La ministra Fornero rompe un tabù a destra e a sinistra
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Veronica-Onofri_foto_Manifestazione-G8 |
Perchè la ministra ha rotto un tabù: dopo che, a destra, il ministro Brunetta passava il tempo a rivendicare la spesa per la cassa integrazione; ma anche a sinistra, all’idea del reddito minimo, ci si straccia le vesti: ma come! e la dignità del lavoro! e la piena occupazione!
Ora, per carità, la piena occupazione è un obiettivo importante, ma se non si raggiunge nell’arco di vita di una generazione o massimo due, diventa una promessa senza presente; quanto alla dignità del lavoro, essa c’è quando il lavoro è dignitoso, ma se è precario e sottopagato, la dignità è nel poterlo rifiutare. Quanto a Brunetta, che è fermo agli anni 60, qualcuno dovrà pure informarlo che la cassa integrazione non copra i ‘Cocopro’, i consulenti a partita Iva, i laureati senza prima occupazione, i genitori single con figli a carico, eccetera, eccetera, insomma la società del ventunesimo secolo.
In Europa, quasi dappertutto ci sono sistemi di garanzia del reddito: con l’eccezione di Italia, Grecia e poco altro. I motivi sono antichi: il familismo, cioè l’idea che l’interlocutore unico fosse il padre di famiglia maschio, mentre il resto dei familiari erano solo a carico; il corporativismo, quindi la gestione distinta e separata di benefici e posti di lavoro per bancari e operai, tranvieri e postali, avvocati e giornalisti, medici e netturbini; il clientelismo, che da questo inevitabilmente deriva: gestire lo scambio politico tra corporazioni e categorie per organizzare il consenso.
Nel 1947, il socialista democratico Ludovico D’Aragona presiedette la Commissione per la riforma della previdenza sociale, che produsse una relazione che proponeva il modello inglese di welfare, rivolto ai cittadini, senza badare a gruppo, categoria, corporazione: “Differenze di trattamento, ormai inconcepibili, permangono ancora per operai e impiegati e fra dipendenti pubblici e dipendenti privati. I lavoratori autonomi, dal più umile artigiano, al più rinomato professionista, sono totalmente al di fuori della sfera di azione della previdenza sociale”.
Figuratevi i democristiani… cestinarono tutto. Ma nell’Italia democristiana, in maniera clientelare e parcellizzata, ognuno faceva parte di un gruppo che alla fine votava e riceveva qualcosa in cambio. Quell’Italia non c’è più, ma un welfare di cittadinanza ancora non arriva.
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