giovedì 30 aprile 2009
Scuola: questa sconosciuta
Rispondo con piacere alla lettera del Sig. Dall’Acqua comparsa sulla stampa locale.
Questo perché credo sia necessario fare chiarezza.
Il Sig. Dall’Acqua parla di carenza di contenuti della/nella scuola riferendosi alla mancanza ed inadeguatezza di materiale didattico, dicendosi “sbigottito” per i tagli effettuati, tagli che non consentono di avere sufficienti dotazioni di gessetti, carta,..
Ebbene sì: la situazione è questa. Ogni genitore lo sa. Papà e mamme ben conoscono con quanta frequenza si debba mettere mano al portafogli per finanziare varie attività scolastiche e per l’acquisto di materiali di consumo.
Situazione terribile?
Ancora una volta sì.
I finanziamenti statali all’autonomia scolastica, concessi in maniera sempre più esigua, rendono difficoltose le varie attività. Sottolineo statali perché le scuole sono statali.
Sulla base del Titolo V della Costituzione i Comuni sono chiamati ad intervenire con la loro competenza per ciò che concerne le strutture. Legittimamente oserei dire. L’Amministrazione Comunale deve programmare, pianificare e consentire l’utilizzo dei “contenitori” in maniera efficiente e sicura.
E questa è, evidentemente, la priorità. Basti guardare l’elenco dei lavori che saranno effettuati a breve nelle nostre scuole (i lavori vengono effettuati nel periodo estivo - vedi l’ampliamento della materna Flora avvenuto lo scorso anno- per non interrompere l’attività scolastica): Pascucci, Margherita, Ricci, Drago, Mongolfiera.
Non rispondo però così alla domanda dei tagli.
Vede Sig. Dall’Acqua, l’entità dei tagli dà la misura di quanto nel nostro Paese sia ritenuta importante l’educazione dei ragazzi. Se i tagli fossero limitati ai gessetti alzeremmo semplicemente le spalle sospirando per il “disservizio”. Credo che tutti abbiano seguito i passi della recente “Riforma Gelmini”. Un bell’esempio di riforma. Che taglia enormemente il personale scolastico scaricando ancora una volta sulle famiglie e sugli enti locali l’onere. Perché gli oneri sono tanti: l’orario di funzionamento, il trasporto, la mensa, le uscite didattiche.. Ed è esattamente qui che passa la distinzione tra sistema educativo e pura sorveglianza
Non credo il problema sia la variazione del menu della mensa (peraltro contemplata dalla dietologa della ASL ed inserita nelle tabelle dietetiche).
Il problema della qualità del contenuto non è il gesso o il gelato. Se il resto fosse perfetto allora ci soffermeremmo tutti a trovare soluzioni per raggiungere l’eccellenza.
Il problema è a monte. Ed è un problema serio. Lo è per ogni mamma e per ogni papà. Lo è per ogni insegnante. Il problema è la qualità.
Non c’è futuro per un Paese che non pensa all’educazione del suo futuro.
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