domenica 30 ottobre 2011

Risposta alla Lista Civica


I santarcangiolesi non si faranno certamente dire  dalla  lista civica come si comporteranno nella  prossima tornata elettorale, ma quello che più sorprende nelle  recenti  dichiarazioni  di questa è la non conoscenza della “filosofia” della legge regionale urbanistica che unita all’ormai nota arroganza intellettuale da primi della classe,  forma una ricetta altamente indigesta per chiunque, compresi noi Socialisti.                                                                                                                                                                Ma veniamo alla prima inesattezza :  quando si afferma in maniera perentoria che i 152 alloggi tagliati nelle note aree a rischio ambientale saranno sicuramente recuperati in altre parti attraverso varianti o aumento degli indici, perché il dimensionamento complessivo del PSC è rimasto invariato, si afferma il falso, anche se l’avessero detto l’ex assessore Fiore o l’attuale assessore competente.
Primo perché le varianti e l’aumento degli indici essendo scelte politiche dovranno avere l’avvallo della giunta prima e del consiglio comunale poi.
Secondo , perché si continua  a fare finta di non sapere che il PSC è un’altra cosa rispetto al vecchio PRG, e se non si fa chiarezza una volta per tutte in maniera onesta  su questo,  tutta la sostanza delle cose viene travisata.
Il Psc non è prescrittivo, non assegna diritti edificatori e ha durata illimitata,  se per ipotesi non partisse il POC  ( Piano del Sindaco, questo si prescrittivo, che assegna i diritti edificatori e della durata limitata a 5 anni ) solo con il PSC non si fa niente. Per non parlare della variabile del mercato immobiliare che condiziona il tutto.
A fronte di queste molte incertezze, vi è un  dato certo, ed è che nelle note aree a rischio ambientale si faranno, se e quando partisse l’edificazione , 152 alloggi in meno di quanti erano previsti prima della variante, perché cosi sta scritto nelle schede specifiche del PSC , e non rispettare ciò ricadrebbe sotto  diretta la responsabilità della giunta e del consiglio comunale.
Seconda inesattezza :  dire che il taglio dei 152 alloggi non è merito dei Socialisti in quanto è stata la Provincia a pretenderlo anche questo è falso. Innanzitutto si è trattato di un accordo raggiunto con il PD e spiace che questo partito  voglia quasi farlo passare sotto silenzio, poi perché se i rappresentanti della civica fossero ben informati saprebbero che la Provincia nelle note riserve non chiese alcuna riduzione del numero degli alloggi, ma che una volta chiarito l’equivoco sulla reale estensione della superficie edificabile rispetto all’intera superficie territoriale delle aree interessate e sistemata la relativa cartografia,  la Provincia era a posto.
Terza e ultima questione, volete darci una risposta convincente sulle ragioni del vostro voto di astensione sulla variante al PSC?  Perchè quella che ci avete dato è francamente risibile. Dire che l’astensione è motivata dall’attesa di vedere le osservazioni della Provincia non ha senso, viste le vostre posizioni attuali unitamente al fatto che la Provincia non stravolgerà di certo la Variante.
Se c’è dietro questo voto un qualche segnale politico, ditelo chiaro ai santarcangiolesi siamo sicuri che saranno molto interessati.

Fiorenzo Faini  seg PSI
Santarcangelo di R.

lunedì 17 ottobre 2011

Noi e loro




I rappresentanti di “ Una Mano “ e “ Officina” per farsi belli agli occhi dei Santarcangiolesi continuano a travisare la realtà dei fatti.
Ci riferiamo al taglio del 20% della Superficie Utile in alcuni ambiti compresi nelle aree di ricarica delle falde del Marecchia.
Questi continuano ad insistere che non ci sarà alcuna riduzione in quanto il dimensionamento complessivo del PSC è rimasto invariato.
Siamo costretti, nostro malgrado, a ritornare sull’argomento.
Premesso che stiamo parlando di una grandezza teorica, in quanto il PSC, come ben sappiamo non assegna diritti edificatori che vengono attribuiti successivamente con il POC;
che oltre il 70% del dimensionamento del PSC non è altro che la conferma del vecchio PRG nel quale noi Socialisti non abbiamo avuto voce in capitolo;
che la riduzione del dimensionamento, pur se condivisibile, non rientrava tra le riserve della Provincia;
che intraprendere questa strada significava andare ad una revisione dell’Accordo di Programma con la Provincia ( L.R. 20.2000), percorso lungo e dall’esito incerto;
in seguito a questi presupposti e tramite un accordo politico PD – PSI in linea con le richieste delle Provincia, è stato tagliato il 20% della Superficie Utile pari a 150 alloggi rispetto alle previsioni del PSC approvato nel luglio 2010, negli ambiti sotto indicati.
Di questi, 4 sono compresi nelle aree ARD ( ricarica diretta della falda ) 1 ( via Scalone ) nelle aree ARA ( connesse all’alveo) cosi ripartiti:
-          Contea        Superficie Utile tagliata  2810 mq.  =  35  alloggi
-          Corderie     Superficie Utile tagliata  2871 mq.  =  36  alloggi
-          S. Martino   Superficie Utile tagliata 2480 mq.  =  31  alloggi
-          Via Scalone  Superficie Utile tagliata 4000 mq. =  50  alloggi
                                                                       ---------------------------------
                                                                         12161 mq = 152 alloggi
Nelle aree su indicate, che tutti conosciamo come particolarmante critiche per il carico urbanistico programmato inizialmente , con la Variante approvata il numero di alloggi massimo previsto sarà ridotto delle quantità indicate, rispetto alle previsioni del PSC approvato a luglio 2010.
Resta fuori, nonostante la nostra posizione fortemente critica, l’ambito di Casale di San Vito, che non essendo oggetto delle riserve della Provincia, non siamo riusciti ad includere nell’intervento.
Questi sono i fatti, il resto è propaganda delle opposizioni, solo per prendere qualche voto in più.
A proposito, amici della civica, se questa Variante fa talmente schifo, perché alla fine il voto di astensione?

Fiorenzo Faini  seg. Psi Santarcangelo


venerdì 14 ottobre 2011

Dichiarazione di voto nel consiglio del 12.10.11

Variante PSC

Ridurre il consumo di territorio nei nuovi ambiti del PSC.
Questo era uno degli obiettivi primari del programma elettorale del Partito Socialista. Nell’approvare il programma di legislatura la posizione di noi Socialisti è stata subito chiara: occorreva dare un forte segnale di discontinuità nella gestione del territorio; per questo si era concordato di”raffreddare” lo sviluppo edilizio nelle nuove lottizzazioni.                                                                       
Con gli ultimi avvenimenti riteniamo sia stato almeno in parte raggiunto.                                                      Non intendiamo ripercorrere, ancora una volta, la lunga e tormentata vicenda che ci ha portato all’adozione di questa variante perché è già stato fatto in questa sede e molto bene dal consigliere socialista che mi ha preceduto e perché significherebbe andare a risvegliare fatti e avvenimenti per noi molto dolorosi, ma voglio solamente ribadire una verità molto chiara e sintetica:
Se all’interno della coalizione di centro-sinistra si fossero ascoltate da subito le nostre proposte e sollecitazioni ancora prima che la Provincia avanzasse le sue riserve non avremmo perso esattamente un anno, con tutte le conseguenze negative sulla città e sui santarcangiolesi che questo ritardo ha comportato.
Dobbiamo tutti, complice anche la grande crisi   che stiamo attraversando, cominciare ad invertire innanzitutto una cultura dello sviluppo basato essenzialmente sul mattone. Alla fine con l’aiuto della Provincia e non certamente di quei partiti sempre pronti a fare a gara a chi la spara più grossa ma totalmente privi di cultura riformista e di governo, abbiamo iniziato un’inversione di rotta.
Cari colleghi della minoranza non confondiamo la gente e stiamo ai fatti, le previsioni aggiuntive del PSC non sono quelle che voi dite di oltre 2.000 alloggi, in quanto in questa quota massima sono compresi i 1.567 alloggi (74,3% del totale) di previsione residua del vecchio PRG frutto delle numerose varianti votate dal vecchio Consiglio Comunale, per cui la quota aggiuntiva prevista dal PSC è di 541 abitazioni. Ora con la variante in corso abbiamo fatto un taglio del 20% in alcuni ambiti a particolare rischio ambientale ( aree di ricarica della falda idrica ) andando in questo modo nella direzione richiesta dalla Provincia.
Forse a qualcuno potrà sembrare poco, a noi che avevamo chiesto di più, pare comunque un buon risultato; perché vengono tagliati 150 possibili nuovi alloggi negli ambiti indicati e considerando un indice medio dello 0,10 mq/mq vengono liberati a verde molti metri di terreno.
Sentiamo già le solite voci “amiche” che ripetono, questo PSC non era necessario, bastavano e avanzavano le previsioni del vecchio PRG, può anche darsi che sia vero, ma cari amici questo significa affermare che non era necessaria neppure l’acquisizione gratuita di aree al patrimonio comunale senza ricorrere all’esproprio? O forse non era necessaria la quota obbligatoria fino al 30% di edilizia pubblica che la legge del PSC prevede? No, come socialisti riformisti non siamo d’accordo.
Certo permangono alcune riserve di non poco conto che confermiamo nuovamente anche in questa sede su alcune parti del PSC sulle quali coerentemente in sede di approvazione ci siamo astenuti o votato contro ma che non sono oggetto di questa variante, che non dimentichiamolo è stata redatta ai sensi dell’art.32-bis della L.R. 20/2000.
Ribadito questo, noi Socialisti riteniamo il PSC uno strumento urbanistico profondamente innovatore che attraverso la perequazione introduce in maniera definitiva il criterio di giustizia distributiva nei confronti dei proprietari dei suoli chiamati ad usi urbani e la formazione, senza espropri e spese, di un patrimonio pubblico di aree a servizio della collettività. Questa giustizia è fondata, nel rispetto dell’ art. 7 della L.R. 20/2000, su di una più equa distribuzione dei costi e dei benefici derivanti dalle scelte di pianificazione urbanistica.
Una buona gestione del piano deve dare un pubblico profitto, infatti una volta garantita ai privati la concentrazione dei diritti edificatori secondo criteri di trasparenza e concorrenza, acquisitone il resto al patrimonio comunale, ogni ulteriore diritto edificatorio è riservato alla mano pubblica e utilizzabile a scopi sociali.
Siamo consapevoli che la strada da fare sia ancora lunga, servirà molta attenzione nella stesura del  (POC), perché quello che oggi è uscito dalla porta non rientri dalla finestra. Ci riferiamo a quelle aree produttive dismesse, a partire da Unicem, destinate almeno in parte alla riconversione residenziale, dove l’interesse pubblico dovrà essere prevalente su quello privato.                           
Questa situazione sta causando un rallentamento nell’attuazione del programma amministrativo che difficilmente sarà recuperato. Come partiti di maggioranza, compresi quelli che prima hanno firmato il programma poi sono passati nei banchi dell’opposizione, dovremo renderne conto ai nostri concittadini; le responsabilità di tutto questo hanno un nome e cognome, e non è certamente quello dei Socialisti.






RUE

Per quanto riguarda il RUE ( Regolamento edilizio ) abbiamo approfittato di questa riadozione, per raccogliere le richieste delle categorie economiche e professionali e dare ulteriore impulso,  più di quanto non sia stato fatto finora e non per responsabilità socialiste,  alle politiche di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente in particolare nell’ambito del risparmio energetico e dell’adeguamento antisismico. Il criterio ispiratore è stato quello di consolidare e modernizzare il tessuto urbano esistente andando a rimuovere in un clima di rinnovata collaborazione tra i partiti di governo anche quei vincoli, a volte eccessivi, che riducevano le potenzialità delle  singole abitazioni oltre che di tanti piccoli proprietari e delle tante aziende artigiane facenti parte dell’indotto edile.
Rimangono aperte alcune questioni sulle quali la Provincia ha manifestato al momento chiusura ma che potrebbero trovare risoluzione strada facendo.

Inoltre in omaggio ad una sempre maggiore trasparenza e responsabilità dell’organo consiliare in materia urbanistica abbiamo concordato che tutti gli interventi urbanistici convenzionati ( I.C.) non facenti parte del POC ma nei quali è prevista una convenzione tra la parte pubblica e la parte  privata in quanto rivestono una qualche forma di interesse pubblico siano sottoposti all’approvazione del consiglio  comunale.

A questa prima tappa seguiranno gli altri passaggi previsti dalla legge, dalle osservazioni dei cittadini alle controdeduzioni del Comune prima dell’approvazione definitiva nel corso dei quali avremo sicuramente modo di affinare ulteriormente lo strumento negli aspetti che via via emergeranno.
Noi pensiamo che questo nuovo Regolamento Edilizio offrirà anche se con un certo ritardo le migliori condizioni sia per una crescita armoniosa e vivibile della città che per una ripresa del tessuto economico santarcangiolese che ha nell’edilizia una dei settori trainanti.

Angelo Trezza Consigliere Comunale PSI

giovedì 13 ottobre 2011

Un bel guaio


Walter Veltroni ha scelto il giorno ideale per riguadagnare il proscenio mediatico per rilanciare le sue vulcaniche trovate strategiche.Il giorno in cui la sua sodale francese Segolene Royal, duramente punita dall'elettorato socialista alle primarie, si scioglieva in un pianto dirotto di fonte all'occhio delle telecamere, probabilmente ancora incredula del suo risultato, il nostro, a Roma, alla riunione della sua "non-corrente" (vien da domandarsi se esiste un maldestro aspirante spin doctor che ha suggerito a Walter una simile, ennesima idiozia o se non sia più probabilmente farina del suo sacco), rilanciava la sua onirica visone della politica con le solite affermazioni già sentite a proposito di partito leggero, vocazione maggioritaria ecc, tutta roba utile a destabilizzare il Pd a far tirare il fiato al PdL, insomma a complicare la vita, già non facile, della coalizione di centrosinistra che di tutto avrebbe bisogno meno che di rilanci di questa natura. Una coalizione che, (finalmente qualcuno dovrebbe cominciare a dirlo, senza lasciare lo spartito a quella cima del pensiero occidentale che è Matteo Renzi, altro mirabile esempio di propalatore di fumosi proponimenti che è il primo a smentire con i fatti, visto che interpreta la carica di sindaco a guisa di piccolo despota), da anni è condizionata da personalità che, visti i risultati ottenuti, farebbero bene a coltivare unicamente i loro hobby o a scrivere libri di memorie.Walter Veltroni è il principale responsabile politico del disastro elettorale del centrosinistra nel 2008, poiché fu lui a provocare la crisi del governo Prodi che portò l'Italia alle elezioni anticipate, lui, postcomunista, che inventò il Pd, partito leggero, all'americana (una sua fissazione), a vocazione maggioritaria, lui che, ispirato da disordinate letture di apprendisti stregoni della sinistra alla Anthony Giddens, così come faceva in Francia Madame Royal, predicava una supposta terza via che superasse la socialdemocrazia, con il bel risultato che allora fu battuto, e che oggi il Pd, vero ircocervo della sinistra, appare un partito aidentitario, senza un vero collante politico e valoriale, tenuto insieme da un crogiuolo di personalismi, interessi e strategie antitetiche che, quotidianamente gli assestano colpi che, a lungo andare, potrebbero rivelarsi esiziali. In Francia "la gauche", la sinistra, è il Ps, partito nel quale convivono filoni di pensiero tra loro anche profondamente diversi ma fortemente ancorati ai valori del socialismo democratico. Al punto che la meteora Royal, che tentò maldestramente di accantonarli, come fece e insiste a fare Veltroni in Italia, in pochi anni è passata da candidata all'Eliseo (sconfitta), a candidata alla carica di segretario del Ps (sconfitta) per terminare la sua parabola con la devastante performance alle primarie di domenica scorsa. Il tutto nel volgere di soli quattro anni.
C'è da esserne certi: si è trattato del canto del cigno di Madame, che, verosimilmente, lascerà la ribalta della politica nazionale. Già, perché, nei paesi normali, le carriere politiche dei leader, o aspiranti tali, dopo le sconfitte, hanno termine.
In Italia non è così.
Veltroni,che è sulla breccia da almeno vent'anni, nonostante una serie impressionante di rovesci, continua imperterrito a riproporre se stesso e il suo debol pensiero e, purtroppo, in giro c'è ancora gente, nei media e nel suo partito, che seguita a dargli credito.
Un bel guaio per il campo della sinistra riformista.

mercoledì 5 ottobre 2011

Gli italiani presi in giro!

I referendari IDV-SEL e una parte del PD, carpendo la fiducia di oltre un milione di italiani tra cui anche quella di Pippo Baudo, ( a proposito auguri ) hanno raccolto 1.200.000 firme facendo credere che abolendo l'attuale legge elettorale potranno ritornare a scegliersi i parlamentari.
Niente di più falso!!!
Con il ritorno al Mattarellum riavremo i collegi elettorali uninominali con solo un candidato per ogni coalizione e naturalmente scelto dalle segretarie di partito con buona pace del diritto dell'elettore di scegliere il parlamentare
1.200.000 firme in un mese, complimenti!!
Ho fatto un rapido calcolo, significa che hanno raccolto 28 firme al minuto compresa la notte!!
Siete sicuri che siano tutte buone!!

Fiorenzo Faini Seg. PSI
Santarcangelo di R.

Il vero Avanti!

Il vero Avanti!  è ritornato in formato on-line e cartaceo distribuito in abbonamento come settimanale dal febbraio 2010 e tra poco lo troverete anche in bacheca a Santarcangelo.

Fiorenzo

martedì 4 ottobre 2011

QUELLO VERO !

C’è chi ha rischiato la vita o l’ha sacrificata per l' Avanti!
E’ successo molte volte nella lunga vita del quotidiano socialista: dalla denuncia dei governi autoritari italiani della fine del 1800 al colpo di Stato fascista del 1922, alla lotta contro il nazifascismo morente nel 1943-1945, quando il giornale era diffuso clandestinamente dai militanti socialisti.
Avanti! nacque nel 1896, fondato dal Psi sorto appena quattro anni prima. La vita e le battaglie del giornale, in difesa della libertà e dei lavoratori, sono sempre state strettamente intrecciate a quelle del Partito socialista. Celebri furono le lotte per il centrosinistra (1963, “Da oggi siamo tutti più liberi”), per lo Statuto dei lavoratori (1970), per il divorzio (1974), per il patto anti inflazione (1984). Sul fronte della testata c’era scritta la sua carta d’identità: “Organo del Psi, sezione dell’Internazionale socialista”.
Oggi alcuni mass media parlano di un’inchiesta giudiziaria nella quale è coinvolto Valter Lavitola, definito “editore e direttore dell’‘Avanti!’, senza altre precisazioni.
E’ puro fango  che cade sulla storia del giornale.
Avanti!, quello vero, è morto nel 1993, quando chiuse i battenti dopo il crollo del Psi sotto i colpi di Tangentopoli. 
Successivamente Lavitola, con il senatore De Gregorio, fece uscire un clone, con una testata graficamente identica se non per l’apposizione dell’articolo determinativo e l’apostrofo, assenti nell’originale.
Un falso ‘L'Avanti!’, che non ha niente a che vedere con lo storico e glorioso giornale socialista.
L’‘Avanti! va difeso. 
Quello vero fu un grande quotidiano, con molti giornalisti fuoriclasse e straordinari galantuomini. 
RODOLFO RUOCCO

sabato 1 ottobre 2011

Il Nuovo Ulivo, fondato sull’asse
privilegiato tra Pd, Idv e SeL,
 ricalca un’esperienza
che si è rivelata fallimentare proprio
sul terreno programmatico e di
governo. Proporre una leadership
di questo genere rischia di condannarci
all’autarchia politica, allontanando
l’elettorato moderato e riformista
senza lasciare spazio alla
possibilità di un’alleanza con
l’Udc; la strada giusta insomma
per un’altra stagione di governo
del centrodestra’’.

Il Polittico sta bene dove sta 2

Noi Socialisti ci siamo sempre battuti e ci batteremo sempre affinchè le opere d'arte escano dalle sagrestie ed entrino nei musei.

Angelo Trezza  PSI  ( seduta consigliare del 26.09.11 )