martedì 21 aprile 2009

Da Reggio Emilia: giusto per riflettere...

(da indymedia) "Nella rossa Reggio Emilia succede che il sindaco, il prefetto e il questore decidano unilateralmente, senza neanche consultare le componenti sociali, di vietare le manifestazioni in centro storico nei fine settimana, recependo in pieno la circolare del ministro Maroni che consigliava l'adozione di un simile provvedimento. Nella rossa Reggio Emilia succede che l'unica reazione a livello istituzionale è quella di un consigliere leghista, che plaude alla decisione "così gli estremisti islamici e gli estremisti locali non potranno più rovinare il centro storico". A Reggio Emilia succede che chi protesta contro questa decisione viene caricato ripetutamente e con violenza dalle democratiche forze dell'ordine. Questa città è sempre stata considerata "rossa", ma di rossa è rimasta solo la vergogna: i fascisti di Casa Pound aprono una sede in città e chi protesta viene bollato come "nostalgico degli anni '70" dai giornali mentre il consiglio comunale vota una condanna di pura facciata nei confronti dell'apertura della sede fascista, i cassa integrati e coloro che perdono il posto raggiungono numeri preoccupanti (oltre la decina di migliaia di persone) e i politici parlano di "sicurezza". Ma quale sicurezza? La sicurezza di chi vuole tutti ben vestiti, bianchi, cattolici o la sicurezza di chi non arriva a fine mese. La risposta purtroppo è scontata: la sicurezza dei padroni viene fatta passare per sicurezza di tutti. Ma d'altra parte siamo in periodo di campagna elettorale e le minchiate sugli extracomunitari che bevono birra in centro storico attirano gli allocchi".

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