domenica 16 agosto 2015

Sanità in Romagna : Tempi d'attesa, questa non è la soluzione

 Di fronte alle  soluzioni prospettate nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla salute Venturi che, in procinto di presentare il piano per ridurre i tempi d’attesa, ha proposto l’aumento di prestazioni aggiuntive (ad.es.domenica) attraverso il privato accredito, la Uil ritiene che dette scelte, debbano avere esclusivamente la caratteristica della emergenzialità. A questa deve far seguito un programma strutturato che faccia leva sulla disponibilità e la volontarietà dei professionisti o sull’aumento della committenza esterna, solo dopo avere saturato la potenzialità produttive delle strutture pubbliche della Romagna, anche uniformando gli orari istituzionali dei servizi, come è stato concordato nei diversi protocolli di intesa tra la conferenza socio sanitaria e i sindacati. Ci aspettiamo quindi che la Regione intenda ragionare su prestazioni aggiuntive partendo dalla ricerca prima di tutto di uniformità dell’apertura dei servizi. Ci aspettiamo soprattutto che i costi delle prestazioni siano uniformi nei vari territori, competitivi con il pubblico e che il ricorso ai privati non diventi strutturale. Il ruolo dei privati è importante, ma devono essere consapevoli che accreditarsi non vuole dire pensare elusivamente al profitto. Con lo scopo di migliorare il servizio pubblico, devono aiutare nelle prestazioni eccellenti, ma pure in quelle ordinarie e meno. 

 Paolo Palamarini, coord.sanità UIL area Romagna

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