domenica 18 dicembre 2011

IL PSE CRITICA LA DECISIONE DEL GOVERNO ISRAELIANO DI LIMITARE IL LAVORO DELLE ONG


  • Bimba palestinese

    La recente legislazione proposta dalla maggioranza di destra alla Knesset israeliana permette la classificazione delle ONG in due categorie, così da limitare il lavoro alle ONG che si occupano dei diritti umani in Israele. La legislazione dividerà le ONG in due tipi: quelle considerate "amiche" di Israele e quelle che sono considerate "politiche" o "nemiche".
    Se una ONG è classificata come "politica" le sarà vietato ricevere fondi da governi stranieri e donazioni da privati, e saranno tassate al 45%. Queste regole non saranno applicate alle ONG che non hanno una posizione critica verso il governo israeliano e le sue politiche. Il PSE condivide le preoccupazioni sollevate da diverse ONG pro-pace in Israele, che hanno etichettato come “discriminatoria” questa legislazione e che mostra chiaramente come il governo israeliano stia applicando due pesi e due misure.
    Questa legge è l'ultima di una lista di modifiche legislative che ha portato in Israele gravi restrizioni alle organizzazioni per i diritti umani e alle ONG. Inoltre questa normativa e le parti precedenti sono state scritte in modo da permettere una ampia applicazione del termine “anti-israeliano”. Il PSE è convinto che questa è una grave restrizione alla libertà di espressione delle ONG in Israele, e che il governo dovrebbe abbandonare tale linea d'azione. Il PSE si unisce all’Alto Rappresentante Catherine Ashton e al Segretario di Stato Hillary Clinton nell’esprimere preoccupazione per quella che è stata descritta come una serie di norme anti-democratiche.
    Il Segretario Generale del PSE, Philip Cordery ha affermato che "Nel corso di un anno di spettacolare movimento verso la democrazia, il governo israeliano sta andando nella direzione opposta. Questo è inaccettabile. Il PSE implora il governo israeliano a revocare queste norme e quelle precedenti in quanto minano alla vita democratica del Paese".

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