domenica 29 novembre 2015

Il prof Gabriele Boselli sul Forum del Centro Storico

Forum per il centro storico di Santarcangelo.  Per un paese al contempo vivace e sereno. Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un partecipante al Forum tra residenti, titolari di pubblici esercizi e rappresentanti delle associazioni di categoria avente come tema: Percorso partecipato per il centro storico di Santarcangelo.
Una valida iniziativa dell’Amministrazione comunale di Santarcangelo è stata certamente quella di indire un forum in cui residenti, rappresentanti dei partiti, delle organizzazioni del commercio e dei lavoratori dipendenti si incontrassero insieme ai tecnici del Comune per delineare linee di miglior funzionamento e sviluppo del Centro storico del nostro paese (l’appellativo di “città” è esagerato, nemmeno Rimini o Forlì sono città ma paesoni).
Pur nell’emergere di una certa tensione tra commercianti che chiedono ampia agibilità degli spazi e dei tempi e residenti i quali, comprensibilmente, si preoccupano di poter dormire la notte, anche se invero il loro principale problema è di altro genere, è quello dei furti in appartamento, depenalizzati di fatto da una legislazione troppo indulgente. Nel complesso l’atmosfera è stata costruttiva e potrà derivarne un buon progetto per gli anni venturi per cui Santarcangelo possa continuare a essere un paese al contempo vivace e sereno.
Io ho sostenuto nella riunione conclusiva i seguenti concetti, derivanti anche dal fatto che nel mio lavoro di ispettore scolastico ho girato l’Italia in lungo in largo e visto paesi e città prosperare o decadere anche per effetto di scelte sbagliate degli organismi comunali o comunque dei paesi/città intorno ai loro centri storici. I luoghi che hanno migliorato la situazione (e non solo quella dei loro centri) presentavano le seguenti caratteristiche.
Un paese vivo, prospero e sereno è quello che ha un centro storico vivo: un centro storico valido è quello che sa essere punto di irradiazione e di convergenza di flussi ideali ed economici, materiali e immateriali.
Sa di avere una storia, una identità e uno stile di convivenza; i loro cittadini li avvertono profondamente e tendono a conservarli nella consapevolezza che questa coscienza declinerebbe se un giusto tasso di rinnovamento e una continuità di iniziative culturali e ricreative legate al territorio non la tenesse in vita.
Attività commerciali vivaci ma ordinate secondo legge e soggette realmente a giusta e ineludibile tassazione, in un clima di sicurezza reale e percepita sono vitali perchè un paese sia prospero. Non è concepibile che vigili urbani e finanzieri siano aggrediti spesso verbalmente e talvolta fisicamente da venditori abusivi.
Una migrazione contenuta può essere occasione di arricchimento culturale ma migrazioni caotiche pongono una questione decisiva per la prosperità e il benessere dei cittadini, suscitano conflitti. Tra case popolari quasi inaccessibili agli indigeni, affitti in case del centro che solo gruppi di venti persone possono pagare (almeno per qualche mese, poi chi li manda via?) e sussidi riservati, sta succedendo a Santarcangelo quel che è successo ormai da un decennio a Savignano come a Bologna e in tutta l’Emilia con particolare gravità a Modena. I centri vengono occupati dagli immigrati, gli indigeni si rinserrano come possono.
Politiche culturali e demografiche intelligenti (non di cattiva retorica ma che toccano la radice degli eventi), amore per la propria terra, disponibilità di tutti verso chiunque mostri rispetto per le leggi possono continuare a fare di Santarcangelo un paese felice, in centro come in periferia.
Gabriele Boselli, Santarcangelo di Romagna

mercoledì 18 novembre 2015

Presentata la variante al Regolamento Edilizio RUE

Una consistente semplificazione del testo normativo, facilitazioni per lo sviluppo delle imprese, nuovi incentivi agli interventi sull’esistente, impulso alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione energetica degli immobili
Redazione 14 Novembre 2015
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Una consistente semplificazione del testo normativo che da oltre 300 pagine si riduce a poco più di 100, facilitazioni per lo sviluppo delle imprese, nuovi incentivi agli interventi sull’esistente per ridurre il consumo di suolo, impulso alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione energetica degli immobili. Le linee generali della variante al Regolamento urbanistico edilizio sono state presentate ieri sera (venerdì 13 novembre) in biblioteca dal sindaco Alice Parma, dall’assessore alla Pianificazione territoriale Filippo Sacchetti e dal progettista incaricato, l’architetto Teresa Chiauzzi. Oltre ottanta i presenti, in buona parte tecnici e professionisti (non solo santarcangiolesi), oltre a imprenditori e rappresentanti delle categorie economiche.
“Esattamente un anno fa, in questa sala – ha esordito il sindaco Alice Parma – avevamo annunciato l’intenzione di mettere mano al Rue per adeguarlo alle mutate condizioni economiche e alle trasformazioni sociali che hanno modificato e stanno modificando la nostra realtà. Dopo aver ascoltato, nell’arco di diversi mesi, la voce di cittadini, imprenditori e tecnici dei diversi ordini professionali, questa sera siamo in grado di presentare un lavoro che permetterà di ridurre la burocrazia, sapere con maggiore facilità cosa si può fare e cosa non si può fare, nonché mettere in atto i necessari controlli”.
“Con la variante al Rue – ha affermato l’assessore alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti – intendiamo siglare un nuovo patto fra pubblico e privato, fra l’Amministrazione comunale e le imprese che in questo regolamento urbanistico troveranno molti spunti, molte possibilità di sviluppo. E questo vale anche per i cittadini, in particolare per quanto riguarda la rigenerazione urbana, con incentivi per chi investe nell’efficientamento energetico dei fabbricati. Un patto che nel rispetto dai valori che questa città esprime, permetta di trovare nuove soluzioni e la necessaria flessibilità per incentivare la riqualificazione urbana e sostenere lo sviluppo delle aree agricole. A questa presentazione ne seguiranno altre che permetteranno di entrare nel merito delle modifiche apportate al Rue, che seguirà quindi il percorso istituzionale per l’adozione in Consiglio comunale”.
A seguire l’architetto Teresa Chiauzzi ha illustrato le principali novità contenute nella variante al Regolamento urbanistico edilizio, specificando che si tratta di tante nuove opportunità rese possibili attraverso piccoli interventi che non stravolgono l’impostazione generale del Rue. Un Regolamento che viene semplificato ma che al tempo stesso è in grado di prevedere meccanismi incentivanti, nel rispetto della qualità architettonica e del grande patrimonio costituito dal centro storico e dal paesaggio di Santarcangelo.
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Abitare il centro storico – Fra le diverse misure previste c’è anche quella riguardante l’estensione della manutenzione straordinaria a tutti gli edifici con procedure più snelle. Inoltre, in seguito a un frazionamento di una unità immobiliare, sarà possibile realizzare alloggi di più piccole dimensioni – fino a 30 metri quadrati – si mantenga una media di 65 metri quadrati (da 225 metri quadrati si possono, per esempio, realizzare alloggi di 30, 75 e 120 metri quadrati). Sarà inoltre possibile migliorare i volumi posti sui cortili interni purché le soluzioni siano coerenti con i valori tradizionali e storici del fabbricato. Per aumentare l’offerta ricettiva, anche i pubblici esercizi potranno realizzare la copertura di cortili interni utilizzando vetrate e infissi leggeri in materiali di pregio, mentre altre misure sono previste per favorire il recupero dei sottotetti a fini abitativi.
Costruire sul costruito – Sono previste misure incentivanti diffuse sul territorio per il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente, nonché per realizzare sottotetti abitativi entro i limiti di legge. Le misure incentivanti per la riqualificazione diffusa sono legate al miglioramento sismico, delle prestazioni energetiche dei fabbricati e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Facilitare lo sviluppo delle imprese – Diverse novità anche per le imprese, fra cui la modifica dei parametri tecnici che facilitano lo sviluppo delle aziende e la possibilità di riqualificare le facciate principali e il coperto degli edifici produttivi aggiungendo un piano vetrato per creare spazi espositivi o uffici a servizio dell’azienda. Questa tipologia di intervento permette di liberare spazio all’interno dell’immobile da utilizzare per attività produttiva.
Promuovere l’agricoltura – Molte le novità in questo settore: il Rue riconosce che i soggetti che hanno titolo per operare in agricoltura non sono più solo gli imprenditori agricoli professionali, ma anche i coltivatori diretti e quelli in possesso dei requisiti stabiliti dai piani di sviluppo rurale. Inoltre, i giovani che avviano una nuova attività presentando un piano di sviluppo aziendale non devono per forza disporre di una dimensione aziendale pari a quella degli imprenditori agricoli già attivi. Infine, dalle abitazioni esistenti gli imprenditori agricoli professionali possono realizzare fino a tre unità abitative per la famiglia. Allo stesso modo, le residenze non più funzionali all’attività agricola possono trasformarsi fino a un massimo di tre unità abitative rispettando una media di 75 metri quadrati.

sabato 7 novembre 2015

Va resa obbligatoria la trivalente per chi frequenta le scuole !!






Vaccini: dati allarmanti per Rimini e la Regione, una situazione 'preoccupante'

Redazione 6 Novembre 2015
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Una situazione definita 'preoccupante' quella delle mancate vaccinazioni nel riminese e, anche, in Emilia Romagna. A dare l'allarme è il consigliere regionale del Pd, Nadia Rossi, che punta a un potenziamento della campagna di comunicazione e prevenzione. Se, da un lato, la consigliera plaude all'approvazione da parte della conferenza delle Regioni del Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2016-2018 presentato dal ministero della Salute, dove si paventa anche la possibilità di introdurre la vaccinazione obbligatoria per chi frequenta la scuola, dall'altro ci sono notizie contrastanti su quanti rifiutano di somministrare i vaccini ai figli.
A impensierire la Rossi è il Comilva, il Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, “la più grande e radicata delle associazioni che predicano l’obiezione” e che ha la sua base proprio a Rimini. Città, che vanta un primato di cui non ci si può gonfiare il petto, se si pensa che, come riporta il Corriere della Sera nazionale, “la media locale è del 9% inferiore rispetto al 95% nazionale delle quattro vaccinazioni obbligatorie: difterite, tetano, polio ed epatite B. Con le coperture antimorbillo e antimeningococco va ancora peggio, 77% rispetto al 92% italiano. Comprendendo la vicina Riccione le famiglie che rifiutano il vaccino obbligatorio nel primo anno di vita del neonato sono 291 su un totale regionale di 570 obiettori totali segnalati dalle aziende sanitarie che è già tra i più alti del nostro Paese”.
"Un quadro - commenta Nadia Rossi - che deve interrogarci sui danni, gravi, che può provocare la disinformazione, scegliere senza avere la consapevolezza delle conseguenze e facendosi prendere più dalle paure dei genitori che dalla ragione. Il calo, improvviso e recente, delle vaccinazioni in particolare nella nostra regione è un fenomeno che non può essere preso sottogamba.  Ricordo che a tale scopo a metà ottobre l’Assemblea Legislativa (con i voti a favore di PD, SEL e Lega Nord) ha approvato la risoluzione che, in linea con gli allarmi lanciati anche dall’assessore Venturi, chiede alla Giunta regionale di intervenire attivamente a fronte del calo della copertura vaccinale. E’ necessario dunque potenziare la importante politica di prevenzione promuovendo un’adeguata campagna di informazione e comunicazione che, oltre agli operatori sanitari, raggiunga tutti i nuclei familiari, rivedendo la delibera regionale del 2013 relativa alle modalità di gestione e di intervento in caso di inadempienza ai vaccini e allargando l’offerta vaccinale gratuita al Meningococco B. Mi auguro inoltre che la proposta di introdurre la vaccinazione obbligatoria per chi frequenta la scuola, emersa dalla conferenza delle Regioni e di cui si è fatto portavoce proprio l’assessore Venturi raccogliendo consensi unanimi, non resti solo sulla carta ma si traduca in una modifica della legge in materia".

Ritorniamo a parlare di trasporto pubblico su monorotaia


Ritorniamo a parlare di trasporto pubblico su monorotaia

Su queste pagine abbiamo trattato nei mesi scorsi il TRC (Trasporto Rapido di Costa Rimini-Riccione) proponendo la soluzione su monorotaia; poteva e ancora può essere la migliore soluzione economica e con il minore impatto ambientale.
In questi giorni leggiamo che da Riccione continua la protesta perché con il percorso della tramvia su strada si va distruggere il tessuto urbano sradicando piante centenarie tagliando la città da un percorso che attraversa i bei viali della città.
Fa rumore la discesa in campo dell’ex sindaco comunista Terzo Pierani che contesta anche lui questa scelta scellerata, soprattutto colpevolizzando i sindaci degli ultimi anni (DS-PD): “ …Ci sono amministratori che hanno detto sì senza avere coscienza di cosa sarebbe accaduto. Vorrei che chi ha governato in passato si esprimesse oggi e dicesse se rifarebbe tutto questo, daccapo. Quando questo sarà operativo diventerà ingestibile per i costi che comporterà”.
Parole pesanti come macigni, qualcuno nel PD riminese dovrebbe cominciare a riflettere perché è lecito cambiare idea per un progetto pensato 25 anni fa, perché i tempi sono cambiati, nuove tecniche di trasporto pubblico avanzano, vi sono città che hanno sposato il trasporto su monorotaia, più economico, meno invasivo più attraente e funzionale.
La soluzione che va per la maggiore è del trasporto People Mover con alimentazione elettromagnetica. Consisterebbe di una monorotaia con un sistema di trasporto basato su un singolo binario (nella maggior parte dei casi elevato sino a 6 metri di altezza, ma che può essere anche a livello terreno o in galleria) che fa da supporto a veicoli appoggiati, di larghezza maggiore rispetto a quella del binario guida.
Questa soluzione sarebbe ideale per poi trasferirla anche su tracciati che investono tutto la costa romagnola e perché no anche il suo entroterra e località turistiche della Valmarecchia e Valconca.
Anche a Bologna di recente hanno approvato il progetto su monorotaia che collega la stazione ferroviaria con l’aeroporto.
Vorrei concludere nel ricordare agli amministratori che non si può procedere con i paraocchi e che un urbanista di fama come l’Arch. De Carlo in consiglio comunale di Rimini del 22 luglio 1971 nel presentare il Piano Regolatore, già allora indicava come la soluzione migliore per il futuro di Rimini l’utilizzo del trasporto pubblico su monorotaia.
lo Spillone dei politici
da Santarcangelonews.it