Bruxelles 26/11/2011
L'ultima plenaria dal Partito Socialista Europeo a Bruxelles è stata dedicata a quel che Carlos Pardes (Real Democracy Now, movimento indignati) ha descritto come il “centro della democrazia”: gli attivisti.
La discussione si è focalizzata sul deficit di democrazia della crisi finanziaria ed il bisogno di fare della democrazia attiva la priorità dell'agenda Europea.
Job Cohen (leader del PvdA olandese) ha sottolineato che “il partito socialista ha iniziato come un movimento. Ora, dobbiamo ritornare a questo movimento e scendere per le strade, ascoltare le persone e condividere i loro ideali”.
André Flahaut (PS Belgio) ha indicato “dobbiamo tenere insieme tutti i partiti progressisti ed i movimenti. Se noi promuoviamo un senso comune di interessi, se noi siamo sufficientemente coraggiosi da individuare cosa non sta funzionando, saremo in grado di trasformare la nostra società basandoci sulla solidarietà”.
António José Seguro (Leader del PS Portogallo) ha convenuto sulla necessità di “agire globalmente in Europa per promuovere il cambiamento” ed ha aggiunto “questa è la ragione per cui il PES propone di individuare un candidato eletto democraticamente come Presidente della Commissione Europea. Ora è il momento in cui noi, insieme, dobbiamo iniziare a disegnare una comune agenda politica per il 2014”. Il riferimento è alla risoluzione adottata durante il Consiglio del PES il 24 novembre scorso.
Come scritto nella risoluzione “è nostra responsabilità rendere la scelta più trasparente e le differenze maggiormente visibili, ed offrire ai cittadini il potere di scegliere chi presiederà la Commissione Europea ed (…) individuare la maniera per procedere sulla strada della democratizzazione della politica Europea”.
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