lunedì 17 ottobre 2016

Fusioni tra Comuni? I cittadini non si fidano più. In regione il No prevale in 4 casi su 6. E anche a Saludecio dicono No.

redazione RIMINITODAY
Vittoria del Sì nel referendum che, domenica, ha chiamato alle urne i cittadini di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo che si sono espressi sulla fusione delle tre amministrazioni. Il primato percentuale spetta a Mondaino, con 601 votanti a entrambi i quesiti (sulla fusione e sul nome da scegliere per la nuova aggregazione in caso di prevalenza dei si), pari al 52,77%. A Montegridolfo hanno votato 439 persone su 853 aventi diritto, il 51,46%. A Saludecio, il comune più grande con 2.585 elettori, il dato più basso con 1.052 votanti, ovvero il 40,7%: 439 elettori, pari al 41,77%, si è espresso favorevolmente, mentre il 58,23% ha votato no. A Mondaino il sì ha toccato il 69,48%, pari a 412 votanti, mentre in 118 hanno votato per il no (30,52%). A Montegridolfo schiacciante supremazia del sì, con il 92,89% (405 elettori), contro il 7,11% per il no (31 aventi diritto al voto). Contestualmente è stato scelto anche il nome per la nuova realtà amministrativa e, gli elettori, hanno votato a maggioranza la denominazione di Trecastelli di Romagna. Toccherà adesso alla Giunta Regionale dell'Emilia Romagna valutare i risultati del referendum e dare corso alle decisioni dei cittadini.
"Il referendum sulla fusione tra Saludecio, Mondaino e Montegridolfo - commenata Galeazzo Bignami, presidente gruppo FI Regione Emilia-Romagna - consegna un risultato problematico. Il sì I vince a Montegridolfo e Mondaino (tra l'altro in condizioni molto particolari in quanto in questi due Comuni governa una lista unica, pertanto la decisione di andare a fusione è avvenuta senza che la presenza di una opposizione potesse contrastarla), mentre il no prevale, anche con il 58,3% (percentuale non trascurabile) a Saludecio. Consci del fatto che a decidere su questa delicatissima situazione sarà la Regione Emilia-Romagna, affermiamo fin da subito che sosterremo convintamente l'autonomia del Comune di Saludecio al quale, in nessun modo, deve essere imposta questa fusione. Oggi la stampa locale dà per certa la nascita del Comune Trecastelli di Romagna, invece crediamo che una profonda riflessione si debba aprire, anche alla luce del risultato referendario complessivo in tutta la Regione dove ben quattro processi di fusione su sei sono stati bocciati - e laddove ha prevalso il sì i risultati non sono stati entusiasmanti.
"Ricordiamo altresì - aggiunge Bignami - che il 4 giugno 2016 il Comune di Saludecio ha approvato una delibera che, nero su bianco, chiariva che non si sarebbe proceduto a fusione qualora anche un solo Comune si fosse espresso per il no. Se la Regione decidesse di forzare, sosterremo convintamente il ricorso al Tar da parte del Comitato del no, in quanto a nostro avviso esistono tutti i presupposti per parlare di  violazione dell'articolo 5 della Costituzione. Anche con l'ultima modifica della legge regionale 24/1996 sulla fusione, il nostro gruppo aveva espressamente richiesto che fosse prevista la clausola per la quale si sarebbe proceduto a fusione solo nel caso in cui in tutti i Comuni coinvolti avesse prevalso il sì. Una soluzione che avrebbe definitivamente sancito l'autonomia comunale di fronte a esiti referendari di questo tipo. E invece, con formule piuttosto macchinose, la Regione ha optato per una legge che concede comunque l'ultima parola al Partito democratico. Noi non ci stiamo. Pertanto presenteremo una interrogazione urgente per capire quali siano le intenzioni della Regione a fronte di un risultato tanto critico e contrastante".
IL COMMENTO DELLA LEGA NORD - "Impossibile fare finta di niente. I cittadini di Saludecio non vogliono la
fusione e di questo la Regione deve prenderne atto - questo il commento del segretario provinciale della Lega Nord riminese, Bruno Galli, a margine del referendum che ieri ha portato alle urne gli abitanti di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio per dire sì o no all’istituzione di un nuovo Comune mediate fusione. "I risultati finali sull’ipotesi di un matrimonio a tre ci consegnano una Valconca spaccata - prosegue il leghista. - Se da un lato il Comune demograficamente più pesante, Saludecio appunto, si è espresso per il no, dall’altro le realtà di
Montegridolfo e Mondaino hanno registrato una scarsa affluenza ai seggi e un sì altrettanto risicato. Con queste premesse e con una consistente fetta di popolazione che rivendica la propria autonomia - spiega Galli - l’intero
progetto deve essere arrestato. Sin dal principio il nostro Movimento ha espresso forti perplessità sui processi di fusione, sviscerandone più ombre che luci. A quanto pare anche la gente è del nostro stesso avviso e piuttosto che accettare un salto nel vuoto, con tutte le conseguenze che ne derivano, ha preferito tutelare le proprie radici e le proprie tradizioni".
L’ultima parola adesso spetta all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Sul tema interviene il consigliere regionale del Carroccio Massimiliano Pompignoli che spiega: "al momento del voto in aula terremo conto del risultato referendario. Saludecio ha detto no lanciando un segnale forte alla Giunta Bonaccini. Con questi presupposti e con il venir meno di un progetto condiviso e di una volontà unanime crediamo che l’iter di fusione debba arrestarsi. Di fronte a questo scenario non si può far finta di niente e tirare dritto. Come Lega Nord abbiamo intenzione di tutelare la volontà popolare e dare strenua battaglia al momento del voto in aula". Concludono quindi Galli e Pompignoli: "non solo in Valconca ma in gran parte dell’Emilia-Romagna i cittadini si sono messi di traverso contestando, scheda elettorale alla mano, la smania di fusioni che caratterizza l’esecutivo regionale e il partito democratico".
IL COMMENTO DI EMMA PETITTI - "Sono referendum consultivi - è il commento dell'assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti - che fanno parte del percorso per eventuali fusioni, proprio per dare l'ultima parola ai cittadini. Non vogliamo imporre nulla ai territori. La Regione mette a disposizione tutti gli strumenti per cercare di favorire questo percorso di partecipazione. Il nostro obiettivo è sempre quello di fornire i migliori servizi, cercando di mantenere, ove possibili, costi sostenibili. I risultati sono stati diversi, ovviamente dove ha prevalso il no sarà rispettato il volere dei cittadini. Dove invece la posizione non è risultata netta, ci sarà un impegno anche con i territori per un ulteriore confronto".
IL COMMENTO DEI GRILLINI - “Il voto di ieri conferma tutte le nostre preoccupazioni riguardo a un sistema, quello delle fusioni volute in Regione dall’asse PD-SEL-Destra, che non ci ha mai realmente convinti. Adesso quello che ci aspettiamo è che la volontà dei cittadini venga rispettata, senza colpi di mano né nei Consigli comunali che all’interno dell’Assemblea Legislativa”. È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, in merito all’esito delle consultazioni referendarie che si sono tenute ieri in n 16 Comuni dell'Emilia-Romagna e che ha coinvolto una popolazione di oltre 61.500 cittadini residenti in cinque diverse province dalla regione. “Se si esclude la fusione tra Mirabello-Sant’Agostino a Ferrara, dove la prevalenza dei Sì è stata netta, tutti gli altri progetti di fusione hanno visto prevalere i No – spiega Andrea Bertani – sia come voto complessivo sia come numero dei Comuni contrari. E anche nel caso del referendum di Mondaino-Montegridolfo-Saludecio, quest’ultimo Comune ha votato contro la fusione. Si tratta a nostro avviso di uno schiaffo a quel sistema, creato e voluto dal PD e da SEL, che ha avuto la sua realizzazione nella nuova legge sulle fusioni votata e approvata in Regione qualche mese fa che di fatto ha svuotato di importanza il voto dei cittadini. Anche se le nuove regole in teoria non dovrebbero essere applicate nei Comuni che ieri sono andati alle urne, ora il rischio che qualcuno decida di forzare la mano è altissimo. Assieme alla nuova legge, infatti, fu approvato anche un ordine del giorno firmato da SEL e da Fratelli d’Italia che potrebbe ribaltare l’esito del voto attraverso il parere dei Consigli comunali.  I referendum sulle fusioni falliscono quando non c’è informazione e coinvolgimento dei cittadini fin dall’inizio del percorso, ben prima del referendum, ma in fase preparatoria. Se si calano dall’alto decisioni prese nelle segrete stanze e si utilizza il solito ricatto dei soldi per influenzare il voto, i cittadini rispondono di No. Inoltre se la maggioranza avesse accettato le nostre proposte, che prevedevano tra l’altro il proseguimento dell’iter di fusione fra i soli Comuni del Sì, adesso non ci troveremmo davanti a questo pericolo. Una confusione che rischia di annullare anche processi di fusione giusti o addirittura indispensabili”. 



Socialisti per il NO

Il direttivo della sezione socialista di Santarcangelo di Romagna RN, aderente al PSI, ha deliberato a maggioranza il proprio sostegno politico e organizzativo al NO nel referendum del 4 dicembre. Un NO costruttivo, ma fermo.
Il segretario della sezione " A.Costa " Fiorenzo Faini

sabato 15 ottobre 2016

Parere contrario alla discarica di Ginestreto 4 (ma è solo consultivo)


Il Comune di Santarcangelo ha espresso parere contrario in merito al progetto di costruzione di Ginestreto 4 (G4), la discarica per rifiuti speciali non pericolosi da realizzarsi in località Ginestreto nel Comune di Sogliano al Rubicone. Il parere conclusivo di diniego che l’Amministrazione comunale ha inviato gli scorsi giorni al Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della conferenza di servizi in corso, è motivato dalle problematiche relative all’incremento di traffico pesante nei tratti urbani della 13 (Provinciale Uso) di via Andrea Costa e della via Emilia.

Le motivazioni espresse dall’Amministrazione Comunale:
La SP 13 (Provinciale Uso), via Andrea Costa e  la via Emilia sono già interessate da un forte aumento di traffico pesante che transita da e per la discarica di Sogliano poiché risultano essere l’unico collegamento per le direzioni Rimini e Cesena, e qualora fosse realizzato l’impianto G4 la viabilità subirebbe un aumento stimato del traffico pari al 10 percento. A parere dell’Amministrazione comunale tale aumento non può essere considerato ininfluente, tanto più che la società Sogliano Ambiente Spa non ha sviluppato alcuno studio dettagliato delle misure di mitigazione da attuare per diminuire il traffico pesante, né interventi significativi sulla viabilità esistente.
A questo va aggiunto anche il peggioramento del traffico all’incrocio tra la SP13 e la via Andrea Costa, regolato da semaforo a tre tempi, che crea già oggi lunghe code e conseguenti disagi per automobilisti e residenti della zona in termini di inquinamento atmosferico e acustico.
In conclusione, anche in considerazione delle politiche ambientali portate avanti in questi anni e finalizzate all’aumento di raccolta differenziata – dal cassonetto e-gate alla raccolta differenziata di attività economiche del centro storico e ambulati dei mercati settimanali – l’Amministrazione comunale ritiene che il territorio di Santarcangelo subirebbe disagi in termini di traffico derivati dalla costruzione dell’impianto G4.
I pareri definitivi, espressi dagli Enti interessati, sono stati richiesti dalla Regione Emilia-Romagna in vista della conferenza di servizi conclusiva che si terrà nelle prossime settimane. In ogni caso, quello dell’Amministrazione comunale di Santarcangelo non è un parere vincolante, poiché il territorio non risulta direttamente interessato alla costruzione della discarica Ginestreto 4 non essendo un Comune confinante.
Redazione Newsrimini

Le linee d'indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera









Gli ospedali di Santarcangelo e Novafeltria rientrano a pieno titolo nella riorganizzazione ospedaliera dell’Azienda Usl Romagna con specifiche funzioni che nel primo caso fanno riferimento alla conferma della specializzazione in chirurgia senologica, al completamento della Casa della Salute, alla presenza dell’automedica e alla conferma di tutte le altre prestazioni. A Novafeltria è invece riconosciuto il presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata grazie anche agli ingenti miglioramenti portati a termine negli ultimi anni. Di fronte ai Consigli comunali di Santarcangelo e Novafeltria riuniti ieri sera (giovedì 13 ottobre) nella sala consigliare “Cristina Garattoni” il direttore generale Marcello Tonini e il direttore dei presidi ospedalieri Stefano Busetti hanno confermato gli impegni assunti dall’azienda sanitaria e rassicurato i consiglieri che in nessun modo si può parlare di ridimensionamento dei due ospedali. Ospedali, hanno aggiunto i vertici dell’Asl, che vanno considerati appieno nella rete ospedaliera della Romagna la quale non può comunque non porsi il tema della riorganizzazione e della ricollocazione delle risorse. In questo quadro il Franchini manterrà una chirurgia generale di bassa complessità accanto alla specializzazione senologica che assumerà la valenza di articolazione all’interno dell’Unità Operativa di Chirurgia senologica aziendale connessa alla brest-unit di Rimini. Quanto alla riconversione dei 9 posti letto che passeranno dalla chirurgia alla Casa della Salute, il direttore generale Tonini ha spiegato che si tratta di una variazione ininfluente dal momento che i posti letto non vengono utilizzati. In ogni caso l’Amministrazione Comunale di Santarcangelo ha chiesto di poter ridurre la riconversione di qualche unità a favore della chirurgia generale.

Anche per Novafeltria è previsto il superamento dell’UOC Chirurgia generale garantendo la continuità dell’attività chirurgica attuale di day-surgery e chirurgia ambulatoriale come articolazione della Chirurgia generale di Rimini. Confermate inoltre le restanti attività e l’impegno assunto sulla RSA. Le attività chirurgiche di day-surgery e/o ambulatoriale saranno maggiormente concentrate negli ospedali di Riccione, Novafeltria, Cattolica e Santarcangelo.

Nei diversi interventi dei consiglieri comunali, del sindaco di Novafeltria Zanchini, dell’assessore alla Sanità del Comune di Santarcangelo Danilo Rinaldi (in sostituzione del sindaco Alice Parma non presente perché fuori Santarcangelo) la richiesta all’Azienda Asl Romagna di una forte attenzione nei confronti delle strutture sanitarie di Santarcangelo e Novafeltria, la preoccupazioni per eventuali ridimensionamenti e il riconoscimento in positivo dell’attività fino ad oggi svolta dall’attuale direzione generale dell’Asl.