domenica 23 marzo 2014

Il contributo socialista all'accordo del centro-sinistra

I socialisti di Santarcangelo hanno compiuto un percorso politico autonomo prolungatosi per oltre un mese e culminato l’8 di marzo scorso con le “primarie delle idee”, consentendo in questo modo a quasi 200 santarcangiolesi di indicare le loro priorità per il governo della città. Questo processo di elaborazione politica, normale nella prassi socialista, è stato necessario per mettere a fuoco le principali questioni cittadine e potere confrontarci produttivamente con le altre forze politiche, come è nostra consuetudine.
E’ stato dunque, concluso un accordo politico-programmatico nell’ambito del centro-sinistra, ove sono state recepite quasi tutte le proposte socialiste.  Si tratta di una scelta che si muove indubbiamente nel solco della storia del socialismo santarcangiolese degli ultimi 15 anni, che ha visto la nostra presenza costante nel governo della città con un contributo autonomo ed originale fatto di buone idee riformiste. E’ un contributo di poche e semplici idee che però rappresenterebbe, se realizzate e vigileremo perché ciò avvenga, una svolta e un segnale di forte cambiamento nel governo della città. Città che, in questi ultimi 15 anni ( compresa la parentesi commissariale ), non è stata amministrata male, anzi e ciò  è dimostrato dal prestigio che ha sempre avuto e continua ad avere , dentro e fuori i confini.
Ma i tempi cambiano, come le necessità e occorre farvi fronte. Il documento programmatico, che condividiamo è fortemente permeato di questi nuove idee adatte ai tempi.  Noi abbiamo portato alla coalizione il nostro contributo di proposte, suggerite anche da quel campione di cittadini che hanno voluto dire la loro l’8  marzo.  In parte erano già contemplate nell’accordo di programma ma secondo noi in forma troppo generica o superficiale, altre non lo erano affatto e rappresentano il nostro contributo originale. Passiamo ad elencarle le une e le altre seppur brevemente:
1.      La Valmarecchia, ogni aspetto del governo e dello sviluppo della città va ricondotto in un’ottica di vallata, parafrasando Tonino Guerra “ la valle sarà più bella se sarete uniti “
2.      La viabilità in vallata va adeguata e rinnovata, anche sviluppando la mobilità dolce e potenziando la stazione ferroviaria di Santarcangelo con nuove fermate;
3.      Ospedale, va difeso a tutti i costi, pur nell’ambito di una sanità regionale rinnovata, a partire dalla chirurgia sia generale che specialistica; potenziare l’attività diagnostica e ambulatoriale per abbattere le lunghe attese;
4.      Ricovero anziani, riorganizzazione della sua gestione preferibilmente in un ambito di vallata o locale per ricavare le risorse e fare gli investimenti necessari ad incrementare i posti letto, anche solo diurni, in considerazione delle crescenti richieste della nostra popolazione anziana; in ogni caso va garantita la qualità dei servizi offerti e la loro estensione in relazione ai costi e alle migliorie di scala; 
5.      Revisione dei contratti con le aziende che gestiscono i servizi pubblici, a cominciare da Hera e ATERSIR ( agenzia territoriale servizi idrici e rifiuti ) per ridurre il costo del servizio al Comune anche valutando sistemi di gestione alternativi all’attuale; premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini con riduzioni delle tariffe individuali;
6.      Sviluppo dell’edilizia sociale e pubblica anche con convenzioni con ACER e l’esperienza dell’autocostruzione; edilizia scolastica, riqualificazione e adeguamento degli edifici esistenti e nuovi plessi là dove programmati;
7.      Sostegno al lavoro e al reddito per cittadini in difficoltà e alle imprese rifinanziando i fondi specifici;
8.      Semplificazione e snellimento della burocrazia comunale nei rapporti col cittadino.

Partito Socialista Italiano - Il Direttivo Comunale e di Vallata

martedì 18 marzo 2014

Monica Ricci Vicesegretaria Regionale Socialista

Nel corso del direttivo regionale socialista che si è svolto a Bologna sabato 15 marzo la nostra carissima compagna Monica Ricci è stata eletta vicesegretaria regionale del PSI.. E la prima volta nella storia del socialismo santarcangiolese che un nostro concittadino arriva a questo incarico regionale.
A lei, i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutti i compagni e gli amici di Santarcangelo e Valmarecchia.

Fiorenzo Faini
seg. Psi Santarcangelo di R. e Valmarecchia

lunedì 10 marzo 2014

Nencini a Renzi


“Al governo che lei presiede, anche se non nasce dal voto, non è vietato adottare provvedimenti di radicale riformismo. 
Se ci sono 4 milioni di italiani sotto la soglia di povertà, li c'è un problema. Se il ceto medio di un tempo arranca nell'ultima settimana del mese, li c'è un problema. Se l'evasione fiscale da mancato scontrino e' pari al 5% e quella delle grandi societa' supera il 35%, li c'e' un altro enorme problema. Se il 10% delle famiglie detiene il 48% della ricchezza, e se quella ricchezza e' figlia in larga parte di una rendita diffusa e consolidata, li c'è il dovere di intervenire. 

Dal discorso del socialista Nencini per la fiducia al governo Renzi.

domenica 9 marzo 2014

Ospedale di Comunità ?



La Regione Emilia Romagna sta intervenendo sugli Ospedali. Tra questi rientrano anche quelli  di Santarcangelo e Novafeltria che dovrebbero diventare  cosiddetti “ospedale di comunità”. Non vorremmo che dietro la scusa di razionalizzare e risparmiare sia già stato tracciato il solco per ridimensionare la sanità in Romagna dove già nel passato sono stati chiusi o trasformati molti ospedali minori.
Come Socialisti santarcangiolesi e romagnoli pensiamo che prima di fare tagli negli ospedali occorre  tagliare negli  apparati regionali: ridurre il costo dei consiglieri e le loro prebende, tagliare i super stipendi dei dirigenti, così come di quelli delle società partecipate, chiudere le sedi di rappresentanza presenti all’estero, la spending review deve passare di qua prima di rivolgersi alla sanità.
Dubitiamo fortemente che questi maneger regionali, super pagati, abbiano strategie ed obiettivi precisi, se non quella dei cosiddetti tagli lineari. Le spese nella sanità poi certo si possono anche ridurre, migliorando i processi e l’organizzazione senza penalizzare le eccellenze che vi sono sui territori. Utilizzare di più le strutture pubbliche esistenti, semmai tagliare prima le convenzioni con le cliniche private.
Basta vedere ad esempio nel nostro Ospedale dove da qualche anno stanno tagliando pian piano gli interventi chirurgici di piccola e media complessità per poi giustificare la chiusura del reparto di chirurgia e di conseguenza la specializzazione di senologia, fiore all’occhiello non solo della chirurgia specialistica romagnola ma anche a livello nazionale ed internazionale.
E’ come giustificare la chiusura di una scuola che ha certo dei costi ma anche insegnanti bravi ed efficienti, indirizzando gli alunni verso altre scuole, magari private, dicendo poi all’opinione pubblica che ci sono pochi studenti e non è più economico tenere aperta quella scuola pubblica.
Il nostro ospedale, come quello di Novafeltria, può contribuire ad abbattere le lunghe liste di attesa che sono presenti nei grossi ospedali provinciali per gli interventi di media e bassa complessità, ad esempio: Oculistica 6/8 mesi, Dermatolagia 3/4 mesi, Ernie (inguinali, scrotale, ombelicale, ecc.) 4/5 mesi, Colicistectomie 3/4 mesi, Menisco 6/7 mesi, Tunnel carpale 2/3 mesi ed altri interventi Ortopedici con anestesia locale. La soluzione che noi sollecitiamo è di fare girare a turno sul reparto di chirurgia di Santarcangelo le equipe degli specialisti utilizzando a tempo pieno le sale chirurgiche e le professionalità esistenti.  In questo modo i pazienti non dovranno più aspettare mesi e mesi o, come sta succedendo ora,  ricorrere per le urgenze a strutture di fuori regione con aggravio di costi sulla sanità regionale, oppure alla cliniche private. E’ mai possibile che solo pagando si ottengono interventi urgenti? E’ questa la sanità tanto decantata della Regione Emilia Romagna?
Tutti i santarcangiolesi e i residenti dei comuni vicini non devono tergiversare ma mobilitarsi  prima che sia troppo tardi. Costituire un comitato a difesa del nostro ospedale e mobilitarsi contro le decisioni della Regione. Dobbiamo difendere ad oltranza il nostro Ospedale da scelte sbagliate decise dall’alto. Non dobbiamo permettere di farci togliere l’ultimo contatto fra la città e il suo Ospedale esistente da oltre cent’anni. Come Socialisti le future alleanze le faremo con chi saprà opporsi ad una politica amministrativa calata dall’alto dove gruppi di potere e di pressione credono che la sanità o i rifiuti siano affari loro.