venerdì 27 febbraio 2015

Bologna 28 febbraio Assemblea Socialista

 A Giacomo Brodolini

Nel momento storico di disoccupazione giovanile più alta mai conosciuto in Italia e a compimento di diverse iniziative condotte sulla disciplina del lavoro a contrasto della precarietà ed in favore di politiche intese a favorire la modalità di lavoro a tempo indeterminato, assunto peraltro dalla UE, promuoviamo oggi una riflessione su Giacomo Brodolini padre della L.300. Se l'aggiornamento di questa legge appare doveroso non lo è per niente la logica che prevale nel Jobs Act che “licenzia” dalla storia lo Statuto dei Lavoratori, non solo l'Art.18 che vi è contenuto, visto come uno strumento che impedisce lo sviluppo. Si pone così un veto all'integrazione della legge italiana con quella europea e con le normative sociali che essa prevede nella sua carta costituzionale, in particolare attraverso gli Artt.30 e 52  che stabiliscono il divieto di abolire norme che prevedono il ricorso contro licenziamenti illegittimi. Diritti sociali e diritti civili siano fondamento d'Europa !

SABATO 28 Febbraio 2015 Sala Imbeni Palazzo D'Accursio a Bologna pubblica assemblea. Ore 9:30 relazione P. Sartori dip.to lavoro Psi, saluto di apertura Consigliere SEL L.Cipriani, comunicazioni della CCdLM di Bologna, Fiom, Uil, Confimpresa e di diritto del lavoro. Ore 10:30 dibattito, presiede D.Barbieri. Ore 12:00 Conclusioni della Segreteria Psi Bologna.

Si invitano le forze politiche, l'associazionismo sociale e del bene comune, i cittadini a partecipare. L'iniziativa non è rivolta a difendere il passato ma i giovani, il futuro d'Italia.

domenica 22 febbraio 2015

In regione qualcuno si muove, ringraziamo. Dai governanti della sanità regionale non è dato sapere ancora niente!

Nuova risoluzione Bignami-Aimi sui presidi ospedalieri di Santarcangelo e Novafeltria

Tommaso Torri 19 Febbraio 2015
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I consiglieri di Forza Italia, Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, hanno ritirato in mattinata la risoluzione presentata ieri sui presidi ospedalieri di Santarcangelo di Romagna e Novafeltria, nella Valmarecchia (Rn), per presentarne una nuova sullo stesso argomento, ampliando il documento con nuove specifiche.
In particolare, i due consiglieri nel testo rinnovato citano il regolamento ‘Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera’, approvato nell’agosto 2014 dalla Conferenza Stato-Regioni: “La riorganizzazione dei servizi sul piano assistenziale deve avvenire nel rispetto della programmazione regionale e territoriale, assicurando condizioni di equità di accesso e prossimità ai servizi nei confronti dei cittadini”. Forza Italia ribadisce quindi l’importanza di salvaguardare i nosocomi: “Insieme i due ospedali coprono un bacino di oltre 100 mila abitanti, che in estate aumenta di almeno 50 mila unità provenienti dalla fascia costiera”.
“La necessità dell’Ausl Romagna – concludono Bignami e Aimi – di ottimizzare l’utilizzo delle risorse è pienamente comprensibile, ma pensiamo che questo debba essere ottenuto non con tagli lineari basati solo su dati come il numero dei posti letto dei singoli nosocomi, ma considerando le caratteristiche del territorio in cui questi operano, nonché le eccellenze presenti”.

Scommettiamo che alla fine della giostra avremo ancora HERA ?

Acqua, il Comune valuta di riprendersi la gestione diretta del servizio idrico

Redazione 19 Febbraio 2015
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Il futuro della gestione del servizio idrico è stato al centro del dibattito del consiglio comunale tematico di Rimini di mercoledì sera, che si è concluso con l’approvazione dell’ordine del giorno presentato dal consigliere della Federazione della Sinistra Savio Galvani. L'ordine del giorno impegna il Comune di Rimini ad attivare un percorso partecipato per valutare le diverse ipotesi sul piatto in merito all’affidamento del servizio idrico, “coerentemente con quanto stabilito dal referendum sull’acqua della primavera del 2011, che ha reintrodotto la possibilità di gestire l'acqua anche con soggetti di diritto pubblico”, rileva una nota del Comune.
 
L’Amministrazione Comunale dunque si è presa l’impegno con i cittadini e in particolare con i soggetti che più da vicino hanno seguito il percorso referendario, di utilizzare le prossime settimane per analizzando con un approccio ‘scientifico’ le tre opzioni attualmente possibili, valutando quindi costi e benefici: l’affidamento tramite gara ad evidenza pubblica, l’affidamento in house o l’allineamento delle scadenze nella gestione del servizio delle tre province romagnole per poi ragionare su area vasta.

 
Ed infine: “Un percorso dunque analitico che arriva dopo anni in cui l’attività del settore idrico dell’Amministrazione Comunale di Rimini ha avuto una priorità su tutte: il piano di risanamento fognario con la concretizzazione del Piano di salvaguardia della balneazione, dove il Comune ha voluto essere presente sia nella fase decisiva della progettazione, definendo priorità e interventi, sia nella fase di attuazione del piano e del suo finanziamento. Un progetto ambizioso e fondamentale per il futuro di Rimini su cui l’Amministrazione Comunale ha concentrato la sua attenzione e che ora è in piena fase realizzativa”.

Da Rimini una buona notizia, speriamo i tempi vengano rispettati. A quando la Sala del Commiato anche a Santarcangelo?

Avanti verso il nuovo tempio crematorio: a breve partono i lavori

Redazione 18 Febbraio 2015
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La Giunta comunale ha approvato nella seduta di martedì il progetto definitivo del Tempio Crematorio nel Cimitero Monumentale e Civico di Rimini, redatto dal concessionario costituito dal raggruppamento temporaneo di imprese composto dal Consorzio CO&GE con sede in Imola (Capogruppo), Ser.Cim. S.r.l  con sede in Bologna, mandante; Gem-Matthews International S.r.l. con sede in Udine.
Compie così un importante passo avanti il complesso progetto per la realizzazione del nuovo Tempio crematorio, che avrà già la prossima settimana il progetto esecutivo sottoposto all’esame della Giunta e traguarda a metà del mese di marzo la consegna dell’area e del cantiere per giungere entro dieci mesi alla conclusione dell’opera.
“Diventa così concreta -  ha commentato l’assessore ai Servizi al Cittadino Irina Imola - la previsione di completamento dei lavori per la realizzazione di una nuova moderna struttura al servizio del cittadino. Non solo. Con la realizzazione di questa opera riusciremo a dare una risposta soprattutto di civiltà ai nostri concittadini andando a realizzare una nuova e moderna Sala del Commiato. Uno spazio che ritengo irrinunciabile per consentire, anche a coloro che decidono di non avvalersi del rito religioso, il ricordo e raccoglimento civili nel momento dell’ultimo saluto a un proprio caro.”
Il progetto per la realizzazione del nuovo Tempio Crematorio nel Cimitero civico, oltre all’impianto crematorio, prevede la costruzione di una sala del commiato dedicata alla commemorazione del defunto e alla consegna delle ceneri, la sala del saluto, il giardino dei ricordi per la dispersione delle ceneri, i necessari servizi, le opere di pertinenza all’interno dell’area del Cimitero Civico individuata dall’Amministrazione Comunale, dotata di un accesso pedonale e uno carrabile idoneo anche al passaggio dei carri funebri.
Trattandosi di concessione di lavori pubblici per la progettazione, esecuzione e gestione dell’opera per la durata di 30 anni, tutti oneri, quantificati complessivamente in 3 milioni di euro, sono a carico del Concessionario.

Una volta tanto anche Rimini può insegnare qualcosa a Santarcangelo

Casa, firmato il protocollo per la promozione del canone calmierato

Redazione 18 Febbraio 2015
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E’ stato firmato mercoledì mattina da una rete di attori istituzionali, economici, sociali e privati (tra gli altri Comune di Rimini, Acer Rimini, associazioni di proprietari, associazione di categoria, sindacati) il “Protocollo d'intesa per la promozione dell'utilizzo del contratto di locazione a canone concordato nel territorio del Comune di Rimini”. Scopo del protocollo è l'attivazione di una serie di azioni mirate ad incentivare il mercato delle locazione a canone agevolato, favorendo l’incontro tra domanda ed offerta privata.
L'obiettivo è quello di sostenere una particolare tipologia di soggetti particolarmente esposti al problema casa, il cui  reddito da una parte non permette l'accesso all' Edilizia Residenziale Pubblica, ma dall'altra li pone in difficoltà per il pagamento dei canoni di locazione liberi. “Iniziativa in linea- dichiara il vice sindaco Gloria Lisi- con le azioni dell' Amministrazione Comunale circa il problema dell’emergenza abitativa, tra cui quella recentissima di istituire la nuova Agenzia Sociale per la locazione, con una disponibilità economica di 700mila euro”.
Il tema è quindi quello di svolgere una doppia tutela, a favore dei proprietari, garantendoli attraverso uno specifico fondo di garanzia per l'affitto e il rapporto con gli inquilini, a favore degli inquilini, mediante la garanzia di contratti trasparenti un canone di locazione a canone concordato e l'accesso al fondo di garanzia per l'affitto per favorire la stipula del contratto ed il rispetto degli obblighi contrattuali. In particolare, in seguito della sottoscrizione del contratto l’inquilino, che sia in possesso di certificazione Ise i cui valori non superano i limiti per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica, potrà richiedere un contributo a fondo perduto pari a 1.800 euro finalizzato al sostegno delle prime mensilità di canone e/o alle prime spese di trasferimento. La liquidazione del contributo sarà effettuata ad avvenuta registrazione del contratto

Sul fenomeno allagamenti, responsabilità diffuse

Questi giorni, come si ripete molto spesso in questi ultimi periodi, politici che piangono (lacrime di coccodrillo) perché si è costruito troppo e male dove non si doveva.
La responsabilità di una classe politica che si è retta con i voti provenienti dal mattone non può crearsi una verginità e scaricare tutto sugli eventi atmosferici, ma questa nuova classe politica era presente nelle stanze dei bottoni dove i “padri” alimentano allegramente la “bolla del mattone”, per quello che sappiamo neanche una parola è stata spesa allora per obiettare quello che oggi invece invocano.
In ogni caso è giunto il momento che ognuno faccia la sua parte, cittadini ed amministratori, darsi regole e rispettarle, prevenendo gli eventi atmosferici anziché rincorrerli quando le “bombe d’acqua” hanno già creato allagamenti, frane e dissesti idrogeologici.
Serve una mappatura su tutto il territorio provinciale dei fossi privati, consortili e pubblici darsi regole nel rispetto dell’ambiente, il buon senso di tutti ed una educazione di un rapporto corretto con il territorio, dove ci si muova per raggiungere quegli obiettivi di prevenzione.
Gli agricoltori devono essere i primi vigili ed attenti esecutori dei lavori che occorrono per mantenere i terreni drenati, come i nostri nonni facevano allora con la vanga e la zappa tagliando i terreni soprattutto in pendenza, dopo averli lavorati, con fossi di scolo; avevano un rispetto maniacale del terreno.
Mentre ora vediamo che la coltivazione dei terreni è fatta senza quel rispetto, dove l’aratura viene fatta in profondità e senza i fossi scolmatori; addirittura vengo riempiti di terra i fossi di gronda paralleli alla strada tanto poi ci pensa l’ente pubblico proprietario della strada a pulirli.
Questo non è più possibile occorre che l’ente pubblico tenga puliti continuamente i propri fossi e i privati provvedono da soli per le loro competenze senza aspettarsi alcun aiuto con i soldi di tutti.
Torneremo ancora con proposte e considerazioni su questi argomenti che non possono aspettare altri eventi, magari ancora più tragici di quello è successo in questi giorni.
la Redazione di TuttosantarcangeloOra è giunto il momento che ognuno faccia la sua parte presto e bene

Belle domande, giuste risposte, che ne pensa Nencini?

UNA SINTETICA RIFLESSIONE

Se le riforme si fanno: 

A – per ridurre i costi.

B – per semplificare le funzioni. 

Domando: 

A - perché non si riducono (della metà?) i deputati e i senatori?


B – perché non si differenziano le competenze della Camera dei Deputati da/e quelle del 


Senato, lasciando ai cittadini il diritto/dovere di eleggerli?




Alessandro Guidi

martedì 10 febbraio 2015

La Giornata del Ricordo

Il giorno del ricordo per tutte quelle donne e uomini innocenti gettati nelle foibe solo perchè italiani. Siamo in attesa della targa in ricordo di quelle vittime così come deliberato dal Consiglio Comunale nel 2012, quanto dovremo aspettare ancora?

lunedì 9 febbraio 2015

Prima di tutti, come sempre....

OGGI, 124 ANNI FA, NASCEVA A FAENZA PIETRO NENNI.
Pietro Nenni (Faenza, 9 febbraio 1891 – Roma, 1º gennaio 1980), leader storico del Partito Socialista Italiano

«Senza democrazia e senza libertà tutto si avvilisce, tutto si corrompe, anche le istituzioni sorte dalle rivoluzioni proletarie, anche la trasformazione, da privata a sociale, della proprietà dei mezzi di produzione e di scambio che dell'economia socialista è pur sempre la condizione principale, ma nell'etica socialista è pur sempre il mezzo e non il fine, il fine essendo la liberazione dell'uomo da ogni forma di oppressione e di sfruttamento».

(Pietro Nenni, Mondo Operaio, 1955)

Giovani Socialisti a Cesena

Lo dico senza vergogna: è la prima volta che in sede, noi giovani socialisti, abbiamo avuto problemi di sedie. Il dibattito che abbiamo organizzato ieri è stato partecipatissimo e anche molto interessante!
Abbiamo iniziato alle 16.30 e finito alle 19.00: hanno parlato tutti ed è stato bello confrontarsi su argomenti come omofobia, diritti civili e Legge Scalfarotto, anche e soprattutto con chi non la pensava come me! Come molti sanno abbiamo organizzato la cosa in alternativa alla manifestazione e contromanifestazione della piazza, in favore del dialogo piuttosto che di uno scontro di posizioni fine a sè stesso, e mi ha fatto anche molto piacere veder partecipare persone che prima di andarci hanno voluto approfondire la cosa con noi. Questo è buonsenso!
La maggior parte della sala era occupata da persone che nemmeno conoscevo, e questa è stata anche una bellissima occasione quindi per incontrare e parlare con persone nuove: coetanei miei che forse non trovano occasioni per confrontarsi su questi argomenti, come invece abbiamo fatto.
Per me la Politica (quella bella, che mi fa appassionare) è questa: dialogo, confronto, idee e soprattutto ideali! La ricerca di quella visione che gli odierni "partiti" non hanno più. La cosa che poi mi ha fatto più piacere è sentirmi chiedere di organizzare un incontro sul socialismo e il ‪#‎PSI‬ da ragazzi che nemmeno conoscevo! Sarete accontentati: magari con la partecipazione di Roberto SajevaEmoticon wink
Insomma una bella giornata

ENRICO PEDRELLI SEG. REGIONALE FGS

giovedì 5 febbraio 2015

DOCUMENTO DEL COMITATO ACQUA PUBBLICA DI RIMINI E PROVINCIA

I Sindaci di tutti i Comuni della Provincia, che compongono l'Atersir, sono chiamati a decidere come affidare la gestione del servizio idrico, che ora è di Hera anche se in proroga rispetto ad un affidamento scaduto a fine 2012.
Ieri si è tenuta la riunione di Atersir per discutere della gestione del servizio idrico a cui era presente una delegazione del Comitato Acqua Bene Comune di Rimini, come è stato riportato da tutti i giornali. Ma ciò che leggiamo oggi sui giornali non è esattamente quanto abbiamo ascoltato ieri. Anzi. Non è vero che sono state presentate allo stesso modo
tutte le possibilità di gestione del servizio idrico: Gara europea, Gara a doppio oggetto, affidamento IN HOUSE, gestione diretta.Nella riunione di Atersir abbiamo ascoltato il Presidente fare una lunga e molto tendenziosa relazione. Tendenziosa perché ha evidenziato molto le problematicità che i Comuni dovrebbero affrontare se scegliessero di affidare la gestione dell'Acqua con la modalità definita “in House” ovvero ad una società di proprietà del Comune stesso che poi andrebbe a gestire la rete idrica. Tendenziosa perché le argomentazioni esposte miravano a presentare la scelta del bando di gara come la più vantaggiosa. Arrivando addirittura ad affermare che i Sindaci avrebbero dovuto decidere tenendo conto degli “interessi pubblici e anche di quelli privati”. Verrebbe spontaneo chiedere: quali interessi privati? Di chi? Di quale società?
Ieri abbiamo ascoltato snocciolare i tanti problemi, impegni, costi e difficoltà che Sindaci e Comuni si troverebbero davanti se scegliessero di tornare a rendere davvero Pubblica l'Acqua anche nella sua gestione. Neanche una parola su possibili o eventuali vantaggi. Ma se così fosse perché la gestione del servizio idrico è tanto preziosa per Hera? O a qualcuno risulta che Hera se ne voglia disfare? E perché fa gola a tutte le multinazionali del mondo? Muoiono tutti dalla voglia di fare beneficenza e di accollarsi i tanti costi e problemi che ieri ci ha illustrato Giannini (Presidente Atersir)?
Ad esempio, come riportato dai giornali, se la scelta fosse quella di ripubblicizzare l'Acqua si dovrebbe ridare ad Hera il costo degli investimenti effettuati, stimati da Atersir in 113 milioni di euro per tutta la provincia. Bene. Ma quanto incassa Hera dalle Bollette dell'Acqua in tutta la provincia? Ecco questa cifra la relazione di Giannini ieri non la riportava e non c'era scritta da nessuna parte. A domanda da parte del Comitato Acqua Bene Comune Atersir ha risposto che le bollette che i cittadini pagano valgono circa 63 milioni di euro all'anno. Inoltre diversi Sindaci hanno richiesto dati più precisi e dettagliati sui costi, ovvero di conoscere per ogni singolo Comune quanto davvero sarebbe l'investimento da fare per ripagare Hera.
Aggiungiamo anche che diversi Comuni, anche fuori provincia e regione, sono orientati a cedere quote di partecipazione di Hera, che quindi potrebbe diventare una Società per Azioni di proprietà privata e gestione privata.
Il Comitato Acqua Bene Comune di Rimini, sia nella riunione Atersir di ieri che nell'assemblea pubblica tenutasi Sabato 24 Gennaio scorso, non ha mai nascosto che la scelta di tornare alla gestione pubblica del servizio idrico fosse la più impegnativa. Ma non sarebbe accettabile che i Sindaci decidessero senza aver valutato attentamente TUTTE LE OPZIONI POSSIBILI tenendo conto dei costi MA ANCHE DEI BENEFICI PER I COMUNI E PER I CITTADINI. Perché questo è il punto: quale analisi è stata fatta sui benefici che ne deriverebbero? Quale studio di fattibilità? Quali sarebbero i ricavi, ovvero le entrate, di cui verrebbero in possesso i Comuni se si riapropiassero della gestione del Servizio Idrico?
Perché è vero che per i Comuni ci sarebbero costi importanti in termini di investimenti di risorse economiche, ma questi sarebbero coperti e ripagati dalle Bollette, e si potrebbero trovare forme di finanziamento, anche attraverso sistemi di cessione del credito. Certo ci si dovrebbe mettere d'impegno e volontà per costruire un percorso, che è quello indicato dai cittadini col referendum. E dopo aver ripagato l'investimento iniziale, QUALI E QUANTE RISORSE RIMARREBBERO A COMPLETA DISPOSIZIONE DI COMUNI E SINDACI? E non per una cifra incassata oggi e mai più per aver venduto un servizio. Ma grazie ad un introito sicuro e costante nel tempo. Perché Atersir non ha presentato alcun dato su questo?
Né può essere un argomento accettabile quello, espresso dal Presidente di Atersir, dell'alto rischio di corruzione che esiste in tutto ciò che è gestito dal Pubblico in Italia, come molte inchieste hanno fatto emergere. Il Comitato da questo si è dissociato, non solo perché non riteniamo che tutto ciò che è Pubblico possa essere corrotto o corruttibile, ma anche perché lo riteniamo eticamente riprovevole come argomento pretestuoso per far propendere la scelta verso un bando di gara invece che altro.
Il Comitato Acqua Bene Comune di Rimini nella riunione di ieri ha invitato Atersir a fornire analisi sui costi e impegni veri cui si dovrebbe far fronte per una gestione “in House” del servizio idrico di ogni singolo Comune, insieme a studi di fattibilità, perché si possa valutare sulla base di tutti gli elementi in campo, non solo dei costi. E ha invitato Tutti
i Sindaci, una volta in possesso dei dati su costi e benefici, a discuterne nei Consigli Comunali aperti alla cittadinanza, perché la decisione sia consapevole trasparente e democratica. 27 Milioni di Cittadini italiani hanno scelto l'Acqua Pubblica con il Referendum del 2011. Oggi il compito di chi amministra su mandato elettorale dei cittadini è di rendere pratica e concreta quella scelta. A meno che i Sindaci di questa provincia non ritengano velleità idealitarie o residuati
ideologici governare il territorio in base alle scelte dei cittadini che li hanno eletti espresse col metodo diretto del Referendum.
A questo proposito non possiamo non esprimere apprezzamento per il Comune di Coriano, l'unico ad oggi nella provincia, ad aver scelto di andare verso l'affidamento “in House” quindi di tornare alla gestione pubblica, in coerenza e rispetto del mandato referendario.

Strane prese di posizione !!

Le amministrazioni di Riccione e Coriano sostenute dal centrodestra rivogliono la gestione pubblica del servizio idrico, mentre quelle di centrosinistra no, ovvero vogliono la gara ad evidenza pubblica che al 99% vuole dire ancora HERA. C'E' QUALCOSA CHE NON TORNA, O NO ? Meditate gente, meditate!!

domenica 1 febbraio 2015

RACCOLTA RIFIUTI – I COMUNI DEL RIMINESE DEVONO TROVARE LA FORZA DI ROMPERE IL MONOPOLIO DEI RIFIUTI


La separazione della gestione della raccolta e dello smaltimento dei diversi tipi di rifiuto è un obiettivo prioritario per spezzare il monopolio del ciclo integrato dei rifiuti dove esiste un vistoso conflitto di interesse troppo a lungo trascurato.
Ci viene spontaneo chiederci, che interesse può avere un gestore ad aumentare la raccolta differenziata (vetro, carta, plastica, ecc.) se di fatto ciò porta alla riduzione del rifiuto indifferenziato e di conseguenza un minore fatturato e minore margine economico al gestore stesso?
Allora occorre andare alla separazione del ciclo dove il rifiuto riciclabile è a carico dell’ente pubblico tramite una società house (gestione pubblica) che provvede alla vendita diretta ai consorzi preposti al riciclo del prodotto ricavandone un tesoretto senza l’intermediazione del gestore.
Lasciando al gestore solo lo smaltimento dell’indifferenziato pagandolo a peso per il prodotto smaltito. Anche in questo caso si potrebbe mettere in concorrenza vari gestori per ottenere il minor costo di smaltimento.
Il comune di Santarcangelo deve farsi promotore con gli altri Comuni del riminese di una iniziativa politica per approfondire questa opportunità che è già in essere in 26 su 30 Comuni della provincia di Forlì - Cesena.
Avere la forza e la volontà di fare ciò, significa avere a cuore gli interessi dei propri amministrati, cittadini e imprese.

I SOCIALISTI DI SANTARCANGELO E VALMARECCHIA