La politica non deve essere improvvisazione.
L'abbiamo sempre sostenuto.
"lì, 19 luglio 2005
Ai SINDACI dei Comuni di:
SANTARCANGELO, VERUCCHIO,
POGGIO BERNI e TORRIANA
Oggetto: Lettera aperta sulla trasformazione/fusione delle Case Protette (ricoveri per anziani).
La fusione delle IPAB in ASP (Aziende Pubbliche di Servizi) secondo quanto prescritto dalla Legge Regionale n° 2 del 2003 è ormai una realtà inevitabile: diciamo addio ai nostri vecchi “ricoveri”.
Inevitabile perché sono state prese decisioni a livello regionale e vengono imposte trasformazioni radicali senza tener conto dei bisogni, delle esigenze, della storia e delle realtà delle comunità locali, senza tener conto del territorio.
Noi Socialisti della Valmarecchia non condividiamo né il metodo né tantomeno il contenuto.
E’ evidente la pericolosità di tale operazione nonché l’incongruenza dei principi che la animano: elevate dimensioni non significano automaticamente efficienza e qualità perché spesso, troppo spesso non vanno di pari passo specie quando si parla di erogazione di servizi (vedi Hera). E in questo caso proprio di servizi si tratta, e per di più rivolti prevalentemente ad un utenza con particolari caratteristiche (gli anziani).
Molteplici sono le implicazioni pratiche di tale trasformazione:
- la normativa prevederebbe, senza l’obbligatorietà, l’accorpamento del “Suor Angela Molari” di Santarcangelo, del Valloni di Rimini e della Casa protetta-R.S.A. di Verucchio, ciò significherebbe unica lista d’attesa per tutto il distretto di Rimini Nord con conseguente assegnazione del primo posto libero ovunque esso si trovi ciò implica conseguentemente uno sradicamento dell’anziano dal contesto a lui conosciuto e notevoli ricadute sulla famiglia;
- perdita di un importante patrimonio che segna la cultura della nostra città (i “vecchioni”) e che in modo improprio viene consegnato in mani che nulla sanno di come è stato gestito nel corso degli anni;
- rischio economico perché risulta che i bilanci degli altri soggetti implicati in questa fusione (vedi il Valloni) non siano strutturalmente “sani” e perché il patrimonio immobiliare frutto di gestioni oculate e/o conferimenti, donazioni e lasciti dovrà essere alienato;
- perdita economica per l’indotto locale perché saranno necessari grossi numeri per partecipare a grandi appalti: viene così tagliata fuori una grossa fetta della nostra realtà economica andando inevitabilmente incontro ad una spersonalizzazione del servizio.
- gestione maggiormente accentrata e burocratizzata con allontanamento della direzione dai clienti interni ed esterni e con possibili difficoltà nella gestione del quotidiano, aumento delle rette e abbassamento dei livelli assistenziali: le attuali strutture così costituite hanno offerto garanzia di qualità e tutela dei cittadini nel proprio territorio di origine mantenendo dimensioni umane
Ma fusione deve esserci, la legge non lascia vie d’uscita. Ma allora si scelga un’ASP con Santarcangelo e Verucchio visto che ve ne è la possibilità (la voce di Rimini non può essere sempre la più grossa).
Stare alla finestra non è produttivo, non giova a nessuno.
Si cerchi per una volta di scegliere il male minore senza che la trasformazione venga imposta. Il cambiamento e la fusione vanno governati fino in fondo.
La posizione dei Socialisti, pertanto non può che essere decisamente contraria ad una fusione con il “Valloni” di Rimini.
Crediamo sia nostro e vostro dovere prendere gli opportuni provvedimenti affinché ciò non accada per tutti i motivi sopracitati.
Auspichiamo che la vostra scelta sia oculata e vada nelle direzione di un accordo Santarcangelo-Verucchio.
Nell’augurarvi buon lavoro porgiamo cordiali saluti.
Paolo Para Piero Ricci
Segr. Socialisti Democratici di Verucchio Segr. Socialisti Democratici di Santarcangelo"
Nessun commento:
Posta un commento