“Al fanciullo interessa invece esprimere se stesso; questo è importante perché gli è necessario: rivelarsi, scoprirsi, vedere accolto, rispettato, condiviso il suo mondo interiore, il suo felice poetico messaggio […]. Cerchiamo di creare, di stabilire un rapporto di stima e di fiducia reciproca tra noi e il fanciullo. Convinciamo il fanciullo, e non a parole, che rispettiamo la sua personalità […].
Il nostro atteggiamento sia tale che faccia sentire al fanciullo il rispetto per tutto quello che è suo, accogliendo ed amando silenziosamente il suo messaggio interiore come cosa importante e cara […].
Così infatti egli sta educando se stesso chiarendosi; imparando che rivelandosi pienamente e sinceramente troverà l’attenzione, la stima, il rispetto ed il consenso solidale di chi gli è vicino […] egli sentirà il beneficio della propria libertà; la userà nel modo più onesto e ne sarà felice. Di qui il suo ordine interiore od anche comportamentale; la sua sicurezza e padronanza di sé: la sua educazione.
Federico Moroni
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