giovedì 30 gennaio 2014

Meno liberi

Insomma i due partiti maggiori si sono messi d’accordo per eliminare il maggior numero possibile di concorrenti, impedendo che nascano partiti nuovi, costringendo l’elettorato riottoso a votare per i più grandi soltanto e soprattutto tagliando drasticamente il principio di rappresentanza. Il tutto precostituisce le basi per una opposizione extraparlamentare che sarà col passare del tempo sempre più aggressiva e intransigente. Un errore storico di cui tutto il Paese subirà a lungo le conseguenze nefaste. Da domani, se questa legge arriverà al traguardo, saremo tutti un po’ meno liberi.

martedì 28 gennaio 2014

Più treni a Santarcangelo : lo diciamo da anni!

Abbiamo letto con interesse e soddisfazione l’appello “ più treni nella nostra stazione “ del presidente del comitato “Città Viva” Massimo Berlini pubblicato recentemente sulla stampa locale.  Ne condividiamo oltre che l’analisi e le motivazioni anche la consapevolezza, da tempo acquisita dai noi Socialisti, che il problema è innanzitutto politico e solo un’azione politica mirata e ampia nei confronti degli organi regionali può cambiare lo stato di lento e inesorabile declino della stazione di Santarcangelo come scalo per la mobilità delle persone.
Non stiamo a ripetere ciò che tutti sanno ma sembrano sottovalutare e cioè l’importanza fondamentale che avrebbe per lo sviluppo di Santarcangelo e dell’intera vallata l’aumento delle fermate dei treni nella nostra stazione ferroviaria.
Ne siamo consapevoli a tal punto che diverse sono state fino ad oggi le iniziative politiche ed istituzionali intraprese dal 2008 per tentare di cambiare questa situazione.
Già nel programma elettorale Socialista del 2009  troviamo questo punto “ è necessario intervenire sulla Regione affinchè la stazione di Santarcangelo abbia più fermate di treni locali in direzione di Rimini e Bologna … “
In data 11.08.2011 il consigliere comunale socialista Trezza si è fatto promotore di un O.d.G. votato all’unanimità dal C.C. dove impegnava la giunta :
-  ad attivarsi presso gli uffici regionali preposti per garantire una intensificazione del  numero di fermate alla stazione ferroviaria di Santarcangelo, soprattutto negli orari di punta, ai treni da e per Bologna per i lavoratori pendolari e studenti;
- a che il presente atto venga trasmesso al Presidente della Regione Emilia Romagna, alla Giunta e al Consiglio Regionale.
Non solo, dopo che una delegazione socialista ebbe incontrato nei mesi successivi l’assessore competente e  constatato l’assoluta irrilevanza pratica dell’OdG suddetto, sempre su inziativa del consigliere socialista Trezza fu presentata interrogazione formale nell’ aprile 2013 di seguito riportata:
INTERROGA il SINDACO e Giunta Comunale
- per conoscere quali provvedimenti sono stati presi nei confronti delle Regione Emilia Romagna, del suo Assessorato ai Trasporti e del TPER (Consorzio Trasporti Integrati creato da Trenitalia e Fer) affinché siano potenziate le fermate dei treni regionali alla Stazione di Santarcangelo dato che a tutt’oggi nulla è intervenuto per ovviare alle carenze segnalate nella precedente interrogazione;
- se siano state attivate tutte le forze politiche locali e i loro rappresentanti presenti negli organi sovradimensionali (Provincia e Regione) affinché si giunga a sensibilizzare gli organi preposti per giungere a tale fine;
- se siano state attivate anche le Amministrazioni Comunali della Valmarecchia perché si giunga ad una condivisione del problema;
A questa interrogazione fece seguito una risposta elusiva e a nostro parere insoddisfacente mettendo in evidenza la generale mancanza di volontà della politica santarcangiolese di farsi carico del problema.
Non ci arrendiamo, nel programma socialista per le comunali 2014 lo riproponiamo e chiederemo ai partiti alleati e non solo di farsene carico con maggiore convinzione di quanto fatto finora e soprattutto agli elettori di dare forza ai Socialisti che hanno dato prova finora di crederci veramente ed essere disposti a battersi fino in fondo per raggiungere l’obiettivo.

lunedì 27 gennaio 2014

Il giorno della memoria

"Dite a mio padre che non ho perso coraggio mai e che non rimpiango nulla" Vittoria Nenni - Ancona 1915 - Auschwitz 1943

venerdì 24 gennaio 2014

Vieni con noi !


Il Porcellinum

Speriamo solo che l'Alta Corte intervenga di nuovo per fermare questo nuovo "aborto" della  legge elettorale frutto dell'accordo a due Berlusconi-Renzi.

lunedì 20 gennaio 2014

Grazie, Pupi Avati

Grazie a Pupi Avati, finalmente un fiction televisiva " Un matrimonio ", molto seguita,  dove si da ai telespettatori un'immagine non stereotipata e invece molto realistica dei Socialisti per quello che nella stragrande maggioranza sono e sono stati nella storia del nostro paese: galantuomini umanitari e difensori strenui della dignità di tutti.

sabato 18 gennaio 2014

Milano 24 febbraio 1934 - Hammamet 19 gennaio 2000

In morte di Bettino Craxi


Il 19 gennaio saranno trascorsi ormai quattordici anni dalla morte di Bettino Craxi e molta acqua è passata sotto i ponti. Ormai tutti (o quasi) lo giudicano uno statista italiano e un uomo politico di prim’ordine e che invece quattordici anni fa era valutato un corrotto che si era sottratto alla giustizia italiana.
Ogni epoca ha il suo tribunale.
Quello dello storia finirà definitivamente per porre Bettino Craxi tra gli uomini politici italiani e i presidenti del Consiglio migliori, non esente da difetti e anche da colpe. Ma sottoposto a indagini e a condanne per un finanziamento illecito che riguardava tutti i partiti della cosiddetta Prima Repubblica. Lui, “non poteva non sapere” mentre altri che comunque avevano incamerato finanziamenti illeciti sono usciti indenni perché ”potevano non sapere”!
Oggi alcuni partiti personali della prima ora, portatori di un nuovo ordine politico, stanno affondando nel mare del carrierismo e dell’opportunismo tra guerre di potere e di clan; noi del PSI siamo invece orgogliosi di appartenere ad una storia di lotte e di diritti. Oggi i partiti personali si vantano di non averne alcuna. Come se fosse possibile essere completamente nuovi e non invece ognuno figlio del proprio passato.
Sarebbe un bel gesto di democrazia politica da parte dei primi cittadini delle città italiane, valutare oggi l’opportunità di dare a Craxi un segno di ricordo nella toponomastica delle città, anche con l’intitolazione di episodi politici e storici della sua lunga esperienza politica.
L’aver avuto problemi con la magistratura non cambia il giudizio sull’uomo politico, e l’aver avuto gravi responsabilità nelle vicende più delicate del Novecento non è stata ragione sufficiente per impedire a uomini politici italiani di ottenere quel che oggi è invece negato a Craxi.

E’ quello che alcuni fanno finta di non capire. Anzi alcuni lo capiscono benissimo. Forse ancora in alcuni c’è la condanna non del Craxi uomo, ma del Craxi politico. Proprio di quell’esponente che invece noi riteniamo fu essenziale per la democrazia e la sinistra italiana.
Craxi ha anticipato che una politica economica senza un patto sociale è monca e iniqua, che una politica estera contro Israele o contro i palestinesi è folle soprattutto per l’Italia. Craxi appoggiava una politica occidentale alleata ma autonoma dagli Sati Uniti, come l’episodio di Sigonella e la condanna dei bombardamenti di Tripoli e Bengasi del 1986 testimoniano. E’ questo Craxi che vogliamo ricordare oggi. L’amico di tutti i popoli oppressi dalle dittature, di tutti i popoli che cercano la loro autonomia.
La sua venerazione per Garibaldi non era certamente casuale. Amico di Peres ma anche di Arafat, amico di Felipe Gonzales quando il leader socialista spagnolo era in Italia negli anni del franchismo, amico di Mario Soares quando il socialista portoghese era alle prese col salazarismo. Amico e protettore di Jiri Pelikan e dei dissidenti cecoslovacchi, di Solidarnosc  e della resistenza polacca al comunismo così come degli eredi di Allende e quando si recò in Cile per primo tra i socialisti europei, subito dopo il colpo di stato del settembre del 1973, ebbe accenti di forte commozione.
Vorremmo ricordare, che come tutti, anche lui commise errori e sottovalutò situazioni e però pagò il prezzo più alto. Anzi fu il solo che pagò un prezzo. Molti vogliono invece dimenticare e risponderanno , affermando che Craxi era un corrotto, un latitante”. Per loro poco importa la sentenza postuma della Corte di Strasburgo che condannò la giustizia italiana per aver violato ripetutamente norme, quelle del Giusto Processo, scolpite nel nostro ordinamento legislativo.  Un morto non ha più diritto alla revisione processuale che avrebbe consentito di ristabilire la verità vera su Bettino Craxi. Forse solo la politica e la storia potranno scrivere pagine di giustizia.

Andrea Pancaldi

Consigliere nazionale del PSI

martedì 14 gennaio 2014

Lista Socialista e di Sinistra alle europee

Care compagne e cari compagni,
questo è il documento che abbiamo presentato alConsiglio Nazionale del PSI di sabato scorso per la presentazione di una listasocialista e di sinistra alle elezioni europee.

I consiglieri nazionali di Iniziativa Socialista:Angelo Sollazzo, Franco Benaglia, Maurizio Aldrovandi, Antonio Ascenzi, AntonioAutuori, Arianna Bagiardi, Andreina Baratta, Alberto Benzoni, Felice Besostri, RobertoBiscardini, Roberto Bulgarini, Arcangelo Caiazzo, Annibale Carelli, LucaCefisi, Enzo Ceremigna, Vincenzo Clarizia, Franco Franchi, Rocco Guarino, CalogeroMaggi, Cinzia Marinelli, Matteo Meloni, Giovanna Miele, Maurizio Molinari, RiccardoMortandello, Gianfranco Orel, Andrea Pancaldi, Roberto Ramazzotti, GiancarloRicca, Luigi Ricca, Monica Ricci, Rita Rigitano, Giuseppe Scarano, MauroScarpellini, Marzio Uberti, Davide Valia.  

PERCHE’ PROPONIAMO UNA LISTASOCIALISTA  E DI SINISTRA ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE

I partiti socialisti europei hannodeciso di presentare, alle prossime elezioni europee, un proprio candidato alla presidenza della Commissione. Si tratta di una decisione senza precedenti. Ispirata dalla necessità di proporre concretamente una diversa visione dell’Europa e del suo futuro. Ma questa diversa Europa non è dietro l’angolo ed ha bisogno, qui e oggi, di un’area politica nuova soprattutto nel nostro paese.
Da quasi vent’anni stiamo assistendoad una radicale rimessa in discussione dei valori, dei principi, delle regole,delle istituzioni che avevano portato, nell’arco dei decenni successivi alla nascita della repubblica democratica, ad una estensione senza precedenti dei nostri diritti individuali e collettivi, insieme a crescita e benessere economico.
Oggi invece, al posto dello stato,il mercato. Al posto della questione meridionale, quella settentrionale. Alposto delle partecipazioni statali, i capitani coraggiosi. Al posto della contrapposizione tra destra e sinistra, quella tra riformisti e conservatori oppure tra vecchio e nuovo. Al posto della solidarietà, la lotta di tutti contro tutti. Al posto dell’art.1 della Costituzione, la costituzionalizzazionedel pareggio di bilancio. Al posto della centralità della politica, la incessante e indiscriminata criminalizzazione della politica stessa. Al posto di riforme strutturali di tipo socialista,  il tentativo di cancellare il patrimonio umano, organizzativo, i valori  e la cultura socialista.
Tutto ciò ha contribuito adeterminare i disastri che sono sotto gli occhi di tutti e un processo di degrado, insieme politico e culturale, che rischia di diventare irreversibile.
Proprio per questo, l e prossime elezioni europee sono anche per i socialisti italiani un’occasione irrinunciabile per un cambiamento di rotta.
Per questo riteniamo che il PSI si debba fare promotore della presentazionedi una lista socialista e di sinistra, da preparare già da domani e per la quale incominciare a raccogliere le firme. Lista alla quale chiediamo di aderire, al di là delle vecchie distinzioni nominalistiche, tutti coloro che avvertono la necessità di scendere in campo in nome dei valori della civiltà socialista e socialdemocratica, per difenderli e rappresentarli.
Una lista aperta a tutti coloro che si sentono socialisti, indipendentemente dallo schieramento che hanno scelto negli anni bui della non-politica. Aperta a tutti coloro che di sinistra e socialista si sono rifugiati nell’astensionismo. A tutti quegli elettori di sinistra i cui dirigenti, dopo la storica sconfitta del comunismo, per non aver avuto il coraggio e la forza di dichiararsi socialisti, hanno impedito il formarsi di una solida forza del socialismo italiano ed europeo. Aperta a tutti coloro, giovani compresi, che credono al socialismo come una necessità del futuro.
Una scelta politica coerente con l’iniziativa avviata da alcuni compagniper la modifica dell’attuale legge elettorale del Porcellum europeo.
Una scelta politica che il PSI deve fare oggi per evitare che non decidere subito implichi di fatto, un’altra volta, la candidatura all’ultimo momento di esponenti socialisti in altre liste, scegliendo come è avvenuto in passatosecondo la logica del miglior offerente e del meno peggio.
E comunque il Psi deve impegnarsi fin d’ora nell’organizzazione operativa della campagna elettorale affinché, qualora non ci fossero le condizioni di presentare una lista socialista e di sinistra aperta, presenti alle lezioni europee del 25 maggio una propria lista in coerenza con il comportamento dei partiti del socialismo europeo.

giovedì 9 gennaio 2014

Sul lavoro bene Renzi ma...

Matteo Renzi ha innescato la quarta. Spero per lui che riesca a non deragliare. Sulla riforma elettorale si potrebbe dunque trovare un accordo e così pure sul mono cameralismo, che è riforma costituzionale. Suggerirei ai socialisti di attestarsi sul modello dei sindaci. Non è ben chiaro se la proposta contenga anche l’elezione diretta del premier, o sindaco d’Italia, come lo definì Mario Segni. Delle tre carte giocate da Renzi questa sembra la meno deflagrante. Se avessimo dovuto scegliere noi un modello avremmo optato per quello tedesco, proporzionale con sbarramento, che avrebbe riportato l’elettorato a votare in base alle singole identità e non alle collocazioni. Ma noi non siamo in condizione di decidere. Possiamo solo contribuire alle decisioni. E operare nel contesto determinato da altri.
Ma è sul lavoro che la proposta di Renzi mi pare convincente. Non è stata spiegata con precisione dalla bella Maria Elena Boschi a Porta a Porta, una delle stelle nascenti del firmamento renziano, nata pochi mesi fa alla Leopolda. Credo che l’idea di fondo, che riprende quella di Ichino, sia di superare le divisioni dei diritti nel mondo del lavoro. Il contratto unico e l’unica protezione sociale ne sono una giusta premessa. Il rischio, relativo, investe tutti. Il contratto unico a tempo indeterminato presuppone un triennio generalizzato di sospensione di parte dell’articolo 18. E una protezione del disoccupato con formazione solo sospesa in caso di rifiuto di più d’una proposta di lavoro. Qui siamo nel cuore della proposta Ichino ripresa dal modello danese.
Resta una sola obiezione sul costo della operazione. Quanto serve per un’operazione che dovrebbe portare a una copertura generalizzata dei licenziati? Anche Ichino non aveva chiarito bene la questione. Vedo che Renzi nel suo Piano del lavoro (preferisco usare questa definizione italiana al suo enfatico Job act) propone l’aumento ulteriore della tassazione delle rendite finanziarie, già portata al 20 per cento, mentre i titoli di Stato sono al 12,5 per cento. Aggiungiamo che l’Italia ha introdotto dieci mesi fa la tassazione sulla transazioni finanziarie o Tobin tax, che non pare stia producendo quel che ci si aspettava. E prendiamo anche atto che le risorse aggiuntive ricavate dall’aumento del gettito fiscale sulle rendite finanziarie dovrà essere riversato per abbassare le tasse al mondo del lavoro e delle imprese. Resta la domanda: come paghiamo il modello Renzi?
Mauro del Bue  direttore Avanti !