Noi Socialisti andiamo sostenendo da quasi un anno a questa parte, in tutte le sedi che non accettare le riserve della Provincia, sarebbe stata la strada sbagliata, perché avrebbe creato un precedente per la Provincia difficilmente gestibile nel rapporto con gli altri comuni e poi non si poteva andare contro il piano urbanistico di un ente sovraordinato.
Vogliamo ripercorrere ancora una volta questa vicenda per punti:
1) Sui tavoli di maggioranza ci veniva raccontato che le riserve della provincia non erano pertinenti, che i tecnici provinciali erano degli incompetenti e conseguentemente si erano sbagliati, ma ci garantivano che con le
controdeduzioni “concordate” avrebbero aggiustato il tutto.
2) Abbiamo insistito tante volte, fino ad arrivare a litigare, confortati dal fatto che i nostri consulenti urbanisti confermavano la fondatezza delle riserve provinciali. Abbiamo provato a suggerire quale sarebbe stata la soluzione migliore per recepire le riserve della Provincia senza disattendere nello stesso tempo le aspettative dei proprietari delle aree interessatei, ma è stato tutto inutile.
3) Al momento del voto, ci siamo astenuti o votato contro quelle parti per noi inaccettabili (previsioni insediative eccessive in ambiti di tutela ambientale e un dimensionamento troppo elevato) mentre sull’impianto complessivo del PSC abbiamo votato a favore per dare uno strumento moderno alla nostra città nella trasparenza e nel rispetto delle leggi, questo si doveva a coloro che dai comodi banchi dell’opposizione, ma non solo, ci hanno accusato di incoerenza e di sudditanza.
4) Paradossale la situazione nell’ambito AN.C4 San Martino dei Mulini (riserva n°57), nel testo definitivo della delibera portato in aula, non solo non si sono recepite le riserve della provincia tendenti a ridimensionare, ma in maniera sfrontata si è aumentata la Superficie Territoriale da 69.000 mq a 90.300 mq con una potenziale nuova urbanizzazione passante da 20.000 a 30.000 mq. il che equivale a passare dai previsti 83 appartamenti ai 120 circa (aumento del 50%) il tutto senza neppure modificare le cartografie relative. Riteniamo un atto gravissimo, perché sui tavoli di maggioranza non si era mai parlato di aumenti su questa area, bensì di riduzione. E’ stato portato di sottobanco anche ai consiglieri del PD ed è stato da noi scoperto a consiglio comunale terminato.
Successivamente abbiamo in più occasioni chiesto chiarimenti ai quali abbiamo ricevuto come risposta un silenzio assordante. Su questo grave atto arbitrario qualcuno dovrà pur darci delle spiegazioni, perché noi ad ogni occasione ne chiederemo conto finchè non avremo avuto risposte esaustive.
5) Come merita risposta l’ambito AN.C6 di Casale di San Vito; l’art 7 della LR 20/2000 sulla perequazione urbanistica cita: ”La perequazione urbanistica persegue l'equa distribuzione tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali”; è strano ma in questo ambito non è prevista perequazione creando gravi problematiche di dotazioni pubbliche e soprattutto il non rispetto della Legge Regionale. E qui
merita soffermarsi un attimo: come si fa a inserire un nuovo ambito residenziale a ridosso di una nuova zona produttiva, quando con il PSC si va a premiare coloro che trasferiscono le attività produttive fuori dalle zone residenziali mentre qui si fa il contrario!!
6) Solo dal comunicato stampa della Provincia del 13/10/2010 siamo venuti a conoscenza che quanto “concordato” e poi approvato non era stato accettato, mentre alcuni esponenti del PD, il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica erano a conoscenza di tutto ciò dalla fine di agosto (come ammesso durante gli incontri delle Segreterie). Due mesi nei quali tutto è stato fatto passare sotto silenzio. Bel modo di rapportarsi con un alleato di maggioranza.
Sottolineiamo come nemmeno la Giunta era stata informata della situazione a partire della lettera che il Presidente della Provincia Vitali ha inviato in data 8 ottobre 2010 al Sindaco Morri.
7) Poi si è tentato di far passare un atto di indirizzo politico amministrativoovvero un “patto tra galantuomini”, (frase estrapolata dal comunicato stampa) in occasione della riunione del 22/10/2010 che subito abbiamo battezzato come una pezza mal riuscita.
8) Il nostro partito e il suo gruppo consigliare inviavano il 26/10/2010 una comunicazione al Sindaco e ai partiti di maggioranza che sintetizziamo in questo modo “il direttivo del partito, dopo ampia discussione, è giunto alla conclusione che questa proposta non colga appieno la richiesta della Provincia ed oltretutto sia una pezza mal riuscita ad uno strumento basilare dell’amministrazione comunale di Santarcangelo. Ribadiamo che il PSI di Santarcangelo e il suo gruppo consigliare non sono disponibili ad accettare soluzioni che non siano contemplate dalle Leggi Regionali dell’Emilia Romagna, dai deliberati della Provincia di Rimini e soprattutto dal PTCP provinciale, confermando sin da ora il voto contrario in Consiglio Comunale se sarà adottata una soluzione che vada in tal senso.”
9) La nostra ferma e decisa posizione ha determinato nel PD e nel suo gruppo consiliare la perdita delle certezze, dove la fiducia nelle parole e nelle promesse era venuta meno.
10) Il 28/10/2010, riuniti attorno al tavolo di maggioranza, veniamo informati dal Sindaco che era sua intenzione apportare una variante al PSC e ne chiedeva la condivisione non senza presentarsi come l’artefice solitario di questa soluzione facendo appello in maniera irresponsabile e populistica ai cittadini in contrapposizione alle presunte beghe dei partiti compresi quelli sotto i cui simboli è stato eletto poco più di un anno fa.
11) In quella riunione abbiamo chiesto, come anticipato dalla nostra comunicazione del 26/10/2010, di avere a disposizione copia di tutti i carteggi intercorsi fra i due enti e conoscere quali erano le aree interessate alla variante, ma ci è stato risposto in maniera evasiva.
12) E’ mai possibile che solo ieri (11 novembre) dobbiamo venire a conoscenza dalla stampa di quello che chiedevamo da settimane ? Vi sembra logico tutto questo ?
Vogliamo ripercorrere ancora una volta questa vicenda per punti:
1) Sui tavoli di maggioranza ci veniva raccontato che le riserve della provincia non erano pertinenti, che i tecnici provinciali erano degli incompetenti e conseguentemente si erano sbagliati, ma ci garantivano che con le
controdeduzioni “concordate” avrebbero aggiustato il tutto.
2) Abbiamo insistito tante volte, fino ad arrivare a litigare, confortati dal fatto che i nostri consulenti urbanisti confermavano la fondatezza delle riserve provinciali. Abbiamo provato a suggerire quale sarebbe stata la soluzione migliore per recepire le riserve della Provincia senza disattendere nello stesso tempo le aspettative dei proprietari delle aree interessatei, ma è stato tutto inutile.
3) Al momento del voto, ci siamo astenuti o votato contro quelle parti per noi inaccettabili (previsioni insediative eccessive in ambiti di tutela ambientale e un dimensionamento troppo elevato) mentre sull’impianto complessivo del PSC abbiamo votato a favore per dare uno strumento moderno alla nostra città nella trasparenza e nel rispetto delle leggi, questo si doveva a coloro che dai comodi banchi dell’opposizione, ma non solo, ci hanno accusato di incoerenza e di sudditanza.
4) Paradossale la situazione nell’ambito AN.C4 San Martino dei Mulini (riserva n°57), nel testo definitivo della delibera portato in aula, non solo non si sono recepite le riserve della provincia tendenti a ridimensionare, ma in maniera sfrontata si è aumentata la Superficie Territoriale da 69.000 mq a 90.300 mq con una potenziale nuova urbanizzazione passante da 20.000 a 30.000 mq. il che equivale a passare dai previsti 83 appartamenti ai 120 circa (aumento del 50%) il tutto senza neppure modificare le cartografie relative. Riteniamo un atto gravissimo, perché sui tavoli di maggioranza non si era mai parlato di aumenti su questa area, bensì di riduzione. E’ stato portato di sottobanco anche ai consiglieri del PD ed è stato da noi scoperto a consiglio comunale terminato.
Successivamente abbiamo in più occasioni chiesto chiarimenti ai quali abbiamo ricevuto come risposta un silenzio assordante. Su questo grave atto arbitrario qualcuno dovrà pur darci delle spiegazioni, perché noi ad ogni occasione ne chiederemo conto finchè non avremo avuto risposte esaustive.
5) Come merita risposta l’ambito AN.C6 di Casale di San Vito; l’art 7 della LR 20/2000 sulla perequazione urbanistica cita: ”La perequazione urbanistica persegue l'equa distribuzione tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali”; è strano ma in questo ambito non è prevista perequazione creando gravi problematiche di dotazioni pubbliche e soprattutto il non rispetto della Legge Regionale. E qui
merita soffermarsi un attimo: come si fa a inserire un nuovo ambito residenziale a ridosso di una nuova zona produttiva, quando con il PSC si va a premiare coloro che trasferiscono le attività produttive fuori dalle zone residenziali mentre qui si fa il contrario!!
6) Solo dal comunicato stampa della Provincia del 13/10/2010 siamo venuti a conoscenza che quanto “concordato” e poi approvato non era stato accettato, mentre alcuni esponenti del PD, il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica erano a conoscenza di tutto ciò dalla fine di agosto (come ammesso durante gli incontri delle Segreterie). Due mesi nei quali tutto è stato fatto passare sotto silenzio. Bel modo di rapportarsi con un alleato di maggioranza.
Sottolineiamo come nemmeno la Giunta era stata informata della situazione a partire della lettera che il Presidente della Provincia Vitali ha inviato in data 8 ottobre 2010 al Sindaco Morri.
7) Poi si è tentato di far passare un atto di indirizzo politico amministrativoovvero un “patto tra galantuomini”, (frase estrapolata dal comunicato stampa) in occasione della riunione del 22/10/2010 che subito abbiamo battezzato come una pezza mal riuscita.
8) Il nostro partito e il suo gruppo consigliare inviavano il 26/10/2010 una comunicazione al Sindaco e ai partiti di maggioranza che sintetizziamo in questo modo “il direttivo del partito, dopo ampia discussione, è giunto alla conclusione che questa proposta non colga appieno la richiesta della Provincia ed oltretutto sia una pezza mal riuscita ad uno strumento basilare dell’amministrazione comunale di Santarcangelo. Ribadiamo che il PSI di Santarcangelo e il suo gruppo consigliare non sono disponibili ad accettare soluzioni che non siano contemplate dalle Leggi Regionali dell’Emilia Romagna, dai deliberati della Provincia di Rimini e soprattutto dal PTCP provinciale, confermando sin da ora il voto contrario in Consiglio Comunale se sarà adottata una soluzione che vada in tal senso.”
9) La nostra ferma e decisa posizione ha determinato nel PD e nel suo gruppo consiliare la perdita delle certezze, dove la fiducia nelle parole e nelle promesse era venuta meno.
10) Il 28/10/2010, riuniti attorno al tavolo di maggioranza, veniamo informati dal Sindaco che era sua intenzione apportare una variante al PSC e ne chiedeva la condivisione non senza presentarsi come l’artefice solitario di questa soluzione facendo appello in maniera irresponsabile e populistica ai cittadini in contrapposizione alle presunte beghe dei partiti compresi quelli sotto i cui simboli è stato eletto poco più di un anno fa.
11) In quella riunione abbiamo chiesto, come anticipato dalla nostra comunicazione del 26/10/2010, di avere a disposizione copia di tutti i carteggi intercorsi fra i due enti e conoscere quali erano le aree interessate alla variante, ma ci è stato risposto in maniera evasiva.
12) E’ mai possibile che solo ieri (11 novembre) dobbiamo venire a conoscenza dalla stampa di quello che chiedevamo da settimane ? Vi sembra logico tutto questo ?
Noi Socialisti non permetteremo nel frattempo che si giochi a nascondino su un problema così delicato in barba agli alleati e ai consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione e che la variante si riduca a un pasticcio per salvare capra e cavoli.
Noi Socialisti che avevamo già da un anno indicato a più riprese la “strada maestra”, siamo consapevoli di avere ricevuto mandato a governare con questa maggioranza, ma non a tutti i costi.
Non si può fare finta di niente perché è successo qualcosa di grave nell’approvazione del PSC di Santarcangelo, noi Socialisti, siamo convinti più che mai, che il rilancio di questa coalizione di centro-sinistra e un nuovo modo di governare nella trasparenza e nella condivisione dei problemi e degli obiettivi, passi dal PSC e dal modo di fare Urbanistica.
Occorre avere coraggio perché amministrare in buona fede a volta comporta di incappare in errori ed è bene riconoscerli, ma occorre anche avere la capacità di affrontarli e capire di che gravità ed entità essi siano stati.
In una coalizione politica che vuole amministrare democraticamente un ente, si devono mettere in atto tutti gli strumenti partecipativi e di condivisione delle scelte ed informare tempestivamente gli alleati.
Non si può lasciare al soggetto o ai soggetti che hanno portato in errore atti deliberativi, il compito di rimettere a posto le cose a loro discrezione, ma devono essere coinvolti in primis coloro che avevano indicato, inascoltati, la strada maestra.
Rivolgiamo un appello al Sindaco e soprattutto ai consiglieri comunali del PD perché è giunto il momento di mettersi alle spalle la vecchia politica fondata sul mattone. Occorre una ventata di aria nuova, non restiamo ostaggio del vecchio modo di fare politica urbanistica, mandiamo un segnale forte aicittadini di Santarcangelo.
Lasciamo perdere le lottizzazioni fonte di speculazione e consumo del territorio, diamo seguito ad un edilizia più alla portata di tutti, a difesa del piccolo proprietario che possa ampliare la propria casa per dare un tetto ai propri familiari, incentiviamo una edilizia eco compatibile e il recupero di edifici non agibili e il riuso degli edifici esistenti rinnovando in questo modo il tessuto urbano, sollecitiamo interventi di edilizia popolare e convenzionata per dare un appartamento ai giovani e ai più bisognosi.
Seguire queste indicazioni, significa dare attuazione al programma elettorale sottoscritto dal centro sinistra e dove la maggioranza dei Santarcangiolesi si è riconosciuta. Non deludiamoli perché non ci concederanno un’altra prova diappello.
Per questo riteniamo urgente e non più rinviabile un chiarimento secondo queste
direttrici:
1) fare emergere e analizzare le eventuali responsabilità nella gestione del PSC.
2) conoscere tutti i documenti intercorsi fra Provincia e Comune sul PSC.
3) condivisione di tutti gli approfondimenti in atto con la Provincia.
4) condivisione passo a passo di tutte le fasi di costruzione della variante al PSC.
Per noi Socialisti rappresentati in Giunta ed in Consiglio Comunale, essere chiamati solamente a votare senza avere contribuito a definire il percorso di un atto amministrativo tanto rilevante, significa un grave affronto politico.
Non dando seguito alla nostra richiesta (ancora una volta!!), equivale rifiutare la mediazione in una situazione alquanto spinosa e divenuta oltremodo intollerabile, per questo saremo costretti, nostro malgrado, a ritenerci svincolati, da ogni disciplina di maggioranza.
Facciamo appello al vostro senso di responsabilità per non essere costretti ad arrivare a questo.
Tonini Eros
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