martedì 30 novembre 2010

ASP: intervento di Eros Tonini in Consiglio Comunale

Noi consiglieri comunali a volte siamo chiamati ad amministrare non solo con la testa ma anche con il cuore e il buon senso, sempre nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, travalicando gli schieramenti politici e gli ordini che ci vengono impartiti.

Quando si parla della Casa di Riposo di Santarcangelo, si parla di un pezzo di storia della città: è un patrimonio storico e culturale di tutti radicato in una città, la nostra, dove l’importanza di questa struttura è molto sentita, sono passate intere generazioni ed altrettante generazioni si sono impegnate al suo funzionamento e mantenimento spesso a titolo di puro volontariato seppure con grande professionalità.

Non possiamo dimenticare, ci rivolgiamo in particolare ai più giovani e a coloro che risiedono a Santarcangelo da pochi anni, sappiano che questa struttura che noi vediamo bella, funzionale e moderna, efficiente ed efficace, costituisce un patrimonio di solidarietà e assistenza che viene da lontano, frutto di donazioni, opere filantropiche e beneficenza dei Santarcangiolesi che risalgono alla fine del secolo scorso e non per ultimo quella delle Suore Bianche di Santarcangelo.

Per meglio capire questo patrimonio storico culturale tramandato da generazioni occorre ricordare che una volta nell’ospedale di Santarcangelo vi erano le Suore Bianche che prestavano assistenza infermieristica e una di questa si chiamava Suor Angela Molari che ebbe il merito agli inizi del ‘900 di ospitare nei propri locali, (adiacenti al vecchio ospedale dove ora sarà collocata la nuova biblioteca) i barboni e gli anziani soli; da questa iniziativa è nata la Casa di Riposo Umberto 1°.

Non vanno dimenticate quelle persone, sconosciute ai più che hanno lavorato nell’ombra come amministratori di questo ente. Come non ricordare gli ultimi amministratori del CDA della ex Casa di Riposo Umberto 1°, senza fare un torto ai precedenti ed a quelli successivi, che hanno segnato il passaggio dalla vecchia e antica struttura alla nuova Suor Angela Molari: Filippo Tassinari, Bertozzi Giovanni, Brigliadori Duilio, Tonelli Leandro e Antolini Eugenio; quest’ultimo ha il merito di avere creato le condizioni di un lascito da parte delle Suore Bianche di Santarcangelo di una importante somma e di un podere nella cui vendita si sono ricavate le risorse per costruire l’attuale struttura dedicata alla fondatrice.

Ora noi non possiamo sacrificare tutta questa storia sull’altare riminese, occorre trovare quella volontà comune e quelle soluzioni che la legge prevede per mantenere un ambito sub-distrettuale il più vicino possibile ai nostri concittadini.

Questi ambiti sub-distrettuali sono già presenti nelle province dell’Emilia Romagna, basta guardare la vicina provincia di Forlì con ben 5 sub-distretti.



In breve ALCUNE CONSIDERAZIONI CHE ABBIAMO GIA’ ESPRESSO

Come Socialisti non possiamo che prendere atto che la Regione con la sua Legge, una legge che nei suoi intenti doveva servire a rendere più omogenei territorialmente i servizi socio-assistenziali alla persona riportando la decisioni in merito in mano agli enti locali piuttosto che a fondazioni private (e ad alcune ASL), e successive delibere di Giunta, ha già in partenza previsto che possano esistere e operare al meglio anche realtà come la nostra ASP Valle Marecchia (di ciò dirò in seguito).


Alcuni rischi che da anni andiamo segnalando, in caso di ASP unica distrettuale Rimini Nord, sono questi:

1. Le elevate dimensioni non significano automaticamente efficienza e qualità perché spesso, troppo spesso non vanno di pari passo specie quando si parla di erogazione di servizi (vedi Hera). E in questo caso proprio di servizi si tratta, e per di più rivolti prevalentemente ad un utenza con particolari caratteristiche (gli anziani).

2. Un possibile danno economico per l’indotto locale perché saranno necessari grossi numeri per partecipare a grandi appalti: viene così tagliata fuori una grossa fetta della nostra realtà economica andando inevitabilmente incontro ad una spersonalizzazione del servizio, senza contare che gli artigiani locali, attualmente chiamati per le piccole riparazioni, saranno estromessi.

3. gestione maggiormente accentrata e burocratizzata, con possibili difficoltà nella gestione del quotidiano, aumento delle rette e abbassamento dei livelli assistenziali (basta guardare non troppo lontano – i bilanci sono pubblici – per vedere che qualcuno ha tagliato il numero degli operatori assistenziali per far tornare i conti) : le attuali strutture così costituite hanno offerto garanzia di qualità e tutela dei cittadini nel proprio territorio di origine mantenendo dimensioni umane

Ci sono poi alcune ANOMALIE da sottolineare:

- C’è da considerare innanzitutto l’anomalia della Provincia di Rimini (la sola in Regione) che non ha voluto separare i servizi socio-assistenziali da quelli sanitari. Si continuano a dare le deleghe socio-assitenziali all’ASL: non è possibile capire quali siano i reali costi per i servizi socio-assistenziali che l’ASL svolge per conto del Comune.. é forse questo mescolamento di risorse che induce alla confusione, tra sociale e sanitario?

- L’anomalia più evidente è però la previsione di una fusione di 2 ASP: la legge regionale prevede la trasformazione da IPAB in ASP. La fusione si configurerebbe come unico caso in Regione…



Quali sono le motivazioni che vietano o ostano ad un ASP di Vallata? Da diverso tempo ci viene ripetuto che l’ASP Valmarecchia non può restare così com’è perché:

A. REGIONE

Non sarebbero ammessi sub-distretti perché la normativa regionale non lo consente sia per motivi di bilancio che per ragioni di “territorialità”.

Ma la delibera del Consiglio Regionale n.623 del 09/12/2004 recita: “ in deroga a quanto previsto dall’art.22 comma 1 lettera c) della L.R. n.2/2003, possono essere costituite Aziende di Ambito sub o sovra zonale se maggiormente funzionali o coerenti con le esigenze della programmazione sociale di zona ( ad esempio: ambiti territoriali coincidenti con Associazioni intercomunali costituite da Comuni per la gestione di servizi social, territori montani., ecc)”.

Inoltre la Regione ha anche di recente riaffermato come vada tenuta in considerazione la specificità di ogni ambito territoriale: la Deliberazione della Giunta regionale n. 741 dell'8/06/2010 sull’approvazione delle "Linee guida per la predisposizione del Bilancio sociale delle ASP dell'Emilia-Romagna" al punto 2 così si esprime:

“La situazione attuale delle ASP emiliano-romagnole è caratterizzata da un elevato grado di eterogeneità (in relazione, ad esempio, alla “storia” ed al sistema di valori delle realtà che in esse sono confluite, alla loro dimensione, alle tipologie di servizi offerti, alle modalità organizzative scelte, al loro sistema di relazioni, ecc.).

Occorre dunque proporre un modello di bilancio sociale e linee guida per la sua predisposizione che siano capaci di rispondere ad esigenze diverse, in contesti aziendali caratterizzati da condizioni anche molto differenti”.

Infine occorre precisare che i sub-distretti, oltre ad essere previsti sono anche esistenti in diverse Province (come a dire che non esiste l’equazione distretto=ASP né tantomeno Provincia= ASP unica): rimarchiamo ancora una volta che la vicina Provincia di Forlì-Cesena ha 5 sub-distretti!!!!


B. INVESTIMENTI

Solo andando con Rimini pare si possano avere più capitali da investire nella nostra Casa di Riposo per ampliare i posti residenziali e diurni.

Noi riteniamo che gli immobili di proprietà del Valloni di Rimini abbiano bisogno di costose manutenzioni (vedesi anche il Cinema Fulgor): i potenziali soci sarebbero chiamati a contribuire ed è futuristico credere che il Valloni venda alcuni suoi beni per investire a Santarcangelo per costruire posti letto.

La casa di riposo Suor Angela Molari e l’ASP Valle Marecchia hanno autonomamente risorse finanziare da investire per il suo ampliamento GIA’ DA ORA:

- Il bilancio del 2009 dell’ASP Valle Marecchia è sano, si è chiuso con un attivo di circa 60.178 €. e con investimenti per circa 160.000 €. Queste cifre si traducono nella concreta possibilità di contrarre mutui ventennali a fronte di investimenti dell’ordine di 1.500.000/2.000.000 €

- Come se ciò non bastasse la direttiva regionale sull’accreditamento, nel caso di gestione affidata ad una cooperativa (che nel rispetto degli standard qualitativi non ci vede contrari in via pregiudiziale), prevede che la gestione individuata vada da un minimo di 5 anni ad un massimo di 30 anni laddove gli anni superiori ai 10 possono essere giustificati solo se i gestori fanno investimenti a fronte di un piano di ammortamenti; nel nostro caso basta ritornare indietro di circa 4 anni quando vi era un progetto di ampliamento approvato dal CDA della nostra casa di riposo (allora ancora IPAB) che prevedeva l’ampliamento di posti sia del centro diurno che residenziali.

- Infine è bene sapere che l’accreditamento alle cooperative comporta che esse versino un canone annuo all’ASP (nel nostro caso €. 150.000 solo per Santarcangelo!) e provvedano alla manutenzione ordinaria degli immobili; ciò significa che anche questi introiti si possono trasformare in investimenti.



C. OSPEDALE

C’è un tentativo di fare balenare che “se non andiamo con Rimini, la nostra struttura sanitaria presente a Santarcangelo (Ospedale Civile) subirà di conseguenza il ridimensionamento degli attuali servizi”

Niente di più falso perché la Legge nazionale e poi la LR n°2/2003 di cui parliamo questa sera, si basa, come dato acquisito, sulla divisione dei bilanci dei servizi socio-assistenziali da quelli socio-sanitari. Comunque, tirare in ballo a sproposito l’ASL potrebbe infastidire i loro dirigenti che potrebbero denunciare qualcuno che gioca sull’equivoco e su fatti infondati.

Non vorremmo che in futuro qualcuno giustificasse il ridimensionamento dell’Ospedale Franchini con quanto viene discusso questa sera, perché è GIA’ in atto il ridimensionamento, è sotto gli occhi di tutti, invece di potenziare i servizi specialistici e del pronto intervento, si va in senso inverso. Basta vedere che vi è in atto un trasferimento a Rimini di medici che sono stati parzialmente sostituiti con altri a tempo determinato e queste sono strategie aziendali anche se molto discutibili.

Ma su questo argomento, noi Socialisti ritorneremo a breve chiedendo un dibattito specifico.


Occorre poi fornire alcune risposte a coloro che sono intervenuti, a vario titolo, sull’argomento in questi giorni.

Apprezziamo quei sindacati che in questo momento si tengono fuori dal dibattito politico, apprezziamo meno coloro chi invece ancora una volta hanno perso l’occasione per smentire di essere la cinghia di trasmissione di un partito.

Noi crediamo che le organizzazioni sindacali, debbano essere più vicine ai lavoratori e prima di esprimere pareri e/o orientamenti, debbano consultarsi con i lavoratori che operano nelle due Case di Riposo della Valle Marecchia, perché a noi risulta che questi abbiano parere diverso dalle proprie sigle sindacali. Le organizzazioni sindacali forse sono un po’ lontane nel vedere che gli standard qualitativi e quantitativi dell’ASP Valle Marecchia sono superiori a quelli di altre ASP in cui vogliono farci confluire.

Chiediamo che si facciano una passeggiata nelle strutture di Santarcangelo e Verucchio e conferiscano con le amministrazioni presenti sul territorio dell’Unione dei Comuni della Valle Marecchia e con il CdA dell’ASP, prima di sparare giudizi ed indicare agli amministratori la linea da seguire.

Noi Socialisti, ma crediamo anche tutti i consiglieri comunali, saremo ben felici di confrontarci con le organizzazioni sindacali con la presenza degli stessi lavoratori.

“Arretratezza culturale sul welfare locale” (si legge). Ma la difesa del territorio non è campanilismo anche perché è in linea con quanto auspicato, richiesto ed indicato dai CdA delle allora IPAB. (materiale in cartella)

Inoltre il Consiglio Comunale è sovrano: senza voto favorevole non si procede all’Accordo di programma”. La Provincia è organo consultivo.

Agli amministratori di altri comuni, chiediamo più coerenza, perché le loro recenti affermazioni vanno in senso contrario a quanto dichiarato qualche anno addietro; molto probabilmente hanno dovuto allinearsi agli ordini di scuderia e forse non hanno compreso la differenza tra gestione dell’ASP e sua composizione societaria..

Così come chiediamo coerenza a quei consiglieri provinciali che in quel contesto votano in un certo modo e poi sul territorio si esprimono al contrario.



Da tutto ciò si evince come un confronto politico preventivo (antecedente a quello di martedì 23 u.s.) sarebbe stato necessario, essendo ben note le posizioni di noi Socialisti sin dal 2003, anno di approvazione delle legge n° 2. Da allora sono stati numerosi i comunicati stampa e gli interventi pubblici sempre per ribadire la necessità di salvaguardare l’autonomia della nostra casa protetta, ora vediamo con soddisfazione che non siamo più soli nel sostenere questa posizione, a riprova che avevamo visto giusto fin da allora.

Purtroppo dobbiamo registrare ancora uno sgarbo nei nostri confronti, è stata calpestata la nostra dignità politica. Non possiamo continuare ad accettare il “pacco” già pronto a votarlo senza avere partecipato al percorso “passo a passo” nel suo confezionamento.

Purtroppo come succede da un po’ di tempo, anche questa sera, noi maggioranza siamo costretti a subire l’agenda politica che viene imposta dalla minoranza su temi estremamente sentiti. Non siamo in grado di essere propositivi e tempestivi nel recepire le problematiche che vengono dai cittadini e dalla società civile per le troppe rigidità che si presentano.

A parole è cambiata la forma, certo non lo è la sostanza.

Comunque vada il voto di questa sera, noi Socialisti sin da domani siamo disponibili ad aprire un tavolo di maggioranza per un confronto sereno e senza pregiudiziali che segua un percorso concentrato sull’ASP Valle Marecchia, che a nostro parere non si deve fermare ai servizi agli anziani ma andare oltre com’è lo spirito della legge n° 2/2003, cioè una ASP che sappia dare un servizio a cominciare dagli asili nido, ai minori e alle loro famiglie in situazione di particolare disagio e difficoltà, agli adulti in difficoltà sociali e/o economiche, alle persone e famiglie immigrate, agli anziani in situazioni di particolare gravità, alle persone diversamente abili, ecc.

E’ LO SPIRITO DELLA LEGGE.

Tutto questo deve avvenire liberamente senza input o condizionamenti politici imposti dall’alto, ma con una visione territoriale omogenea che sappia fornire un servizio all’altezza delle aspettative dei nostri concittadini e soprattutto ciò che più conta, a dimensione umana.

QUESTO E’ IL NOSTRO MODELLO DI WELFARE LOCALE.





DICHIARAZIONE DI VOTO

Noi Socialisti siamo da sempre convinti che la nostra ASP Valle Marecchia abbia tutti i requisiti di Legge per esistere, non sempre una realtà grande può portare economie di gestione e di qualità. Esperienze passate ci hanno portato ad affermare il contrario. Una gestione snella, parsimoniosa e vicina ai bisogni delle popolazione con la partecipazione di tutti gli operatori investiti in questo progetto in prima persona, non può che essere un valore aggiunto a disposizione di tutto il tessuto sociale del territorio della Valle Marecchia.

Colleghi consiglieri, non prendiamo una strada senza ritorno, cogliamo l’occasione per ribadire, al di là di ogni schieramento e credo politico, il nostro rifiuto alle imposizioni che vengono da Rimini e seguiamo il nostro buon senso di amministratori Santarcangiolesi.

Questa mozione non possiamo che condividerla, perché esprime il sentimento che da anni andiamo esprimendo in ogni occasione, di una forza politica, la nostra, con radici profonde nella comunità locale che da sempre ha, sia nel passato che nei nostri intendimenti futuri, sostenuto i bisogni e le esigenze dei più deboli , semmai poteva essere emendata recuperando qualche inesattezza, ma di poco conto.

La condividiamo in particolare nel passaggio in cui si evidenzia che” l’espressione” di norma” presente nell’art.22 comma 1 lettera c) della L.R. n.2/2003 non ha carattere imperativo, ma significa che sono ammesse delle deroghe”.

La condividiamo inoltre dove si cita la delibera del Consiglio Regionale n.623 del 09/12/2004 che recita: “ in deroga a quanto previsto dall’art.22 comma 1 lettera c) della L.R. n.2/2003, possono essere costituite Aziende di Ambito sub o sovra zonale se maggiormente funzionali o coerenti con le esigenze della programmazione sociale di zona ( ad esempio: ambiti territoriali coincidenti con Associazioni intercomunali costituite da Comuni per la gestione di servizi social, territori montani., ecc)”; quindi poiché a quell’epoca il Comune di Santarcangelo unitamente ai Comuni di Verucchio, Poggio Berni,e Torriana rientrava nella Comunità Montana Valle del Marecchia, ora Unione dei Comuni, la deroga ci sembra sia allora che ora perfettamente legittima.

Rimarchiamo che per la fusione (o inglobazione) è necessario il voto favorevole del Consiglio Comunale allo specifico Accordo di Programma. Inoltre, per chi volesse controllare, la normativa concernente le ASP è talmente traballante che è stato da poco istituito un apposito tavolo di lavoro, su convocazione regionale, per verificare il risvolto e l’impatto prodotto dall’accreditamento. Sembra dunque quantomeno malsano correre per anticipare un futuro ancora incerto prendendo decisioni che saranno poi irrevocabili.

Purtroppo questa sera il pallino avrebbe potuto essere in mano alla maggioranza per indicare quella che per noi è la giusta direzione contemperando le esigenze e le peculiarità del territorio con quanto previsto dalla normativa, ma la testardaggine e i paraocchi di molti, ci spingono, nostro malgrado, a votare a favore di questa mozione presentata dalla minoranza sottolineando come non siano emerse giustificazioni reali e concrete al “perché dovremmo dire sì alla fusione”.


Nessun commento:

Posta un commento