giovedì 22 ottobre 2009

Ordine del giorno sul sistema scolastico

Il Consiglio Comunale di Santarcangelo di Romagna Richiamato - l’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. […] L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali […]”. - L’art. 29 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia: “[…] l’educazione del fanciullo deve avere come finalità: a) favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità; b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali […]”. - Gli artt. da 2 a 5 e l’art 34 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutelano il diritto al lavoro, le libertà fondamentali degli individui e il diritto all’istruzione; Considerato - che in Emilia-Romagna, anche grazie all’impegno profuso dagli Enti locali e dalla Regione in termini di importanti disponibilità di risorse umane ed economiche, è stato realizzato nel tempo un sistema scolastico di qualità che vanta, secondo tutte le rilevazioni nazionali ed internazionali, eccellenze e alti standard qualitativi, ed è caratterizzato da una ampia e diffusa rete di scuole dell’infanzia, dall’estensione del tempo scuola, da alti livelli di scolarizzazione superiore, da forte sostegno all’integrazione scolastica degli studenti disabili ed al positivo inserimento degli studenti stranieri; - che nel sistema scolastico sono stati fatti investimenti significativi che hanno consentito di realizzare un sistema educativo e formativo, nelle scuole di ogni ordine e grado, che è solido, capillare, fortemente radicato nel territorio e coerente rispetto ai fabbisogni, sia sul piano ‘quantitativo’ che sul piano ‘qualitativo’, grazie anche all’intervento degli Enti locali nell’edilizia scolastica e a favore della qualificazione del sistema, nonché al lavoro svolto in collaborazione con le autonomie scolastiche della Regione Emilia-Romagna; - che il livello di benessere sociale ed economico è profondamente correlato alla qualità del sistema scolastico e formativo e che il sistema non deve essere indebolito, in particolare nella fase attuale, se si vogliono difendere i diritti di cittadinanza e preparare un futuro sicuro ai giovani; - che le politiche adottate in Emilia-Romagna hanno consentito al sistema scolastico regionale di raggiungere i livelli più alti negli indici dei rapporti alunni/classe, alunni/docenti e dei parametri di dimensionamento nel panorama nazionale, realizzando ogni razionalizzazione possibile del sistema; - che, in questo quadro generale, la Conferenza dei Sindaci della provincia di Rimini ha approvato nel febbraio 2008 il “Patto per la scuola” che prefigura un’idea di scuola fondata sulla qualità, efficacia ed efficienza del sistema educativo e formativo in stretto raccordo con il sistema economico locale, precisando che è necessario investire nella scuola, il vero motore dello sviluppo economico; - che questa Amministrazione ha investito ed investe proprie risorse economiche per assicurare i diritti fondamentali sia dei ragazzi che dei lavoratori nell’ambito scolastico come sostegno all’handicap, diritto allo studio, distribuzione dei pasti, trasporto scolastico, mediazione linguistica e culturale in eccedenza rispetto a quanto disposto dalla Riforma del Titolo V della Costituzione; VERIFICATO CHE - L’applicazione delle norme riconducibili al D.L 112/08 convertito in legge 133/08 (la così detta “riforma” Gelmini) ha determinato per l’anno scolastico 09/10 la riduzione di 1637 unità di docenti e di 713 unità di personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) nell’intera Regione e, nello specifico della provincia di Rimini, di 97 unità di docenti e di 40 unità di personale ATA; - Tale personale sarà espulso dalla scuola dopo anni di precariato, invece di vedersi riconosciuto il giusto diritto alla regolarizzazione del posto di lavoro, senza nessuna soluzione alternativa di impiego e di riqualificazione professionale - tali riduzioni sono solo l’inizio di un processo che nei prossimi anni porterà a impoverire ulteriormente l’offerta educativa e formativa presente nel territorio così come ampiamente dibattuto nella Conferenza Provinciale di Coordinamento della provincia di Rimini, organismo di concertazione locale delle politiche scolastiche, riunitasi in data 10 settembre 2009; - La sentenza n.200 del 24/06/2009 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime alcune parti del provvedimento sopraccitato; RITENUTO CHE - Oltre al dato preoccupante della riduzione degli organici, tutto l’insieme di norme sta portando alla svilimento del sistema scuola attraverso una riduzione, oltre che quantitativa, anche qualitativa dell’offerta formativa attraverso: o L’aumento del numero di alunni per classe o La riduzione di risorse disponibili per l’integrazione degli stranieri e il supporto all’handicap o Il “riordino” dell’istruzione secondaria di secondo grado - Questi interventi mettono in discussione la qualità formativa della scuola, obbligano le famiglie a rivedere tempi e orari dell’organizzazione quotidiana, modellata su quelli della scuola, penalizzano le comunità dei centri minori che rischiano di vedersi private del fondamentale presidio scolastico; - Inevitabilmente le carenze dell’offerta scolastica nazionale stanno producendo pesanti ricadute sugli Enti Locali chiamati dai cittadini ad assicurare i precedenti livelli dei servizi scolastici, chiedendo con forza di intervenire con risorse aggiuntive e personale, trasformando i minori oneri per lo Stato, conseguiti con questi interventi, in nuovi impegni finanziari per gli Enti Locali, già pesantemente colpiti dall’applicazione del Patto di stabilità e dalla riduzione delle risorse trasferite; - Tali disposizioni ledono in maniera preoccupante i diritti all’educazione ed all’istruzione così come individuati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dalla Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dalla Costituzione della Repubblica Italiana sopra richiamati; ESPRIME - Preoccupazione per la situazione di confusione e disagio concreto che si sta creando nelle istituzioni e nel sistema scolastico - Attenzione agli studenti che, più di altri, pagheranno, anche in termini di prospettive future, le disfunzioni della scuola - Solidarietà e apprezzamento per gli operatori della scuola per l’impegno profuso per raggiungere la qualità del sistema scolastico regionale e locale - Vicinanza alle famiglie, preoccupate per la situazione che i loro figli troveranno nelle scuole CHIEDE AL GOVERNO - di riconsiderare le attuali politiche e di attuare un pieno e reale coinvolgimento del sistema delle autonomie locali e delle Regioni nella definizione delle norme che regolamentano un bene prezioso e costituzionalmente rilevante come quello dell’istruzione - Che siano garantite quanto prima, per lo meno per il futuro a.s., le risorse di organico necessarie a consentire il corretto funzionamento del sistema scolastico e per dare risposta alle aspettative delle famiglie e ai bisogni degli studenti, assicurando, prioritariamente, la generalizzazione della scuola dell’infanzia per soddisfare tutte le richieste, anche considerati i consistenti investimenti degli Enti Locali - Di assicurare attenzione e risorse per le realtà scolastiche della montagna, al fine di non mettere a rischio lo stesso diritto di accesso all’istruzione e il presidio sociale e culturale che le scuole rappresentano per tali aree - Di tenere, conseguentemente, in debito conto la recente sentenza della Corte Costituzionale e che da questo orientamento della Suprema Corte si parta per impostare un rapporto di effettiva ed efficace “leale collaborazione” tra le diverse istanze istituzionali - Di trovare soluzioni certe alla condizione di precarietà del personale espulso dalla scuola in conseguenza dei tagli operati e che si troverà solo parzialmente coperto da ammortizzatori sociali - Di tenere in debito conto la funzione che la scuola riveste nella formazione dei cittadini; - Di rispettare il principio di eguaglianza delle opportunità per assicurare l’universalità dei diritti costituzionali. TRASMETTE - Il presente ODG alla Regione Emilia Romagna e alle Associazioni Nazionali degli Enti Locali affinché possano rappresentare nelle sedi di confronto istituzionale le istanze e le richieste in esso contenute

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