lunedì 1 novembre 2010

PSC: trova le differenze

 Proviamo a fare un piccolo esercizio mentale: trovare le differenze tra il comunicato diffuso dal Sindaco e le dichiarazioni del Segretario del PD.
Et voilà: i documenti sono molto più che somiglianti!!
Chi dei due avrà "addomesticato" l'altro? O forse la mano è la stessa?
Stesso populismo, stessi strali agli alleati. Una vera e propria "scuola di partito"..



Santarcangelo, 28 ottobre 2010                                                    (comunicato stampa del Sindaco)           

Dichiarazione del sindaco di Santarcangelo Mauro Morri in merito al PSC


Rispetto al quadro che si è venuto a delineare a seguito della lettera inviatami dal Presidente della Provincia in merito al PSC approvato dal Comune di Santarcangelo, non mi è certo sfuggita l’eco mediatica tanto abbondante quanto lontana dal contenuto sostanziale degli avvenimenti.

Ecco perché, ben al di là di ogni ricerca d’effetto, serve intervenire sui fatti.

Allo stato attuale, dopo un percorso avviato correttamente e nella forma più partecipata dalla precedente amministrazione e perfezionatosi dopo un anno di intenso lavoro che ha visto impegnati tecnici, cittadini e consiglio comunale, in questa legislatura siamo approdati all’approvazione definitiva che ha reso il PSC pienamente efficace.

Oggi la città di Santarcangelo è dotata dello strumento urbanistico che, unico, può governare lo sviluppo della città. Questo è il primo punto: la città ha bisogno di certezze, di regole  certe  che la proiettino verso un futuro possibile e sostenibile. E’ l’assenza di un quadro di riferimento e di parametri di sviluppo che può nuocere alla prospettiva che impegna la nostra Amministrazione.

Questo ho ritenuto fosse il mio ruolo: assumermi responsabilmente, nella mia veste di Sindaco, il compito di governare questo processo piuttosto che praticare il gioco della “caccia alla volpe”, assicurare uno dei punti fondamentali del programma di governo per cui ho ricevuto pieno mandato ovvero riavviare le dinamiche che legano l’economia ad un concetto nuovo di vivibilità, di capacità di attrazione che a Santarcangelo più che altrove trovano una sintesi negli strumenti urbanistici.

In questi giorni  si sono svolti diversi incontri fra i due Enti, Comune di Santarcangelo e Provincia di Rimini, proprio per arrivare a questi obiettivi.

Non ho difficoltà ad ammettere che, rispetto le osservazioni manifestate dalla Provincia, si vanno prospettando tre ipotesi. La prima attiene ad una possibile “resistenza” di ordine legale che non credo risponda congruamente a quell’armonia di rapporti che si conviene fra due Enti da sempre operanti  in una sintonia ricercata ancorché dovuta per gli aspetti che pertengono la governance su area vasta. La seconda può riferirsi ad un atto di indirizzo, una sorta di “patto tra galantuomini” che  impegni il Consiglio Comunale ad un rinvio nei confronti degli strumenti effettivamente attuativi, giacchè il PSC (è sempre bene ribadirlo per i  “finti sordi”) non conferisce diritti edificatori, per quanto attiene ogni possibile precisazione sull’allineamento formale alle riserve poste dalla Provincia. La terza, infine,  riguarda l’adozione  di specifica variante, valutata tecnicamente con la Provincia, limitata ad alcune aree e che vada direttamente e formalmente nella direzione di cui sopra.

Ritengo che questa ultima indicazione, perché ritenuta la “strada maestra”, sia quella che dia certezze non ai partiti ma ai cittadini. Questo passaggio vorrei scriverlo con lettere maiuscole, invitando tutti a rifletterci sopra.

Credo sia ora di dare un taglio alle strumentalizzazioni che hanno dato un’effimera vitalità a chi non ha argomenti basati su contenuti reali. E la riprova l’ho avuta in questi giorni in cui, insieme alla Giunta, ho incontrato i cittadini sulla predisposizione del Bilancio 2011, lì ho colto le vere esigenze ed  anche la consapevolezza dei cittadini su quali siano, oggi, i temi di fondo che la città deve affrontare.

La variante, infatti, è la strada maestra anche perché sgombra il campo da illazioni, dai bluff intimidatori, da chi ha cavalcato la tigre del PSC per sedare qualche vecchio mal di pancia, qualche rivalsa personale cercando di intorbidire un percorso del tutto lineare e trasparente. L’Amministrazione è sempre stata “sul pezzo”, supportata dagli uffici tecnici, dalla comune ricerca con la Provincia  ed anche da coloro che  non hanno temuto un calo di popolarità in questa sorta di festival mediatico, ben sapendo che l’obiettivo era ed è quello di dare certezze alla città, salvaguardando il PSC nelle sue scelte di fondo, oggi pienamente efficaci.

Per questo, dato il punto di equilibro condiviso sulla strada migliore da imboccare, la stessa Provincia potrà procedere speditamente sulla tempistica mentre il Regolamento Urbanistico adottato dal Consiglio Comunale (in attesa  delle controdeduzioni per quanto attiene le osservazioni dei cittadini e delle eventuali riserve della Provincia) e conseguentemente il POC proseguiranno nel loro iter naturale.



La Voce 31/10/201

 




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