giovedì 28 gennaio 2016

Immigrazione, il Psi presenta ddl sulla cittadinanza


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“Chi vive in Italia deve godere dei nostri diritti ed essere soggetto ai nostri doveri. Non può esserci multiculturalismo se non c’è conoscenza dei valori e dell’identità del paese in cui si risiede”. È quanto ha affermato il Segretario del Psi, Riccardo Nencini, presentando ai giornalisti alla Camera il ddl presentato dai parlamentari del Psi sul percorso di cittadinanza. “Il multiculturalismo – ha continuato Nencini – non è né ‘fai come ti pare’ né il trasferimento in Italia di usi tribali conflittuali con le nostre leggi e lesivi della parità e dell’uguaglianza. La prima difesa dal fondamentalismo religioso si erge proprio sul rispetto dei valori di libertà e sul divieto di importare pratiche quali il matrimonio coatto, l’infibulazione, il tribunale della sharia, la disparità tra uomo e donna.” Nencini illustrando il disegno di legge socialista ha spiegato il significato del concetto di “introduzione del percorso di cittadinanza”. “I socialisti – ha continuato Nencini – promuovono l’insegnamento della lingua italiana, un esame di conoscenza della cultura e della storia italiana e europea, un esame di conoscenza della nostra Costituzione sulla quale si presta giuramento. In assenza di questo impegno, l’interessato decade dal diritto di vedersi concedere la cittadinanza italiana”- ha concluso Nencini.
Il disegno di legge riprende in parte il testo unificato delle proposte di legge che nella scorsa legislature legislatura la I Commissione sottopose all’approvazione dell’Assemblea della Camera: esso interviene sulla legge della cittadinanza e sul testo unico sull’immigrazione, al fine di aggiungervi un requisito ulteriore per la concessione degli atti amministrativi che danno stabilità alla permanenza sul nostro territorio di stranieri. Un ddl che nasce dalle esigenze emerse nel corso degli anni per cui la cittadinanza non deve essere un acquisto automatico a seguito della permanenza sul territorio italiano per un determinato numero di anni, ma deve costituire il riconoscimento di un’effettiva integrazione.
Nella proposta di legge si fa riferimento a una cittadinanza basata non su un fatto quantitativo, bensì su un fatto qualitativo. È evidente che anche la richiesta di un permesso di soggiorno di lunga durata è un segno della volontà di far parte stabilmente della comunità italiana. Occorre allora la frequenza di un corso annuale, funzionale alla verifica del percorso di cittadinanza, finalizzato all’approfondimento della storia e della cultura italiana ed europea, dell’educazione civica e dei principi della Costituzione italiana. È stato previsto, al termine del corso, come verifica del percorso di cittadinanza, un triplice esame che accerti l’effettivo grado di integrazione sociale, nonché il rispetto, anche in ambito familiare, delle leggi dello Stato e dei principi fondamentali della Costituzione. Questo in quanto le cronache mostrano che vi sono stranieri che, pur risiedendo in Italia da molti anni, non condividono valori fondanti della comunità italiana, quale quello della parità tra uomo e donna. È pertanto essenziale verificare che chi chiede la cittadinanza abbia assimilato tali valori fondanti.
Redazione Avanti!

domenica 17 gennaio 2016

Parigi gennaio 2015 - gennaio 2016 - I Socialisti non dimenticano


Iniziamo il 2016 condividendo un post di santarcangelonews sui poveri che frequentano la nostra stazione




La nostra redazione di www.santarcangelonews.it vuole iniziare a documentare e commentare il 2016 partendo dagli ultimi: gli emarginati, i senzatetto, i poveri, ecc.come coloro che da qualche tempo trovano rifugio nelle ore notturne nella sala d’attesa della Stazione Ferroviaria di Santarcangelo.
Certamente non è bello trovare in quei 12 metri quadri tre/quattro persone che dormono chi sulle poltrone chi steso per terra con giacigli di fortuna.
Chi deve aspettare gli ultimi treni della giornata, deve per forza sostare all’esterno sotto la pensilina, perché la sala di attesa è occupata, così anche alle prime luci dell’alba quando gli studenti e i lavoratori pendolari devono fare altrettanto perché la sala d’attesa è ancora occupata.
Crediamo che la situazione sia conosciuta ai servizi sociali del Comune e dalla Caritas comunale, ma sarebbe più opportuno che a questi clochard fosse trovata una sistemazione migliore dato che poi nella stazione non sono disponibili i servizi igienici con ciò che ne consegue.
Noi ci siamo occupati molte volte di tutti gli aspetti negativi che ha la nostra Stazione Ferroviaria: fermate dei treni locali non sufficienti, servizi igienici mancanti, ascensori per l’accesso ai binari per i disabili non funzionanti, rastrelliere per bici insufficienti con degrado dei giardinetti antistanti la stazione, ecc. ed ora anche con la sala d’attesa, soprattutto d’inverno, occupata da chi non ha dove rifugiarsi, abbiamo fatto l’en plein della trascuratezza in cui è lasciata una struttura importante per la mobilità dei cittadini di Santarcangelo e dell’intera vallata.
Vogliamo lanciare un appello a chi ha il compito di amministrare il nostro comune e alla loro sensibilità nei confronti degli ultimi: che si provveda senza indugio nel trovare una sistemazione definitiva e migliorativa per questi senza tetto e anche a migliorare in tutti i suoi aspetti, finora dimostratisi negativi, una struttura come la Stazione Ferroviaria di Santarcangelo.