medica fissa all’interno dell’ospedale ed una seconda Guardia per le visite nel territorio; - Un’ Ambulanza medicalizzata in servizio permanente; - Attivare più ambulatori specialistici per diminuire le liste d’attesa Difesa a oltranza della casa protetta Suor Angela Molari (ricovero vecchi) in termini di autonomia e qualità del servizio all’interno dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia. Non vogliamo che sia inglobata nel ricovero vecchi “Valloni” di Rimini. Hera Problemi di gestione monopolistica, conflitto di interessi, qualità del servizio e tariffe fuori controllo. Ridiamo al Comune il controllo sulla gestione dei servizi pubblici e apriamo alla concorrenza. Il Comune non deve essere azionista passivo ma garante del cittadino e deve pretendere massima trasparenza nella formazione delle tariffe. Sostegno al reddito Aiutare i lavoratori licenziati o colpiti dalla crisi economica e gli anziani in difficoltà: - blocco delle tariffe dei servizi pubblici (acqua, gas, rifiuti); - esenzioni o forti sconti delle rette degli asili nido e scuole materne; - incremento dei contributi per l’affitto. Servizi Ascoltare i bisogni e promuovere il benessere di tutti i cittadini giovani, donne, anziani e famiglie attraverso una rete capillare di servizi sportivi, culturali e sociali e sostenendo le associazioni. Creare centri polivalenti per giovani e anziani nel capoluogo e nelle frazioni. Centro storico Attenta riqualificazione degli spazi e delle piazze Marini e Marconi; riorganizzazione dei parcheggi contemperando esigenze di attività commerciali ed abitanti. Frazioni Vanno valorizzate e non saldate al “centro”, con servizi sportivi, punti di ritrovo per giovani, famiglie ed anziani e difesa dei piccoli negozi di vicinato per evitare i quartieri “dormitorio”. Ambiente Tutelare l'ambiente, come patrimonio comune della collettività anche attraverso la manutenzione e la creazione di nuovi parchi ed un sistema di piste ciclabili che attraversi la città collegando le frazioni e i servizi scolastici e sportivi. Recupero ambientale e riqualificazione del viale del Cimitero per restituire alla città un luogo importante della memoria. Cultura e turismo Rilanciare e sostenere il turismo culturale, storico ed enogastronomico coordinando e mettendo in rete le varie iniziative a cominciare dai Musei, Biblioteca, Festival del Teatro e Fiere. Santarcangelo capitale italiana della poesia dialettale merita un Centro di Documentazione sul dialetto romagnolo e santarcangiolese. Nostro obiettivo è ricreare la banda musicale comunale. Non può mancare un teatro stabile con una programmazione all’altezza della tradizione cittadina. Sicurezza La sicurezza come diritto fondamentale è da intendersi come sicurezza stradale, sicurezza, contro la criminalità e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le azioni che il Comune può intraprendere sono sicuramente quelle di: - coordinamento per l’integrazione e sinergia degli interventi tra le forze dell’ordine presenti sul territorio, per l’intensificazione dei controlli nei punti maggiormente critici per quanto concerne la pericolosità delle strade, coinvolgendo anche l’Unione dei Comuni. - videosorveglianza dei “punti sensibili” sul territorio. Viabilità Intervenire sulla Regione affinché la stazione di Santarcangelo abbia più fermate di treni locali in direzione Rimini e Bologna. Istituire un servizio speciale su rotaia che colleghi non-stop la stazione ferroviaria di Santarcangelo e quella di Cattolica, per agevolare gli spostamenti alleggerendo il traffico su strada. Costruire una rete efficace di piste ciclabili utilizzando in primis il tracciato della vecchia ferrovia Santarcangelo-Urbino e gli argini dei fiumi Uso e Marecchia. Intervenire sulla TRAM per evitare che le tariffe dell’autobus per arrivare fino a Rimini siano considerate extra-urbane. Commercio Intendiamo promuovere e sostenere le iniziative dei commercianti e dell’artigianato di servizio per incentivare il commercio con soluzioni innovative coordinate fra pubblico e privato a difesa dei consumatori e delle tipicità locali (ad es. tessere per acquisti scontati in negozi convenzionati). Vogliamo valorizzare il centro commerciale naturale come peculiarità e come risorsa locale per combattere la crisi economica (significa anche affitti calmierati per evitare locali sfitti).

venerdì 1 maggio 2009

oggi tutti in piazza

ecco il nostro manifesto "gli altri mettono la loro faccia noi mettiamo la vostra vota per te vota Partito Socialista"

giovedì 30 aprile 2009

Scuola: questa sconosciuta

Rispondo con piacere alla lettera del Sig. Dall’Acqua comparsa sulla stampa locale. Questo perché credo sia necessario fare chiarezza. Il Sig. Dall’Acqua parla di carenza di contenuti della/nella scuola riferendosi alla mancanza ed inadeguatezza di materiale didattico, dicendosi “sbigottito” per i tagli effettuati, tagli che non consentono di avere sufficienti dotazioni di gessetti, carta,.. Ebbene sì: la situazione è questa. Ogni genitore lo sa. Papà e mamme ben conoscono con quanta frequenza si debba mettere mano al portafogli per finanziare varie attività scolastiche e per l’acquisto di materiali di consumo. Situazione terribile? Ancora una volta sì. I finanziamenti statali all’autonomia scolastica, concessi in maniera sempre più esigua, rendono difficoltose le varie attività. Sottolineo statali perché le scuole sono statali. Sulla base del Titolo V della Costituzione i Comuni sono chiamati ad intervenire con la loro competenza per ciò che concerne le strutture. Legittimamente oserei dire. L’Amministrazione Comunale deve programmare, pianificare e consentire l’utilizzo dei “contenitori” in maniera efficiente e sicura. E questa è, evidentemente, la priorità. Basti guardare l’elenco dei lavori che saranno effettuati a breve nelle nostre scuole (i lavori vengono effettuati nel periodo estivo - vedi l’ampliamento della materna Flora avvenuto lo scorso anno- per non interrompere l’attività scolastica): Pascucci, Margherita, Ricci, Drago, Mongolfiera. Non rispondo però così alla domanda dei tagli. Vede Sig. Dall’Acqua, l’entità dei tagli dà la misura di quanto nel nostro Paese sia ritenuta importante l’educazione dei ragazzi. Se i tagli fossero limitati ai gessetti alzeremmo semplicemente le spalle sospirando per il “disservizio”. Credo che tutti abbiano seguito i passi della recente “Riforma Gelmini”. Un bell’esempio di riforma. Che taglia enormemente il personale scolastico scaricando ancora una volta sulle famiglie e sugli enti locali l’onere. Perché gli oneri sono tanti: l’orario di funzionamento, il trasporto, la mensa, le uscite didattiche.. Ed è esattamente qui che passa la distinzione tra sistema educativo e pura sorveglianza Non credo il problema sia la variazione del menu della mensa (peraltro contemplata dalla dietologa della ASL ed inserita nelle tabelle dietetiche). Il problema della qualità del contenuto non è il gesso o il gelato. Se il resto fosse perfetto allora ci soffermeremmo tutti a trovare soluzioni per raggiungere l’eccellenza. Il problema è a monte. Ed è un problema serio. Lo è per ogni mamma e per ogni papà. Lo è per ogni insegnante. Il problema è la qualità. Non c’è futuro per un Paese che non pensa all’educazione del suo futuro.

martedì 28 aprile 2009

scuola: facciamo attenzione

Piero Calamandrei, in un discorso in occasione del III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), svoltosi a Roma in data 11 febbraio 1950, in seguito pubblicato sulla rivista “Scuola democratica”, nel marzo dello stesso anno e ripreso in queste settimane da “Internazionale” a proposito del dibattito sull’istruzione italiana “Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per manipoli: ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza: in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Cure di denaro e privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno i premi, come ora vi dirò, o si propone di fare dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A ‘quelle’ scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.”

sabato 25 aprile 2009

25 aprile

"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo>> [Pier Paolo Pasolini - 1962]

25 aprile

"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo>> [Pier Paolo Pasolini - 1962]

martedì 21 aprile 2009

Da Reggio Emilia: giusto per riflettere...

(da indymedia) "Nella rossa Reggio Emilia succede che il sindaco, il prefetto e il questore decidano unilateralmente, senza neanche consultare le componenti sociali, di vietare le manifestazioni in centro storico nei fine settimana, recependo in pieno la circolare del ministro Maroni che consigliava l'adozione di un simile provvedimento. Nella rossa Reggio Emilia succede che l'unica reazione a livello istituzionale è quella di un consigliere leghista, che plaude alla decisione "così gli estremisti islamici e gli estremisti locali non potranno più rovinare il centro storico". A Reggio Emilia succede che chi protesta contro questa decisione viene caricato ripetutamente e con violenza dalle democratiche forze dell'ordine. Questa città è sempre stata considerata "rossa", ma di rossa è rimasta solo la vergogna: i fascisti di Casa Pound aprono una sede in città e chi protesta viene bollato come "nostalgico degli anni '70" dai giornali mentre il consiglio comunale vota una condanna di pura facciata nei confronti dell'apertura della sede fascista, i cassa integrati e coloro che perdono il posto raggiungono numeri preoccupanti (oltre la decina di migliaia di persone) e i politici parlano di "sicurezza". Ma quale sicurezza? La sicurezza di chi vuole tutti ben vestiti, bianchi, cattolici o la sicurezza di chi non arriva a fine mese. La risposta purtroppo è scontata: la sicurezza dei padroni viene fatta passare per sicurezza di tutti. Ma d'altra parte siamo in periodo di campagna elettorale e le minchiate sugli extracomunitari che bevono birra in centro storico attirano gli allocchi".

lunedì 20 aprile 2009

coerenza

Da sempre CASA, SCUOLA e OSPEDALI al centro del nostro dibattito. Coerenza significa aver mantenuto gli stessi punti fermi. Anche e soprattutto a livello locale. Edilizia sociale, nuove scuole (rispettose delle normative igienico-sanitarie e antisismiche!) e servizi socio-sanitari e assistenzaili. La nostra faccia.

giovedì 16 aprile 2009

stasera incontro con i candidati

Inizia il lavoro. C'è ottimismo e interesse. E questo mi fa piacere. Molto. C'è il simbolo. E ci sono le persone. Musica maestro.

martedì 14 aprile 2009

"A un uomo non chiedo dove viene; a un uomo chiedo sempre dove va". (Sandro Pertini)

sabato 11 aprile 2009

Perchè non destinare ai terremotati 14 miliardi che l’Italia dovrebbe spendere da qui al 2026 per gli aerei da guerra F 35?

(Renato Sacco - Lettera 22) Giovedi' 9 Aprile 2009 Il terremoto ci interpella tutti. Nel dolore e nella solidarietà. Come ha scritto qualcuno, bisogna individuare un canale, un’associazione seria (i furbi... ci sono sempre) e destinare lì i propri aiuti. Ma, sentendo le varie cifre di offerte, collette, autotassazioni ecc. come non pensare a un’altra cifra: quella dei 14 miliardi che l’Italia dovrebbe spendere da qui al 2026 per gli aerei da guerra F 35? Il Parlamento è chiamato a esprimersi probabilmente nei prossimi giorni: 14 miliardi di Euro sono tanti soldi! E non pochi! Per un aereo da guerra che non serve per combattere il terrorismo e neanche per la difesa dei confini. Perchè allora non ripensarci? Perchè, almeno, non rinviare la decisione? Pagando anche una penale se è il caso, come forse pagheranno gli Stati Uniti che intendono non comprare più l’elicottero presidenziale US101 (Finmeccanica) perchè da 6 miliardi è arrivato a 13 miliardi di dollari e “il costo appariva troppo alto per il contribuente americano”. Un bel segnale in tempo di crisi. E noi in Italia.. abbiamo anche il terremoto, non solo la crisi. E allora potrebbe essere davvero l’occasione per tutti, maggioranza e opposizione, per dire: “Scusate, su questa spesa così alta ci fermiamo, ci pensiamo su”. Non sarebbe visto come cedimento a un ‘pacifismo a senso unico’, ma come un gesto di buon senso.. di non spreco. E poi questi aerei, una volta in funzione avrebbero come scopo colpire gli obiettivi e ridurli come le case che abbiamo visto a Onna e L’Aquila. Un cumulo di macerie. Perchè non lasciare prevalere questo ri-pensamento? Siamo a Pasqua, potremmo dire una conversione, una ri-conversione! Quante cose utili per tanta gente si possono fare con 14 miliardi di euro!! È una somma che con le varie collette e sottoscrizioni non raggiungerà mai. Viene in mente Raoul Follereau, l’amico dei lebbrosi, che nel 1954 scrisse ai capi delle due grandi potenze: USA e URSS: “Datemi un aereo, ciascuno di voi un aereo, uno dei vostri aerei da bombardamento. Perché col costo di questi due velivoli di morte, si potrebbero risanare tutti i lebbrosi del mondo... Non credete che sia questa una bella occasione ‘per fare qualche cosa?’ Due bombardieri! E si avrebbero tutte le medicine necessarie per guarirli! Il problema non ne sarebbe ugualmente risolto? Lo so. Ma datemi intanto due aerei: e vedrete come si schiarirebbe. E quale speranza nascerebbe allora in milioni di poveri cuori che non saranno soltanto quelli dei lebbrosi…!” Perché non chiedere anche all’Italia, oggi, un gesto di questo genere? È lecito sperarlo? Sì, siamo a Pasqua. Sarebbe anche un bel segno, una luce di speranza. Volendo si può fare, non è così impossibile. Qualcuno certamente ci sarà - in Parlamento, al Governo, o nelle varie stanze dei palazzi dove si prendono le decisioni - che alzerà la mano e ricorderà le parole di Follereau... ne siamo certi.

venerdì 10 aprile 2009

Silenzio e rispetto per le vittime

mercoledì 8 aprile 2009

Bozza e preambolo del nostro programma!!!

Il periodo che si prospetta, a livello internazionale ma anche nazionale e locale non è certo dei più rosei. L’Amministrazione comunale che si insedierà nel 2009 dovrà tener conto di condizioni socio-economiche mutate ed in corso purtroppo di peggioramento. Questa Amministrazione sarà chiamata a farsi carico sempre più dei bisogni quotidiani dei cittadini. “La buona amministrazione della città esige la garanzia del rispetto dei diritti dell’Uomo per tutti i suoi abitanti, senza esclusione, e che mira alla promozione dei valori di coesione sociale e di protezione dei più vulnerabili(…) (dal preambolo della Carta Europea dei Diritti Umani nelle Città) Si rende perciò necessario attivare e mantenere a livello locale tutti quegli strumenti che permetteranno al nostro territorio di mantenere i buoni risultati raggiunti in termini di promozione del benessere, prevenzione del disagio, integrazione socio-culturale, attenzione agli anziani ed ai disabili che consentono e consentiranno alle famiglie ed alle singole persone di avere una rete di sostegno per diverse e complesse problematiche. “D'una città non godi le 7 o 77 meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda” (I. Calvino) E la richiesta emersa anche dai vari forum del PSC è l’identità. La nostra città deve avere una sua identità. Non solo dal punto di vista del profilo del centro storico, delle piazze e dei monumenti. E’ necessario che anche la gente, gli abitanti, i cittadini parlino di identità collettiva e di coesione sociale.

martedì 7 aprile 2009

allora cosa si fa?

Allora si fa un programma. Un programma scritto da ognuno e da tutti. Un programma attento ai bisogni di una città che cresce. Un programma col cuore. Ci si lavora in tanti. Ci si confronta: giovani e meno giovani. Centro storico e frazioni. Poi si fa una lista. Persone che vogliono partecipare in prima persona. Persone che vogliono mettre il loro impegno ed i loro sforzi a servizio della città. Il partito socialista c'è. Il cuore anche.