martedì 24 agosto 2010

documento psc

Le considerazioni dei Socialisti di Santarcangelo sull’approvazione del PSC.
In questi giorni abbiamo letto ed ascoltato delle inesattezze mentre altri fatti sono stati omessi, con il presente comunicato vogliamo riportare esattamente ciò che il Partito Socialista ha espresso in Consiglio Comunale all’atto dell’approvazione del Piano Strutturale Comunale (ex Piano Regolatore) e la sua posizione in seno alla maggioranza consigliare che è rappresentata in Giunta dall’Assessore Monica Ricci e in Consiglio Comunale da Eros Tonini.
Nell’approvazione del programma di legislatura del Sindaco Mauro Morri, la nostra posizione è stata sin da subito chiara: occorreva dare un forte segnale di discontinuità dalla precedente amministrazione nella gestione del territorio e della sua urbanizzazione; per questo si era concordato di “raffreddare” lo sviluppo edilizio nelle nuove lottizzazioni.
Era giunto il momento di rallentare la crescita edilizia perché questo già comportava scompensi nei servizi (scuole, viabilità, parcheggi, strutture ricreative e sportive, ecc.) cercando di conservare l’esistente; le uniche eccezioni potevano essere rivolte agli interventi di edilizia scolastica e edilizia popolare, al recupero dei fabbricati dismessi ed ampliamenti agli edifici esistenti, anche per ridurre il consumo di nuovo territorio.
Quindi il Piano Strutturale Comunale (PSC) di Santarcangelo doveva essere la base, le fondamenta, nel tracciare la direzione giusta per migliorare la qualità urbana complessiva di Santarcangelo per i prossimi 15 anni.
Tutto questo è andato per il momento disatteso: in questa fase di approvazione definitiva del PSC si potevano e si dovevano apportare sostanziali modifiche a quello adottato nell’aprile del 2009, forti anche dei suggerimenti di cittadini, delle nuove forze politiche e delle riserve della Provincia fatte proprie da noi Socialisti (sulle quali siamo fortemente intervenuti in sede di Consiglio Comunale) e sottoposte al confronto nella maggioranza.
Purtroppo dal Partito Democratico abbiamo ricevuto solo risposte negative anche su quelle più evidenti dove si manifestano rischi di carattere ambientale (evidenziati nelle riserve della Provincia, sopratutto nelle lottizzazioni di Contea e di S.Martino). In questi due casi la nostra proposta era di ridurre la superficie fondiaria ed abitativa in maniera apprezzabile e indistinta senza penalizzare le aspettative di qualcuno a vantaggio di altri.
La terza nostra richiesta era di riportare l’ambito di Casale di San Vito (118 appartamenti) alla precedente destinazione agricola per limitare il conflitto tra sviluppo produttivo del “Triangolone” e il residenziale previsto. Questa richiesta era suffragata anche dalla impostazione data di allontanare le aree produttive dal residenziale, mentre in questo caso si faceva il contrario; ad aggravare lo scenario va sottolineato come da questo nuovo insediamento non sia previsto nessun contributo di servizi alla collettività santarcangiolese.
Queste tre proposte, a nostro avviso, erano una giusta mediazione, ma il PD ha voluto blindare il tutto ottenendo il risultato di portare a casa una crisi in seno alla maggioranza. L’ottusità e l’arroganza di andare avanti a tutti i costi con la forza dei numeri senza tenere in debita considerazione gli alleati di maggioranza venendo meno al concetto della pari dignità, dovrà farci riflettere e sarà un insegnamento nel prosieguo di questa legislatura.
Ma il PSC andava approvato seppur con riserve e sottolineature critiche. Non farlo avrebbe significato ricominciare un iter molto lungo penalizzando innanzitutto i cittadini e i piccoli proprietari interessati ad ampliamenti e ristrutturazioni e non certo i grandi costruttori, con inevitabili ripercussioni su tutto l’indotto dell’artigianato e dell’economia locale. Ecco le ragioni del nostro voto. Essere critici non significa non essere responsabili. Significa lavorare, come abbiamo intenzione di fare, sui prossimi strumenti urbanistici, POC in testa, per dare concretamente attuazione alla nostra idea di città.
Per questi motivi è però più che necessaria ed urgente una verifica di maggioranza dove, oltre ad esaminare gli ultimi fatti, si dovrà fare un consuntivo del primo anno di governo di questa maggioranza.
ABBIAMO SEMPRE PARLATO IL LINGUAGGIO DELLA POLITICA

I socialisti mai sono scesi sul piano delle offese, ma abbiamo sempre parlato il linguaggio della politica, quella vera, quello del confronto anche acceso ma leale, quello della mediazione tra partiti diversi nel peso e nella storia ma uguali per dignità, accumunati da un progetto amministrativo per la città. Se tale cultura politica vi è estranea, se ignorate persino che all’interno di un partito è normale che ci siano anche differenze di toni e in parte anche di contenuti tra le posizioni ufficiali del consigliere comunale che rimangono agli atti e quelle più politiche del partito non è colpa nostra, ma la conseguenza dell’ubriacatura antipolitica e giustizialista che ha investito l’Italia negli ultimi vent’ anni e che ha fatto terra bruciata delle culture politiche socialiste, cattoliche, liberali che hanno costruito la nostra democrazia. Questa stagione sembra arrivata al capolinea e allora tutto sarà più facile, anche per noi Socialisti.

Vedo che veniamo accusati di incoerenza da chi da una parte lamenta il nostro scarso affidamento a restare fedeli al programma sottoscritto (PD) e dall’altra da chi ci invita a portare alle estreme conseguenze le nostre critiche passando direttamente all’opposizione (PDL).

Ai primi rispondiamo che stiamo cercando di dare il nostro onesto contributo alla realizzazione di un programma amministrativo che in larga parte è costituito per titoli, a cui va data una interpretazione e un contenuto. Se questo possono nascere divergenze di opinioni che vanno ricomposte in una visione condivisa tra i partiti di maggioranza.
In sostanza ci si siede attorno ad un tavolo con ciascuno le proprie idee di partenza e quando ci si alza ciascuno deve essere disposto a modificarle almeno in parte pur di raggiungere una posizione comune. Questo è l’ABC della politica democratica, questo è ciò che non si è voluto fare sul PSC. Questa è la nostra profonda delusione, quando si prometteva pari dignità oltre il peso numerico dei partiti;
quando si prometteva di portare sui tavoli di maggioranza tutto ma proprio tutto;quando si prendevano impegni sulla parola, per dare a noi Socialisti, al pari degli altri, adeguati spazi di comunicazione pubblica; erano solo parole al vento. !!
A tal punto che per spiegare le nostre ragioni ai cittadini siamo stati costretti ad affiggere manifesti in spazi illegali, noi PSI, partito storicamente insediato a Santarcangelo con rappresentanti in giunta e in consiglio comunale!!
Vi sembra normale tutto ciò? O è il segnale di una anomalia democratica in questa città? A tal punto che l’ultimo gruppo di osservazioni dei privati al PSC è arrivato in aula a nostra completa insaputa.!
A tal punto che gran parte delle 115 riserve della Provincia sono state controdedotte apportando modifiche alla prima versione in alcuni casi in maniera sostanziale senza alcun passaggio in maggioranza!
In una di queste, quella relativa all’ambito di nuovo insediamento AN.C4 San Martino dei Mulini , nell’ultima versione portata in aula, adeguamento alle riserve della Provincia, si passa da una superficie territoriale di 69000 mq. a 90300 mq
con una potenziale nuova urbanizzazione che da 20000 mq passa a 30000 mq.!!
La Provincia non ha nulla da dire?
Riteniamo sia legittimo avere un chiarimento.!!

Ai colleghi del PDL rispondiamo semplicemente che i Socialisti governano questa città da oltre 100 anni con le uniche parentesi del ventennio fascista, i cui eredi sono tuttora presenti nel loro gruppo e del periodo a maggioranza assoluta comunista, quindi ci vuole ben altro di qualche difficoltà amministrativa dal distoglierci dalla nostra vocazione di sinistra di governo.
A proposito non vi sembra sia alquanto fuori luogo accusare i socialisti di incoerenza proprio voi che come PDL votaste all’unanimità a favore dell’adozione del PSC nell’aprile del 2009 e a soli 15 mesi di distanza con un testo identico votate contro all’unanimità ?

Vista la disinformazione che è stata diffusa a piene mani in queste settimane a proposito del nostro voto sul PSC, colgo l’occasione per informare meglio i cittadini Santarcangiolesi che il PSI, per dare un forte segnale di cambiamento e in ottemperanza a quanto chiesto dalla Provincia aveva chiesto ripetutamente in maniera chiara e trasparente, nei tavoli di maggioranza, la riduzione sostanziale della superficie fondiaria di due nuovi insediamenti, Contea e San Martino dei Mulini e lo stralcio completo di un terzo, Casale di San Vito per frenare il consumo di terreno agricolo in una città ormai satura di abitazioni.
Non si trattava altro che accogliere integralmente le riserve della Provincia che individuava proprio in quelle aree le maggiori criticità dal punto di vista ambientale essendo tutte aree di ricarica diretta delle falde acquifere del Marecchia e quindi edificabili in misura molto limitata seconde le disposizioni della Provincia stessa.
Non è certamente colpa della Provincia se proprio sul nostro territorio comunale ricadono gran parte di queste aree così preziose per l’alimentazione della riserva idrica sotterranea utilizzate da tutta la popolazione dei comuni costieri.
Come è possibile ignorare tutto questo? E la tanto sbandierata sostenibilità ambientale dove va a finire? E l Verdi provinciali non hanno niente da dire? La Lega Ambiente esiste ancora a Santarcangelo?
E il coordinamento ambientale del Marecchia-Uso per quale motivo non è intervenuto su questa problematica?
Come è andata a finire è ormai noto a tutti, blindatura completa ad opera del PD che ha considerato intoccabile il piano di Vannoni , sostanziale rifiuto delle riserve della Provincia su ambiente e diritti acquisiti, una questione questa tutta da verificare, astensione o voto negativo di noi Socialisti sulle aree menzionate, bocciatura totale da parte dell’IDV con tutte le vicende che si sono abbattute su questo partito, altro preoccupante segnale di quanto malato sia il sistema dei partiti nato dalla cosiddetta seconda repubblica.

Ma perché noi Socialisti, nonostante tutto, abbiamo votato a favore dell’impianto complessivo del PSC?
La risposta in parte è già stata data, quando ho detto che noi rappresentiamo da sempre una sinistra di governo con un forte senso di lealtà agli impegni presi con gli alleati e gli elettori, se insorgono problemi nella maggioranza è lì che vogliamo affrontarli e risolverli e non nelle fughe dalle responsabilità. Il nostro compito è un altro, più complicato e gravoso ma questo ci assegna la nostra cultura riformista e spero vivamente lo capiscano anche i cittadini di Santarcangelo.
Nel merito il nostro voto favorevole è dettato in primo luogo dallo spirito profondamente innovatore che la legge introduce in materia di acquisizione gratuita di aree da parte del comune da destinare ad opere pubbliche, (scuole, viabilità, parcheggi, strutture ricreative e sportive, ecc.), la giustizia di trattamento dei proprietari, il meccanismo della concorrenza tra le offerte, una quota minima del 20% che può arrivare al 30% da destinare all’edilizia sociale e convenzionata per le famiglie giovani e meno abbienti anche negli interventi di riqualificazione urbana.
Sono novità importanti che non potevamo ignorare, senza dimenticare che in questo modo non bloccheremo il piano urbanistico comunale POC e il cammino del regolamento edilizio RUE che dovranno dettare le scelte urbanistiche concrete per i prossimi 5 anni , senza mortificare gli interessi e le aspettative di tanti cittadini , piccoli proprietari, giovani coppie, imprenditori.

Ci rivolgiamo al sindaco Morri e alla maggioranza consiliare scaturita dal voto degli elettori, affinchè ritrovino attraverso un chiarimento profondo le ragioni dello stare insieme.
Noi Socialisti in questa maggioranza, nonostante tutto, ci crediamo, anche perché è quella voluta dagli elettori. Di strada ne abbiamo ancora tanta da fare, a cominciare dal Piano urbanistico per i prossimi 5 anni POC, dal Regolamento Edilizio RUE, alla Fondazione Cultura FoCuS, alle scelte in materia di assistenza alle persone ASP. Non ci facciamo impressionare o intimorire da chi ci dice che essere in maggioranza vuol dire stare sempre allineati perché altrimenti ne siamo fuori. Non è con la logica dei numeri che si amministra o ci si arroga a persone infallibili, perché vi può essere anche l’ipotesi che noi siamo nel giusto e guarda caso chi ha la maggioranza numerica sia nel torto.

Fiorenzo Faini Seg. Comunale PSI