martedì 7 dicembre 2010

MORTI E FERITI NEL CENTROSINISTRAPREVISIONI PER IL 15 DICEMBRE: TUONA MA NON PIOVE.

Di Bobo Craxi




Il 15 Dicembre potremmo affermare “tanto tuonò che non piovve”

La scommessa di un vasto arco di forze politiche fondata sulla teoria del declinismo della fase Berlusconiana rischia di infrangersi sul muro di una maggioranza numerica ottenuta comunque in uno dei due rami del parlamento e di una impossibilità di formare nuovi Governi parlamentari che non poggino sul consenso dei Partiti usciti ripetutamente nel corso di questi tre anni vittoriosi dalle urne.

Che il quadro di Maggioranza sia in crisi è chiaro ed è evidente , meno chiare ed evidenti le ragioni politiche che hanno condotto prima Berlusconi ad espellere i dissenzienti dal Partito e questi ultimi passare nel giro di trenta giorni dalla posizione di sostegno al Governo ad una vistosa affermazione di sfiducia dell’esecutivo. Misteri della Seconda repubblica.

Un mistero della Seconda repubblica , ma neanche tanto, é come mai l’opposizione di Sinistra di fronte all’evidente affanno della Maggioranza anziché invocare la possibilità/necessità delle larghe intese , incuneandosi nello scontro fra Centro e destra dello schieramento avverso abbia preferito gettare una sponda alla destra futurista che , nonostante tutte le riverniciature e giravolte ideologico-politche resta pur sempre una pattuglia erede del fu Partito missino con a capo il delfino di Giorgio Almirante.

Il grido di “abbattere il tiranno!” è giustificabile quando si ha la certezza che alla caduta del tiranno si possa riorganizzare il sistema in modo bene ordinato, ma stando alle prime prove generali, il caso Sicilia insegna , l’emarginazione del pdl non produce altro che ammucchiate di potere senza indirizzo politico alcuno.

Questa evenienza l’ha colta bene Marco Pannella che non a caso si è smarcato dall’opposizione rifiutando l’omologazione con una ipotesi politica di alternativa al Pdl che escludeva , nei fatti, la componente laica radicale e riformista.

Se, come potrebbe accadere, la disponibilità ad evitare “ribaltoni” dimostrata dal FLI si coniugasse con l’esigenza manifestata da più parti di evitare le elezioni e dare vita ad una nuova fase ristrutturata del Centro-destra assisteremmo nella migliore delle ipotesi in una chiusura del conflitto a somma zero dove ciascuno denuncerà la propria vittoria e l’altrui sconfitta nel centro-destra e la vittoria comune per avere evitato al paese la beffa di una crisi politica al buio che sarebbe sfociata in elezioni generali che avrebbero scatenato gli appetiti speculativi molto presenti nell’attuale situazione europea ed internazionale.

Questo è l’esito prevedibile.

Morti e feriti nell’opposizione? Si morti e feriti perché c’è chi ha puntato tutte le fiches esclusivamente sull’implosione altrui senza aver immaginato una alternativa reale e non campata in aria, fondata sull’assimilazione delle opposizioni di destra e non su un programma di rilancio compatibile con le esigenze di crisi del paese.

Perché l’impreparazione al voto e le divisioni all’interno del campo dei progressisti sul piano politico e sul terreno delle leadership muovono la convinzione che vi è una simmetria fra il declino del cosiddetto berlusconismo e la teoria malsana del bipartitismo a lungo coltivata anche nella sinistra nostrana.

C’è di che riflettere, c’è di che dire e di che proporre per una sinistra politica realmente riformista ed al passo con le esigenze dei tempi.


(da "Socialist- il socialista clandestino" http://socialist.clandestinoweb.com)

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