giovedì 30 aprile 2015

QUESTA LA LETTERA INVIATA A NENCINI


Bartolomei Franco
Biscardini Roberto
Craxi Bobo
Labellarte Gerardo
Sollazzo Angelo
Caro Nencini
Il gruppo Parlamentare Socialista e' di fronte ad una scelta che e' destinata a condizionare in modo determinante il futuro della nostra Democrazia e a segnare il futuro politico del Partito Socialista.
La nuova legge elettorale, proposta da Renzi, rappresenta il passaggio chiave di un processo di mutazione e ristrutturazione del nostro sistema politico, annulla con il ricorso alla fiducia l’autonomia e la dignità del Parlamento, sovverte l’equilibrio dei poteri trasformando in modo surrettizio la forma di governo, ed incrina irrimediabilmente il nostro sistema democratico e costituzionale costruito con il concorso essenziale del Partito Socialista Italiano.
Una legge che dovrebbe superare gli aspetti di incostituzionalità del Porcellum per non comprimere il diritto degli elettori di scegliere i propri rappresentati, mantiene se non addirittura aggrava gli aspetti di incostituzionalità della precedente legge, comprimendo l’autonomia del parlamento in nome della governabilità e della stabilità dei governi.
La crescente privazione, in ragione dei vincoli europei extra-nazionali, di potere dell’esecutivo richiederebbe al contrario un contrappeso maggiore e più efficace dei poteri parlamentari ed un allargamento della legittimazione democratica; mentre L’ITALICUM in radice sviluppa una filosofia esattamente opposta volendo ridurre il carattere plurale delle Assemblee parlamentari, e cancellando di fatto il Senato delegittimandone lo spessore costituzionale mediante la sue elezione di natura indiretta e la riduzione dei suoi poteri .
Questo tipo di stravolgimento delle regole elettorali e’ tra l’altro finalizzato a risolvere un interesse strettamente di parte, quello di garantire in modo stabile la permanenza esclusiva nel governo del paese a questo nuovo PD- Partito della Nazione, riconfigurato da Renzi come una nuova forza moderata di centro destinata a divenire il nuovo asse di riferimento del sistema, pur non essendo assolutamente rappresentativo della maggioranza del corpo elettorale.
Riteniamo quindi che il Partito Socialista non possa e non debba associarsi a questo impianto complessivo e di potere, che di fatto porta alla cancellazione del Socialismo Italiano proprio in un momento in cui la debolezza del centrodestra e la trasformazione genetica del maggiore partito della sinistra italiana, entrambi figli dei cattivi risultati della Seconda repubblica, ci offrirebbero un nuovo spazio autonomo di iniziativa politica.
Consegnare il Paese, al Partito della Nazione, ed ai poteri ed agli interessi che, in piena continuità con l'esperienza del precedente governo Monti, puntano a garantire nel governo del paese una assoluta conformità con quel sistema di relazioni economiche e finanziarie, che hanno portato alla crisi di tutte le economie sviluppate, sarebbe un gravissimo e definitivo errore.
L'approvazione di questa legge da parte del segretario del partito e del nostro gruppo parlamentare significherebbe quindi la piena condivisione da parte dei Socialisti di questo disegno di stabilizzazione conservatrice del paese, di cui il governo Renzi è ormai parte costituente e soggetto attivo, e l'abbandono di ogni nostra aspirazione ad essere una moderna forza di progresso e di cambiamento democratico, partecipe a pieno titolo, sulla base della propria incondizionata autonomia politica ed organizzativa, di un processo di riorganizzazione della sinistra italiana nel solco dei valori ,della tradizione e della storia del Socialismo Italiano.
Per questi motivi ti chiediamo, nel rispetto della volontà della stragrande maggioranza dei socialisti italiani, con e senza tessera, che si stanno esprimendo in queste ore ,in nome della nostra storia e della cultura socialista, di intervenire affinché il partito si esprima contro questa legge, consapevoli che una diversa scelta politica in senso contrario porterebbe allo snaturamento delle nostre ragioni politiche, ed aprirebbe, per tua esclusiva responsabilità, una gravissima lacerazione nel partito, distruggendo il patto politico di fondo su cui dal congresso di Montecatini in poi abbiamo insieme ricostruito il Partito Socialista Italiano.
L'approvazione da parte dei parlamentari socialisti di questa legge elettorale, in sfregio ai valori democratici del Socialismo , renderebbe inoltre vano ogni proposito di autonomia, e renderebbe assolutamente ingannevole ogni dichiarazione a favore della presentazione di una nostra lista autonoma alle prossime elezioni politiche.
E' evidente , a questo punto, che di fronte ad una conferma della tua decisione di approvare questa legge, peraltro senza aver consultato e sentito né gli organi nazionali né locali del partito, non assisteremmo inermi alla distruzione di ogni prospettiva socialista e riformista per il futuro del paese, ed assumeremo senza alcuna esitazione tutte le iniziative necessarie ad evitare l' annullamento della nostra storia politica.
Bartolomei Franco
Biscardini Roberto
Craxi Bobo
Labellarte Gerardo
Sollazzo Angelo

domenica 26 aprile 2015

Ricovero Anziani " Suor A.Molari " si va nel " Valloni " di Rimini !!

Una scelta comoda, miope, dettata da pigrizia e conformismo, siamo sicuri essere anche la migliore? Noi Socialisti di Santarcangelo e della Valmarecchia ne dubitiamo fortemente. L’assenza di una politica forte, autonoma dai centri di potere riminesi e bolognesi ha prodotto quello che, anche alla luce dei nuovi rapporti di forza all’interno del centrosinistra che governa la città, noi Socialisti  purtroppo, ci aspettavamo. Dopo avere rinviato di oltre 5 anni, grazie soprattutto alla volontà unanime del vecchio consiglio comunale che nel novembre del 2010 si espresse contro ogni tipo di fusione,  il PD ha finalmente ottenuto ciò che voleva.  L’assorbimento del nostro Ricovero Anziani “ Suor Angela Molari” nel Valloni di Rimini. Le motivazioni le conosciamo bene. L’ASP Vallemarecchia , l’azienda che comprendeva le strutture di Santarcangelo e Verucchio, in conseguenza della legge regionale sugli accreditamenti delle cooperative, ha subito uno svuotamento di attività e un disavanzo nei conti oramai strutturale che, per il 2014 dovrebbe aggirarsi intorno ai 110mila euro come nel 2015, per cui l’unica soluzione logica e quasi obbligata sarebbe quella di fondersi col Valloni di Rimini. Ma le cose stanno proprio così? A parte che anche il Valloni non naviga in buone acque avendo anch’esso subito le nefaste conseguenze della suddetta legge, servita  a dare maggior potere al mondo delle cooperative socio-assistenziali e forte bacino elettorale, siamo proprio sicuri non ci fossero strade alternative? A nostro avviso sono almeno due.  Innanzitutto occorre dire che la L.R. 12/2013, pur indicando la fusione a livello di distretto come strada maestra, offre un’ampia gamma di possibilità alternative a questa.
Si è mai pensato seriamente di riequilibrare i conti della nostra ASP facendo finalmente pagare al Comune di Verucchio gli oltre 110 mila euro che dal 2011, attraverso un complicato meccanismo di convenzioni che vede coinvolta anche l’ASL riminese, questo Comune  incassa, ogni anno,  dalla cooperativa che gestisce una  RSA e un Centro Diurno ?  Sarà forse un caso che i conti della nostra ASP hanno cominciato a vacillare dopo il 2012 ? E’ solo e unicamente colpa della famigerata legge regionale? Con tutto il rispetto non lo crediamo.  E questo nonostante l’allora Cda abbia più volte e con forza sollevato il problema e mai né l’amministrazione di Santarcangelo prima, né il commissario prefettizio poi,  abbiano avuto la reale volontà di porre fine a questa anomalia.  Fa ancora più specie quando veniamo a sapere che, siccome giustamente l’ASP Valloni non è disposta ad assorbire e ripianare con le proprie finanze un’azienda coi conti in rosso, il comune di Verucchio sarebbe disponibile a girare alla nuova ASP unica quella quota di affitto che la cooperativa gli versa , al netto degli obblighi assunti con ASL Rimini e che ha sempre rifiutato di versare all’ASP Vallemarecchia. Ma vogliamo scherzare ? La nostra ASP è costretta a fondersi perché ha i conti in rosso e poi quell’operazione necessaria per contenerne il disavanzo in termini fisiologici viene fatta comunque, ma a beneficio della nascitura ASP unica distrettuale!! Siamo al paradosso e poi ci vengono a dire che la scelta non era preordinata!!
Seconda possibilità,  anche questa scartata altrettanto frettolosamente.  Estinguere l’ASP Vallemarecchia, accreditare al privato la gestione dei 30 posti letto di Verucchio e trasferire o comandare il personale al gestore privato, 22 persone in tutto, 21 a Verucchio e 1 a Santarcangelo, e i 4 amministrativi potrebbero passare all’Unione dei Comuni.   Anche questa strada è risultata impraticabile, sapete con quale motivazione ? Veti sindacali insormontabili.   Niente da fare , si va col Valloni…. a quali condizioni ? Con quali garanzie per quanto riguarda i possibili investimenti su Santarcangelo ? Non si sa, tutto da costruire nella convenzione che regolerà i rapporti tra le parti all’interno della nuova azienda. Non dimentichiamo infine che il notevole patrimonio immobiliare di cui dispone il Valloni è prevalentemente riminese e questo non può non orientarne le scelte.  Siamo ancora convinti sia la scelta migliore?

 I Socialisti di Santarcangelo e Valmarecchia

25 aprile 1945 - 25 aprile 2015 ; con la bandiera di Pertini

25 Aprile 1945 - 25 Aprile 2015 ; con la bandiera di Pertini

sabato 25 aprile 2015

Buon 25 aprile a tutti !!

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove e' nata la Costituzione, andate nelle montagne dovero caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque e' morto un italiano per riscattare la liberta' e la dignità, andate o giovani, col pensiero perche' li e' nata la nostra Costituzione. Piero Calamandrei

giovedì 23 aprile 2015

La pescheria di Santarcangelo com'era e dov'era !!


Leggiamo  sulla stampa locale che è tramontato, per ora, qualsiasi ipotesi di trasferimento o

chiusura/riconversione della pescheria di Santarcangelo, storico edificio adibito alla vendita

del pesce dal lontano 1832. Forse uno dei pochi se non l'unico rimasto in Romagna,

risalente all'epoca, a non avere subito trasformazioni o cambiamenti di destinazioni d'uso,

durante la sua lunga storia. Ed è già un valore in sè, preserviamolo, tuteliamolo e 

valorizziamolo, ne guadagnerà la città, la sua memoria e il suo potere di attrazione verso il 

visitatore. Noi siamo di questa opinione da quando se ne iniziò a parlare durante l

'amministrazione Morri e siamo molto soddisfatti che la nuova giunta Parma, riteniamo su 

particolare spinta dell'assessore Donini, abbia fatta propria questa posizione. Prima di 

snaturare e stravolgere un edificio storico, al di là dei vincoli e delle tutele di legge, occorre 

pensare non 10 ma 100 volte. Ci permettiamo di suggerire di adottare lo stesso criterio per 

un altro edificio, altrettanto prezioso, compresa la sua attuale funzione, le scuole 

elementari " M. Pascucci " di Piazza Ganganelli.

mercoledì 22 aprile 2015

I SOCIALISTI INTERROGANO IL MINISTRO DELL'AMBIENTE GALLETTI

Discarica a San Leo, il deputato Pastorelli (Psi) al ministro Galletti: 'verificare impatto'

Discarica a San Leo, il deputato Pastorelli (Psi) al ministro Galletti: 'verificare impatto'AttualitàSan Leo
16:52 - 17 Aprile 2015
"Ho chiesto al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, di sapere quali iniziative ha intenzione di assumere affinchè siano valutati tutti gli aspetti inerenti le caratteristiche ambientali, morfologiche, sanitarie ed economiche che contraddistinguono tale patrimonio monumentale e artistico tra i più singolari d'Italia" riguardo la "notizia appresa dalla popolazione dell'Emilia-Romagna, circa la creazione di una discarica di rifiuti speciali nel territorio di San Leo, che ha suscitato grande sconcerto e una mobilitazione generale nella provincia di Rimini". Così Oreste Pastorelli, deputato del Psi, nell'interrogazione a risposta immediata presentata al ministero dell'Ambiente.
"Secondo i cittadini, il progetto potrebbe causare grosse ripercussioni - spiega Pastorelli - sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale. La realizzazione di una simile opera andrebbe a creare un grave danno per gli agricoltori e potrebbe influire drammaticamente sulla viabilità locale, poichè un numero imprecisato di camion percorrerebbe la strada leontina causando problemi di traffico, oltre che di inquinamento. Senza contare il danno di immagine che può derivare dalla realizzazione dell'impianto, in quanto la discarica sarà ben visibile dai turisti. Non di minore entità, inoltre, sarebbe l'impatto ambientale nel sito di Pian della Selva che, anche dal punto di vista faunistico, avrebbe gravi ripercussioni".
Il testo - aggiunge una nota di Pastorelli - è stato sottoscritto dai deputati Pia Locatelli e Marco Di Lello.

lunedì 20 aprile 2015

A Santarcangelo la raccolta firme è stata un successo, grazie ragazze, Avanti cosi!!

Discarica di San Leo. Incontro Pubblico. Fermo NO del Comune. I Socialisti dicono " ORA SEGUANO ATTI CONCRETI "

Nell’incontro, organizzato ieri sera (17 aprile) a Pietracuta dal Comitato “San Leo dice NO alla discarica”, è arrivata la conferma dellacontrarietà anche da parte del comune di San Leo al progetto della società Cabe S.r.l. Lo ha ribadito il sindaco Guerra, presente all’appuntamento: già dalla prossima seduta del Consiglio Comunale questa contrarietà sarà espressa in appositi atti amministrativi.
Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati, tra l’altro, dai relatori, i contenuti del Piano Regionale Generale Rifiuti, nella parte in cui attestano la piena autosufficienza della Regione Emilia Romagna nello smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi, e il bilancio occupazionale negativo che conseguirebbe alla realizzazione del progetto: a fronte di appena cinque nuove assunzioni, stimate nel progetto Cabe, si perderebbe infatti un numero ben maggiore di posti di lavoro nei settori alberghiero, della ristorazione e turistico in generale (a cominciare dai numerosi addetti impiegati nell’azienda agrituristica confinante con l’area della discarica). Molti i cittadini presenti all’appuntamento.
Il progetto, ricorda una nota del Comitato, prevede che, per una durata di 25 – 30 anni, vengano esercitati:
  • un impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti, della potenzialità di circa 120.000 tonnellate/anno;
  • una discarica di rifiuti inerti, della potenzialità di 1.212.000 tonnellate;
  • una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, della potenzialità di 3.352.500 tonnellate.
Andrea Polazzi  newsrimini

venerdì 10 aprile 2015

" La valle sarà più bella se sarete uniti " TONINO GUERRA - Interessa anche noi !!

"La valle sarà più bella se sarete uniti" TONINO GUERRA

Affollata assemblea del comitato 'No discarica di rifiuti speciali' di San Leo

Affollata assemblea del comitato 'No discarica di rifiuti speciali' di San LeoAmbienteSan Leo
14:53 - 09 Aprile 2015
Affollata da circa 200 persone l'assemblea indetta dal comitato "San Leo dice no alla discarica di rifiuti speciali" mercoledì al Poggio Duca.  Il progetto prevede: un impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti, della potenzialità di circa 120.000 tonnellate/anno; una discarica di rifiuti inerti, della potenzialità di 1.212.000 tonnellate; una discarica per rifiuti speciali non  pericolosi, della potenzialità di 3.352.500 tonnellate, 
I relatori del comitato hanno illustrato i contenuti principali del progetto presentato dalla Cabe S.r.l. ed in particolare l’elaborato AIA-R9 contenente l’elenco dei rifiuti speciali.
I numerosi e appassionati interventi hanno evidenziato il contrasto con la vocazione turistica dell'area, i dubbi degli agricoltori biologici, (ricordiamo che  nell’ambito del bando europeo “Europe for Citizens” il Comune di San Leo ha vinto una selezione internazionale come capofila di un progetto incentrato sull’agricoltura biologica. Partners nell’iniziativa sono piccole realtà di Spagna, Francia, Germania, Austria e Lettonia (http://www.san-leo.it/eventi/san-leo/2013/san-leo-capofila-di-un-progetto-europeo-sul-biologico.html)), la preoccupazione per la viabilità, un numero imprecisato di camion percorrerà la strada leontina creando problemi di inquinamento e di traffico sulla piccola strada provinciale; il movimento di camion interesserà inoltre anche la provinciale santarcangiolese già al centro di polemiche e discussioni per il forte traffico che deve sopportare),  il disappunto dei cittadini per non essere stati messi al corrente del progetto se non a procedimento autorizzativo già avviato.
Sul fronte del turismo si teme per il danno di immagine che può derivare dalla realizzazione dell’impianto, oltre al timore di perdere la Bandiera Arancione di cui si fregia San Leo, per l'impatto sulla visuale, in quanto la discarica sarà ben visibile dai turisti che salgono al centro storico e dalla fortezza, e per l’incremento di traffico pesante sulle strade percorse dai turisti stessi.
Nel corso dell’incontro è inoltre emerso che la Cabe ha optato per la collocazione dell’impianto nel Comune di San Leo in quanto “unico Comune ad aver dimostrato una preliminare disponibilità ad assumersi questo ruolo a beneficio del contesto provinciale” (elaborato VIA–R1)
Nei giorni scorsi il comitato ha chiesto e ottenuto in tempi celerissimi un incontro con il Presidente dell'Unione dei Comuni Valmarecchia, Marcello Fattori, per chiedere come mai neanche da parte dell’Unione c'è stata informazione circa il progetto della discarica e quale fosse la loro posizione in merito.
Il presidente ci ha informati  che la Giunta dell'Unione dei Comuni aveva appena appreso del progetto della Cabe Srl dai giornali e che non poteva quindi esprimere nessun parere a riguardo.
Oggi siamo qui a chiederci: 
- Il Comune di San Leo ha davvero dimostrato una preliminare disponibilità ad ospitare la discarica?
-come è possibile che, considerata la rilevanza del progetto anche per tutti i comuni limitrofi, se non altro in termini di impatto sulla viabilità e di inquinamento atmosferico, non siano stati informati, anche solo a titolo di cortesia, il nuovo ente e il suo presidente?
-di che unione stiamo parlando se i comuni che ne fanno parte non vengono coinvolti e consultati nemmeno a fronte di progetti di questa portata?
Il Comitato chiederà formalmente un incontro al sindaco di San Leo per comprendere quale sia la posizione della amministrazione comunale.

mercoledì 1 aprile 2015

"Piu treni a santarcangelo" i sindaci dell'Unione scrivono all'assessore Donini


Infine i sindaci della Vallata segnalano all'assessore Donini che sul sito web di Trenitalia non è possibile rintracciare la stazione di Santarcangelo di Romagna attraverso la sua denominazione esatta
Redazione 1 Aprile 2015
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"Valorizzare la stazione ferroviaria di Santarcangelo al servizio dell’intera Vallata": è quanto chiedono i sindaci dell’Unione di Comuni Valmarecchia all’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini. Diversi giorni fa i sindaci hanno chiesto all’assessore Donini un incontro proprio su questo tema e nel frattempo gli hanno inviato una lettera congiunta in merito. La proposta contenuta nella lettera è di "prevedere un numero maggiore di fermate dei treni alla stazione di Santarcangelo, almeno equiparandola a quella di Savignano sul Rubicone per quanto riguarda i regionali e i regionali veloci sia in direzione sud-nord che nord-sud".
“Santarcangelo di Romagna e la sua stazione ferroviaria – si legge nella nota firmata da tutti i sindaci della vallata – sono al servizio di un territorio ricco di attività, presenze e iniziative di carattere economico e culturale, che coinvolgono l’entroterra riminese e in modo particolare la Valmarecchia. Oltre che per i quasi 22.000 abitanti del Comune di Santarcangelo, infatti, la stazione ferroviaria è un punto di riferimento per l’intera Valle, che ospita stabilmente un totale di oltre 74.000 persone”.
I sindaci dell’Unione evidenziano dunque che i potenziali utenti che potrebbero usufruire della stazione di Santarcangelo sono oggi costretti a spostarsi su Rimini o Savignano sul Rubicone, quest’ultima più servita rispetto a Santarcangelo. A ciò va aggiunto il fatto che i pendolari che utilizzano giornalmente la linea Rimini-Bologna per motivi di studio o di lavoro sono numerosi, così come le richieste di incremento delle fermate dei treni a Santarcangelo, al fine di evitare gli spostamenti citati.
A fronte di un numero rilevante di studenti e lavoratori che si recano quotidianamente verso Bologna, è altrettanto ricco il calendario di eventi culturali che, soprattutto nella stagione estiva, attirano un flusso crescente di visitatori verso la Valmarecchia. Gli amministratori della Vallata ricordano infatti la grande attrattività turistica del territorio che ospita luoghi suggestivi e noti in tutta Italia, come la cittadella medievale di San Leo, e che ha dato i natali a numerosi artisti e poeti, primo tra tutti Tonino Guerra. Per di più il turismo escursionistico è un settore vitale per l’economia della Vallata, in particolare il cicloturismo: la pista ciclabile che collega Rimini a Novafeltria e il Bike Park Valmarecchia, situato a Maiolo, attraggono ogni anno un numero rilevante di amanti della bicicletta, cui si aggiungono i visitatori dell’osservatorio naturalistico Valmarecchia – Oasi Montebello, nel territorio comunale di Poggio Torriana. Questo tipo di afflusso turistico potrebbe trovare nella stazione di Santarcangelo un nuovo punto di partenza, per poi servirsi della rete stradale e ciclabile per gli spostamenti nelle altre località della Valle. “Da questo punto di vista – proseguono i sindaci – ci ha fatto piacere notare che Lei stesso si è recentemente impegnato a promuovere la possibilità di ridurre i costi del trasporto di biciclette sui treni, così da ridurre l’impatto inquinante e favorire una mobilità più salubre e sostenibile”.
Nella lettera indirizzata all’assessore Donini viene inoltre messo in evidenza che su quindici treni regionali e regionali veloci provenienti da Bologna e diretti a Rimini nell’arco di una giornata, solo sette fermano a Santarcangelo, mentre in senso opposto le fermate sono quattordici. Tutti i treni che percorrono la tratta nell’una e nell’altra direzione fermano invece alla stazione di Savignano. Infine i sindaci della Vallata segnalano all’assessore Donini che sul sito web di Trenitalia non è possibile rintracciare la stazione di Santarcangelo di Romagna attraverso la sua denominazione esatta (“Santarcangelo di Romagna”, appunto), riportata invece correttamente nelle insegne presenti in stazione. Le ambiguità nella ricerca del nome (S. Arcangelo – Sant’Arcangelo – San Arcangelo, e relative varianti con o senza spazi tra le parole) rendono piuttosto difficile l’uso del servizio, tanto al cittadino quanto al viaggiatore. La richiesta è quindi che sul portale di Trenitalia il nome della stazione sia riportato in modo fedele alla denominazione ufficiale del Comune, cioè Santarcangelo di Romagna.