giovedì 11 marzo 2010

POLO TECNOLOGICO

Da alcuni mesi, stiamo leggendo sulla stampa locale nella cronaca della Rep. di San Marino, che vi sono in atto trattative fra il Governo Italiano e quello Sanmarinese per la costruzione di un Polo Tecnologico in un’area (ancora da individuare) collocata in una fra le Province di Rimini e Pesaro. La gestione sarà demandata ad una società consortile italosammarinese che potrà beneficiare del sistema fiscale di San Marino. Ultimamente vi è stata la visita a San Marino del Ministro dell’Industria Scajola e che è stato contraccambiato da una delegazione Sanmarinese: è stato convenuto il percorso futuro della trattativa. Un recente articolo, apparso sempre in cronaca di San Marino indica che per questo progetto vi è la disponibilità dell’Italia ad un investimento di 50 milioni di €uro. Crediamo che una cifra così ingente (100 miliardi delle vecchie lire) faccia gola a tutti e meriti l’attenzione di politici e gli amministratori locali dell’area riminese per comprendere i benefici di tale operazione e perché il nostro territorio ne possa beneficiare attivamente, specie in un momento, non occorre sottolinearlo, di forte rallentamento economico. Un Polo Tecnologico nasce con lo scopo di creare i presupposti per la crescita di competitività sul mercato delle piccole e medie imprese attraverso l’integrazione tra le esigenze innovative delle stesse e l’offerta di conoscenze tecnologiche provenienti dai centri di eccellenza e dal sistema della ricerca sostenendo processi di cooperazione tra imprese, centri di ricerca e università. Con l’apporto anche del sistema finanziario ed esperti della gestione di impresa favorirà l’insediamento di nuove aziende e la crescita e lo sviluppo di aziende consolidate e consentirà altresì, di raggiungere crescenti economie di scala per la gestione dei servizi, sia quelli di struttura che quelli a valore aggiunto e favorirà la collaborazione e la cooperazione tra Polo e imprese e tra le imprese stesse. In poche parole creerà ricchezza ed occupazione e ne beneficerà tutto il territorio. Nel territorio di Santarcangelo vi sarebbe già pronta un’area a destinazione produttiva che farebbe al caso nostro: l’area dismessa della Buzzi Unicem. Come è già successo in altre realtà nazionali, si è preferito intervenire sulle ceneri di attività industriali dismesse per il recupero delle stesse. Quest’area ha il vantaggio, quando sarà pronto il secondo tracciato della strada di Gronda, di un collegamento veloce con l’autostrada, l’aeroporto, la stazione ferroviaria, la fiera di Rimini, ecc. Non si deve dimenticare che nella Valle Marecchia (oltre la Rep. di San Marino) vi sono già aree artigianali/industriali pronte ed altre in via di costruzione per l’insediamento/ampliamento di aziende collegate alla potenzialità che creerebbe il Polo Tecnologico. Non occorre dimenticare che vi sono sul territorio anche scuole di secondo grado ad indirizzo scientifico e tecnico (sia nell’Alta Valmarecchia che a Rimini) che con l’Università potrebbero sfornare futuri ricercatori da impegnare in questo Polo. La struttura della Buzzi Unicem non può essere lasciata ad uno stato di completo abbandono e diventare un ricettacolo di sbandati, ma deve essere un valore aggiunto per tutta la collettività della Valle Marecchia: una eccellenza. Intervenire su quest’area e su questo stabilimento, in accordo con la proprietà privata, conservando le strutture architettoniche esistenti attraverso il recupero degli immobili, permetterà di dare spazio a laboratori di ricerca, sale didattiche e sale per convegni. Perché non pensare in grande: in un futuro potrebbero trovare spazio anche una scuola superiore e corsi universitari ad hoc con foresteria e campus universitario. In questo immobilismo generale, occorre che ogni organo istituzionale della nostra società locale amministrativa, politica, economica, imprenditoriale, sociale si dia una mossa; ci si deve muovere con tempestività e coesione senza alcun distinguo politico e di parte, sui tavoli dove verranno fatte queste scelte. NON CI SI DEVE LASCIARE SFUGGIRE QUESTA OCCASIONE CHE E’ IRRIPETIBILE.