“E' un errore pensare che la riforma dell'articolo 18 sia il punto di partenza per riformare il mondo del lavoro. Deve essere, al contrario, l'ultimo tassello di un percorso di riforme in grado di garantire tutele e nuovi diritti per chi non ne ha e di favorire politiche di crescita e di sviluppo”.
A dirlo Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, a margine di un incontro con i rappresentanti delle categorie e del mondo del lavoro tenutosi oggi a Firenze.
“L'articolo 18 – ha aggiunto il leader socialista – non è un totem, ma qualcuno ci deve spiegare come si intendono tutelare gli oltre 4 milioni di precari, giovani e laureati, che non hanno possibilità di entrare nel mondo del lavoro e di progettare il loro futuro. È un percorso che va fatto a monte, altrimenti è come risolvere il problema degli esuberi negli ospedali con l'eutanasia”.
A dirlo Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, a margine di un incontro con i rappresentanti delle categorie e del mondo del lavoro tenutosi oggi a Firenze.
“L'articolo 18 – ha aggiunto il leader socialista – non è un totem, ma qualcuno ci deve spiegare come si intendono tutelare gli oltre 4 milioni di precari, giovani e laureati, che non hanno possibilità di entrare nel mondo del lavoro e di progettare il loro futuro. È un percorso che va fatto a monte, altrimenti è come risolvere il problema degli esuberi negli ospedali con l'eutanasia”.
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