venerdì 25 dicembre 2009

Da Gabriele Boselli

2010, sogni ingannevoli e sogni veri Stanco di pensare razionalmente al futuro, ho seguito un corso breve di astrologia, acquistato una sfera di cristallo (rivelatasi utile soprattutto per conoscere le sorti della secondaria di II grado), un cappuccio viola (nessun riferimento al No B. day) e una bacchetta magica per risolvere i problemi insolubili. Consultate le stelle, mi è apparso chiaro che l’anno sopravveniente ci vedrà tutti in perfetta salute; torneranno i capelli senza bisogno di tricologi; le rughe si attenueranno; tornerà senza chimica la potenza dei vent’anni; le donne s’interesseranno nuovamente a noi e saremo felici di numerosi e brevi amori (per quelli lunghi basta uno). I figli ubbidiranno ai padri anche compiuti i vent’anni e ogni sera vorranno una favola e un bacino prima di dormire (non oltre le 22 della sera). Le mogli non brontoleranno mai. Un’ attenta analisi della costellazione di Orione mi ha mostrato come il mondo vedrà esplodere la pace e ridurre l’inquinamento. Potremo così contemplare di nuovo l’orizzonte senza che nebbie caliginose ci facciano velo. La scuola tornerà a essere riconosciuta nel suo valore. La costellazione di Minerva indica nuove risorse per gli alunni di recente immigrazione, per i diversamente abili, e particolarmente per quelli provenienti dalle sempre più rare famiglie in crisi relazionale e/o economica. Vi saranno dunque più risorse per la scuola, classi meno numerose, aiuti supplementari alle situazioni ipercritiche, personale sempre più giovane e tutto di ruolo. Dopo molti anni, il numero degli insegnanti maschi si avvicinerà a quello delle femmine. Le classifiche internazionali mostreranno finalmente la verità sull’apprendimento dell’italiano o della matematica; scomparirà il malvezzo di parlar sempre di bullismo e i maggiori quotidiani e TG apriranno con il rilevare che la nostra scuola è di grande valore. Si tratterà di coesistere con la prosperità crescente, contenere entro limiti sostenibili l’incremento della qualità dei vissuti scolastici, impegnarsi personalmente in qualche concreta attività che attenui l’entusiasmo del mondo e la generalizzata gioia di vivere. Per i filosofi dell’educazione non occorrerà più indicare elementi di luce, diffondere ragioni di speranza. Il massimo del desiderabile sarà compiuto per sempre. Nessuno avrà desiderio di far vela altrove. Se cosi non dovesse sempre essere, sappiate che salute, felicità e amore personali, sorte della Patria e prestigio della scuola torneranno quasi subito al meglio. Sicuramente. Comunque, auguri! A parte gli scherzi, unum certum est: che le nostre donne continueranno a meravigliarci, a traumatizzarci di una loro bellezza sempre nuova, ad aiutarci a connettere i frammenti di mondo con la loro visione d’insieme, a strapparci dalle astrattezze con la forza dei ragionamenti concreti, farci superare le incertezze con la loro intuizione e il loro coraggio, render più lieve il nostro esistere con la loro mitezza. Saremo con loro nella luce del giorno e nei sogni della notte. Accanto a loro non temeremo il passare del tempo perché guardarle, ascoltarle, toccarle ci farà sentire eterni. Gabriele Boselli, Natale 2010

lunedì 21 dicembre 2009

Unione dei Comuni

Abbiamo da sempre creduto nella Comunità Montana, ora Unione dei Comuni e nelle possibilità che offre e può offrire per gestire insieme servizi e non solo. I nostri 4 Comuni (Verucchio, Poggio Berni, Torriana e Santarcangelo) nelle loro diversità e peculiarità hanno moltissimi punti i comune. Soprattutto hanno una popolazione che si muove e usufruisce dei servizi in maniera diffusa sul territorio. Pensiamo ad esempio ad un bimbo che nasce a Torriana, frequenta il nido a Verucchio, la materna e le elementari a Torriana e le medie a Santarcangelo.. Non a caso la Comunità Montana nacque anche con il CET: 4 enti che si mettevano insieme per gestire insieme le politiche scolastiche. Ora ci troviamo ad una nuova tappa: il conferimento ufficiale dei servizi all'Unione. E' una tappa che rinsalda ulteriormente i legami fino a portare i Comuni a spogliarsi di una parte della loro titolarità "politica". E' una tappa molto importante: anzi fondamentale. "Chi ben comincia è a metà dell'opera". Ma bisogna iniziare bene. Bisogna avere una chiarezza estrema negli obiettivi da raggiungere. Per questo avremmo gradito un maggiore confronto sia in questa sede (il Consiglio dell'Unione) che nei singoli Comuni per ciò che riguarda i servizi trasferiti. E' vero che essi sono espressamente previsti dallo Statuto, ma avremmo potuto prevedere fin da ora, ulteriori trasferimenti in una logica di diffusione dei servizi come poco sopra enunciato. Le scelte sono invece scaturite dal confronto tra gli Assessori dell'Unione come unici arbitri di questa partita. E questo non va bene. Non è partire con il piede giusto. Specie per chi in campagna elettorale ha molto insistito sull'importanza dell'Unione e sulla necessità di un maggiore raccordo con le varie amministrazioni per affrontare insieme temi comuni. Il nostro è dunque un voto condizionato. Chiediamo che questo consiglio, che i consigli dei vari comuni, siano messi nelle condizioni di lavorare per "fare bene il bene dell'Unione".