Forlì-Cesena
I capoluoghi divorziano sui rifiuti
Dopo Hera: richiesta alla Regione di dividere in due l’attuale bacino provinciale per poter fare scelte diverse sulla gestione degli scarti
03/Gennaio/2015 - H. 12.04
FORLI'-CESENA - Divorzio sui rifiuti tra Forlì e Cesena dopo che i due concapoluoghi si sono trovati in disaccordo sulla creazione di una società “in house” per la raccolta e lo spazzamento degli scarti urbani. Cesena infatti non è d’accordo con l’iniziativa e ha votato contro. Il consiglio locale di Atersir inoltre ha stabilito all’unanimità di chiedere alla Regione Emilia Romagna la modifica della direttiva 1470/2012 per consentire la partizione dell’attuale bacino provinciale in due bacini in grado di fare scelte gestionali diverse.
Tutto nasce dalla votazione del Consiglio d’ambito di Atersir che lo scorso 30 dicembre ha approvato l’avvio del procedimento istruttorio finalizzato alla verifica delle condizioni per l’affidamento del servizio rifiuti del bacino provinciale con modalità in-house.
L’attuale gestione proseguirà fino alla decorrenza del nuovo affidamento, nel rispetto della Convenzione con Hera per la gestione dei rifiuti urbani sottoscritta dalla precedente Autorità d’Ambito di Forlì-Cesena nel 2006 e scaduta a fine 2011.
“Questa scelta che sarà verificata in accordo alla normativa vigente - dice il Comune - consentirà di realizzare un modello di gestione rifiuti dove il rifiuto diventa un bene comune e viene gestito in maniera pubblica per garantire: trasparenza e controllo delle fasi di pianificazione e di valorizzazione della materia raccolta in forma differenziata; separazione tra i gestori della raccolta e i gestori dello smaltimento dei rifiuti, per spezzare il monopolio del ciclo integrato dei rifiuti, che è, di fatto, un ostacolo alla riduzione di rifiuti poiché implicherebbe minore fatturato e minore margine economico per i gestori dello smaltimento. Tale percorso consentirà ai singoli Comuni di verificare in maniera competitiva il confronto tra le possibili modalità di gestione: in-house, gara europea o gara a doppio oggetto (affidamento a un gestore misto pubblico-privato) - dice l’assessore all’Ambiente del Comune di Forlì, Alberto Bellini - confronto che sarà disponibile entro aprile 2015”.
Su trenta Comuni, quattro hanno votato contro l’operazione: Cesena, Gambettola, Savignano sul Rubicone e San Mauro. Nel forlivese su quindici Comuni presenti, nessun no: solo Santa Sofia e Civitella di Romagna si sono astenuti.
Tutto nasce dalla votazione del Consiglio d’ambito di Atersir che lo scorso 30 dicembre ha approvato l’avvio del procedimento istruttorio finalizzato alla verifica delle condizioni per l’affidamento del servizio rifiuti del bacino provinciale con modalità in-house.
L’attuale gestione proseguirà fino alla decorrenza del nuovo affidamento, nel rispetto della Convenzione con Hera per la gestione dei rifiuti urbani sottoscritta dalla precedente Autorità d’Ambito di Forlì-Cesena nel 2006 e scaduta a fine 2011.
“Questa scelta che sarà verificata in accordo alla normativa vigente - dice il Comune - consentirà di realizzare un modello di gestione rifiuti dove il rifiuto diventa un bene comune e viene gestito in maniera pubblica per garantire: trasparenza e controllo delle fasi di pianificazione e di valorizzazione della materia raccolta in forma differenziata; separazione tra i gestori della raccolta e i gestori dello smaltimento dei rifiuti, per spezzare il monopolio del ciclo integrato dei rifiuti, che è, di fatto, un ostacolo alla riduzione di rifiuti poiché implicherebbe minore fatturato e minore margine economico per i gestori dello smaltimento. Tale percorso consentirà ai singoli Comuni di verificare in maniera competitiva il confronto tra le possibili modalità di gestione: in-house, gara europea o gara a doppio oggetto (affidamento a un gestore misto pubblico-privato) - dice l’assessore all’Ambiente del Comune di Forlì, Alberto Bellini - confronto che sarà disponibile entro aprile 2015”.
Su trenta Comuni, quattro hanno votato contro l’operazione: Cesena, Gambettola, Savignano sul Rubicone e San Mauro. Nel forlivese su quindici Comuni presenti, nessun no: solo Santa Sofia e Civitella di Romagna si sono astenuti.
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