mercoledì 30 maggio 2012

VENDOLA- DI PIETRO. LABELLARTE: CONTENUTI CHE NULLA HANNO A CHE VEDERE CON HOLLANDE E IL PSE




domenica 27 maggio 2012

"Purtroppo dobbiamo constatare che, aldilà dei proclami formali, che sono scontati dopo le vittorie smaglianti come quella di Hollande, Vendola al dialogo con i socialisti preferisce un asse stretto con Di Pietro del quale non sono chiari i contenuti".

E’ quanto afferma Gerardo Labellarte commentando le affermazioni del leader di Nichi Vendola nel corso della trasmissione de La7 ‘In onda’.

"In Francia - osserva Labellarte - a vincere non è stata una "coalizione limpidamente antiliberista", bensì il Partito Socialista, con tutti i suoi contenuti coraggiosamente riformatori, profondamenti laici e tolleranti, che si è tenuto ben a distanza dai proclami della "gauche" di Jean-Luc Melancon.

Come si vede - sottolinea l'esponente socialista - niente a che vedere con il duo italiano di aspiranti capicantiere.

Ciò che è chiaro invece è che Vendola e Di Pietro, dopo i magri risultati delle amministrative, vedono sgonfiarsi la bolla mediatica che li ha sorretti e che oggi sostiene Grillo e cercano di recuperare spazio riproponendo uno stantio rapporto di collaborazione-competizione con Bersani, stando bene attenti - conclude Labellarte - ad escludere da questo rapporto gli altri, il Psi in particolare.

Interviene anche Bobo Craxi secondo cui: “Un blocco politico progressista, nel segno del socialismo democratico europeo, può aprirsi la strada per governare, nei prossimi anni, l’Italia.

Pier Luigi Bersani -aggiunge Craxi - ha tracciato un percorso politico su cui convergere purché si emarginino, sul ‘convoglio’, il fronte dell’estremismo giustizialista e protestatario, senza riferimenti politici europei chiari.

Bisogna contribuire a risolvere l’anomalia italiana con scelte chiare e moderne, in sintonia coi tempi.

A questo proposito - conclude l'esponente socialista - penso che il ruolo e la presenza dei socialisti italiani sia essenziale”

martedì 29 maggio 2012

Gino Giugni



 
Quale significato acquisisce, al giorno d'oggi, lo studio di Luigi Giugni? Chi era questo giurista originario di una famiglia piccolo borghese, vissuto durante il crollo del 1929, il fascismo, la Seconda Guerra Mondiale, le lotte politiche degli anni '60, il periodo del terrorismo italiano, fino al 4 ottobre 2009 giorno in cui si spense?
Luigi Giugni, meglio conosciuto come Gino, non fu solo un politico ma anche un professore, un intellettuale e, soprattutto, un riformista, la cui natura si fondava sulla particolare sensibilità verso la realtà sociale, i rapporti collettivi e il dialogo.
Questo saggio si propone di esplorare alcuni dei momenti cruciali della vita di Giugni al fine di tracciare la commistione tra la sua concezione giuridica del lavoro e i suoi valori liberalsocialisti. Nel fare questo, il presente studio mette in rilievo il ruolo che egli ha avuto all'interno del protocollo Intersind-Asap del 1962, nella stesura dello Statuto dei lavoratori e nell'accordo del 1993. Particolare attenzione sarà rivolta alla posizione dell'uomo politico e riformista Giugni nell'analisi del secondo dopoguerra, dei governi di centro-sinistra degli anni Sessanta e dei rapporti tra questi e i sindacati.
Il saggio tenta di mettere a fuoco il valore dell'eredità lasciataci da Gino Giugni considerando anche le preoccupazioni che egli aveva, durante il suo ultimo periodo di vita, nei confronti del lavoro autonomo.

Autore: Mattia Massaro, nato a Padova il 4 novembre 1983, laureato in Scienze Sociologiche e studente magistrale in Scienze del governo e politiche pubbliche presso l'Università degli Studi di Padova. Si è qualificato al secondo posto alla 2ª edizione 2010 del concorso: 'Gli studenti universitari incontrano il professore Gino Giugni' dello SPI-CGIL Veneto. È stato, inoltre, vincitore della 4ª edizione del concorso di poesie 'Rosanna Perri'.

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giovedì 24 maggio 2012

La prima edizione a Santarcangelo della giornata del libro!

domenica 13 maggio 2012

Non solo l'ANPI censura Pertini

E' il pomeriggio di una piovosa domenica di maggio, sto stancamente sfogliando la rassegna stampa arretrata sul sito del  Comune... tanto per far notte.  Senza neanche tanta sorpresa  mi accorgo che non solo l'ANPI di Rimini ha censurato il "mio Pertini" quel pomeriggio del 25 aprile come ho prontamente informato i lettori di questo blog il giorno stesso.  Anche la rassegna stampa di Santarcangelo ha completamente ignorato l'episodio che mi è personalmente capitato, pur essendo stato ampiamente riportato sulla Voce del 27 aprile e sul Corriere del 30 aprile nella rubrica delle lettere.
Complimenti Razzani !!
Poi si dice che a pensare male si fa peccato.

Fiorenzo Faini

sabato 12 maggio 2012

Dichiarazione di voto sul RUE


Dopo oltre due anni e tre passaggi in Consiglio Comunale, ci accingiamo questa sera a dare a Santarcangelo il suo RUE (regolamento edilizio).
Noi crediamo che questo strumento urbanistico, tanto atteso dai nostri cittadini, imprese e categorie professionali, abbia avuto un tempo di gestazione troppo lungo.                     
Come Socialisti di Santarcangelo, avevamo espresso fin dall’inizio di questo mandato la precisa volontà di fare una scelta netta  per una  riduzione del consumo di territorio (vedi nuove lottizzazioni che aggrediscono terreno agricolo).
Come fare per far convivere lo sviluppo sostenibile che soddisfi le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future, coniugare la necessità di una casa e il mantenimento del nucleo familiare e rimettere in moto l’economia locale?
La nostra proposta era ed è di agevolare ed incentivare gli ampliamenti di case esistenti, provvedere al recupero e al rinnovo  del patrimonio edilizio in condizioni di degrado e non più a norma e negli ambiti consolidati di mantenere il valore e le potenzialità del lotto di terreno frutto di sacrifici e di risparmi.
Con questi intenti ci siamo seduti attorno un tavolo con tutta la maggioranza trovandoci di fronte una prima bozza di RUE con regole molto rigide dove era difficile per il cittadino ampliare il proprio fabbricato o costruire sul lotto di terreno un nuovo fabbricato per sé o per un familiare.
Vi erano indici di permeabilità in certi casi eccessivi, limiti di intervento sui piccoli lotti, riduzione in percentuale della superficie utile, difficoltà nel demolire ricostruire con gli stessi indici, così come le definizioni dei piani interrati (vedi extra sedime) e dei sottotetti risultavano di difficile interpretazione riducendo i margini di intervento oltremisura.                          
Questi sono solo alcuni casi di una lista lunghissima.
Si aveva la sensazione che venissero posti troppi ostacoli al cittadino che voleva intervenire su quello che era già suo; come dire se vuoi una casa rivolgiti alle nuove lottizzazioni.
In maggioranza vi erano posizioni molto rigide e dure da scalfire ma poi discutendo a volte anche animatamente si è giunti a modellare il RUE sulle esigenze dei Santarcangiolesi, introducendo normative meno rigide, restituendo i vecchi indici di edificabilità per le nuove costruzioni di classe  A  premiando di fatto coloro che utilizzano nuove tecniche costruttive e di bioedilizia.                                                                                                                         
Inoltre abbiamo cercato di raccogliere le esigenze di ampliare il nucleo familiare in zone agricole anche ai non imprenditori agricoli considerando il presidio delle campagne una esigenza importantissima che può essere svolta anche da chi agricoltore non è o non lo è in modo esclusivo.
Anche con l’approvazione degli ultimi emendamenti di questa sera si va nella direzione da noi auspicata, tuttavia la nostra sensazione è che ancora molto ci sarà da lavorare su questo RUE.
Lo scopo è quello di rivedere e modificare quelle parti che, dopo una necessaria fase di sperimentazione, presenteranno aspetti di inadeguatezza in rapporto al quadro legislativo nazionale ma soprattutto sulla base delle prime applicazioni, dovranno subire quelle modifiche e quegli aggiustamenti tali da giungere ad uno strumento utile e snello, di facile consultazione, al servizio dei cittadini e delle imprese del territorio.
Vorrei concludere richiamando tutti a quella anomalia che sono gli I.C. (Intervento Diretto Convenzionato) riportando il contenuto di un osservazione al RUE  che noi sottoscriviamo:
“Gli ambiti IC sono per natura un “anomalia” del sistema, nel senso che non possono essere né ricompresi negli interventi diretti standard perché si rende obbligatoria la sottoscrizione di una Convenzione con l’Amministrazione Comunale, ma non sono nemmeno catalogabili come interventi indiretti per i quali vi è l’obbligo di inserimento nel POC. Proprio perché trattasi di “anomalia” deve essere assolutamente trasparente il percorso ed il destino che avranno tali interventi. Ma soprattutto deve essere chiara l’intenzione di aver individuato tali aree per ottenere dei benefici per la collettività e di averli in tempi brevi e certi”.
Per questo motivo noi avevamo chiesto e ottenuto che ogni IC dovesse essere presentato e votato in Consiglio Comunale, ma per sopravvenute disposizioni di legge nazionale, la competenza è ora della Giunta Comunale.                                                             Nonostante questo, l’impegno di questa maggioranza è di portarli in commissione consiliare prima di approdare in giunta per la loro approvazione.


Angelo Trezza

Approvata la Variante al PSC


Le ragioni fondamentali che ci hanno portato alla approvazione di questa Variante specifica al PSC sono già state ampiamente espresse in occasione della sua adozione e a quelle rimandiamo.  Non dobbiamo dimenticare che è stata redatta ai sensi dell’art. 32-bis della L.R. 20/2000. Ciò significava andare al recepimento puntuale  delle riserve che la Provincia aveva fatto nulla più e nulla meno, perché è questo che la norma chiede.  E’ stato proprio interpretando in maniera un po’ estensiva le richieste della Provincia e in accordo con essa che siamo arrivati a portare questa maggioranza ad un risultato particolarmente significativo. La riduzione di oltre 150 potenziali nuovi alloggi in alcune aree a tutela idrogeologica e questo nonostante la Provincia, come tutti sanno, non avesse chiesto alcuna riduzione del numero di alloggi ma solo il chiarimento dell’equivoco sorto sulla reale estensione della superficie edificabile rispetto all’intera superficie territoriale dell’ambito interessato all’edificazione.                                                                                                                          Si tratta del taglio  del 20% della Superficie Utile pari a 152 alloggi rispetto alle previsioni del PSC approvato nel luglio 2010, negli ambiti sotto indicati.                                                                                  
-         Contea         tagliati  2810 mq.  =  35  alloggi in meno
-         Corderie      tagliati  2871 mq.  =  36  alloggi in meno
-         S. Martino   tagliati 2480 mq.  =  31  alloggi in meno
-         Via Scalone tagliati 4000 mq.   = 50  alloggi in meno
                                                            -------------------------------------------------
                                                             totale 12161 mq. tagliati = 152 alloggi in meno
Nelle aree su indicate, che tutti conosciamo come particolarmente critiche per il carico urbanistico programmato inizialmente , con la Variante approvata il numero di alloggi massimo previsto sarà ridotto delle quantità indicate, rispetto alle previsioni del PSC approvato a luglio 2010.  Resta fuori, nonostante la nostra posizione fortemente critica, l’ambito di Casale di San Vito, che non essendo oggetto delle riserve della Provincia, non siamo riusciti ad includere nell’intervento.  Qualcuno dirà o a già detto:  se il dimensionamento complessivo del PSC pari a 2107 alloggi resta tale, qual è la garanzia che quei 152 alloggi tagliati in quelle aree non vengano costruiti altrove?  E qui dobbiamo essere onesti e stare ai fatti. Premesso che oltre il 70% del dimensionamento del Psc non è altro che la conferma del vecchio Prg  e delle sue numerose varianti dove noi Socialisti non abbiamo avuto voce in capitolo.  La riduzione del dimensionamento, pur se condivisibile, non rientrava tra le riserve della Provincia e intraprendere quella strada significava andare ad una revisione dell’Accordo di Programma con la Provincia, percorso lungo e dall’esito incerto. Ecco perché abbiamo deciso di non seguire quella strada.  Inoltre sta girando ancora la favola che il PSC prevede 2107 alloggi in più e anche su questo va detta la verità una volta per tutte. La quota aggiuntiva rispetto alla previsione del PRG è di  541 alloggi rapportata al numero di anni in cui sarà coperta integralmente non avendo il Psc una scadenza definita e comunque non inferiore ai 15 anni. Continuando gli attuali chiari di luna, potrebbe anche non esserlo mai!
Quella garanzia ( che quei 152 alloggi non saranno spostati altrove ) al momento non esiste, non si può definire in questa fase, non è un Prg, lo deciderà il Poc strada facendo, sul quale noi diremo la nostra, e le condizioni del mercato. Non dimentichiamoci che parliamo di numeri ipotetici finchè il Poc non interviene assegnando i diritti edificatori, indici compresi.                                                                                                           Rimane comunque il fatto, questo sicuramente certo,  che in quelle aree a rischio ambientale si faranno 152 alloggi in meno perche così è riportato nelle schede specifiche! E a nostro parere non è un risultato da poco. 
Per questo il voto del gruppo socialista è favorevole.


Angelo Trezza

mercoledì 9 maggio 2012

Vogliamo la piscina coperta


Riteniamo che il testo del RUE ( Regolamento Edilizio ) che approderà mercoledì in consiglio comunale, pur rappresentando, almeno per noi Socialisti, un notevole anche se tardivo passo in avanti, necessita di ulteriori risposte, alcune delle quali cercheremo di ottenerle attraverso emendamenti e richieste di voto separato.                                                           
Esistono alcune interpretazioni non chiare ed alcune normative tecniche di attuazione  dovranno essere emendate nel momento del voto in consiglio comunale.
In particolare chiederemo al consiglio di approvare un emendamento per ripristinare in tutti i sub-ambiti consolidati (AUC) e in tutti i casi in cui si parla di superfici interrate da realizzare, il  testo precedente, in cui oltre alle autorimesse anche le cantine sono da considerarsi aggiuntive rispetto alla percentuale di Sa (Superficie Accessoria) ammessa.
Questo per consentire di sfruttare al massimo la superficie accessoria degli edifici e ampliare le possibilità di intervento.
Inoltre permane il nostro giudizio fortemente critico sull’uso degli IC (Intervento Diretto Convenzionato) dove si è fatto un uso secondo noi “ anomalo “e soggetto a una certa discrezionalità.
Soprattutto  uno di questi ci lascia perplessi a tal punto che ne abbiamo chiesto lo stralcio con voto separato.
Si tratta dell’area di mq. 7.028 dove è attualmente situata la piscina in cui con l’approvazione definitiva del RUE verrà concesso un alto indice di edificabilità e una destinazione con un alto ritorno economico (albergo).
Essendo di fatto gli IC sottoposti ad una convenzione fra la proprietà e l’Amministrazione Comunale, chiediamo che in essa si debba individuare un beneficio pubblico per la collettività santarcangiolese.
Per questo noi proponiamo che il beneficio pubblico sia la copertura della struttura sportiva adibita a piscina dove il costo della realizzazione e gestione sia a carico del privato, senza alcun costo per l’Amministrazione Comunale.  Questo, a nostro parere,  è il giusto equilibrio  che ci deve essere tra il profitto privato e il beneficio pubblico.
Così finalmente anche Santarcangelo potrà avere una sua struttura sportiva dove giovani e famiglie potranno praticare questo sport tutto l’anno a tariffe eque ed accessibili.
Fiorenzo Faini

sabato 5 maggio 2012

Il 1° maggio diventi il simbolo del "nuovo quarto stato"

 "Il primo maggio diventi simbolo del riscatto per le migliaia di donne e uomini che non hanno un lavoro: il 'quarto stato' fatto in prevalenza da giovani precari, senza tutele e con contratti atipici, laureati e meritevoli, ma invisibili e senza possibilità di essere artefici del proprio futuro". Lo ha detto Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, in visita in Sicilia per un appuntamento elettorale, a sostegno della lista “Riformisti per Palermo” con il candidato Sindaco Fabrizio Ferrandelli. Secondo il segretario socialista, che domani festeggerà in Toscana, a Sesto Fiorentino, il giorno dedicato ai lavoratori, "è arrivato il momento di concentrarsi sulle politiche di crescita e puntare sull'equità e su una maggiore giustizia sociale". "E’ quanto mai urgente - spiega - abbattere il carico fiscale sugli stipendi, introducendo una patrimoniale che ridistribuisca il peso della crisi anche sui sei milioni di persone che detengono il 48% della ricchezza nazionale e permetta la creazione di un salvadanaio per finanziare nuove misure di sostegno economico per chi non ha un lavoro. Stiamo facendo la nostra parte – conclude Nencini – e abbiamo dato ai nostri amministratori in tutta Italia l'input di costruire progetti per i giovani, che rilancino l'occupazione a livello locale e prevedano contributi da legare a lavori socialmente utili”.