giovedì 31 dicembre 2015

Lavori pubblici e arredo urbano per il 2016 per un importo di 400 mila euro

La Giunta comunale di Santarcangelo ha visionato una serie di progetti per migliorare la qualità urbana che vedranno l’approvazione definitiva e l’avvio dei lavori nel 2016: dalla sistemazione del parcheggio Cappuccini alla riqualificazione di via Ruggeri e dei “Pratini”, dagli interventi per migliorare i percorsi protetti fino ai nuovi collegamenti ciclabili con le frazioni di Santa Giustina e di San Martino dei Mulini.

“La Giunta comunale ha fatto una prima valutazione su una serie di progetti che riguardano nuovi lavori pubblici per un importo superiore a 400.000 euro ai quali si aggiungeranno alcuni interventi previsti nell’ambito di accordi pubblico-privati programmati da tempo”, commenta l’assessore ai Lavori Pubblici e alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti. “Queste opere che stiamo programmando per il 2016 – aggiunge l’assessore Sacchetti - rientrano all’interno del progetto ‘S+ più valore alla città’, teso al miglioramento della qualità degli spazi pubblici e delle reti di collegamento. In particolare, l’attenzione dell’Amministrazione comunale è rivolta alla costruzione di un piano generale finalizzato a definire una rete di ciclabili e percorsi protetti all’interno del centro urbano e di collegamento alle frazioni per connettere in un solo sistema i luoghi critici come i parcheggi a corona del centro con i parchi e le zone verdi, le scuole e le piazze. Per questo motivo l’idea di dare più valore a parchi, parcheggi, piazze e percorsi intende rimarcare la priorità che verrà data, negli anni a venire, proprio a questi temi la cui comunicazione sarà contraddistinta dal leit motif “Paese con la P maiuscola”. Sia che si tratti di riqualificazione di tracciati esistenti, sia che si tratti di nuovi interventi, l’idea è quella di favorire prioritariamente il collegamento ciclabile fra centro urbano e frazioni. Una priorità che trova conferma nel piano triennale dei lavori pubblici adottato dalla Giunta dove è espressa una forte attenzione nei confronti delle frazioni. Il riferimento riguarda in particolare le previsioni dell’anno 2016 nel corso del quale è previsto l’avvio dei lavori per la realizzazione della ciclabile in via Tomba, a San Martino dei Mulini, e del prolungamento della ciclabile lungo via Trasversale Marecchia, dalla rotatoria con la strada di  Gronda al ponte. Procede inoltre l’acquisizione delle autorizzazioni per mettere in cantiere, nell’ambito della convenzione pubblico-privato, la pista ciclabile che collegherà la frazione di Santa Giustina  alla stazione ferroviaria di Santarcangelo”.



Via Ruggeri-Zona Pratini – L’intervento di riqualificazione di via Ruggeri prevede la pavimentazione in selciato del primo tratto e la risistemazione della zona “Pratini”. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità urbana dell’intera area ampliando il perimetro del centro storico verso uno degli angoli più belli ma poco frequentati. Saranno inoltre migliorati gli accessi a via Ruggeri dalle scalinate di via Andrea Costa, in prossimità del parcheggio Francolini e a fianco del Lavatoio. Nella parte bassa recentemente interessata dal murales realizzato da Eron, verrà ricavata una piazzetta. Costo totale dell’opera 150.000 euro.



Parcheggio Cappuccini – Un intervento riqualificazione di grande rilievo, atteso da tempo, riguarda la sistemazione definitiva del parcheggio Cappuccini che sarà pavimentato e dotato di un nuovo impianto di illuminazione. Verrà inoltre messo in sicurezza l’attraversamento in corrispondenza dell’incrocio con via Cupa-via Pozzo Lungo per garantire l’ingresso e l’uscita dallo stesso. Saranno inoltre rivisti gli attraversamenti pedonali verso via Cupa e via Massani. Costo totale dell’opera 190.000 euro.



Ciclabile lungo via della Resistenza - E’ di prossima realizzazione un tratto di ciclabile lungo via della Resistenza, dal parcheggio recentemente realizzato fino campo da basket. L’intervento, che prevede anche un nuovo attraversamento pedonale, permetterà di collegare attraverso un percorso protetto, la zona del centro sportivo con via Togliatti dove sono presenti le scuole medie e la scuola dell’infanzia Margherita. Il costo totale dei lavori è di 17.000 euro.



Sempre in tema di percorsi protetti e di collegamenti ciclabili sono inoltre di rilevante importanza la sistemazione realizzata lungo viale Marini (in occasione della ricorrenza dei 200 anni dalla scomparsa dell’illustre Gaetano Marini, da cui il viale prende il nome). I lavori che saranno effettuati nei primi mesi del nuovo anno riguardano la sistemazione delle aiuole (lato pista ciclabile) e dei parcheggi (lato area Campana). Prosegue, infine, con ottimi risultati il percorso partecipato “Era un parcheggio” con i bambini delle classi quarte della scuola elementare Pascucci per la trasformazione dell’ex parcheggio di via Mazzini. Entro il 14 febbraio il progetto sarà presentato all’Amministrazione comunale che dovrà approvarlo e provvedere all’affidamento dei lavori tramite gara. Il costo dell’opera, la cui realizzazione è prevista per settembre 2016, è stimato in circa 20.000 euro.




martedì 29 dicembre 2015



Cari compagni e amici                                                                                                                            stamane ho rinnovato la tessera del PSI. 
E' nota la mia divergenza e quella di molti di voi con la linea politica nazionale e con l'attuale dirigenza, ma per il cambiamento occorre stare dentro non fuori il Partito.
Pertanto vista la scadenza senza proroghe del tesseramento 2015 al 31 Dicembre, invito i compagni e gli amici che mi vorranno seguire, a rinnovare la tessera seguendo le indicazioni sul sito www.partitosocialista.it  e successivamente a darmene conto.
Per l'occasione auguro a tutti voi  Buon Natale ed un Nuovo Anno di impegno per la difesa degli ideali socialisti  e della sua immutabile cultura politica.
Auguri.

sabato 19 dicembre 2015

Approvata la Variante al Rue, meglio tardi che mai !!

QUESTI I PRINCIPALI PUNTI DELLA VARIANTE AL RUE ( Regolamento Edilizio ) APPROVATA IERI SERA NEL CONSIGLIO COMUNALE.
SE ERA PER NOI SOCIALISTI CI SI ARRIVAVA 6 ANNI FA E SENZA ESSERE SPINTI DALLA CRISI DELL'EDILIZIA, MA COME SI DICE.......MEGLIO TARDI CHE MAI !!
ABITARE IL CENTRO STORICO – Fra le diverse misure previste c’è anche quella riguardante l’estensione della manutenzione straordinaria a tutti gli edifici con procedure più snelle. Inoltre, in seguito a un frazionamento di una unità immobiliare, sarà possibile realizzare alloggi di più piccole dimensioni – fino a 30 metri quadrati – si mantenga una media di 65 metri quadrati (da 225 metri quadrati si possono, per esempio, realizzare alloggi di 30, 75 e 120 metri quadrati). Sarà inoltre possibile migliorare i volumi posti sui cortili interni purché le soluzioni siano coerenti con i valori tradizionali e storici del fabbricato. Per aumentare l’offerta ricettiva, anche i pubblici esercizi potranno realizzare la copertura di cortili interni utilizzando vetrate e infissi leggeri in materiali di pregio, mentre altre misure sono previste per favorire il recupero dei sottotetti a fini abitativi.
COSTRUIRE SUL COSTRUITO – Sono previste misure incentivanti diffuse sul territorio per il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente, nonché per realizzare sottotetti abitativi entro i limiti di legge. Le misure incentivanti per la riqualificazione diffusa sono legate al miglioramento sismico, delle prestazioni energetiche dei fabbricati e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
FACILITARE LO SVILUPPO DELLE IMPRESE – Diverse novità anche per le imprese, fra cui la modifica dei parametri tecnici che facilitano lo sviluppo delle aziende e la possibilità di riqualificare le facciate principali e il coperto degli edifici produttivi aggiungendo un piano vetrato per creare spazi espositivi o uffici a servizio dell’azienda. Questa tipologia di intervento permette di liberare spazio all’interno dell’immobile da utilizzare per attività produttiva.
PROMUOVERE L'AGRICOLTURA – Molte le novità in questo settore: il Rue riconosce che i soggetti che hanno titolo per operare in agricoltura non sono più solo gli imprenditori agricoli professionali, ma anche i coltivatori diretti e quelli in possesso dei requisiti stabiliti dai piani di sviluppo rurale. Inoltre, i giovani che avviano una nuova attività presentando un piano di sviluppo aziendale non devono per forza disporre di una dimensione aziendale pari a quella degli imprenditori agricoli già attivi. Infine, dalle abitazioni esistenti gli imprenditori agricoli professionali possono realizzare fino a tre unità abitative per la famiglia. Allo stesso modo, le residenze non più funzionali all’attività agricola possono trasformarsi fino a un massimo di tre unità abitative rispettando una media di 75 metri quadrati.

domenica 29 novembre 2015

Il prof Gabriele Boselli sul Forum del Centro Storico

Forum per il centro storico di Santarcangelo.  Per un paese al contempo vivace e sereno. Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un partecipante al Forum tra residenti, titolari di pubblici esercizi e rappresentanti delle associazioni di categoria avente come tema: Percorso partecipato per il centro storico di Santarcangelo.
Una valida iniziativa dell’Amministrazione comunale di Santarcangelo è stata certamente quella di indire un forum in cui residenti, rappresentanti dei partiti, delle organizzazioni del commercio e dei lavoratori dipendenti si incontrassero insieme ai tecnici del Comune per delineare linee di miglior funzionamento e sviluppo del Centro storico del nostro paese (l’appellativo di “città” è esagerato, nemmeno Rimini o Forlì sono città ma paesoni).
Pur nell’emergere di una certa tensione tra commercianti che chiedono ampia agibilità degli spazi e dei tempi e residenti i quali, comprensibilmente, si preoccupano di poter dormire la notte, anche se invero il loro principale problema è di altro genere, è quello dei furti in appartamento, depenalizzati di fatto da una legislazione troppo indulgente. Nel complesso l’atmosfera è stata costruttiva e potrà derivarne un buon progetto per gli anni venturi per cui Santarcangelo possa continuare a essere un paese al contempo vivace e sereno.
Io ho sostenuto nella riunione conclusiva i seguenti concetti, derivanti anche dal fatto che nel mio lavoro di ispettore scolastico ho girato l’Italia in lungo in largo e visto paesi e città prosperare o decadere anche per effetto di scelte sbagliate degli organismi comunali o comunque dei paesi/città intorno ai loro centri storici. I luoghi che hanno migliorato la situazione (e non solo quella dei loro centri) presentavano le seguenti caratteristiche.
Un paese vivo, prospero e sereno è quello che ha un centro storico vivo: un centro storico valido è quello che sa essere punto di irradiazione e di convergenza di flussi ideali ed economici, materiali e immateriali.
Sa di avere una storia, una identità e uno stile di convivenza; i loro cittadini li avvertono profondamente e tendono a conservarli nella consapevolezza che questa coscienza declinerebbe se un giusto tasso di rinnovamento e una continuità di iniziative culturali e ricreative legate al territorio non la tenesse in vita.
Attività commerciali vivaci ma ordinate secondo legge e soggette realmente a giusta e ineludibile tassazione, in un clima di sicurezza reale e percepita sono vitali perchè un paese sia prospero. Non è concepibile che vigili urbani e finanzieri siano aggrediti spesso verbalmente e talvolta fisicamente da venditori abusivi.
Una migrazione contenuta può essere occasione di arricchimento culturale ma migrazioni caotiche pongono una questione decisiva per la prosperità e il benessere dei cittadini, suscitano conflitti. Tra case popolari quasi inaccessibili agli indigeni, affitti in case del centro che solo gruppi di venti persone possono pagare (almeno per qualche mese, poi chi li manda via?) e sussidi riservati, sta succedendo a Santarcangelo quel che è successo ormai da un decennio a Savignano come a Bologna e in tutta l’Emilia con particolare gravità a Modena. I centri vengono occupati dagli immigrati, gli indigeni si rinserrano come possono.
Politiche culturali e demografiche intelligenti (non di cattiva retorica ma che toccano la radice degli eventi), amore per la propria terra, disponibilità di tutti verso chiunque mostri rispetto per le leggi possono continuare a fare di Santarcangelo un paese felice, in centro come in periferia.
Gabriele Boselli, Santarcangelo di Romagna

mercoledì 18 novembre 2015

Presentata la variante al Regolamento Edilizio RUE

Una consistente semplificazione del testo normativo, facilitazioni per lo sviluppo delle imprese, nuovi incentivi agli interventi sull’esistente, impulso alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione energetica degli immobili
Redazione 14 Novembre 2015
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Una consistente semplificazione del testo normativo che da oltre 300 pagine si riduce a poco più di 100, facilitazioni per lo sviluppo delle imprese, nuovi incentivi agli interventi sull’esistente per ridurre il consumo di suolo, impulso alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione energetica degli immobili. Le linee generali della variante al Regolamento urbanistico edilizio sono state presentate ieri sera (venerdì 13 novembre) in biblioteca dal sindaco Alice Parma, dall’assessore alla Pianificazione territoriale Filippo Sacchetti e dal progettista incaricato, l’architetto Teresa Chiauzzi. Oltre ottanta i presenti, in buona parte tecnici e professionisti (non solo santarcangiolesi), oltre a imprenditori e rappresentanti delle categorie economiche.
“Esattamente un anno fa, in questa sala – ha esordito il sindaco Alice Parma – avevamo annunciato l’intenzione di mettere mano al Rue per adeguarlo alle mutate condizioni economiche e alle trasformazioni sociali che hanno modificato e stanno modificando la nostra realtà. Dopo aver ascoltato, nell’arco di diversi mesi, la voce di cittadini, imprenditori e tecnici dei diversi ordini professionali, questa sera siamo in grado di presentare un lavoro che permetterà di ridurre la burocrazia, sapere con maggiore facilità cosa si può fare e cosa non si può fare, nonché mettere in atto i necessari controlli”.
“Con la variante al Rue – ha affermato l’assessore alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti – intendiamo siglare un nuovo patto fra pubblico e privato, fra l’Amministrazione comunale e le imprese che in questo regolamento urbanistico troveranno molti spunti, molte possibilità di sviluppo. E questo vale anche per i cittadini, in particolare per quanto riguarda la rigenerazione urbana, con incentivi per chi investe nell’efficientamento energetico dei fabbricati. Un patto che nel rispetto dai valori che questa città esprime, permetta di trovare nuove soluzioni e la necessaria flessibilità per incentivare la riqualificazione urbana e sostenere lo sviluppo delle aree agricole. A questa presentazione ne seguiranno altre che permetteranno di entrare nel merito delle modifiche apportate al Rue, che seguirà quindi il percorso istituzionale per l’adozione in Consiglio comunale”.
A seguire l’architetto Teresa Chiauzzi ha illustrato le principali novità contenute nella variante al Regolamento urbanistico edilizio, specificando che si tratta di tante nuove opportunità rese possibili attraverso piccoli interventi che non stravolgono l’impostazione generale del Rue. Un Regolamento che viene semplificato ma che al tempo stesso è in grado di prevedere meccanismi incentivanti, nel rispetto della qualità architettonica e del grande patrimonio costituito dal centro storico e dal paesaggio di Santarcangelo.
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Abitare il centro storico – Fra le diverse misure previste c’è anche quella riguardante l’estensione della manutenzione straordinaria a tutti gli edifici con procedure più snelle. Inoltre, in seguito a un frazionamento di una unità immobiliare, sarà possibile realizzare alloggi di più piccole dimensioni – fino a 30 metri quadrati – si mantenga una media di 65 metri quadrati (da 225 metri quadrati si possono, per esempio, realizzare alloggi di 30, 75 e 120 metri quadrati). Sarà inoltre possibile migliorare i volumi posti sui cortili interni purché le soluzioni siano coerenti con i valori tradizionali e storici del fabbricato. Per aumentare l’offerta ricettiva, anche i pubblici esercizi potranno realizzare la copertura di cortili interni utilizzando vetrate e infissi leggeri in materiali di pregio, mentre altre misure sono previste per favorire il recupero dei sottotetti a fini abitativi.
Costruire sul costruito – Sono previste misure incentivanti diffuse sul territorio per il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente, nonché per realizzare sottotetti abitativi entro i limiti di legge. Le misure incentivanti per la riqualificazione diffusa sono legate al miglioramento sismico, delle prestazioni energetiche dei fabbricati e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Facilitare lo sviluppo delle imprese – Diverse novità anche per le imprese, fra cui la modifica dei parametri tecnici che facilitano lo sviluppo delle aziende e la possibilità di riqualificare le facciate principali e il coperto degli edifici produttivi aggiungendo un piano vetrato per creare spazi espositivi o uffici a servizio dell’azienda. Questa tipologia di intervento permette di liberare spazio all’interno dell’immobile da utilizzare per attività produttiva.
Promuovere l’agricoltura – Molte le novità in questo settore: il Rue riconosce che i soggetti che hanno titolo per operare in agricoltura non sono più solo gli imprenditori agricoli professionali, ma anche i coltivatori diretti e quelli in possesso dei requisiti stabiliti dai piani di sviluppo rurale. Inoltre, i giovani che avviano una nuova attività presentando un piano di sviluppo aziendale non devono per forza disporre di una dimensione aziendale pari a quella degli imprenditori agricoli già attivi. Infine, dalle abitazioni esistenti gli imprenditori agricoli professionali possono realizzare fino a tre unità abitative per la famiglia. Allo stesso modo, le residenze non più funzionali all’attività agricola possono trasformarsi fino a un massimo di tre unità abitative rispettando una media di 75 metri quadrati.

sabato 7 novembre 2015

Va resa obbligatoria la trivalente per chi frequenta le scuole !!






Vaccini: dati allarmanti per Rimini e la Regione, una situazione 'preoccupante'

Redazione 6 Novembre 2015
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Una situazione definita 'preoccupante' quella delle mancate vaccinazioni nel riminese e, anche, in Emilia Romagna. A dare l'allarme è il consigliere regionale del Pd, Nadia Rossi, che punta a un potenziamento della campagna di comunicazione e prevenzione. Se, da un lato, la consigliera plaude all'approvazione da parte della conferenza delle Regioni del Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2016-2018 presentato dal ministero della Salute, dove si paventa anche la possibilità di introdurre la vaccinazione obbligatoria per chi frequenta la scuola, dall'altro ci sono notizie contrastanti su quanti rifiutano di somministrare i vaccini ai figli.
A impensierire la Rossi è il Comilva, il Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, “la più grande e radicata delle associazioni che predicano l’obiezione” e che ha la sua base proprio a Rimini. Città, che vanta un primato di cui non ci si può gonfiare il petto, se si pensa che, come riporta il Corriere della Sera nazionale, “la media locale è del 9% inferiore rispetto al 95% nazionale delle quattro vaccinazioni obbligatorie: difterite, tetano, polio ed epatite B. Con le coperture antimorbillo e antimeningococco va ancora peggio, 77% rispetto al 92% italiano. Comprendendo la vicina Riccione le famiglie che rifiutano il vaccino obbligatorio nel primo anno di vita del neonato sono 291 su un totale regionale di 570 obiettori totali segnalati dalle aziende sanitarie che è già tra i più alti del nostro Paese”.
"Un quadro - commenta Nadia Rossi - che deve interrogarci sui danni, gravi, che può provocare la disinformazione, scegliere senza avere la consapevolezza delle conseguenze e facendosi prendere più dalle paure dei genitori che dalla ragione. Il calo, improvviso e recente, delle vaccinazioni in particolare nella nostra regione è un fenomeno che non può essere preso sottogamba.  Ricordo che a tale scopo a metà ottobre l’Assemblea Legislativa (con i voti a favore di PD, SEL e Lega Nord) ha approvato la risoluzione che, in linea con gli allarmi lanciati anche dall’assessore Venturi, chiede alla Giunta regionale di intervenire attivamente a fronte del calo della copertura vaccinale. E’ necessario dunque potenziare la importante politica di prevenzione promuovendo un’adeguata campagna di informazione e comunicazione che, oltre agli operatori sanitari, raggiunga tutti i nuclei familiari, rivedendo la delibera regionale del 2013 relativa alle modalità di gestione e di intervento in caso di inadempienza ai vaccini e allargando l’offerta vaccinale gratuita al Meningococco B. Mi auguro inoltre che la proposta di introdurre la vaccinazione obbligatoria per chi frequenta la scuola, emersa dalla conferenza delle Regioni e di cui si è fatto portavoce proprio l’assessore Venturi raccogliendo consensi unanimi, non resti solo sulla carta ma si traduca in una modifica della legge in materia".

Ritorniamo a parlare di trasporto pubblico su monorotaia


Ritorniamo a parlare di trasporto pubblico su monorotaia

Su queste pagine abbiamo trattato nei mesi scorsi il TRC (Trasporto Rapido di Costa Rimini-Riccione) proponendo la soluzione su monorotaia; poteva e ancora può essere la migliore soluzione economica e con il minore impatto ambientale.
In questi giorni leggiamo che da Riccione continua la protesta perché con il percorso della tramvia su strada si va distruggere il tessuto urbano sradicando piante centenarie tagliando la città da un percorso che attraversa i bei viali della città.
Fa rumore la discesa in campo dell’ex sindaco comunista Terzo Pierani che contesta anche lui questa scelta scellerata, soprattutto colpevolizzando i sindaci degli ultimi anni (DS-PD): “ …Ci sono amministratori che hanno detto sì senza avere coscienza di cosa sarebbe accaduto. Vorrei che chi ha governato in passato si esprimesse oggi e dicesse se rifarebbe tutto questo, daccapo. Quando questo sarà operativo diventerà ingestibile per i costi che comporterà”.
Parole pesanti come macigni, qualcuno nel PD riminese dovrebbe cominciare a riflettere perché è lecito cambiare idea per un progetto pensato 25 anni fa, perché i tempi sono cambiati, nuove tecniche di trasporto pubblico avanzano, vi sono città che hanno sposato il trasporto su monorotaia, più economico, meno invasivo più attraente e funzionale.
La soluzione che va per la maggiore è del trasporto People Mover con alimentazione elettromagnetica. Consisterebbe di una monorotaia con un sistema di trasporto basato su un singolo binario (nella maggior parte dei casi elevato sino a 6 metri di altezza, ma che può essere anche a livello terreno o in galleria) che fa da supporto a veicoli appoggiati, di larghezza maggiore rispetto a quella del binario guida.
Questa soluzione sarebbe ideale per poi trasferirla anche su tracciati che investono tutto la costa romagnola e perché no anche il suo entroterra e località turistiche della Valmarecchia e Valconca.
Anche a Bologna di recente hanno approvato il progetto su monorotaia che collega la stazione ferroviaria con l’aeroporto.
Vorrei concludere nel ricordare agli amministratori che non si può procedere con i paraocchi e che un urbanista di fama come l’Arch. De Carlo in consiglio comunale di Rimini del 22 luglio 1971 nel presentare il Piano Regolatore, già allora indicava come la soluzione migliore per il futuro di Rimini l’utilizzo del trasporto pubblico su monorotaia.
lo Spillone dei politici
da Santarcangelonews.it

venerdì 23 ottobre 2015

Un primo giudizio

Ora c’è la certezza. Nella legge di stabilità sono state accolte almeno quattro proposte socialiste: un miliardo prelevato dal gioco d’azzardo, l’abolizione dell’Irap agricola, allentamento del patto di stabilità per i Comuni, fondi per la casa e per l’edilizia residenziale pubblica.
La lotta al gioco d’azzardo risale ai primi anni Duemila e nasce nella Fgs. L’abbiamo trasformata in proposta operativa prima con il governo Letta poi con il governo Renzi.
La battaglia per abolire l’Irap agricola ci ha visti in prima fila fino dal 2013. In prima fila e da soli. Una battaglia giusta finalmente condivisa.
Quanto al patto di stabilità che spesso strozza i comuni limitandone gli investimenti, le prime iniziative risalgono a oltre un decennio fa. Intanto si comincia con le scuole e con le piccole opere infrastrutturali.
I fondi per la casa sono suddivisi in due parti: ecobonus, bonus mobili, norme per l’edilizia e interventi a favore dell’edilizia residenziale pubblica. L’housing sociale, altro tassello importante per mettere sul mercato alloggi ad affitto ed a prezzo di vendita calmierati, prenderà una strada parlamentare diversa dalla legge di stabilità.
Sull’abolizione dell’Imu prima casa non cambio idea. Il governo Prodi la ridusse considerevolmente su iniziativa dei parlamentari socialisti. Oggi sarebbe meglio abolirla per i proprietari di abitazioni che hanno un reddito fino a 60.000 euro l’anno. Chi ha di più, trovo giusto continui a pagarla.
Riccardo Nencini

Ville e castelli

Renzi ce lo ha concesso. Uso il noi perché siamo stati tra coloro che lo hanno suggerito e di questo tratteremo anche alla Conferenza programmatica di fine ottobre. Diciamo che non detassare ville (cioè abitazioni definite di lusso) e castelli è un primo passo, ma non quello richiesto. Il problema non è di fare pagare o di far piangere, come uno sconsiderato manifesto di Rifondazione suggerì tempo addietro, i ricchi, ma di operare nella direzione dell’equità sociale. Se partiamo dal presupposto che solo cinquanta o centomila abitazioni signorili siano esentate, non risolviamo un bel nulla. Cioè non spostiamo risorse.
La tassa sulla prima casa, noi pensiamo, va abolita solo per le abitazioni medio-povere. Il concetto va ribaltato. Era un po’ la differenza tra la manovra Prodi e quella Berlusconi. Non per esaltare quella di sinistra contro quella di destra, ma per sottolineare appunto una cosa giusta da una iniqua. Renzi precisa che le cancellazioni riguardano le abitazioni A1, A8 e A9, le cosiddette abitazioni signorili e di lusso, esattamente come avvenne nel 2008. Dunque la sua manovra è proprio quella realizzata dal governo Berlusconi. Ovvio che senza la riforma del catasto, che risale addirittura al 1939, risulti perfino difficile operare distinzioni tra tipologie abitative.
Col catasto in queste condizioni risultano abitazioni di lusso solo abitazioni particolari. I comuni, applicando l’Imu, se ne sono resi conto. In ogni città esisterebbero solo qualche decine di case di lusso. Nella mia città, Reggio Emilia, ne sono censite solo una sessantina. Ecco perché il conto finale è irrisorio. Così non resta che fare due conti sul reddito del proprietario, ed estendere il concetto di prima casa all’intera famiglia, visto che il giochetto di intestare alla moglie o alla figlia la seconda e la terza casa, spostando abusivamente le residenze, è piuttosto diffuso. Noi siamo dell’idea che il costo dell’operazione complessiva, che nel 2008 si stimava attorno ai 2.500 milioni, possa essere meglio indirizzato, magari estendendo all’incontrario le esenzioni, cioè limitandole alle abitazioni medio-povere, visto che quelle povere già non pagano nulla.
Evidente che il peso di questa operazione non dovrà essere sopportato dai Comuni che si prendono gran parte di questa tassa. Lo stato deve provvedere a rimborsarli e non deve praticare uno sport oggi piuttosto diffuso in base al quale, da un lato, si tagliano tasse e fondi agli enti locali, costringendo poi questi ultimi ad aumentare tassazioni e imposte varie. Se un’operazione intelligente di esenzioni dimezzasse il costo della detassazione prevista allora si potrebbero liberare risorse, ad esempio un miliardo, un miliardo e mezzo, per aumentare le pensioni minime. E sarebbe, per tornare al concetto del presidente del Consiglio, non tanto di sinistra o di destra, ma giusto, più giusto.
MAURO DEL BUE

L'on.Spini a San Marino

Associazione Sandro Pertini San Marino

Lunedi 26 ottobre 2015 – ore 21,00
Ridotto del Teatro Titano – San Marino Città

Presentazione del libro dell’On.le Valdo Spini
LA BUONA POLITICA
Da Machiavelli alla Terza Repubblica
Riflessioni di un socialista

Sarà presente l’autore.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

sabato 17 ottobre 2015

Ciao Flavio !!

Salutiamo ....il maestro....il regista.....lo sceneggiatore...lo scrittore....l'amministratore....il socialista.....il santarcangiolese.... l'uomo. CIAO FLAVIO
I SOCIALISTI NON DIMENTICANO !!



mercoledì 7 ottobre 2015

Supercinema sala Wenders : l'on Spini presenta la serata




L'on. Valdo Spini, il sindaco Alice Parma, il prof. Stefano Caretti e la dott.ssa Laura Ghirarduzzi



Grazie Compagni !!

Un ringraziamento particolare a tutti i compagni e amici Socialisti santarcangiolesi e dei comuni limitrofi, Cesena, Bellaria, Rimini, Riccione, Cattolica, Verucchio, Novafeltria e Pennabilli, che con la loro presenza,hanno contribuito alla riuscitissima serata dedicata al grande SANDRO PERTINI. Un doveroso ringraziamento alla delegazione dei Socialisti sammarinesi, che ci hanno onorato della loro presenza !!

Partito Socialista Santarcangelo e Valmarecchia

Ringraziamenti !!

Ringraziamo tutti i partecipanti santarcangiolesi e non che hanno riempito la sala Wenders in ogni ordine di posti. Anche coloro che, pur volendo, non hanno potuto essere presenti. Un ringraziamento particolare ai nostri graditissimi ospiti, a tutti gli organizzatori, Anpi, Comune, Sindaco, Pro Loco, Supercinema !! Una menzione alle testate giornalistiche che hanno meritevolmente dato spazio all'evento, Corriere di Rimini. Voce di Romagna, Altarimini.it, newsrimini.it. Ma sopratutto a Ghirarduzzi Laura SENZA LA QUALE NON SI SAREBBE FATTO NIENTE !! Quando le cose si fanno col cuore e il dovuto impegno personale e organizzativo, la gente capisce e risponde. Il prossimo 25 aprile si replica per le scuole

Partito Socialista Santarcangelo e Valmarecchia

sabato 12 settembre 2015

SU UN'IDEA DI DEMOCRAZIA CIVICA di Roberto Biscardini


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L’esperienza di questi anni a Palazzo Marino è stata illuminante. Ho potuto toccare con mano come l’appartenenza ai partiti non basti più e come sia sempre più necessario, in questo particolare momento, riscoprire il valore della buona politica nel concreto, dal basso, e promuovere aggregazioni e alleanze di ispirazione civica. Non liste civiche colorate, arancioni o arcobaleno, o liste civiche di comodo, del sindaco, da affiancare a quelle dei partiti, in nome di una certa verginità (antipolitica). Liste che poi vengono solitamente schiacciate dalla logica di coalizione e dal peso dei partiti maggiori, e che faticano a svolgere qualsiasi ruolo, politico, propositivo e persino civico. No, liste civiche invece espressione soprattutto di una vera democrazia municipale, che si misurano concretamente nella partecipazione allargata sulle cose da fare, sui progetti e sull’idea di città, prima ancora che sul numero dei propri rappresentanti, nell’esercizio appunto di una democrazia tanto necessaria e quanto in crisi.

Milano, e figuriamoci altrove. Se la democrazia rappresentativa si esercita nel rispetto delle istituzioni, basta andare a vedere quante volte il sindaco o gli assessori hanno partecipato alle discussioni del consiglio comunale, o quante volte il Sindaco ha coinvolto il consiglio sulle grandi questioni che riguardano l’indirizzo politico dell’amministrazione comunale (che peraltro al consiglio competono per legge), per rendersi conto che ormai nelle istituzioni queste forme di democrazia sono assolutamente assenti. Sono sostituite da soggetti esterni che con gli eletti, quindi con gli elettori, non hanno nulla a che fare. La trasparenza è uno slogan, uno oggetto misterioso anche quando la si invoca per piccole cose. Se neppure i consiglieri comunali sono messi nelle condizioni di sapere e di conoscere ciò che avviene nel palazzo, figuriamoci i cittadini. Infine la partecipazione, ridotta all’ascolto di qualche comitato (che sono cosa diversa dai cittadini), di solito comitati del no, per assecondarli o meno indipendentemente dagli interessi generali che dovrebbero essere difesi o dagli interessi della maggioranza di cittadini che non protestano. Una farsa a targhe alterne tra ascolto e finzione.

Quello che è rimasta fuori dalla porta é la democrazia vera, intesa come diritto di parola e di ascolto, diritto al confronto e persino alla partecipazione reale dei processi decisionali. Per condividere decisioni con regole democratiche sufficientemente certe e con i necessari tempi di elaborazione. L’esatto contrario del fare in fretta, ma solo quando conviene ai governanti. Un percorso democratico non per sostituire i partiti, anzi; non per fare antipolitica, ma per sostituire quella falsa politica che non sa ormai né decidere, né ascoltare, né interpretare le esigenze della collettività. Liste civiche quindi per ridare corpo e spessore alla buona politica, non per tenere fuori tutti i politici, ma per riunire tutti coloro che credono con tenacia nella necessità di stare sulle cose. Espressione di un alto e qualificato impegno civile, appunto.

Certo un processo difficile ma con risultati assolutamente efficaci, contrario alla logica che sia sempre meglio decidere in fretta anche a scapito del bene, sia meglio rottamare che perfezionare e rinnovare, sia meglio sostituire che riformare, consentendo a chi ha le carte in regola, perché eletto, di esercitare il proprio ruolo nel modo migliore. Con la responsabilità della responsabilità.

Oggi in tutto il paese gli esecutivi (tutti) comprimono le assemblee elettive (dal Parlamento ai piccoli comuni), e ciò avviene anche nelle forme più virulente, sostituendo le loro prerogative con poteri esterni, forti, autoritari, personalistici, tecnocratici e aziendali. Nella svariate forme di centralismo e accentramento possibile. Da qui, le riforme istituzionali senza quadro di riferimento costituzionale. Le provincie mezze vive e mezzo morte, ma intanto togliendo il voto ai cittadini. Persino i sindaci che eletti direttamente non si sentono in dovere di rispondere a nessuno; per non parlare delle giunte, organi collegiali impropri (meglio che gli assessori siano consulenti del sindaco e basta, licenziabili come lo sono già). Le aziende pubbliche sottratte al controllo delle amministrazioni pubbliche; le aziende pubbliche privatizzate anche per l’esercizio di servizi fondamentali e primari. E ancora, istituire Città metropolitane che sono dei mostri istituzionali, fondere comuni e abolire quelli piccoli e via di questo passo, contro il senso della libertà, questa è l’aria che tira, in nome, senza riscontro, della tanto strombazzata efficienza e riduzione dei costi. 
E poi commissari per ogni cosa, per sottrarre decisioni delicate a qualsiasi forma di controllo pubblico e democratico (dai commissari della sanità, a quelli ospedalieri, allo smaltimento dei rifiuti, commissari ovunque dalla corruzione a Expo), in una logica sostitutiva dei poteri, non molto diversa dai tanto discutibili provvedimenti di scioglimento dei comuni meridionali accusati (anche ingiustamente) di infiltrazione mafiosa. Questione delicata ma assolutamente controversa. 

Insomma contro ogni tipo di attacco all’autogoverno delle comunità, bisogna avere il coraggio di riscoprire il senso migliore del municipalismo democratico, anche attraverso la formazione di liste civiche, il più unitarie, perché si deve partire dalle cose, non solo dai nomi dei candidati sindaci, che di solito si misurano più sull’appeal verso poteri esterni che non verso i cittadini, e non solo dai i partiti e dai loro ormai insopportabili e anacronistici schieramenti nazionali (quante volte mi sono sentito dire, “bello il tuo progetto, ma non possiamo, abbiamo dei doveri nazionali da rispettare, con Roma”).

Ma ritorniamo a noi, a Milano, con un piccolo esempio. In un consueto giro della città, sono stato accompagnato un giorno in un quartiere delle periferia nord. Il comitato che mi ha ricevuto mi ha perorato la causa (naturalmente non ero il primo consigliere comunale ad essere passato di lì) affinché si prolungasse il tragitto di un autobus, poco più di 800 metri. Due fermate in tutto. Con molteplici effetti positivi, particolari e generali. Che a quei cittadini erano ben chiari. Si garantirebbe a due quartieri, più periferici ancora, di aver un normale servizio che oggi non hanno, si eviterebbe soprattutto di sera a quei cittadini di fare a piedi un tratto di strada per altro abbastanza pericoloso (il tema della sicurezza messo sul piatto concreto), si offrirebbe a tutta la città la possibilità di accedere ad un importante parco urbano, già molto frequentato, con un mezzo pubblico anziché con le solo auto private (questione generale).

Dopo aver illustrato pubblicamente questa esigenza in consiglio comunale, cosa è successo? Niente. Il sindaco e gli assessori competenti (sicurezza, trasporti, parchi e giardini) erano assenti, potrebbero avere seguito i lavori d’aula via streaming (chi lo sa), qualche funzionario avrebbe avuto l’obbligo di informarli. I partiti e i grandi gruppi consiliari? Niente. Pensano alle grandi cose, alle loro primarie e a Roma.
I rappresentati di quel quartiere hanno avuto in qualche modo il diritto di parola ma adesso avrebbero anche il diritto di essere rappresentati da chi un’idea non sclerotizzata della politica la più esprimere. 

Roberto Biscardini consigliere comunale Comune di Milano

domenica 23 agosto 2015

Raccogliamo e condividiamo questa denuncia su un problema che come Socialisti denunciamo da anni...... INVANO !!


Treni e Stazione Ferroviaria di Santarcangelo: VERGOGNA !

Egregio direttore di Santarcangelonews.it,

vorrei far conoscere il disagio giornaliero (mio e di altri) che affronto per recarmi al lavoro utilizzando il treno.
Sono un pendolare, abito a Santarcangelo e lavoro a Forlì. Ogni giorno utilizzo il treno per recarmi al lavoro e vorrei farvi partecipi delle problematiche annose che io e altri pendolari (studenti, lavoratori, ecc.) siamo costretti a subire perché le fermate a Santarcangelo, per chi proviene da Forlì (o Bologna), sono insufficienti soprattutto nel pomeriggio per il rientro, mentre a Savignano vi sono più fermate dei treni regionali.
In famiglia abbiamo solo un auto e quando serve a mia moglie sono obbligato a prendere il treno a Santarcangelo dove in bicicletta in pochi minuti sono in stazione, ma al ritorno per i miei orari non c’è fermata a Santarcangelo; così mia moglie deve venire a Savignano a prelevarmi alla stazione, incastrando questo giro con le necessità di portare i figli in palestra o prelevarli dal rientro pomeridiano della scuola.
Non si riesce a capire come una città come Santarcangelo (con tutto il bacino che le gravita attorno) non possa avere una stazione all’altezza di analoghe città emiliano romagnole che, anche su tratte minori, sono servite da un trasporto ferroviario più vicino ai bisogni dell’utenza che quotidianamente si muove per necessità lavorative e scolastiche.
Se poi Santarcangelo vuole essere città turistica, anche il treno è un tassello importante per fare giungere in città il turista ecologista che si porta appresso la bici per visitare la Val Marecchia.
Si nota una lontananza e un disinteresse degli amministratori pubblici di Santarcangelo che in questi anni non hanno costruito un percorso di sensibilizzazione con la Regione Emilia Romagna, deputata al trasporto ferroviario regionale: se anche ora si muovessero con l’appeal necessario, passeranno anni prima di ottenere un risultato positivo.
Vorrei segnalare altre problematiche: la stazione di Santarcangelo non ha stalli sufficienti per ospitare le bici (così come tanti altri sono obbligato a lasciarla legata a piante o quant’altro dei giardinetti antistanti il piazzale della stazione dando una visione di degrado); altro problema, non funziona da diversi mesi l’ascensore per scendere sul piano sottostante (i giorni scorso ho dovuto aiutare una vecchietta a scendere e risalire le scale..); altro problema non esiste un bagno (!!!). E se per caso qualcuno volesse arrivare con la sua bicicletta caricandola sul treno per poi utilizzarla per visitare la nostra bella vallata, dovrebbe portare la bici a spalle su e giù per le scale perché non c’è nemmeno uno scivolo (come invece c’è a Savignano!).
Se l’Amministrazione Comunale ha a cuore i suoi cittadini, lavoratori e non, e se anche non è responsabile diretta di questi problemi perché sono di un altro ente, ha il dovere morale di farsi in quattro per sollecitare anche a muso duro chi non provvede a limitare il disagio e il degrado di questa stazione.
Chiedo all’Amministrazione Comunale se vi sono o vi saranno sviluppi per migliorare questa stazione, e vorrei essere informato di ciò anche con locandine appese all’ingresso per portare un pò di ottimismo che non guasta mai per affrontare una giornata lavorativa.
Egregio direttore di SantarcangeloNews, la ringrazio dell’ospitalità che vorrà dare alla mia missiva, affinché cittadini di Santarcangelo si facciamo promotori di sensibilizzazione nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Santarcangelo, primo tassello ed anello di congiunzione con la Regione.
firmato: un pendolare che prende il treno a Santarcangelo, ma al ritorno si ferma a Savignano . . .
Come redazione di SantarcangeloNews.it, ringraziamo il nostro concittadino per il suo contributo sulla situazione della Stazione Ferroviaria di Santarcangelo che noi più volte siamo ritornati in questi mesi ad evidenziare. Saremo sempre sul pezzo perché è VERGOGNOSO che una città come Santarcangelo abbia una stazione e un servizio fermata treni che non ci onora sia per noi santarcangiolesi o per chi si reca a Santarcangelo in qualità di ospite.
Per questo daremo il più risalto possibile a quanto ci è pervenuto, facendo pervenire questa lettera alle istituzioni e associazioni locali, affinché si crei una sensibilizzazione che smuova questa situazione vergognosa.

la redazione di SantarcangeloNews.it

mercoledì 19 agosto 2015

Giusto e doveroso !!

"I nostri sindaci ne faranno una bandiera: i comuni dovranno utilizzare i profughi in attività sociali utili alla comunità. Lo Stato spende per loro, loro daranno una mano a svolgere servizi vantaggiosi al bene comune". È l'iniziativa annunciata dal Segretario del PSI e vice ministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, per far fronte all'emergenza immigrazione, che i sindaci e gli amministratori socialisti di tutta Italia metteranno in atto per favorire l'integrazione dei migranti che sbarcano nel nostro Paese. "La strada percorsa già dal Sindaco socialista di Fano"- ha aggiunto Nencini. "Utilizzando le associazioni locali e interagendo con le prefetture. Il modo migliore per favorire l'integrazione, Se Kapò Salvini facesse una telefonata ai sindaci leghisti... - See more at: http://www.partitosocialista.it/#sthash.gTHyUmSj.dpuf

domenica 16 agosto 2015

Sanità in Romagna : Tempi d'attesa, questa non è la soluzione

 Di fronte alle  soluzioni prospettate nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla salute Venturi che, in procinto di presentare il piano per ridurre i tempi d’attesa, ha proposto l’aumento di prestazioni aggiuntive (ad.es.domenica) attraverso il privato accredito, la Uil ritiene che dette scelte, debbano avere esclusivamente la caratteristica della emergenzialità. A questa deve far seguito un programma strutturato che faccia leva sulla disponibilità e la volontarietà dei professionisti o sull’aumento della committenza esterna, solo dopo avere saturato la potenzialità produttive delle strutture pubbliche della Romagna, anche uniformando gli orari istituzionali dei servizi, come è stato concordato nei diversi protocolli di intesa tra la conferenza socio sanitaria e i sindacati. Ci aspettiamo quindi che la Regione intenda ragionare su prestazioni aggiuntive partendo dalla ricerca prima di tutto di uniformità dell’apertura dei servizi. Ci aspettiamo soprattutto che i costi delle prestazioni siano uniformi nei vari territori, competitivi con il pubblico e che il ricorso ai privati non diventi strutturale. Il ruolo dei privati è importante, ma devono essere consapevoli che accreditarsi non vuole dire pensare elusivamente al profitto. Con lo scopo di migliorare il servizio pubblico, devono aiutare nelle prestazioni eccellenti, ma pure in quelle ordinarie e meno. 

 Paolo Palamarini, coord.sanità UIL area Romagna

Ravenna I Socialisti verso le elezioni comunali del 2016

 A sinistra, ma soprattutto dalla parte dei cittadini. L’8 giugno l’assemblea degli iscritti al Partito Socialista del comune di Ravenna e il 29 giugno il Direttivo provinciale, riuniti per definire il percorso che dovrà portarci al rinnovo del consiglio comunale di Ravenna nella primavera del 2016, hanno deciso che si debba sviluppare ed arricchire l’esperienza fatta con la lista Emilia Romagna CIVICA presentata alle elezioni regionali del novembre scorso da Socialisti, Verdi e movimenti civici; una decisione che si fonda sulle seguenti considerazioni: ▫rispetto a quella esperienza sono maturate, nella realtà locale ravennate, positive novità, rilevanti per mettere in campo una progetto presumibilmente capace di ridare vigore ad una azione amministrativa di sinistra e di centro sinistra che produca importanti discontinuità con un presente ed un recente passato piuttosto insoddisfacenti; ▫tra queste novità, vi è l’emergere di un utile incontro, libero da schemi, tra diverse espressioni della sinistra, al quale il riformismo socialista in Romagna tradizionalmente non si sottrae, e forme associative della società civile desiderose di misurarsi con il governo della cosa pubblica senza pregiudizi ideologici; ▫il principale partito del centro sinistra, il Pd, vive una stagione di arroccamento ed è incapace perciò di superare la routine di interessi consolidati e di rivolgersi convintamente a tutta la sinistra e a quelle nuove istanze di cambiamento; ▫si tratta quindi di sensibilità non tutte rappresentate soltanto dai partiti tradizionali; ▫nessuna confusione politica dunque, ma una alleanza di natura civica, sensibile ad esigenze di equità, laicità, ambientaliste, di cambiamento e di buon governo, quali: il contenimento della fiscalità locale e il corretto utilizzo delle poche risorse privilegiando la scuola pubblica, il welfare e i beni comuni (dall’acqua ai servizi), il responsabile uso del territorio, la salvaguardia dell’ambiente e il turismo, la semplificazione burocratica, favorendo una vera partecipazione dei cittadini alle scelte fondamentali per lo sviluppo futuro della città. Il socialismo democratico e riformista poggia su due presupposti, la libertà e l’equità, che riassumono le libertà individuali e collettive ed i relativi diritti civili e sociali, e tutto ciò che rende giustizia delle disparità. La ‘famiglia’ socialista può essere l’approdo per tanti cittadini ormai senza rappresentanza e per quanti nella sinistra condividono questo modello. Questi l’auspicio e il commento in casa socialista, mentre sono in corso proficui incontri con quanti possono aderire al progetto di dare a Ravenna un futuro migliore. ______________________________________________________________________________________________________

martedì 11 agosto 2015

Gnassi : perchè il NO della Conferenza dei Servizi alla discarica di San Leo

Un progetto ambientalmente incompatibile con il sito proposto. È arrivata una bocciatura ufficiale per la discarica che la ditta CABE di Santarcangelo puntava a realizzare a Pian della Selva – Fontanelle a San Leo.
Venerdì il presidente della provincia Gnassi ha firmato, a conclusione dei lavori della Conferenza di Servizi, il decreto che sancisce il parere negativo alla V.I.A, valutazione di impatto ambientale.
Tra le problematiche emerse, l’impatto visivo dell’impianto, la tipologia e il flusso di traffico sulle strade provinciali interessate, la presenza di abitazioni a ridosso del perimetro della struttura, la non completa disponibilità dell’area da parte della ditta. E’ stata riscontrata inoltre l’incompatibilità urbanistica e territoriale dell’area in esame, suffragata da atti e documenti del Comune di San Leo e dell’Ufficio Pianificazione Territoriale della Provincia stessa.

Nei mesi scorsi erano state tante le iniziative contro la discarica portate avanti da un comitato formatosi ad hoc e sostenuto da molte associazioni ambientaliste.
“La conferenze dei Servizi– commenta il presidente Gnassi- ha espresso il suo parere formale, tenendo prioritariamente conto degli aspetti tecnici della questione. Il giudizio è chiaro e trasparente, e afferma una posizione che va rimarcata per il nuovo valore che immette al territorio e a chi vi risiede. Si afferma infatti una cultura del territorio e della sua vocazione, non più intesa come museificazione (con la quale comunque il progetto risulta incompatibile) ma anzi come leva di uno sviluppo possibile, sostenibile e richiesto a gran voce dalle comunità e che respinge la leva delle funzioni improprie, che poco o nulla hanno a che fare con quel territorio e la sua vocazione”.
Soddisfatto il Comitato San Leo dice No alla Discarica.“Apprendiamo con piacere che molte delle argomentazioni sollevate dai cittadini portatori d’interessi, e dal Comitato, in questi concitati mesi hanno avuto rilevanza fondamentale sull’esito finale.”
“La partecipazione attiva – prosegue il Comitato – dei cittadini -di San Leo e della Valmarecchia-, che il comitato ha coinvolto, informato e sostenuto, ha permesso di ottenere le importanti prese di posizione delle amministrazioni della valle e la rettifica del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) da parte del Comune. L’idea dell’Amministrazione -con il PUA di ‘iniziativa pubblica’ approvato nel 2014-, e della ditta, che quell’area potesse essere idonea ad ospitare un impianto di gestione rifiuti viene altresì confutata. Nonostante l’importante risultato ottenuto, emerso nelle argomentazioni del decreto, al Comitato preme ricordare che la rettifica del PUA può essere considerata solo una temporanea correzione, in vista di una nuova destinazione urbanistica del sito, compatibile con le caratteristiche dell’ambiente circostante.”
Andrea Polazzi    Newsrimini.it