lunedì 27 settembre 2010

Federico Moroni


“Al fanciullo interessa invece esprimere se stesso; questo è importante perché gli è necessario: rivelarsi, scoprirsi, vedere accolto, rispettato, condiviso il suo mondo interiore, il suo felice poetico messaggio […]. Cerchiamo di creare, di stabilire un rapporto di stima e di fiducia reciproca tra noi e il fanciullo. Convinciamo il fanciullo, e non a parole, che rispettiamo la sua personalità […].
Il nostro atteggiamento sia tale che faccia sentire al fanciullo il rispetto per tutto quello che è suo, accogliendo ed amando silenziosamente il suo messaggio interiore come cosa importante e cara […].
Così infatti egli sta educando se stesso chiarendosi;  imparando che rivelandosi pienamente e sinceramente troverà l’attenzione, la stima, il rispetto ed il consenso solidale di chi gli è vicino […] egli sentirà il beneficio della propria libertà; la userà nel modo più onesto e ne sarà felice. Di qui il suo ordine interiore od anche comportamentale; la sua sicurezza e padronanza di sé: la sua educazione.

Federico Moroni

venerdì 24 settembre 2010

Tempo Pieno alla Pascucci

Considerato che:

-          l’apertura del nuovo anno scolastico 2010/2011 si è rivelata particolarmente difficoltosa anche nella nostra realtà locale, sia in termini di offerta formativa che di sovraffollamento  delle classi;
-          che la richiesta di tempo pieno alla scuola primaria Pascucci è rimasta insoddisfatta per la nuova classe prima rischiando così di privare l’intera collettività di un tempo scuola fondamentale per coloro che hanno necessità familiari e lavorative.


Considerato altresì che:

-          già oggi spesso le famiglie sono costrette a farsi carico delle spese per il funzionamento didattico;
-          i tagli delle risorse e del personale scolastico stanno determinando un notevole aggravio di costi per i Comuni  ad esempio per l’aumento del numero di ore necessarie per il sostegno educativo agli alunni disabili e per supplire all’accorciamento dell’orario didattico;
-          il progetto didattico maturato e consolidato nelle nostre scuole riceve un significativo ridimensionamento incidendo fortemente sulla qualità educativa specie per quanto riguarda lo svolgimento delle attività di recupero e sostegno degli alunni svantaggiati e in difficoltà.
-          per quanto riguarda la scuola primaria il restringimento del tempo scuola e delle compresenze ha sconvolto il progetto negandone di fatto l’anima  pedagogica;


Ricordato che:

-          proprio in considerazione della carenza di tempi scuola adeguati la Provincia di Rimini risulta essere tra le ultime in Emilia Romagna per tassi di occupazione femminile (58,3% dato del “Rapporto sull’economia della Provincia di Rimini 2009/2010) ricadendo le attività di cura e di organizzazione domestica prevalentemente sulle donne;


il Consiglio Comunale di Santarcangelo, con il presente Ordine del Giorno, fa appello a tutte le forze politiche e impegna la Giunta e l’Amministrazione Comunale e il Consiglio stesso:

-          ad assumere tutte le iniziative opportune presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ufficio Scolastico Provinciale affinché gli studenti possano proseguire il loro corso di studi mantenendo il precedente livello qualitativo di insegnamento;
-          e quindi, in particolare, ad esercitare azioni e pressioni verso il Ministero della Pubblica Istruzione al fine di garantire la scelta formativa compiuta dagli studenti e  dalle famiglie sia come copertura di organico che come trasferimenti economici dovuti alle scuole in quantità e tempestività adeguate;
-          ad esercitare tutte le ulteriori azioni locali possibili che aiutino le scuole a garantire per i cittadini un’offerta scolastica di qualità e in particolare a coinvolgere sempre più tutte le eccellenze territoriali a partire dal CET (Centro Educativo Territoriale) e dall’ IMC e le realtà dell’Associazionismo e del Volontariato (associazioni culturali, sportive..).



Questo ordine del giorno è stato presentato all'ultimo Consiglio Comunale. La città di Santarcangelo ha bisogno di un corso a tempo pieno. Le motivazioni sono pedagogiche, sociali, culturali ed organizzative. E' stato chiesto all'intero Consiglio Comunale di adoperarsi per far pressione sulle autorità competenti perché il tempo pieno è una ricchezza ed una necessità per l'intera collettività e perché la scuola non ha bisogno di fazioni: la sua importanza va al di là ed al di sopra di ogni appartenenza politica.
Almeno così la pensiamo noi.
C'è chi invece ha sottolineato la necessità che i bambini restino a casa con le mamme, novelli angeli del focolare. C'è poi chi vorrebbe in tali classi solo i bambini romagnoli..
Vengono i brividi.
Il risultato è il seguente:
13 i voti favorevoli (PSI, PD, IdV, Lista Civica)
6 i voti di astensione (PDL e Lega)
1 il voto contrario (Apolloni PDL).

..come se i genitori di una certa appartenenza politica non avessero bisogno di tempo pieno..






giovedì 23 settembre 2010

Primo Levi

‎"Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava l'ordine e in cui la sicurezza di pochi privilegiati riposava sul lavoro e sul silenzio dei molti" (Primo Levi, 1960)

lunedì 20 settembre 2010

Buon Anno Scolastico

BUON NUOVO ANNO SCOLASTICO! (E NE AVREMO VERAMENTE BISOGNO)



Con la diminuzione dei posti per gli insegnanti scaturita dalle misure prese dal Ministro dell’Istruzione Gelmini e dal Governo di cui fa parte, anche Santarcangelo e la sua scuola sono stati penalizzati, avendo dovuto assistere alla mancata conferma del tempo pieno per le nuove classi prime.

Solo grazie all’amministrazione comunale di Santarcangelo e in particolare all’assessore socialista Monica Ricci è stato possibile, di fatto, “inventare” una soluzione innovativa, in accordo con la direzione didattica ed il dirigente scolastico, che permetta di preservare la didattica ed il diritto all’apprendimento uguali per tutti, in una doppia ottica di tutela delle famiglie più disagiate o impegnate e dello studio dei ragazzi.

L’obiettivo era ed è quello di scongiurare l’affermarsi di una logica ad excludendum che sta, pericolosamente, intaccando la scuola pubblica italiana, impoverendola e sottraendola al principio di uguaglianza sostanziale della popolazione studentesca. Non dobbiamo, infatti, dimenticare quanto l’istituto scolastico rappresenti probabilmente l’unico recinto nel quale si possa ancora convivere in totale uguaglianza senza distinzioni di natura economica o di altra natura.

Questo preziosissimo modello che sta alla base di una società giusta sta venendo scardinato dalla riforma attuata dal Governo centrale. Nelle realtà più grandi ed in quelle più piccole come Santarcangelo si avvertono profondi disagi a cui le amministrazioni locali solo in parte possono ovviare.

Ne consegue che la scuola elementare italiana, fino a qualche hanno fa prima in Europa, sta perdendo le sue qualità in conseguenza alla perdita delle sue risorse, che costringe alla formazione di classi sempre più numerose (26/27 bambini alle elementari, 29 alle materne). Diminuendo il numero delle classi diminuisce, ovviamente quello degli insegnanti, impedendo anche, di fatto, l’accesso ad un posto di lavoro come docente, bloccato per i prossimi anni.

Ci ritroviamo, quindi, con una scuola che invece di avvicinarsi ai moderni e funzionali standard europei, torna indietro a quella dell’anteguerra, con classi enormi, pochi insegnati, poche risorse economiche, pochi strumenti formativi.

Come Socialisti riconfermiamo a Santarcangelo il nostro impegno prioritario per l’edilizia scolastica pubblica sia per quanto riguarda le nuove strutture che per l’adeguamento e la messa e norma di quelle esistenti.

Che sia dunque veramente un buon anno per gli oltre 3000 ragazzi che frequentano la nostra scuola, per i docenti e per le famiglie, sperando che la passione e l’abnegazione vincano contro l’incapacità e la cattiva politica.

lunedì 13 settembre 2010

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950



Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"

sabato 11 settembre 2010

Apolloni contro Ricci, guerra a “tempo pieno”

LA VOCE  Sabato 11 settembre 2010
Se queste sono le sue argomentazioni quell’assessorato è nelle peggiori mani possibili”
Apolloni contro
Ricci, guerra a “tempo pieno
SANTARCANGELO - “Le stizzose argomentazioni con cui l’assessore Monica Ricci controbatteva  alle domande che ponevo
sulla necessità e le motivazioni con cui cercavo di spiegare la mia presa di posizione riguardo la questione del “tempo
pieno” mi fa pensare che l’assessorato all’istruzione è finito
nelle peggiori mani possibili’.
Daniele Apolloni, consigliere PdL,  accusato di “essere rimasto al ventennio” dall’assessore
socialista, non ci sta a confinare la sua proposta in qualcosa di ideologico. “Sappiamo bene infatti
che data le crisi economica il governo centrale ha dovuto fare dei tagli drastici
onde evitare di finire come la Grecia; questi tagli hanno colpito purtroppo
anche il settore scolastico che ha dovuto ridimensionare anche il tempo pieno. Che cosa facevano invece
quei buontemponi dei nostri amministratori locali per cercare di trovare  i soldi necessari per i veri fabbisogni,
come appunto la scuola?
Niente di niente, anzi sperperavano allegramente per tutta l’estate in manifestazioni insulse (vedi Festival per 350.000 coro, oppure Malafesta per
40.000 euro). Quindi assessore Ricci”, pungola Apolloni, “mi sembra che sia lei e la sua banda a non tenere conto delle donne che non possono seguire i propri figli per esigenze di lavoro’. In quanto alle domane riguardanti le richieste per il tempo pieno, e se erano state verificate le reati necessità di ricorrere a questo servizio e quanti bambini fossero stati esclusi, “lei non ha citato un solo dato”, ricorda Apolioni, “non le viene poi in niente che poco tempo fa, in Consiglio Comunale, avevo proposto un assegno di 500 euro mensili alle madri che decidevano di tenere i figli a casa entro il terzo anno e che vista la situazione ed i costi del tempo pieno questa soluzione, bocciata dalla sua maggioranza, sarebbe stata vantaggiosa per le famiglie e le casse comunali e che, anzi, si sarebbe dovuta innalzare l’età dei bimbi almeno fino agli 8 anni?’.
“Se fare crescere i bambini in modo più naturale, lasciandoli a stretto contatto con la famiglia e nel tempo libero giocare in modo fantastico, e nello stesso tempo più vicino alla realtà, come hanno diritto; se credere che la scuola abbia l’altissimo e primario compito di istruire e non di essere un parcheggio; se per una donna essere madre sia un compito infinitamente più grande di essere ‘lavoratrice’; se questo significa essere ritornati al ventennio”, conclude Apolloni rispondendo all’accusa mossagli, “allora le dico che io porto la camicia nera” .


Queste dichiarazioni si commentano da sole. Posso solo aggiungere che per me come SOCIALISTA è un onore essere nelle mire di un personaggio che si definisce "camicia nera"
Monica Ricci.

giovedì 9 settembre 2010

LAVOCE”.,,., Giovedì 9 settembre 2010 

La Ricci sul tempo pieno
“Apolloni non tiene
conto delle esigenze
delle donne. E’
rimasto al Ventennio” 


SANTARCANGELO
L’ultimo intervento del consigliere d’opposizione Daniele
Apolloni (Pdl) sulla scuola e sul tempo
pieno non andato giù
all’assessore Monica
Ricci. ‘E’ una cosa
indegna. Le parole
del
consigliere Apolloni non tengono conio
delle reali esigenze della maggior parte
delle
famiglie e del lavoro delle donne.
Presto
avrà una famiglia anche lui e poi
vedremo se avrà tempre la
atenna opinione
che ha
ribadito in questi giorni’ Apolloni
aveva qualche giorno fa, in un intervento
su queste pagine, espresso le propria perplessità
sul tempo pieno, dicendo che la
scuola non è il parcheggio dei bambini, rimarcando
un concetto: i bambini devono,
se possono, stare insieme alla propria
mamma, almeno nei primi anni di vita.
Non finiva qui, infatti chiedeva quante richieste
per il tempo pieno erano
giunte, or
erano state verificate le reali necessità di
ricorrere a questo servizio e quanti bambini
erano rimasti esclusi dalle classi del
tempo piano.
Una
posizione che definire maschilista à
poco. Il lavoro femminile
- ribadisce la
Ricci
- sta dando un impulso positivo alla
ripresa, poi va considerato che le ‘maestre’
sono donne e che il loro compito è
molto importante. I
tagli al tempo pieno
vanno contro il lavoro
che le donne fanno
nelle scuole e contro le famiglie. Nel
prossimo
consiglio comunale presenterà un
ordine del giorno
sul tempo pieno, e spero
sia fortemente sostenuto da tutte le forze
politiche, la scuola deve essere un argomento
trasversale e condiviso’.
La
parole del consigliere Apolloni han fatto
discutere tanto che la Ricci conclude dicendo
:‘E’ l’occasione questa per confermare
che Apolloni è rimasto al
ventennio’.
intanto gli
incontri sul tempo pieno non
finanziato alla Pascucci stanno proseguendo
ininterrottamente al fine di trovare una
soluzione in tempi brevi,
affermano dal
Comune.

martedì 7 settembre 2010

W la scuola

(da "Il Fatto quotidiano")

Il curriculum della Gelmini


Ascoltavo la Gelmini in conferenza stampa mentre snocciolava le cifre degli insegnanti del suo ministero quando due numeri mi hanno colpito:
settecentomila e duecentoventinovemila. Il primo è il numero relativo agli insegnanti di ruolo e il secondo è il numero dei precari in Italia.

Mariastella Gelmini, insomma, è responsabile di un dicastero che dà lavoro a quasi un milione di insegnanti.

Se il ministero della Pubblica Istruzione avesse come dipendenti solo docenti, sarebbe già la quinta azienda del pianeta dopo Wal-Mart, le ferrovie indiane, la State Grid (l’Enel dell’India) e la China National Petroleum.