Ci aspetta una lunga ed incerta campagna elettorale dove i partiti del
centro-sinistra saranno chiamati nel difficile compito di fare dimenticare gli
ultimi 10 mesi di amministrazione, quando all’interno di alcuni di essi si è
creata, prima instabilità, poi sfociata nella crisi che ha portato al
commissariamento. Non basta vivere di ricordi nel solco di una passata buona
amministrazione, serve rinnovare il fare amministrativo senza dimenticare la
storia che esprime la nostra comunità e le sue recenti difficoltà.
Santarcangelo è fatta di chi a fine mese non sa se prenderà lo stipendio
o se riuscirà a pagare gli stipendi; di chi non ha santi in paradiso e non sa
come costruire il proprio futuro ed aiutare i propri figli in cerca di lavoro;
dei precari, dei pensionati a 490 euro al mese, di chi non si rassegna e vuole
migliorare, di chi appartiene ancora e faticosamente alla classe media, ma vede
un'intera vita di lavoro vanificata da un'ingiustizia fiscale crescente.
Dobbiamo dare dunque un segnale forte di volere vincere queste elezioni
amministrative e cambiare verso alla città di Santarcangelo a partire da un
programma innovativo e d'avanguardia.
Il grande dono che ci è concesso, è
quello di non perdere l’occasione che abbiamo, ma anche di saper trarre le
dovute lezioni dal periodo che stiamo vivendo dal punto di vista economico e
sociale. La grande responsabilità che ne deriva è di saper affrontare il futuro
con la consapevolezza di cosa è cambiato e di cosa ci aspetta.
L'utilità delle primarie consiste
nel rafforzare il sistema politico e migliorare la qualità della democrazia
rappresentativa e fare conoscere e crescere i futuri
amministratori; convincere gli indecisi e i delusi
della politica ad andare a votare; avvicinare la politica ai problemi
quotidiani della gente; fornire ai movimenti strumenti di controllo sulla politica;
aiutare gli eletti a non finire succubi delle dinamiche del potere
provinciale e del monolite regionale dove vi sono gruppi di potere e di
pressione; spingere i cittadini a interessarsi delle questioni pubbliche e
a prendere decisioni coraggiose.
Per questo motivo siamo giunti
alla conclusione che sia indispensabile per il centro-sinistra fare primarie
vere alle quali vogliamo presentare
anche una candidatura socialista. Per dare una scossa salutare, per offrire un
punto di vista diverso, per colmare il distacco tra politica e problemi
quotidiani dei cittadini, per rivitalizzare il rapporto oramai deteriorato tra partiti ed elettori.
Ciò offrirà al PD e all’intero centro-sinistra
un’occasione unica e irripetibile, forse l’ultima per non disperdere un
patrimonio di consensi andato via via assottigliandosi. Perché viene da una
parte politica, quella socialista, organica al centro-sinistra, che è stata
parte attiva in tutte le primarie di coalizione svolte in Italia ad ogni
livello e in ogni regione. Che si è spesa con persone oneste e capaci nel
governo della città degli ultimi 14 anni. Che non ha responsabilità dirette per
la crisi della giunta Morri, anzi ne ha subito le conseguenze.
Per dimostrare che altre culture politiche oltre
a quelle che hanno costituito il PD sono presenti nell’area riformista e
possono concorrere con una visione originale, laica e liberale al governo della
città. Per tentare di allargare il perimetro della sinistra. E infine perché
sarebbe poco elegante e poco democratico fare ricorso alle primarie solo e
quando vuole il PD e negarle a chi chiede di fare scegliere ai cittadini il
loro candidato sindaco.
Il direttivo del PSI di Santarcangelo di R.
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