Finalmente parliamo di turismo, anzi forse a parlare abbiamo iniziato già da tempo ora è giunta l’ora di passare ai fatti se veramente crediamo nel grande potenziale che può avere e le notevoli ricadute positive sull’economia dell’intera Valmarecchia.
Occorre un progetto di marketing territoriale dell’intera Valmarecchia ed individuare un’agenzia/consorzio alla quale partecipino tutte le realtà locali e le associazioni di categoria della vallata, ed essere convinti che la Valmarecchia non ha niente da invidiare ad esempio alla Val d’Orcia o al Salento… e che le bellezze naturali, gli itinerari storico/culturali, i borghi, le rocche, i prodotti enogastronomici e l’artigianato possono conquistare (non solo turisti di una giornata in fuga dalla spiaggia d’estate) ma turisti italiani e stranieri tutto l’anno.
La promozione dei singoli comuni con strategie unitarie (ricordo quando i comuni di Santarcangelo e Verucchio partecipavano singolarmente alla Borsa delle Città d’Arte di Ferrara ) sono poco efficaci, comportano uso di risorse con risultati poco rilevanti, mettendo insieme risorse ed energie si potranno invece raggiungere risultati davvero importanti.
Tonino Guerra (al quale mi sono ispirato in quello che potrebbe essere un possibile brand della Valmarecchia) nei suoi Avvisi al Sindaco diceva: “La Valle sarà più bella se sarete uniti” facciamo tesoro delle parole di colui che è stato e continuerà ad essere il miglior ambasciatore di romagnolità e meglio di chiunque altro rappresenta l’unione della Valmarecchia.
Tonino Guerra (al quale mi sono ispirato in quello che potrebbe essere un possibile brand della Valmarecchia) nei suoi Avvisi al Sindaco diceva: “
Il turismo enogastronomico ad esempio al quale ci siamo avvicinati già da alcuni anni è in continua crescita ma sta anche cambiando, il turista oltre ad un’offerta enogastronomica elevata cerca un viaggio di conoscenza complessivo del territorio, quindi potremo pensare di fare Turismo solo se promuoveremo tutto il territorio che si estende attorno al suo fiume ricco di tradizioni e cultura che lo rendono unico: mettendo insieme il già ricco cartellone di eventi che si tengono durante tutto l’anno (evitando sovrapposizioni o addirittura concorrenza fra vicini ), promuovere itinerari lungo tutta la valle e non itinerari “comunali” e ricordando che in tutto questo il web ha un ruolo di primaria importanza. Tornando al fiume, che rappresenta il centro del nostro straordinario Territorio, questo offre dei buoni itinerari ciclo-pedonali, in progetto c’è addirittura la realizzazione di una pista ciclabile sino alla sorgente del Marecchia, sarà così possibile transitare lungo il fiume dalla sorgente al mare ! Si parla poi di un futuro centro sportivo e del benessere all’ex cava Santarini … ci rendiamo conto di che offerta disponiamo ?. E’ possibile che le migliaia di cicloturisti che vengono in Romagna per solcare il nostro entroterra devono stare in strutture ricettive della costa e non siamo capaci di portarli a dormire, mangiare e far shopping sul nostro territorio ? insomma è come dire che altri vendono il nostro prodotto ! durante la Nove Colli siamo forse presenti per far conoscere e promuovere il nostro territorio ? Alla Fiera di Rimini si tengono due importanti eventi del mondo del turismo il TTG secondo solo alla BIT e la BTC numero uno in Italia per il turismo congressuale, due vetrine eccezionali per far conoscere alle migliaia di operatori presenti il territorio che li ospita……… la fiera di S.Martino è un tripudio di enogastronomia ( e non solo) da tutta Italia, ma uno stand di promozione della Valmarecchia del suo territorio e delle sue eccellenze quando ce lo mettiamo ?
Se non facciamo sinergia nemmeno con importanti realtà locali come queste difficilmente potremo pensare di fare Turismo ecco perché continuo a dire che occorre un progetto unitario del territorio, un brand che lo identifica e un soggetto che lo sappia far funzionare, naturalmente servono anche imprenditori che sappiano cogliere al balzo questa opportunità.
Allora veramente la nostra valle potrebbe trarne grande beneficio, e quindi anche l’occupazione, a cominciare dall’agricoltura: pensiamo alla Collina dei Poeti (la sede che ha ospitato il convegno), qualche anno fa era in stato di abbandono, ora per merito di persone che ci hanno creduto l’hanno trasformata in un fiore all’occhiello per la nostra città. Naturalmente se si innesca un progetto importante possono essere importanti anche gli interventi in tutta la valle, con la nascita di strutture ricettive agrituristiche e non, perché sino a quando non c’è un’idea di turismo forte molti imprenditori rimangono alla finestra, è inutile dare bonus nel Psc per la costruzione di alberghi senza la prospettiva di riempirli. Pensiamo anche agli Alberghi Diffusi (camere sparse nei centri storici/borghi con un’unica direzione ) potrebbero ridare slancio a piccoli centri che rischiano l’abbandono, come stava succedendo ad esempio a Montebello. Finalmente verrebbero fatte anche adeguate aree camper e campeggi. Naturalmente una buona politica turistica sarebbe anche un’ottimo aiuto ai centri commerciali naturali della Valmarecchia. Abbiamo sentito nei giorni scorsi come Città Viva ed altre associazioni hanno confermato l’importanza di rimanere uniti per raggiungere traguardi di più ampio respiro. Turismo in Valmarecchia è valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico, enogastronomico, quindi puntare sul turismo è anche la miglior difesa del nostro territorio e difesa delle tradizioni, non solo in un momento di forte crisi economica potrebbe sicuramente dare nuova linfa all’economia…. infatti come ha confermato una ricerca pubblicata da La Voce in questi giorni il turismo dell’entroterra è quello più in salute che ha meno di altri risentito della crisi, oltretutto è un turismo che solitamente non richiede grandi infrastrutture (come per il balneare o il congressuale) ma chiede di mantenere il territorio così com’è.
Ho citato all’inizio il Salento, perché rappresenta sicuramente una storia di successo del territorio italiano. Negli ultimi anni un notevole aumento di turismo, con conseguente aumento dell’occupazione e riqualificazione del territorio (in particolare con iniziative di sviluppo eco sostenibile ). Alcuni anni fa amministratori avveduti hanno lanciato il marchio “Salento d’Amare” come brand territoriale, la nascita dell’Unione dei Comuni della Grecia Salentina, la presenza di imprenditori locali coraggiosi e il marketing territoriale hanno fatto il resto.
L’Unione dei Comuni deve pensare in grande all’intera Valmarecchia, pensando ad un’Unione non solo sulla carta ma vera (lo dico perché fino pochi mesi fa ero consigliere all’Unione e il turismo non scaldava gli animi di nessuno) . Se davvero il vento è cambiato lanciamo un concorso di idee per realizzare il brand della Valmarecchia, il suo manifesto, poi creiamo la struttura necessaria per mettere in piedi un progetto importante, ma solo se ci crediamo altrimenti sarà solo un altro ente inutile. Finalizzare gli investimenti e i finanziamenti pubblici verso aggregazioni territoriali così come succede già ora per determinati settori eviterebbe sprechi ed incentiverebbe l’aggregazione.
….ho letto nei giorni scorsi della creazione di un’associazione/consorzio per la promozione dell’enogastronomia romagnola “Cuordiromagna.it”, alla quale aderisce anche Santarcangelo….. probabilmente è una buona iniziativa, come lo sono sicuramente tante altre serve però il progetto territoriale ecc… …
Tonini Eros
resp. Commercio e Turismo
PSI di Santarcangelo
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