Bersani ripeteva sempre, durante la campagna elettorale, che, anche se avesse avuto il 51% dei voti avrebbe ragionato come se fosse il 49%. Sembrava De Gasperi. Adesso, con molto meno del 49%, vorrebbe formare un governo di minoranza, ripetere tante volte le elezioni, fino a quando non conquista il 51 e dichiarare ineleggibili, impresentabili, incandidabili i suoi avversari. Di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria.
Ottaviano Del Turco
venerdì 22 marzo 2013
martedì 19 marzo 2013
Marco Biagi
Sono trascorsi 11 anni dall'assassinio di Marco Biagi da parte delle Brigate Rosse e il suo insegnamento è sempre attuale. Come attuale è il suo approccio laico e riformista ai problemi del lavoro, che purtroppo solo pochi e isolati eredi hanno saputo raccogliere. Ma se non partiamo da lì non riusciremo mai a dare risposte europee ai nostri giovani in cerca di lavoro.
Fiorenzo
Fiorenzo
NASCE IL GRUPPO PARLAMENTARE "AUTONOMIE E PSI"
16/03/2013 - "E’ nato il gruppo ‘Autonomie e
Psi’ al Senato". Ad annunciarlo Riccardo Nencini, senatore del Psi e
segretario del partito. “E’ una conquista della nostra autonomia –
sottolinea Nencini. I socialisti avranno la propria indipendenza e la
propria organizzazione autonoma – conclude”
L'annuncio della costituzione al Senato del gruppo parlamentare Autonomie e Psi ha suscitato il plauso e la soddisfazione di dirigenti e militanti del Psi che in queste ore stanno contattando telefonicamente, con email e sui social network Riccardo Nencini per esprimere il compiacimento del partito per un'operazione condotta nel segno dell'autonomia. Dal Trentino Alto Adige a Sicilia e Sardegna, passando per la Liguria continuanio a giungere diffusi consensi per l'iniziativa parlamentare che consentirà ai socialisti di operare in piena ed assoluta autonomia politica e organizzativa.
L'annuncio della costituzione al Senato del gruppo parlamentare Autonomie e Psi ha suscitato il plauso e la soddisfazione di dirigenti e militanti del Psi che in queste ore stanno contattando telefonicamente, con email e sui social network Riccardo Nencini per esprimere il compiacimento del partito per un'operazione condotta nel segno dell'autonomia. Dal Trentino Alto Adige a Sicilia e Sardegna, passando per la Liguria continuanio a giungere diffusi consensi per l'iniziativa parlamentare che consentirà ai socialisti di operare in piena ed assoluta autonomia politica e organizzativa.
venerdì 15 marzo 2013
Rivoluzione alle urne
Il
risultato elettorale ha avuto un carattere rivoluzionario. Un movimento nato
pochissimi anni orsono, senza deputati, senza senatori, senza posizioni di
potere, ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti degli italiani. Il
centro-sinistra è riuscito nella difficile impresa di ottenere il premio di maggioranza
alla Camera con una differenza dello 0,3 per cento nei confronti del
centro-destra e senza alcuna maggioranza al Senato neppure col supporto del
centro di Monti. Il modo col quale il Pd di Bersani sta corteggiando il
Movimento di Grillo è politicamente inopportuno ed elettoralmente pericoloso.
Farsi dileggiare e insultare da Grillo, che ha più volte affermato
l’indisponibilità a sostenere un governo Bersani, lo riteniamo politicamente
controproducente. Affidare a Grillo un ruolo decisivo per il governo nazionale
sposando molte delle sue tesi pare a noi più funzionale al rafforzamento dei
Cinque stelle che non al centro-sinistra.
I Socialisti devono proporre un governo di unità nazionale della durata strettamente necessaria a portare a soluzione alcuni gravi, drammatici problemi dell’Italia e una nuova legge elettorale realmente democratica e rappresentativa che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Un governo che possa essere frutto dell’iniziativa del presidente della Repubblica e che coinvolga tutti i partiti e i gruppi parlamentari disponibili.
I Socialisti devono proporre un governo di unità nazionale della durata strettamente necessaria a portare a soluzione alcuni gravi, drammatici problemi dell’Italia e una nuova legge elettorale realmente democratica e rappresentativa che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Un governo che possa essere frutto dell’iniziativa del presidente della Repubblica e che coinvolga tutti i partiti e i gruppi parlamentari disponibili.
Nel
riminese – il PDL sembra aver perso la credibilità di alternativa di governo, il centro-sinistra quella del
diritto a governare in nome del passato.
Molti comuni, nei prossimi mesi ed anni saranno contendibili . Oggi più che
mai, occorre cambiare passo e impostazioni nelle politiche pubbliche investendo
su quelle forze che possono rappresentare un elettorato anche diverso da quello
tradizionale del centro-sinistra sempre più minoritario.
Partito Socialista di Santarcangelo di R. e Valmarecchia
domenica 10 marzo 2013
Le 16 proposte socialiste
In vista
dell’incontro della coalizione ‘Italia bene comune’, ti metto a conoscenza
delle questioni che rivestono particolare carattere di priorità nell’azione di
governo. Si tratta di temi che è possibile declinare già nei primi mesi di
attività dell’Esecutivo e del Parlamento.
1. Diminuzione del numero di parlamentari, diverso ruolo da assegnare alle due Camere, conferimento del diritto di voto ai sedicenni;
2. Adeguamento alla media europea delle indennità dei parlamentari, normativa sui gruppi di interesse (lobby), legge su conflitto di interessi;
3. Eliminazione dei benefit per gli eletti nelle regioni e riduzione delle indennità di consiglieri e assessori regionali al livello di quanti percepiscono le indennità più basse;
4. Finanziamento pubblico da elargire solo ai partiti in regola con l’articolo 49 della Costituzione;
5. Abolizione delle Comunità Montane, incentivo alle fusioni dei comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti, taglio degli enti di secondo grado e contestuale predisposizione di una proposta di riforma delle istituzioni locali e regionali;
6. Introduzione di tassazione sui grandi patrimoni;
7. Abolizione dell’IMU sulla prima casa;
8. Vendita patrimonio immobiliare dello stato;
9. Taglio alla spesa pubblica improduttiva ma non ai servizi alla persona. Rendere obbligatoria la spending review nelle amministrazioni dello Stato;
10. Detassazione Irap per le aziende che assumono giovani;
11. Linea di credito agevolata per PMI;
12. Misure di sostegno a studenti meritevoli fuorisede;
13. Reddito di cittadinanza per disoccupati impiegati in attività di pubblica utilità;
14. Ricontrattazione del patto di stabilità con i vertici dell’U.E. per favorire il pagamento delle aziende che lavorano con la P.A;
15. Riconoscimento giuridico delle diverse forme di famiglia;
16. Normativa che distingua le banche d’investimento dalle banche commerciali.
Non abbiamo la pretesa di ritenere questi sedici punti esaustivi e siamo naturalmente pronti a discutere di eventuali altre tematiche che vorranno essere avanzate.
Riccardo Nencini
1. Diminuzione del numero di parlamentari, diverso ruolo da assegnare alle due Camere, conferimento del diritto di voto ai sedicenni;
2. Adeguamento alla media europea delle indennità dei parlamentari, normativa sui gruppi di interesse (lobby), legge su conflitto di interessi;
3. Eliminazione dei benefit per gli eletti nelle regioni e riduzione delle indennità di consiglieri e assessori regionali al livello di quanti percepiscono le indennità più basse;
4. Finanziamento pubblico da elargire solo ai partiti in regola con l’articolo 49 della Costituzione;
5. Abolizione delle Comunità Montane, incentivo alle fusioni dei comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti, taglio degli enti di secondo grado e contestuale predisposizione di una proposta di riforma delle istituzioni locali e regionali;
6. Introduzione di tassazione sui grandi patrimoni;
7. Abolizione dell’IMU sulla prima casa;
8. Vendita patrimonio immobiliare dello stato;
9. Taglio alla spesa pubblica improduttiva ma non ai servizi alla persona. Rendere obbligatoria la spending review nelle amministrazioni dello Stato;
10. Detassazione Irap per le aziende che assumono giovani;
11. Linea di credito agevolata per PMI;
12. Misure di sostegno a studenti meritevoli fuorisede;
13. Reddito di cittadinanza per disoccupati impiegati in attività di pubblica utilità;
14. Ricontrattazione del patto di stabilità con i vertici dell’U.E. per favorire il pagamento delle aziende che lavorano con la P.A;
15. Riconoscimento giuridico delle diverse forme di famiglia;
16. Normativa che distingua le banche d’investimento dalle banche commerciali.
Non abbiamo la pretesa di ritenere questi sedici punti esaustivi e siamo naturalmente pronti a discutere di eventuali altre tematiche che vorranno essere avanzate.
Riccardo Nencini
venerdì 8 marzo 2013
8 marzo tra storia e leggenda
L’8 Marzo, come il Primo Maggio, è una festa socialista. Infatti, fu la
Conferenza internazionale delle donne socialiste , convocata a
Copenaghen il 29 agosto 1910, che decise di istituire, su proposta della
socialdemocratica tedesca Klara Zetkini, la «Giornata internazionale
della donna» e ne fissò la data all’8 Marzo di ogni anno. Scopo
dell’iniziativa era quello di ottenere per le donne parità di
trattamento rispetto agli uomini. In particolare, le socialiste
chiedevano l’estensione del diritto di voto. Questa è la storia.
Infatti, sia nel libro della canadese Renée Còté, Verità storica della misteriosa origine dell’8 Marzo, che il quello di Tilde Capomazza e Marisa Ombra, 8 marzo, storie, miti e riti della Giornata Internazionale della Donna, nessun incendio risulta mai accaduto. Tuttavia, anche se quell’incendio non ci fu, lasciamo pure correre la versione per il suo simbolismo.
Sulla scelta dell’ 8 Marzo come
ricorrenza, le opinioni, però, divergono. La tradizione socialista
afferma che la scelta fu fatta per richiamare il grande sciopero dell’8
Marzo del 1848, quando le lavoratrici dell'industria dell'abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne: la più grande manifestazione femminile che si fosse mai avuta negli Stati Uniti.
Oggi, tuttavia, si è affermata la versione delle operaie bruciate nel
rogo della loro fabbrica. Questa leggenda ha origin i recenti. Il 7
Marzo 1952, il settimanale bolognese La Lotta, scrive che la data della
Giornata della Donna vuol ricordare l’incendio scoppiato in una fabbrica
tessile di New York l’8 Marzo del 1929, in cui sarebbero morte, chiuse
dentro dall’interno per volere del padrone, perché minacciavano di
scioperare, 129 giovani operaie per gran parte di origine italiana ed
ebraica. Da allora si sono susseguite almeno altre 5 versioni l'una diversa dall'altra per luogo e tempo. Ma questa come dicevo è leggenda in quanto secondo autorevoli fonti storiche non vi sarebbero prove di alcun incendio.Infatti, sia nel libro della canadese Renée Còté, Verità storica della misteriosa origine dell’8 Marzo, che il quello di Tilde Capomazza e Marisa Ombra, 8 marzo, storie, miti e riti della Giornata Internazionale della Donna, nessun incendio risulta mai accaduto. Tuttavia, anche se quell’incendio non ci fu, lasciamo pure correre la versione per il suo simbolismo.
mercoledì 6 marzo 2013
Pensiamoci
A noi fanno spegnere i lampioni della luce per risparmiare 100.000 euro. Riccione ha deciso di chiudere con HERA-Luce risparmiando 300.000 euro sulle nuove tariffe.
E se ci facessimo un pensierino anche noi?
E se ci facessimo un pensierino anche noi?
venerdì 1 marzo 2013
Abbiano il coraggio di sfiduciare il loro sindaco
Da qualche tempo, come è noto, due consiglieri comunali
del PD non perdono occasione per mettere in difficoltà il Sindaco e l’alleanza
tra Partito Democratico e Partito Socialista.
ll gioco dei due è chiaro, tenere la maggioranza sotto
ricatto, ipotecando in questo modo con largo anticipo, l’elezione del futuro
Sindaco. Non è un caso che tutto questo si manifesti a poco più di un anno
dalle elezioni, dopo quasi quattro anni di assoluta compattezza e coesione del
gruppo PD, sordo a qualunque sollecitazione quando proveniva da noi Socialisti.
Se infatti ai 9 voti della minoranza si aggiungono i 2
voti dei dissidenti PD è facile capire che con 11 voti contro 10 (compreso il
Sindaco) ogni delibera può essere bocciata. Questa situazione comporterebbe il
rischio di una crescente paralisi politica che noi Socialisti denunciamo con
forza.
Se questi signori vogliono l’ingovernabilità della
città, abbiano almeno il coraggio di assumersi la responsabilità di chiedere
apertamente la sfiducia del loro Sindaco e spiegare le ragioni politiche per
cui lo fanno.
In quel partito stanno emergendo interessi di bottega
che non hanno nulla a che vedere con le vere esigenze della città, interessi
che contavano e forse contano sui vari distinguo che stanno emergendo
all'interno del PD in seguito al risultato delle politiche e che hanno già
provocato la scissione verso Monti di una fetta del PD santarcangiolese.
Renziani? Montiani? Bersaniani? Grillini della nuova
ora?
La sensazione è che si vogliano adottare vecchi rimedi
per i nuovi mali ma i problemi contingenti della Città di Santarcangelo non
possono aspettare gli equilibri della “bottega”.
Facciamo infine presente ai consiglieri comunali “molto
disinformati” di ciò che succede nella realtà perché troppo concentrati sulla
“mossa ad effetto” che gli amministratori della nostra Casa Ricovero degli
Anziani, si sono dimezzati il compenso, con effetto retroattivo dall’inizio del
2012, devolvendone larga parte alle Case degli Anziani dei comuni terremotati
dell’Emilia.
Fiorenzo
Faini
Seg. PSI
Santarcangelo di R. e Valmarecchia
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