Il sindaco di Verucchio non perde
occasione per attaccare i Socialisti principali responsabili a suo parere della
situazione finanziaria in cui si trova l’azienda che gestisce le strutture per
anziani di Verucchio e Santarcangelo in quanto a suo tempo non vollero, insieme
alla maggioranza del consiglio comunale santarcangiolese, la fusione con il “
Valloni “ di Rimini.
Certo
che questo sindaco ha una bella faccia tosta nel rivoltare la frittata sempre e
solo a suo favore negando una verità che
non ci stanchiamo di ripetere e lo faremo fin tanto ché sarà necessario:
1) E’ vero, la legge regionale fa schifo perché come è
stato detto più volte affida alla gestione delle cooperative i servizi in
precedenza sotto la gestione diretta
riducendo in questo modo i bilanci, ma soprattutto perché dirigista e
burocratica, obbligando a livello distrettuale in un’unica azienda, la grande e
articolata realtà delle ex IPAB, patrimonio inestimabile di valori, esperienze
e socialità. Ma il nostro caro sindaco non sottolinea abbastanza che questo
schifo di legge l’ha pensata e realizzata
il suo partito, il PD, partito sotto le cui insegne è sempre stato
eletto alle massime cariche istituzionali e fatto la sua intera carriera
politica.
2) Fatta questa doverosa premessa, entrando nel merito
della vicenda, il sindaco ha gestito in maniera opaca e furbesca, ancorchè
legale, tutto il passaggio delle strutture della ex IPAB di Verucchio alla nuova
ASP ( Azienda Servizi Persona ) Vallemarecchia
sotto la cui competenza è finita anche la casa protetta di
Santarcangelo, i cui bilanci erano e sono tutt’ora in attivo. In sostanza mentre Santarcangelo ha conferito
all’ASP Vallemarecchia una struttura sana dal punto di vista finanziario e nel
pieno possesso del patrimonio immobiliare, il Comune di Verucchio, non avendo
la proprietà piena degli immobili e dovendo regolare precedenti pendenze
economiche con l’ASL riminese, tramite il suo sindaco, ha sanato con un
complicato intreccio di accordi e convenzioni le pendenze economiche, che
questo Comune aveva con l’ASL , a tutto svantaggio della neonata ASP
Vallemarecchia che non a caso, ha iniziato ad avere problemi di bilancio,
tutt’ora irrisolti.
3) Il sindaco Pruccoli non ha alcun diritto o autorità di
dire che il futuro sarà quello di un’unica azienda a livello distrettuale
perché non spettano a lui tali decisioni, bensì alle future amministrazioni
della vallata. D’altra parte nel documento programmatico del centro-sinistra
santarcangiolese di cui il suo partito, il PD, è artefice fondamentale, non si
legge affatto quello che lui afferma, ma l’esatto contrario e su questo dal PD
santarcangiolese ci aspettiamo una risposta conseguente. Come non può accusare noi socialisti di
esserci sottratti al pubblico confronto perché primo, non è lui che stabilisce
i luoghi del confronto, secondo, che si è da tempo pronunciata in maniera
chiara ed inequivocabile la massima assise rappresentativa di Santarcangelo e a
noi basta e avanza, non abbiamo bisogno di altro, caro sindaco.
4) A conclusione di tutto, il sindaco Pruccoli ricordi
una cosa: noi Socialisti vogliamo e
crediamo in una Valmarecchia unita e solidale, purchè su basi di chiarezza e
lealtà. Non abbiamo bisogno né di giochetti né di furberie e neanche si
approfitti della situazione di debolezza politica che sta vivendo la nostra
città, perché non durerà a lungo e allora sapremo recuperare il tempo perduto
con gli interessi.
I Socialisti di Santarcangelo e Valmarecchia
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