sabato 22 gennaio 2011

Quattro idee per tornare a crescere

Francesco Bragagni*

E così siamo arrivati al 2011, un anno che per noi socialisti sarà molto importante, e forse determinante. Un partito, che attraverso le elezioni amministrative della prossima primavera, come ha detto il nostro Segretario Nencini, dovrà contribuire alla ricostruzione economica, sociale e politica della nostra Italia. Ma per far questo, ci occorrerà una affermazione in termini di voti. E dobbiamo quindi chiederci: qual è l’elettorato che possiamo attrarre come socialisti riformisti?
Voglio farvi questo esempio: mio zio, che di partiti ne ha visti tanti, e che prima di Tangentopoli ha votato spesso socialista, adesso è politicamente senza riferimento, per un periodo si è avvicinato a Berlusconi ma ora lo critica spesso, Fini e Casini non gli rappresentano nulla, questa sinistra parlamentare composta dai post-comunisti e da di Di pietro suscita la sua indignazione, ed è finito a leggere con crescente simpatia Travaglio, perchè bene o male spara un po’ su tutti. Ma mio zio sarebbe naturalmente disposto, e tanti, ma proprio tanti come lui (anche con storie diverse alle spalle), a votare il Partito Socialista, a patto che esso si faccia portatore di un cambiamento vero e profondo. Per attrarre questi apolidi della politica attuale, riformisti e liberali senza patria, il cambiamento che dobbiamo proporre si articola fondamentalmente in 4 fasi:
- lotta per l’abbattimento della spesa pubblica, cosa che abbiamo iniziato a fare con la proposta di riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali, ma sulla quale dobbiamo ancora insistere, senza demagogia, chiedendo l’abolizione delle Provincie, e altri provvedimenti anti-spreco;
- sostegno ai giovani, ai precari e ai disoccupati, argomento che deve stare a cuore a tutta la società e non solo agli interessati, da realizzare attraverso varie forme: introduzione degli ammortizzatori sociali già contenuti nel libro bianco di Marco Biagi, e mai attuati, reddito di cittadinanza, realizzazione di cooperative per l’autoimpiego di disoccupati e di precari, in modo che possano gestire il proprio futuro in maniera unitaria e senza dover elemosinare impieghi singolarmente;
- ritorno alle origini del socialismo, assumendosi il compito di aiutare le categorie sociali che non sono tutelate, e anche questo abbiamo iniziato a farlo per certi versi con la nascita di SOS Diritti. Nello specifico: assistenza ai migranti, ai lavoratori subordinati, alle famiglie di nuova generazione, al mondo lgbt, alle donne maltrattate  o anche semplicemente relegate ad una condizione di minorità, e, ovviamente, alle categorie di cui al punto 2;
- promuovere un profondo ricambio della classe politica, anche attraverso la proposta di abrogazione della legge elettorale attuale “Cancella il porcellum”. Questo sarà necessario nel momento in cui, finito il berlusconismo, entrerà in crisi tutto il sistema politico nel quale il Cavaliere finora ha sguazzato. Perchè succederà esattamente come nel ciclismo e in tanti altri ambiti, la fine dei successi di Indurain non ha lasciato spazio ai suoi avversari, agli eterni secondi Chiappucci, Bugno, Ugrumov, ma ad una nuova generazione di campioni, allo stesso modo, la fine di Berlusconi non lascerà spazio a coloro che l’hanno contrastato in questa fase politica all’interno e all’esterno del suo schieramento, cioè i vari Fini, Bossi, Tremonti, Bersani, Rutelli, Di Pietro, D’Alema, ma ad una nuova generazione di politici del Terzo Millennio. Per realizzare tutti questi obiettivi abbiamo bisogno di un partito forte, solido, rinnovato, unito e non litigioso, che miri ad essere la sezione italiana del Partito del Socialismo Europeo, unendo tutta la sinistra riformista. Per far questo sarà necessario, io credo, stabilire un percorso comune coi partiti a noi più vicini politicamente: i Radicali, i Verdi, ma anche altri soggetti liberali, repubblicani e riformisti. Come Federazione dei Giovani Socialisti, sosteniamo da tempo la necessità di iniziare questo percorso, lo stesso è stato evidenziato dal Segretario Nencini in alcune sue dichiarazioni.
Questi sono gli obiettivi che dobbiamo porci per il nuovo anno come PSI, rendendoci conto che, il futuro, siamo noi.
*Segretario Provinciale PSI Rimini

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