venerdì 23 marzo 2012

No al decreto legge

Un governo che dice di non accettare veti dai sindacati ma li accetta dai tassisti e dalle banche, e dunque dimostra di non essere libero, non può assumere con decreto legge una riforma così rilevante per il futuro dell'Italia. Deve discutere subito in Parlamento le modifiche alla sua proposta”. E' l'opinione che Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, ha espresso nel corso degli incontri avuti tra ieri e oggi con il segretario della Uil Luigi Angeletti e con alcuni dirigenti della Cgil. Secondo Nencini, che per l'articolo 18 propone di adottare il sistema tedesco, il testo del governo è “un buon inizio”, che i socialisti condividono soprattutto per la parte relativa alla predisposizione di nuovi ammortizzatori sociali e ai contratti di ingresso per i più giovani nel mercato del lavoro. “Ma – prosegue il segretario socialista - mancano ancora interventi decisi a favore della maggioranza dei precari esclusi dalle tutele e un'estensione delle nuove norme relative all’apprendistato per chi ha un’età superiore ai 35 anni, ovvero più della metà dei nuovi precari”. “La lacuna più grave – conclude Nencini - è l’assenza di un fondo destinato a sostenere progetti mirati all’assunzione dei più giovani. Fondo che si sarebbe potuto costituire con i proventi attinti dalla patrimoniale sulle grandi ricchezze”.

martedì 20 marzo 2012

10 anni dopo

Sono passati 10 anni da quel tragico 19 marzo 2002, quando con l'omicidio di Marco Biagi gli assassini delle BR ricordarono a noi tutti quanto difficile e rischioso sia in Italia discutere senza pregiudizi di lavoro e della sua organizzazione.
Biagi era innanzitutto un socialista riformista che cercava di trovare anche per l'Italia una organizzazione del lavoro più moderna ed europea e quindi più giusta a partire da coloro che il lavoro non hanno.
Forse non c'è riuscito -  anche perchè l'hanno tolto di mezzo prima -  ma le domande a cui cercava di dare una risposta, dopo dieci anni sono tutte lì, imprigionate dai mille conservatorismi.
Anche per questo quel 19 marzo 2002  ho sentito il dovere di riprendere la tessera socialista e di proseguire quel cammino interrotto per alcuni anni.
Sono sicuro di avere fatto bene.

Fiorenzo

sabato 17 marzo 2012

Battaglia vinta: si’ ai funerali di Stato per Placido Rizzotto




Ha vinto la nostra battaglia, il nostro impegno politico e civile per una causa non soltanto giusta ma soprattutto doverosa. Ha avuto la meglio sui tanti negazionismi dell’ultim’ora la campagna che il Partito Socialista Italiano e l’Avanti! stanno conducendo ormai da giorni affinché vengano concessi i funerali di Stato a Placido Rizzotto. Con orgoglio annunciamo che il Consiglio dei ministri esprimerà questa mattina parere favorevole sulla questione. Un passo in avanti è stato fatto. Le coscienze assopite di tanti sono state smosse. L’ignavia di quelli che hanno preferito scrollarsi di dosso un fardello così ingombrante, perché tanto “nulla cambia e nulla cambierà”, si è tramutata nel coraggio delle azioni. Si chiude il cerchio della vita di Rizzotto, combattuta contro le mafie in terra mafiosa.

DIVERSI COME LUI – Noi dell’Avanti!online siamo diversi, o almeno ci sentiamo tali. Siamo socialisti che non dimenticano un socialista che ha speso e perso la vita in difesa della legalità, della lotta alla Mafia, della costruzione reale di una società migliore. Era questo Placido Rizzotto. Un sindacalista socialista ucciso per sopire un animo che altrimenti non si sarebbe arreso all’illegalità. Rapito nella serata del 10 marzo 1948, fu ammazzato per il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Il suo corpo fu gettato da Luciano Liggio, il suo assassino, nelle foibe di Rocca Busambra, nei pressi di Corleone.
CHI E’ STATO – Nato in terra di Sicilia, a Corleone, Rizzotto durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nell’Esercito sui monti della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, con il grado di caporale prima, di caporal maggiore poi e infine di sergente. Dopo l’8 settembre si unì ai partigiani delle Brigate Garibaldi come socialista. Rientrato a Corleone al termine della guerra, iniziò la sua attività politica e sindacale nel Psi e nella CGIL. Ricoprì l’incarico di Presidente dei reduci e combattenti dell’ANPI di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Il 10 marzo 1948 si fermò tutto. La sua vita falcidiata in uno dei modi più atroci, il suo impegno civile e politico cancellato in una sola notte.
IL DNA E IL NOSTRO IMPEGNO – Il 9 marzo del 2012 l’esame del DNA, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo, ha confermato che i resti trovati il 7 settembre 2009 presso le foibe di Rocca Busambra appartengono a Placido Rizzotto. La richiesta di omaggio al valoroso sindacalista è stata ufficializzata ieri dai familiari e da Riccardo Nencini, Segretario nazionale del Psi, che nei giorni scorsi anche con l’appello sostenuto da Avanti!Online, aveva chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, di onorare il ricordo di questo autentico socialista e grande uomo, con i funerali di Stato.
IL SEGRETARIO NENCINI AL PREMIER MONTI – L’istanza è stata formalizzata con la seguente missiva inviata dal segretario Psi al presidente del Consiglio Mario Monti: «Signor Presidente, la storia di Placido Rizzotto, sindacalista socialista ucciso dalla mafia corleonese per aver difeso le ragioni dei contadini di fronte al grande latifondo, è riemersa in tutta la sua drammaticità e in piena luce qualche giorno fa. Si tratta di una storia esemplare. La scelta di vita di chi sposò la libertà e la giustizia e in nome di entrambe si oppose ai soprusi, alle prevaricazioni, al dominio di un pugno di uomini sull’intera comunità. L’esempio di Placido Rizzotto ha reso l’Italia migliore, più civile e più libera. E’ la ragione per la quale Le chiediamo di onorarne il ricordo, che appartiene a ciascuno di noi, cittadini e istituzioni, con i funerali di Stato. Ciò che non ebbe allora, sia fatto oggi. È stato scritto che la memoria è il salvadanaio dello spirito, il luogo dove si forgia il ‘comune sentire’, il senso di appartenenza a radici condivise. Placido Rizzotto ha dato la vita perché le nostre radici fossero più salde».
LE PROSSIME TAPPE – Questa mattina davanti al prefetto di Palermo, il Consiglio dei ministri deciderà. Poi ci vorranno un paio di giorni per completare la procedura: il tempo che il magistrato consegni ai familiari l’atto giudiziario con il quale sarà certificato il riconoscimento che quelle poche ossa tirate fuori dalle foibe di Rocca Busambra a Corleone il 7 novembre 2009 sono di Placido Rizzotto. Il sindacalista socialista rapito e ucciso dalla mafia avrà quindi il riconoscimento delle esequie solenni. La sua memoria sarà onorata nel modo migliore. Il suo impegno non sarà vano. La nostra battaglia potrà farci dire orgogliosi di essere socialisti.

venerdì 16 marzo 2012

Grazie dott Tonini ma non basta

La risposta data dal dott. Tonini ad una  interrogazione del gruppo consiliare del PD per avere chiarimenti in merito alla nomina del nuovo primario di chirurgia e alle prospettive future dell’ospedale Franchini , conferma, in parte le richieste fatte più volte anche da noi Socialisti e per questo lo ringraziamo pubblicamente.                                                                                                                                In  sintesi si può così riassumere:

-         Si ad un primario specializzato in chirurgia generale
-         No ad un superspecialista in chirurgia del seno
-         Si al mantenimento della chirurgia specialistica
-         Si al mantenimento e sviluppo della chirurgia generale di media e bassa intensità.

Tuttavia la nostra posizione era più articolata, nel momento in cui si chiedeva un pronunciamento definitivo una volta per tutte sul futuro del nostro ospedale nel quadro dello sviluppo complessivo della sanità provinciale. Ciò per non dovere ritornare periodicamente su questa questione e per dare certezze definitive a partire dagli operatori sanitari e a tutta la comunità santarcangiolese e della vallata.
Questa a nostro parere non è ancora stato fatto.                                                                                           Come ancora mancano risposte certe sul potenziamento del reparto di medicina e come si andrà ad integrare con la prevista Casa della Salute- già oggetto di una nostra interrogazione in C.C. - della quale non si conoscono a tutt’oggi le caratteristiche.
Sara H12 o H24 come noi chiediamo da tempo e come è già avvenuto in diverse sedi regionali?
Quali poliambulatori verranno attivati?
A che punto è il coinvolgimento dei medici di base nella struttura?
Sono domande fondamentali a cui vanno date risposte celeri e soddisfacenti se vogliamo che la Casa della Salute assolva al quel compito essenziale di presidio sanitario sul territorio cosi come la legge regionale prevede.

Fiorenzo Faini
Seg.  comunale PSI                 

mercoledì 14 marzo 2012

Funerali di Stato

RIZZOTTO. NENCINI SCRIVE A NAPOLITANO, AI LEADERS DI PARTITO, AI DIRETTORI DEI QUOTIDIANI

“La storia di Placido Rizzotto, sindacalista socialista ucciso dalla mafia corleonese per aver difeso le ragioni dei contadini di fronte al grande latifondo, è riemersa in tutta la sua drammaticità qualche giorno fa”. Si legge così nella lettera che Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, ha inviato al Presidente del Consiglio, Mario Monti, per chiedere che si celebrino i funerali di Stato di Placido Rizzotto.
“Si tratta di una storia esemplare. La scelta di vita di chi sposò la libertà e la giustizia e in nome di entrambe si oppose ai soprusi, alle prevaricazioni, al dominio di un pugno di uomini sull'intera comunità. L'esempio di Placido Rizzotto – si legge ancora nella lettera del Segretario Nencini- ha contribuito ad avviare l'Italia verso una coscienza civica più matura. Ha avuto il merito di spezzare un clima di omertà e di collusione tra potere politico e potere mafioso in quegli anni così radicato da istituzionalizzarsi.
Le chiedo, Signor Presidente, di onorarne il ricordo, che appartiene a ciascuno di noi, cittadini e istituzioni, con i funerali di Stato. E' stato scritto che la memoria è il salvadanaio dello spirito, il luogo dove si forgia il 'comune sentire', il senso di appartenenza a radici condivise. Placido Rizzotto ha dato la vita perché le nostre radici fossero più salde”.
Riccardo Nencini, ha anche inviato una lettera a tutti i leaders di partito, chiedendo di condividere con il Psi la richiesta inviata al Presidente del Consiglio, e indetto una campagna di mobilitazione sui sociali network – Fabebook e Twitter - sull’Avantionline! e sul sito del Partito Socialista Italiano, chiedendo ai cittadini di offrire le proprie adesioni. Il leader del Psi ha anche scritto al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e ai direttori dei maggiori quotidiani italiani di informazione.

lunedì 12 marzo 2012

E brava l'Unità

E brava l'Unità, quando si tratta di occultare la verità storica che riguarda i socialisti italiani non è seconda a nessuno. Nel paginone di domenica 12 marzo interamente dedicato al ritrovamento dei poveri resti di Placido Rizzotto, il sindalista segretario della camera del lavoro di Corleone ucciso dalla mafia nel 1948, fa di tutto pur evitare di dire che era socialista.
Vecchio vizio della stampa " comunista " quello di travisare la verità senza mentire apertamente ma omettando seplicemente parte della notizia o dati significativi pur di raggiungere l'obiettivo prefissato.
Obiettivo che è sempre quello, passano i tempi, cambiano gli uomini e i nomi dei partiti, ma guai a dare un merito ai socialisti, potrebbero ritornare ad essere potenziali concorrenti!!.

Fiorenzo Faini

sabato 3 marzo 2012

Insieme per l'ospedale" Franchini "


Il Partito Democratico e il Partito Socialista insieme per garantire un futuro all’ospedale “ Franchini “
Già effettuato un incontro con il consigliere regionale Piva per sollecitare la sua attenzione sul caso.

Non cala l’attenzione sul futuro dell’ospedale di Santarcangelo da parte del Partito socialista e del partito democratico di Santarcangelo.
A più di un anno dall’incontro con il direttore generale dell’Ausl di Rimini, i due partiti membri della maggioranza in consiglio puntano a riconfermare la necessità di mantenere lo stato attuale per ciò che riguarda la chirurgia generale.
Fortunatamente con gli anni l’ospedale di Santarcangelo è arrivato ad avere una specializzazione davvero importante e rara, ovvero quella della chirurgia senologica, che ha reso il paese orgoglioso di questo traguardo e che bisogna sempre più potenziare per renderlo un servizio all’avanguardia.
Senza specializzazioni le strutture ospedaliere rischiano l’implosione e il depotenziamento, quindi sempre di più sarà importante puntare sulla parte specialistica. Purché questo non vada a discapito di un progressivo depotenziamento e chiusura della chirurgia generale. 
Dopo il pensionamento del primario di chirurgia l’amministrazione comunale ha chiesto che, pur mantenendo l’eccellenza sulla specializzazione del tumore alla mammella, il futuro primario sia un medico di chirurgia generale. Capace cioè di unire sia la specializzazione che un servizio generale di ottimo livello (su questo stesso tema è stata di recente depositata da parte del partito democratico una interrogazione).

I due partiti, membri della coalizione di maggioranza, hanno per questo motivo incontrato il consigliere regionale Piva, per stimolare anche la sua partecipazione alla discussione in atto e la sua attenzione verso il caso.

“Terremo con forza la barra ferma su questo punto - spiega il segretario del partito democratico Alice Parma - coinvolgendo gli operatori sanitari e i cittadini in qualche iniziativa a sostegno di questa posizione che crediamo essere quella più lungimirante possibile in questi tempi di tagli e di necessario risparmio di spesa pubblica”.

“ E’ di vitale importanza avere un primario che abbia queste caratteristiche – spiega il segretario del partito socialista Fiorenzo Faini – perché da questo dipenderà anche il futuro del nostro ospedale. Non vogliamo un super-specialista con scarse conoscenze di chirurgia generale.  Alla Regione chiediamo di fare una scelta netta, definitiva, in difesa di un ospedale che sappia rispondere ai bisogni dell’intera vallata”.

venerdì 2 marzo 2012

PSOE, un partito normale. Un partito vero



Quando vediamo un congresso del Psoe terminare 487 a 465, e i due candidati, il vincente e la soccombente, abbracciarsi e sorridere, proviamo invidia.
Ecco cos’è un partito politico: una comunità di ideali e di progetti, che attua al suo interno la stessa democrazia che pratica nelle istituzioni. Senza venerare troppo quel feticcio di latta che è l’unità a tutti i costi, perchè non è vero che i partiti che discutono siano più deboli dei partiti unanimi, anzi. Senza che nessuno sia padrone e proprietario, soprattutto. Nel congresso di Siviglia, ogni delegato contava: fino all’ultimo è stata rincorsa a convincere quelle federazioni e quei singoli che rimanevano incerti. Serve, iscriversi ad un partito così. Ha senso farlo, hanno valore quei pochi euro della tessera. E’ meglio che versare un euro per partecipare a “primarie” che poi rimangono una specie di botta e via. E’ molto meglio che acquistarsi una partecipazione in un partito aziendale, versare un chip di migliaia di euro per candidarsi in franchising. E’ decisamente meglio che passare dalla villa del padrone per farsi ricompensare la marchetta con uno stipendio di consigliere regionale.
Chacon e Rubalcaba non rappresentavano una grande differenza politica: l’unità dei socialisti spagnoli c’è, ed è culturale, di visione. Rappresentavano certo modi diversi, castigliano e catalana, uomo e donna, felipista e zapaterista, più anziano e più giovane. Rubalcaba ha detto che non ha mai creduto nei “salvatori”, nelle leadership personalistiche. Ecco, in un partito così, un Berlusconi, ma anche un Di Pietro, sarebbe impensabile: non si tratta di una proprietà privata. Ma sarebbe impensabile anche un Lusi: sottrarre i soldi delle campagne elettorali per comprarsi ville e case in centro. E’ tutta un’altra antropologia, insomma, prima ancora che tutta un’altra ideologia.

Luca Cefisi