martedì 23 dicembre 2014

LA TREGUA DI NATALE - 25 dicembre 1914 Fronte delle Fiandre

di FABRIZIO MANETTI
E' il 1914. Si avvicina il primo periodo Natalizio di guerra,
festività di un conflitto scoppiato ufficialmente il 28 Luglio di quello stesso anno, ma che aveva le radici ben piantate nel 28 giugno precedente quando gli spari di Gavrilo Princip gettarono l'Europa nella confusione diplomatica e successivamente nel macello.
Il ricordo della nascita di Gesù Cristo, figura celebrativa per la quasi totalità dei combattenti in campo divisi dalle storiche confessioni cattolica, ortodossa e protestante, ma unificati nell'unica matrice cristiana e la sua rilevanza profetica per la parte belligerante musulmana e pur anche ebraica, indussero il Papa Benedetto XIV a domandare una tregua forse anche con la segreta speranza di un ulteriore momento di riflessione che potesse condurre alla pace. Un attimo di tregua che riportasse alla realtà dei fatti i responsabili delle Nazioni, per far loro valutare la fallacità delle iniziali previsioni di brevità del conflitto.
La proposta del Pontefice venne ufficialmente respinta, anche se non fu un grido lanciato nel vuoto.
Ad essa fece eco infatti una "lettera di pace" che le suffragette britanniche inviarono alle "donne di Austria e Germania" proprio nei giorni successivi all'appello papale.
Fu in questo clima tendente alla pace ed invocante ripensamenti al conflitto, che maturò l'episodio, o meglio la serie di episodi, che sono passati alla Storia come " la tregua di Natale del 1914".
Lo scenario è il Fronte delle Fiandre, regione del Belgio occidentale.
Quelli che si stanno fronteggiando sono gli armati dell'esercito Tedesco ed Anglo- Francese.
Già nelle settimane precedenti e corrispondenti al periodo dell' Avvento, i militari belligeranti accomunati dall' appartenenza alla confessione cristiano-protestante, iniziano a "scambiarsi " dalle rispettive trincee, canti di natale tradizionali delle loro zone di provenienza.
Così ad un'intonazione in inglese, rispondeva una in tedesco.
Ma il clou di questa spontanea dimostrazione di pace si raggiunse proprio nella notte del 24 Dicembre quando i militi, rotti gli indugi, si incontrarono nella"terra di nessuno" abbracciandosi, stringendosi le mani e scambiandosi i doni più disparati : sigarette, cibarie, berretti ed anche bottoni delle rispettive uniformi.
In alcune zone pianeggianti vennero pure organizzate partite di calcio tanto improvvisate quanto coinvolgenti.
Gli episodi si susseguirono in tutto il periodo di Natale, sino alla fine dell'anno, consentendo anche di dare degna sepoltura ai caduti di entrambe le parti.
Poi con l'arrivo del 1915 le ostilità ripresero sino all'epilogo dell' 11 Novembre 1918 data che segnò la fine di un conflitto che costò quasi dieci milioni di caduti e circa due milioni di feriti e mutilati permanenti.
Questa immagine ben immortalata nel lungometraggio " Joyeux Noel " Premiato con l'Orso d'Oro al Fetival di Berlino nel 2005, è l'essenza di ciò che veramente fu la Grande Guerra : un conflitto voluto da pochi - che ne ricevettero anche i benefici- ma subito da molti che ne soffrirono le conseguenze.
Vittime del conflitto furono infatti coloro che maggiormente vi si opposero come cattolici e, almeno in Italia, come socialisti, ma che non riuscirono a fermare lo scatenarsi di una guerra causata in nome di un Nazionalismo che, neanche con il sangue, riuscì a centrare il proprio
obbiettivo di dare uno Stato ad ogni Nazione e riuscendo solo a porre le basi del successivo conflitto mondiale esploso proprio nel nome dei conflitti etnici.
Tornando all'episodio della "tregua di Natale" va rimarcato come questa non si ripeterà negli anni di guerra successivi.
Gli Stati Maggiori di entrambi gli schieramenti, comprendendo subito il suo messaggio pacifista e pericoloso per il proseguo delle ostilità, si adoperarono sin da subito perchè non ci fosse una riedizione dell'accaduto.
Ma la spontaneità del gesto, la sua genuinità basata su di una vera ed effettiva volontà di pace , resta scritta sui libri di Storia ed anche nel ricordo.
Proprio di questi giorni è la notizia che le rappresentative dell'esercito inglese e di quello tedesco si sono affrontate in una gara commemorativa dell'evento.
Segno tangibile che l'episodio non avrà fermato la guerra se non per qualche giorno, ma che lo stesso è rimasto impresso nei momenti da ricordare e commemorare.
E, quello che più conta,nella coscienza degli uomini.
BUON NATALE A TUTTI !


Comune di Coriano esce da Hera, il sindaco: 'non sottoscriviamo più le azioni societarie'

Comune di Coriano esce da Hera, il sindaco: 'non sottoscriviamo più le azioni societarie'AttualitàCoriano
16:35 - 03 Dicembre 2014
"L'Amministrazione di Coriano ha deciso di non sottoscrivere, seguendo le sue linee programmatiche, il Patto di Sindacato e di liberare le circa 30.000 azioni dai vincoli del Patto stesso". Lo sottolinea il Comune di Coriano, in una nota in cui comunica l'intenzione di uscire dal patto che governa la multiutility Hera, in scadenza a fine anno, nonostante la proposta di rinnovo sia solo semestrale e non triennale. "Premesso che l'Amministrazione di Coriano - prosegue la nota - possiede ad oggi una quantità irrisoria del totale del Patto di Sindacato e quindi un peso insignificante sulle decisioni dell'Azienda Hera Spa, tale scelta non avrà alcun contraccolpo sull'equilibrio societario". Nei giorni scorsi si era appreso di un'analoga decisione del piccolo comune di Dozza imolese, in provincia di Bologna.